venerdì 28 ottobre 2016

La Mostra "Virgilio e i segreti della natura" - Aperta fino al 31 dicembre

 Firenze, Residenza Johanna – Via Bonifacio Lupi 18

         La Mostra è stata inaugurata il 22 ottobre presso la Residenza
 
Johanna di Firenze, via Bonifacio Lupi 14, e rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016.  La Mostra, curata da Gianna Pinotti, è un omaggio a Virgilio e al rapporto che intercorre fra la sua anima di vate e i regni della Natura. Presenta oltre 50 opere “volte a interpretare l’attitudine del poeta di Andes a porsi tra cielo e terra, ad indagare i segreti dei fenomeni naturali e le vicende storiche dell’umanità.” L’esposizione è formata dalle opere di quattordici artisti che lavorano o espongono in ambito fiorentino: sculture, fotografie, video, installazioni, incisioni, disegni, pictocollages.


         Il video realizzato nel corso dell’inaugurazione, rende con efficacia i caratteri dell’iniziativa.  
 


Fra le opere esposte, otto lavori del pittore Enrico Guerrini e del fotografo e poeta Roberto Mosi che sono un omaggio, certamente originale, al poeta mantovano.   Fanno riferimento alla sua figura, al mondo della Divina Commedia e al “paesaggio” medievale del centro di Firenze, fra le strade che si incrociano presso l’odierna “Casa di Dante”.


   
      Le riprese fotografiche di oggi, in un certo modo, “si aprono” e mostrano i due personaggi, il divino poeta Dante Alighieri e il vate Virgilio, che si muovono con disinvoltura nella Firenze di oggi, fra scritte sui muri,  diavoli che inveiscono dalle grate delle finestre, figure che fanno capolino da porte socchiuse. 


         L’esposizione è stata anche l’occasione per porre in mostra due “racconti” fotografici di Roberto Mosi (Dal Canto dei Bischeri,  Notturno Baratti) insieme

all’antologia Poesie 2009 – 2016, pubblicata in questi giorni da Giuliano Ladolfi Editore. 

martedì 25 ottobre 2016

"Poesie 2009 - 2016" di R: Mosi alla Libreria Salvemi


         Un piccolo ma significativo evento alla Libreria Salvemini, piazza Salvemini di Firenze. E’ stato posto fra le novità nella vetrina sulla piazza Salvemini, il libro uscito in questi giorni “Poesie 2009 - 2016” di Roberto Mosi, pubblicato da Giuliano Ladolfi Editore di Borgomanero, Novara.
L’Antologia è una rappresentazione di sette anni di impegno per la poesia, che ha visto una serie ravvicinata di presentazioni di raccolte poetiche – dai Nonluoghi ai Luoghi del mito, da Florentia ad Aquiloni ed Itinera,da L’Invasione degli Storni a Concerto (Populonia, Flora, Il Golfo di Baratti), alla Cena all’Hotel Ritz ispirata alla Recherche di Marcel Proust, ecc. - nella magnifica sala della Libreria, colorata di libri. 
         Ad ogni incontro, compagne fedeli le voci di Giulia Capone Braga e di Renato Simoni, i fantastici disegni del pittore Enrico Guerrini realizzati all’impronta. Fedeli testimonianze poi di questi eventi, le pagine del portale nazionale “Literary”, in particolare la rubrica “Occhio all’autore” :  al giorno d’oggi sono riportati oltre ottanta resoconti pieni di immagini, fotografie e pitture di Enrico Guerrini, con qualche eco dei versi delle poesie. Alcuni incontri sono stati registrati anche con video, riportati in parte su youtube.   
 
