mercoledì 24 aprile 2019

Onore a Fabio Faggella - Il ricordo degli scavi di Populonia




           E’ stato presentato il 16 aprile la raccolta di Roberto Mosi “Navicello Etrusco” – sottotitolo “Per il mare di Piombino” – nello spazio centrale della Biblioteca comunale Mario Luzi, l’istituzione dedicata alla poesia e al grande poeta fiorentino. 
         Vari passaggi hanno reso particolare l’incontro, seguito con partecipazione da un numeroso pubblico, dal ricordo dell’amico Fabio Faggella (1958-2019), archeologo recentemente scomparso [ si veda "Saluto a un amico" - Confederazione Italiana Archeologi ], 
alla notizia che la raccolta era stata premiata al concorso internazionale 2019 Alda Merini, agli affascinanti interventi delle due relatrici, Simonetta Lazzerini di Florio e Arrighetta Casini, alla lettura e commento di Renato Simoni, ai disegni all’impronta del pittore Enrico Guerrini.         

       
            Quest’ultimo momento è stata l’occasione per annunciare che è stato ultimato il libro illustrato “Il viaggio del Navicello Etrusco” – proposta al momento ad un editore - che nasce dalle poesie del libro di Mosi e dai disegni di Guerrini, raccolti nel corso delle performance dell’ultimo anno.




L’autore ha ricordato che Fabio Faggella, impegnato da giovane, come archeologo, nelle ricerche a Populonia, aveva accolto con interesse la pubblicazione della raccolta “Navicello Etrusco” dedicata al “viaggio poetico” del Navicello che parte dalla terra di Populonia, abitata dai miti del popolo etrusco, per risalire lungo la costa, nello spazio e nel tempo, fino ai nostri giorni.
L’anno passato – 4 aprile 2018 – scrisse una lettera di commento sul libro – pubblicata su “Literary” - che abbiamo letto, con commozione, nell’incontro alla Biblioteca Mario Luzi:

“Caro Roberto, grazie, la lettura del Navicello Etrusco mi ha trasportato a molti anni fa. All’inizio della mia vita adulta quando, carico di propositi, mi affacciavo alla professione dell’archeologia, armato di ideali e passioni (ancora studente i primi passi con la cooperativa, l’avventura politica di Obiettivo Cultura che abbiamo condiviso) che hanno improntato, per fortuna, la mia vita.
 Ebbene, le tue immagini poetiche hanno suscitato in me il ricordo parallelo delle tante giornate passate a Populonia, a Baratti, a Piombino, in compagnia di amici e colleghi con i quali condividevo una passione, un lavoro e la stessa infatuazione per quella terra, colma di passato e di presente, divisa tra tradizione industriale (per noi prima di tutto operaia) e una vocazione culturale che pesca nelle tante radici, nelle vicissitudini trascorse che ho ritrovato tra le tue rime.
Erano gli anni degli scavi all’acropoli, uno dei primi lavori “veri” della cooperativa. Andavamo scoprendo una delle più importanti aree sacre delle città d’Etruria. Giugno, ospitati nella foresteria presso la necropoli di San Cerbone, al pomeriggio, terminati gli scavi, scendevamo direttamente alla spiaggia di Baratti ad attendere la sera distesi tra la sabbia e l’acqua …
Leggendo “Febo” mi sono ritrovato lì, sulla spiaggia, in uno dei pochi momenti di solitudine che mi furono concessi, non meno graditi della bella compagnia. …”

Fra le prime poesie riprese dal testo della raccolta “Febo”, appunto, la poesia legata alla visione splendente del tramonto sul golfo:
 La spiaggia è un anfiteatro, gli spettori/ in attesa dello spettacolo di ogni sera,/ l’acqua pulsa di luci multicolori, scomposte/ dagli ultimi raggi del sole al tramonto/ …”.


Simonetta Lazzerini di Florio ha iniziato il suo intervento, dalla poesia che pone al centro l’immagine del libro come simbolo della città di Piombino:

             La città libro


La nave lascia il porto
sfiora il promontorio,
ecco Piombino dal mare
l’immagine di un libro
aperto, dai contrafforti
della Fortezza all’altura
dove si distende la Cittadella
e la casa di Elisa Baciocchi.

La piazza, al centro
oggi è in festa vestita
delle tende bianche
arruffate dal maestrale,
sui banchi uno stormo
di libri con le ali
di ogni colore.

Si levano in volo
leggeri come pensieri
la musica delle storie
il suono della poesia
il fragore delle utopie.
Tracciano nel cielo
le speranze della città libro.




  












Arrighetta Casini si è soffermata, in particolare, sull’incanto del “notturno”, colto dalla casa del poeta:  

                  Dalla loggia


Vola via la favola
domande condite
di perché, poi silenzio,
il respiro leggero.
Si raccoglie sul fianco,
un gomitolo piccolo.
Le labbra assaporano
il sapore dei sogni.
Ricordi. Una piuma
vola leggera, leggera,
tra le braccia sento
il battito del cuore.
Le braccia annaspano
giocano con le emozioni,
siamo vicini, da lontane
stagioni della vita.
Un punto di tenerezza
una sarabanda di luci
un gioco di geometrie
un gattino vorace
la sezione aurea
dello sguardo dei nonni.
Anna si è intrufolata
nella nostra vita.
Dalla loggia sul giardino
assaporo lo stupore
del cielo stellato
nella notte che avvolge
la casa. La campagna
sonora di grilli
è appesa lontano
all’eterna fiamma, alta
sui fumi dell’acciaieria.
La linea delle colline
disegna i confini
dell’Acropoli, si avvolge
nella Rocca di Populonia
solenne sul mare,
si immerge nella Necropoli
tra le tombe abitate
dalle ombre degli Etruschi.




