martedì 29 settembre 2015

"Quasi l'Eroica", 6° Tappa Anello del Rinascimento


Domenica 4 ottobre 2015

Anello del Rinascimento 2.0 – 6° Tappa

Escursione: media, km 19, dislivello 600m. in salita
Vaglia – Montesenario – Madonna del Sasso – Santa Brigida

Percorso ricco di testimonianze storiche, religiose, di vegetazione
con vista aperta su suggestivi paesaggi

         Dalla stazione di Vaglia si segue per un breve tratto la strada asfaltata per Bivigliano e si prende, poi, uno stradello che, superate alcune case coloniche, prosegue prima attraverso pascoli e entra nel bosco fino ad incrociare nuovamente la strada Vaglia-Bivigliano nei pressi di questo paese.
         Prendiamo la direzione di Montesenario, per incontrare la Ghiacciaia, il Sentiero di Andrea (percorso in onore di un lavoratore forestale) e l’antico Monastero (quota m. 817). Si prosegue su un sentiero che attraversa ampi prati e boschi fino a raggiungere prima, la vetta Le Croci e successivamente la località Alberaccio.
         Da qui, attraverso un bosco, si raggiunge il Santuario della Madonna del Sasso, situato nei pressi di un luogo dove nel 1484, secondo la tradizione, apparve più volte la Vergine Maria. La costruzione dell’attuale convento risale al XVII secolo. Si scende quindi lungo una scalinata che presenta evidenti tracce di un’antica strada medievale e permette di raggiungere la strada che porta al paese di Santa Brigida. Qui fu eretta, secondo la tradizione, una famosa chiesa sulla grotta in cui Santa Brigida, una religiosa proveniente dalla Svezia,  si ritirò in eremitaggio verso il secolo X.

        
Percorso:  Vaglia – Bivigliano – Montesenario – Vetta Le Croci – L’ Alberaccio – Madonna del Sasso – Santa Brigida
Partenza: ritrovo biglietteria Stazione SMN ore 8,20, treno ore 8,40. Ritorno con bus Sita (ore 18,10) fino alla stazione di Pontassieve (ore 18,50) e proseguimento  con il treno per Firenze.
Accompagnatori: Raffaello Romei e Roberto Mosi

TAPPA SUCCESSIVA DELL’ “ANELLO DEL RINASCIMENTO”

7° Tappa:  Santa Brigida – Pontassieve, 1° novembre 2015 (ultima tappa)

mercoledì 23 settembre 2015

"L'eroica" dell'Anello del Rinascimento. La salita a Monte Morello

  

L'EROICA: V Tappa - Calenzano.Monte Morello.Vaglia

         Percorso impegnativo quello della quinta tappa dell’Anello del Rinascimento al centro la lunga salita al Monte Morello, la Montagna fiorentina. La sezione toscana di TrekkingItalia – sede di Firenze – ha organizzato questa tappa nella terza domenica del mese di settembre, sul tratto Calenzano – San Donato – San Ruffiniano – Rifugio Gualdo – Monte Morello – Pescina – Paterno – Vaglia. Il dislivello in salita è di 700 metri, la lunghezza, notevole, di 20 km, che si percorrono in circa sette/otto ore. Per raggiungere Calenzano il bus urbano n. 2 è abbastanza frequente; al ritorno da Vaglia il treno della linea Borgo San Lorenzo – Firenze, con frequenza ogni due ore la domenica pomeriggio. 


         Sono diverse le parti di questo trekking di notevole interesse. Subito all’inizio dal centro di Calenzano si sale per una lunga scalinata alla Chiesa di San Donato nella quale fu parroco Don Lorenzo Milan: è posta in posizione panoramica con una bella vita sulla Calvana. 

Immediato è stato il ricordo di Don Lorenzo e non si è potuto fare a meno di leggere, sulla scalinata della chiesa, la prima lettera che scrisse alla madre, una volta arrivato a San Donato (ottobre 1947.)

