lunedì 7 maggio 2012

L'Anello dei Poeti (III) - Settignano (e oltre)


L’ultima camminata fiorentina alla scoperta dei luoghi della poesia, è terminata alla Casa di Dante, da dove si era partiti per il primo trek. Gli amici del gruppo, un po’ affaticati dalla lunga marcia, hanno trovato l’energia per declamare le ultime strofe del Paradiso, Canto XXXIII (/l’amor che move il sole e l’altre stelle.) e sciogliere l’incontro con un applauso.

La partenza nella prima parte della mattinata da Ponte a Mensola, ai piedi della collina di Settignano, nel nome di Giovanni Boccaccio che in questa verde area passò i primi anni della sua vita, ambientò il poemetto “Ninfale fiesolano” (Aveva la ninfa forse quindici anni/ biondi com’oro e grandi i suoi capelli./) e le prime giornate del Decamerone.

Si è poi seguita via della Capponcina, in forte salita verso Settignano, nello splendido paesaggio dei colli fiorentini, con la sosta all’omonima villa di Gabriele d’Annunzio (1898- 1910) e alla villa Porziuncola di Eleonora Duse. Il pensiero alla sfarzosa vita che il poeta tenne a Firenze e alle opere che qui presero vita, Alcyone in particolare. Non poteva mancare il ricordo de La pioggia nel pineto (Taci. Su le soglie/ del bosco non odo/ parole che dici/ umane. ) insieme al riferimento allo sguardo felice che D’Annunzio rivolge al paesaggio circostante, come nella Sera fiesolana ( Fresche le mie parole ne la sera / ti sien come il fruscio che fan le foglie/ di gelso… ) o Lungo l’Africo ( O nere e bianche rondini, tra notte/ e l’alba, tra vespro e notte, o bianche e nere/).



Nel proseguire della passeggiata il tema del paesaggio è emerso in maniera costante. L’amico Piero davanti all’uliveto che circonda la splendida villa di Gamberaia, ha letto i versi di Lucrezio da De Rerum Natura (Libro V): “Ogni giorno costringevano le foreste/ a indietreggiare sempre verso i monti/ per lasciare le terre basse alle culture: così che/ stagni, ruscelli, messi e ricchi vigneti coprissero/i colli e le pianure e la fascia grigio/ cerulea degli ulivi potesse essere visibile/).



Nell’ultima parte del trek, l’incontro con il fiume Arno, disceso in riva destra dalla Pescaia di S. Andrea a Rovezzano al Centro di Firenze. Ha camminato con noi il ricordo di Mario Luzi che in questa zona – rione di Bellariva - ha abitato negli ultimi anni della sua vita e nella sua poesia ha tenuto un costante dialogo poetico con il fiume (All’Arno – “Sulla sponda che frena il tuo pallore/…”; Fiume da fiume – “Si pasce di sé il fiume, bruca/serpeggiando/ le sue/ quasi essiccate sgorature/ …).

Da qui ancora un piccolo tratto di strada nel centro di Firenze per chiudere alla Casa di Dante, l’“Anello dei Poeti” e pensare di riprendere, presto, forse domani, il cammino lungo altri Anelli nel mezzo del cammin di nostra vita.