I
poeti hanno paura del mondo digitale?
La
rivista L’area di Broca, n. 116-117
Nella copertina di Graziano Dei per l’ultimo numero de L’area
di Broca, un poeta guarda dall’alto il mondo digitale, l’universo
dei numeri. La rivista che celebra, con Salvo imprevisti – titolo
presente all’inizio dell’esperienza
editoriale - cinquant’anni di vita, esamina questa volta un tema ritenuto di
notevole ed attuale interesse dalla redazione e proposto ai collaboratori,
letterati e poeti. Il fascicolo esce in ritardo perché Mariella Bettarini,
direttrice della rivista, ha dovuto prendere un lungo periodo di riposo e ci si
augura che possa tornare prossimamente al suo posto di direzione. Paolo Pettinari parla, nell’editoriale, del
bilancio di questa iniziativa, a partire dalla iniziale discussione da parte
della redazione, divisa fra l’entusiasmo per la proposta del tema (“Tema
bellissimo”, “Pieno di spunti”) e lo sgomento (“Ma che si può
dire?”, “E’ quanto di meno letterario, di meno poetico ci sia”); il
fascicolo poi pubblicato, disponibile anche online all’indirizzo: www.emt.it/broca ,
comprende dieci poesie, sette racconti, tre saggi: Teoria dell’informazione di
Franco Lever, Arte e intelligenza artificiale di Donato Nitti, Rivoluzione
in atto : un mondo disumanizzato? di Elda Torres.
L’editoriale rileva che i contributi pervenuti mostrano la
stessa divisione emersa all’inizio: da una parte un atteggiamento cartesiano, il
desidero di conoscere, capire i meccanismi, la possibile evoluzione di questa
rivoluzione nei processi della comunicazione; dall’altra, un atteggiamento
apocalittico, la paura che il cambiamento in corso finisca con l’emarginare il
fattore umano, rendendolo prigioniero delle macchine. Nell’insieme prevalgono una serie di
perplessità, l’attenzione è maggiormente rivolta ai problemi che alle
opportunità, ai pericoli che ai vantaggi legati alla rivoluzione della
comunicazione. Emerge nei poeti, negli scrittori un timore arcaico “che le
macchine finiscano per uccidere la creatività e la poesia”, è presente una
profonda diffidenza a compiere il primo passo nell’universo digitale, al
momento in gran parte sconosciuto, lontano dai sentieri tradizionali, dove è
difficile trovare punti di riferimento familiari.
Anch’io ho portato un piccolo contributo alla composizione
del numero della rivista: tenendo conto della divisione sopra illustrata, mi
schiero con i “cartesiani”, ho scritto, in altri tempi, poesie sul calcolo
binario ( Bit byte bit byte/ zero uno zero uno/ uno zero//acceso spento
spento acceso/ locale globale globale locale/ … da “Nonluoghi”);
questa volta, per il tema del digitale, ho pubblicato questo testo
poetico: Le macchine che apprendono, sognano/ decidono …. ; sono
strumenti a fianco dell’uomo, lo salvano dalla morte: Prometeo, ladro del
fuoco, porge/ la fiamma delle tecniche digitali/ alla scienza: luci sempre
accese/ nei laboratori, si alza la diga/ dell’immunità contro il contagio/ …
p. 17.
Le ultime pagine del fascicolo sono dedicate ai 50 anni
della rivista Salvo imprevisti-L’area di Broca, che fu fondata da Silvia
Batisti e da Mariella Bettarini come quadrimestrale di poesia, organizzato per
fascicoli monografici, a tema, autofinanziata, interdisciplinare. Oltre quattrocento autori, fra i quali
Fortini, Pasolini, Manacorda, Zagarrio, Marco Marchi, Asor Rosa, hanno
contribuito alla vita della rivista, che si pone come un patrimonio
significativo nel mondo letterario e culturale contemporaneo. I testi dei 74
fascicoli pubblicati e gli indici dettagliati per autore sono disponibili agli
indirizzi: www.emy.it/salvoimprevisti,
www.emt.it/broca.
L’ultimo numero della rivista comprende un omaggio a Maria
Pia Moschini scomparsa il 31 ottobre 2023, “collaboratrice preziosa, scrittrice
raffinata e persona squisita”. La ricordiamo con affetto, con l’ultima sua
poesia affidata a facebook, al mondo digitale: Il fumo// Il
fumo avvolge/ i tetti delle case,/ crea un alone/ di mistero./ Il silenzio/
nasconde un/ cuore fragile,/ il pensiero si fa strada/ tra le rovine/ del
giorno:/ tutto tace/ nella quiete/ serale, tutto/ tace./ Il cuore dorme/ sopra
una/ nuvola.
I poeti hanno paura del mondo digitale?
RispondiEliminaLa rivista L’area di Broca, n. 116-117
Nella copertina di Graziano Dei per l’ultimo numero de L’area di Broca, un poeta guarda dall’alto il mondo digitale, l’universo dei numeri. La rivista che celebra, con Salvo imprevisti – titolo presente all’inizio dell’esperienza editoriale - cinquant’anni di vita, esamina questa volta un tema ritenuto di notevole ed attuale interesse dalla redazione e proposto ai collaboratori, letterati e poeti. Il fascicolo esce in ritardo perché Mariella Bettarini, direttrice della rivista, ha dovuto prendere un lungo periodo di riposo e ci si augura che possa tornare prossimamente al suo posto di direzione. Paolo Pettinari parla, nell’editoriale, del bilancio di questa iniziativa, a partire dalla iniziale discussione da parte della redazione, divisa fra l’entusiasmo per la proposta del tema (“Tema bellissimo”, “Pieno di spunti”) e lo sgomento (“Ma che si può dire?”, “E’ quanto di meno letterario, di meno poetico ci sia”); il fascicolo poi pubblicato, disponibile anche online all’indirizzo: www.emt.it/broca , comprende dieci poesie, sette racconti, tre saggi: Teoria dell’informazione di Franco Lever, Arte e intelligenza artificiale di Donato Nitti, Rivoluzione in atto : un mondo disumanizzato? di Elda Torres.
L’editoriale rileva che i contributi pervenuti mostrano la stessa divisione emersa all’inizio: da una parte un atteggiamento cartesiano, il desidero di conoscere, capire i meccanismi, la possibile evoluzione di questa rivoluzione nei processi della comunicazione; dall’altra, un atteggiamento apocalittico, la paura che il cambiamento in corso finisca con l’emarginare il fattore umano, rendendolo prigioniero delle macchine.