Renato Simoni, amante della letteratura, con una lunga esperienza lavorativa di ingegnere meccanico in diversi paesi, si è soffermato sul tema del lavoro nelle acciaierie e negli altoforni di Piombino e sulla figura del “diavolo” che, nella poesia “Il temporale”, fugge dalle tremende condizioni di lavoro della fabbrica:

Il temporale

La mantella rossa
attraversa Piombino
nel diluvio di pioggia
seguita dall'ululato
degli allarmi colpiti
             dalle saette.
Le ruote sollevano
profonde scie d'acqua.
Il diavolo fugge
             dall'inferno?

Un applauso finale il pubblico ha dedicato alle interpretazioni pittoriche che Enrico Guerrini ha dedicato alle poesie della raccolta e al libro “unico” – in attesa di un editore -  de “Il viaggio del Navicello Etrusco”, formato dai mille colori del viaggio nel mare di Populonia.



















domenica 14 aprile 2019

"Mistero Buffo" al Teatro San Martino di Sesto Fiorentino - Regia di Rita Paganelli - Scene e musica di Enrico Guerrini - Che successo !


I protagonisti del "Mistero" nello spettacolo di Rita Paganelli restano : il Cristo, la Madonna, i Santi, gli Apostoli e i Miracoli "restano nella loro fisionomia - rispeto all'originale spettacolo di Dario Fo - e vengono ugualmente visti con ironia, con spiccato senso della satira. Lo spettacolo che non perde  mai il sorriso, la libertà di parola" è accompagnato dalla pianola di Enrico Guerrini e dalle splendide scene, di una clamorosa evidenza, realizzate dallo stesso Guerrini. 

Un vivo, caldo successo ha accolto lo spettacolo dell'inaugurazione, sabato 13 aprile. 


Le foto che seguono sono state riprese da Roberto Mosi.





 

















VIVI, GRANDI COMPLIMENTI

martedì 2 aprile 2019

Guardare la città di notte dal letto del fiume




Inaugurata la Mostra del “barchino dei renaioli” - 

Fotografia e poesia
Aperta fino al 30 aprile 


Si è inaugurata con vivo successo, il 1° di aprile, la Mostra “Firenze di notte dal barchino dei renaioli”, nelle eleganti sale dell’Hotel Cellai di via XXVII Aprile 14. La grande fotografia che accoglie i visitatori nella hall dell’albergo, “Il barchino dei renaioli”, con i magici riflessi di mille colori delle acque dell’Arno la sera, è stata premiata (ottobre 2018) al Concorso Internazionale Stefano Ussi, promosso dal Circolo degli Artisti “Casa di Dante. 


Nella esposizione si uniscono a questa, altre dodici immagini riprese nel mese di luglio 2018, in occasione di una festa di compleanno sulla riva dell’Arno alla Società dei Canottieri, che si è conclusa con una gita sul fiume passando sotto il Ponte Vecchio e il Ponte a Santa Trinita, fino al Ponte alla Carraia. L’autore della Mostra, Roberto Mosi, aveva per compagna la macchina fotografica Olympus OM-D. Renaioli erano quei lavoratori che in passato prelevavano la sabbia dal fiume adoperando apposite barche.




L’esposizione pone in risalto – come hanno rilevato i visitatori all’inaugurazione - le prospettive nuove che si aprono dal letto del fiume sulla città, illuminate da un pullulare di ombre e di luci, di silenzi e di rumori lontani. I colori delle fotografie, con le luci della notte, acquistano un’intensità sorprendente, densa che riporta all’arte pittorica.



Marco Fantechi – docente della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – ha detto al momento del brindisi per l’inaugurazione, che la Mostra invita, nel susseguirsi delle immagini, a cogliere la sintonia fra poesia e fotografia, per la scelta “poetica” delle vedute, per l’alternarsi delle pause fra intensità della vita e silenzi, per la cura della scelta degli elementi della lingua poetica/fotografica. 





La Mostra all’Arteincasa/Cellai Boutique di Firenze rimarrà aperta fino al 30 aprile. I visitatori trovano in esposizione anche l’ultima raccolta di poesia di Roberto Mosi: “Il profumo dell’iris”, Gazebo Libri.

In questi stessi giorni rimane aperta la Mostra che lo stesso autore, con Adriana Levi, presenta alla Biblioteca del Palagio di Parte Guelfa, Piazza della Parte Guelfa: “Il Porcellino racconta la vita del Mercato”, esposizione dedicata alla scoperta di un angolo storico della stessa città di Firenze, quanto mai vivo, particolarmente amato dai turisti.