         Il libro si presenta con una copertina particolare ripresa da una fotografia dello stesso autore, scattata nel cuore di Firenze all’angolo di due vie dal nome particolare, via del Purgatorio e via del Limbo: sulla fotografia il graffito di un writer con al centro un palloncino rosso. La copertina riprende bene il senso del libro di poesie: un omino risale dal basso, sembra dalle fogne, si affida al palloncino rosso – o, per metafora, alla poesia -  che tiene per un filo, per volare in alto alla scoperta del mondo che con la scritta in rosso sembra promettere lo stesso libro. A fianco in alto una finestrella nera, buia: ai margini è appeso in bilico un altro omino, uscito forse dai misteri che nasconde la piccola finestra. I colori della copertina sono particolari, prevale il marrone antico con toni accennati dal celeste al verde, al grigio della pietra. Sono gli stessi colori che ritroviamo nei quadri di Ottone Rosai, quando nel 1922 dipinge la strada delle sue origini in San Frediano, via Toscanella e che Mosi ha cercato di evocare nella mostra fotografica di Mosi “Firenze, dietro la facciata”, richiamata nell’e-book pubblicato da www.laRecherche.it “Firenze,   foto grafie”.
         L’Antologia “Poesie 2009 - 2016” presente dunque alla Libreria Salvemini di Firenze, fra le novità, riassume dunque sette anni di lavoro dell’autore nel campo della poesia. E’ divisa in tre parti, la prima riguarda i Nonluoghi, Viaggi, Luoghi del Mito, Florentia, Aquiloni, Migrare, la Pace; la seconda parte L’Invasione degli Storni, Flora, Golfo di Baratti, Populonia. La terza parte è un dialogo poetico con Marcel Proust: La cucina di Proust, I Campanili di Martinville, Il silenzio dipinto delle pagine, Il profumo del biancospino, La rosa d’argento (Cena al’Hotel Ritz), L’ansimare della locomtiva, La veduta di Delft”. L’autore ha aperto una pagina Facebook sull’Antologia per raccogliere i commenti dei lettori e presentare i prossimi eventi legati al libro. 
         Soddisfazione dunque per il varo di queste “pagine scelte”, uno strumento di conoscenza, di confronto che presenta una ricerca collegata a percorsi combinati nel campo della fotografia e del video, del disegno e della pittura, della “drammatizzazione” dei testi.

"Poesie 2016" Antologia di Roberto Mosi


E’ uscita l'Antologia:  Roberto Mosi “Poesie 2009 2016″, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (No). Pp. 252
E’ presente a Firenze presso la Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18
“Sette anni di poesia. La prima parte rigruarda i Nonluoghi, Viaggi, Luoghi del Mito, Florentia, Aquiloni, Migrare, la Pace; la seconda parte L’Invasione degli Storni, Flora, Golfo di Baratti, Populonia. La terza parte è un dialogo poetico con Marcel Proust: La cucina di Proust, I Campanili di Martinville, Il silenzio dipinto delle pagine, Il profumo del biancospino, La rosa d’argento (Cena al’Hotel Ritz), L’ansimare della locomtiva, La veduta di Delft”
“Il novecentesco “homo viator” in questa raccolta di poesie di Roberto Mosi non è un emblema o, meglio, non è solo un emblema, è un evento che da situazione esterna viene trasferita su un piano di generale condizione umana.L’io narrante si accorge come la singola realtà assuma significato solo se la si spoglia della superficialità di un velo fenomenico per assurgere a dimensione di mito.”


giovedì 13 ottobre 2016

AUSER - La Città che Apprende - A Firenze: "Fillide, la città da cogliere di sorpresa" , Italo Calvino

"Giunto a Fillide, ti compiaci d'osservare quanti ponti diversi uno dall'altro attraversano i canali: ponti a schiena d'asino, coperti, su pilastri, su barche, sospesi, con i parapetti traforati ... " (Italo Calvino, Le città invisibili, Oscar Mondadori, pag. 89) 

mercoledì 12 ottobre 2016

Il Canto dei Bischeri narra


Canto dei Bischeri
Dove si trova: angolo di via dell’Oriuolo con Piazza Duomo
La famiglia dei Bischeri era una delle più facoltose di tutta Firenze, di cui si ha notizie sin dal XIII secolo. I loro possedimenti erano collocati nella zona tra Piazza Duomo e via dell’Oriuolo, quell’incrocio che ancora oggi porta il loro nome.
Ai tempi in cui si decise di costruire la Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1294 circa),i Bischeri erano proprietari di molte case nella zona dove la Repubblica Fiorentina aveva progettato l’edificazione del Duomo: il governo decise allora di offrire loro un’ingente somma di denaro per acquistarle tutte e liberare così l’area.
Si racconta che la famiglia rifiutò l’offerta, per tirare ancora sul prezzo; alla fine però il governo fiorentino, stanco delle loro eccessive richieste, decise di espropriare le case, per poi risarcire i Bischeri con ben pochi fiorini d’indennizzo.
Secondo un’altra popolare versione invece, un incendio distrusse completamente il quartiere, lasciando così i Bischeri, che non avevano voluto cedere all’esproprio, senza casa e senza il becco di un quattrino.
Da allora in Toscana il termine «bischero» indica una persona poco furba e tendente all’ingenuità.


martedì 11 ottobre 2016

L'ippogrifo per andare a Ferrara



Orlando furioso 500 anni
Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi

            MOSTRA  DI      FERRARA 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017
«Quando entro nel Furioso, veggo aprirsi una tribuna, una galleria regia, ornata di cento statue antiche de’ più celebri scultori […], di cristalli, d’agate, di lapislazzuli e d’altre gioie, e finalmente ripiena di cose rare, preziose, meravigliose»
Galileo Galilei
  