Cara mamma, … Ieri sera sono arrivato che pioveva, ma c’era sotto l’acqua una quindicina di ragazzi e giovanotti a aspettarmi e che m’hanno accompagnato in corteo fino a casa e poi si sono attaccati alle campane e hanno suonato un gran doppio a distesa per annunciare l’arrivo del tanto atteso cappellano. Oggi poi m’ha mandato a girare i malati. Ne ho visti 13, confessati e ascoltate tutte le loro malattie e acciacchi. Qui poi ho trovato una cameretta piena di brutti mobili, ma così accuratamente pensata, fiori, pennini nuovi, penna, calamaio, gomma, matita appuntata, buste, fiammiferi, rotolino di carta appiccichente! … Spero che potrai mandarmi presto la roba. Specialmente calzoni (oggi avevo preso tant’acqua che me li son dovuti levare e non avevo da cambiarli! per fortuna nessuno m’ha alzata la tonaca.) Le scarpe appena risolate da Gino (quelle basse) fanno acqua perché hanno uno spacco da parte a parte nel mezzo della suola. Tanti tanti baci e a presto tuo Lorenzo

         Si cammina poi per antiche, piccole strade, in mezzo a coltivazioni di olivi, viti, cipressi, fino ad arrivare alla solitaria pieve di San Ruffiniano. Da qui la sorpresa di scorgere nella valle rigogliosa, che scende verso la piana, l’elegante torre di Baroncoli, attribuita ad Arnolfo di Cambio. Lungo la strada si trovano quindi fattorie d’impronta tardo rinascimentale.
Siamo ora ai piedi di Monte Morello e incominciamo a salire per una strada forestale – circa un’ora e mezzo di cammino – in mezzo al verde, quercioli, pini, abeti, cipressi, che sono la testimonianza della lunga opera di rimboschimento portata avanti con successo nel ‘900, questa montagna, infatti, era stata spogliata dei boschi che fornirono il legname necessario a costruire celebri edifici fiorentini, a cominciare dagli Uffizi. 
          Si arriva all’agognato Rifugio Gualdo, posto nelle vicinanze della strada panoramica che da Sesto sale al piazzale Leonardo da Vinci, prezioso punto per il ristoro.       E’ incredibile la vista che si gode dal Rifugio, verso la pista dell’aeroporto, la piana, le colline di Scandicci e del Chianti, la città con centro la Cupola del Brunelleschi, costante punto di riferimento dell’Anello del Rinascimento. Ancora mezz’ora di salita nel bosco passando dalla fonte del Vecciolino, per arrivare alla Sella delle Colline un verdissimo prato fra alti pini, incrocio di più sentieri che salgono dalla Fonte dei Seppi e che raggiungono gli oltre 900 metri delle tre cime di Monte Morello. Il posto porta il nome anche de “Il tedesco morto”, memoria della Lotta di Liberazione che su questa montagna contò innumerevoli episodi di scontri e di eroismo, dalla battaglia di Valibona, al rastrellamento ordinato da Albert Kesselring il lunedì di Pasqua del 1944, allo scontro della Fonte dei Seppi, alla fucilazione nel bosco di Cercina dei martiri di Radio Cora. Si contano trentatré cippi in quest’area a ricordo dei vari episodi, che vide protagonisti insieme ai partigiani di Firenze e della piana, prigionieri fuggiti dai campi di concentramento (russi, ucraini, inglesi, americani, ecc.). Luoghi di memorie – ha pensato il nostro gruppo – che meriterebbero il progetto di un insieme di sentieri dedicati al ricordo e alla pace.
         Dalla Sella delle Colline si passa al versante del Mugello con vista sugli Appennini, dalla Futa al Giogo e si scende fra i boschi a Pescina, dove sorge una piccola chiesa del Quattrocento, che aveva un’immagine in ceramica di Luca della Robbia. La chiesa fu investita da una rovinosa frana – così frequente in questo territorio prima del rimboschimento – che coprì il portale di accesso. Gli abitanti del borgo trovarono la semplice soluzione per accedere alle funzioni, di “girare” la chiesa, aprendo la porta nella parte posteriore. Ancora quaranta minuti di cammino e siamo a Paterno: il ristorante lungo la strada merita una piccola sosta per un corroborante “Tiramisù “.
         Da qui sono circa cinque chilometri di monotona strada asfaltata per arrivare alla meta. Fra i segni del paesaggio l’enorme cava che ha visto lo scarico di materiali velenosi, lo scheletro di un cementificio in disfacimento, l’enorme “bocca” affacciata su un pendio, presa d’aria della Direttissima che in questo tratto passa sotto i nostri piedi.
         All’arrivo a Vaglia prima di prendere l’affollatissimo treno proveniente da Borgo San Lorenzo, il tempo per un panino e un bicchiere di vino e, per gli amanti del gioco, per un giro di carte. Soddisfazione da parte di tutti per una giornata di trek trascorsa nella scoperta di una parte, di solito, poco nota dell’area fiorentina immersa nel verde dei boschi. 
          La prossima camminata sull’Anello del Rinascimento è prevista per domenica 4 ottobre, da Vaglia a Santa Brigida, un percorso che incontra i monasteri di Montesenario e della Madonna del Sasso, e l’anello del “sentiero di Andrea”.