"Il fantastico mondo cavalleresco cantato da Ludovico Ariosto è il motivo ispiratore e lo sfondo delle molteplici iniziative didattiche che accompagneranno la mostra Orlando furioso 500 anni. La presenza a Palazzo dei Diamanti dei capolavori che accesero l’immaginario del poeta, l’evocazione dell’ambiente prezioso delle corti rinascimentali, la forza immortale delle ottave del Furioso offriranno al pubblico di età diverse l'occasione di partecipare ad esperienze appassionanti e coinvolgenti, riflettendo sul significato della propria cultura e guardando al presente sotto una luce diversa.
A cavallo dell’Ippogrifo è il titolo di questo nuovo appuntamento didattico realizzato in occasione del quinto centenario dell’Orlando furioso, grazie alla consolidata collaborazione della Fondazione Ferrara Arte con Eni e con diversi soggetti del territorio che condividono la sfida del coinvolgimento attivo, della sperimentazione di media diversi e della pluralità di ambiti culturali."


sabato 8 ottobre 2016

Narrare la NONPAURA per fotografie ... ed altro


“NARRARE  3.0”
            La  Mostra sperimenta uno dei possibili modi per raccontare storie con la fotografia. La narrazione non si blocca sulla singola immagine, non insegue la foto eccezionale, si sofferma invece sulla sequenza delle immagini legate ad un racconto.          E’’ un tema di rilievo nell’epoca della società di massa, nella quale si assiste allo sviluppo esponenziale della fotografia digitale con l’impiego, in particolare, dei telefonini, per “raccontare” ogni episodio della nostra vita.
         La Mostra presenta dodici storie/quadri, ognuno con un titolo. Le dodici storie sono presentate con un impianto analogo, nove fotografie poste secondo la stessa griglia: 3 in verticale e 3 in orizzontale ( = “Narrare 3.0”).
         Al visitatore la libertà di scoprire le emozioni, gli interessi che le sequenze rivelano, dalla singola immagine ai capitoli delle storie, all’insieme delle visioni proposte.
                                  Le  storie
I.            “Narrare poeticamente”
II.           “Tarocchi in giardino”
III.          “Redazione: Area di Broca”
IV.          “Al teatro Oklahoma”
V.           “Via Benedetto Varchi”
VI.          “Figure al tramonto”
VII.        “Al Canto dei Bischeri”
VIII.      “Cortona narra gli Etruschi”
IX.          “E’martedì? Siamo a  Roma”
X.           “Il silenzio della Cappella Sistina”
XI.          “Narrare la nonpaura”

XII.        “Narrare per fotografie” o  “Fotografi che fotografano   fotografi”

venerdì 7 ottobre 2016

"La grande alluvione", numero speciale di "Testimonianze"

 “La grande alluvione”
“Testimonianze” al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”


         E’ stato presentato il 4 ottobre al Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze, il numero speciale di “Testimonianze” (nn. 504-505-506)  - rivista fondata nel 1958 da Ernesto Balducci - dedicato all’alluvione che cinquanta anni fa si abbatté su Firenze e su molte zone della Toscana.

         Roberto Mosi, presidente dell’Associazione “Testimonianze”, ha introdotto l’incontro ringraziando la Presidente del Circolo, Graziella Marchini, per l’ospitalità presso una sede così significativa per il mondo artistico fiorentino. Ha illustrato poi, con l’ausilio della proiezione delle drammatiche immagini dell’epoca,  le diverse parti che compongono il numero di “Testimonianze”, dalle memorie di quei difficili giorni del mese di novembre 1966, alla rassegna dei danni inferti, in particolare, al patrimonio storico-culturale e delle azioni successive di restauro, al grande concorso di solidarietà da tutto il mondo, in particolare dei giovani, alle prospettive per la salvaguardia di Firenze, dal rischio idrogeologico.    


         Aspetto questo che ha ripreso, in particolare, Giorgio Valentino Federici, del “Comitato di Coordinamento Toscana 2016”, professore di Costruzioni Idrauliche all’Università di Firenze, rispondendo anche alle domande del numeroso pubblico presente.
         Il pittore Enrico Guerrini ha disegnato all’impronta l’urto dell’Arno contro il Ponte Vecchio e l’accumulo dei detriti in piazza Santa Croce. Giulia Capone Braga ha letto nel corso della serata, varie testimonianze riprese dai giornali cittadini e dalla Rivista. Riferimenti: intervista del giornalista Maurizio Martini sull’incontro: https://www.youtube.com/watch?v=pnPMtg5rSgA ; presentazione online di “Testimonianze”: http://www.testimonianzeonline.com/