Roberto Mosi si interessa di poesia e fotografia. Per la poesia ha pubblicato Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Il profumo dell’iris (Gazebo 2018), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Cura i Blog: www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it .
venerdì 28 ottobre 2016
La Mostra "Virgilio e i segreti della natura" - Aperta fino al 31 dicembre
martedì 25 ottobre 2016
"Poesie 2009 - 2016" di R: Mosi alla Libreria Salvemi
Un
piccolo ma significativo evento alla Libreria Salvemini, piazza Salvemini di
Firenze. E’ stato posto fra le novità nella vetrina sulla piazza Salvemini, il
libro uscito in questi giorni “Poesie 2009 - 2016” di Roberto Mosi, pubblicato
da Giuliano Ladolfi Editore di Borgomanero, Novara.
L’Antologia
è una rappresentazione di sette anni di impegno per la poesia, che ha visto una
serie ravvicinata di presentazioni di raccolte poetiche – dai Nonluoghi ai Luoghi del mito, da Florentia
ad Aquiloni ed Itinera,da L’Invasione
degli Storni a Concerto (Populonia, Flora, Il Golfo di Baratti),
alla Cena all’Hotel Ritz ispirata
alla Recherche di Marcel Proust, ecc.
- nella magnifica sala della Libreria, colorata di libri.
Ad ogni incontro,
compagne fedeli le voci di Giulia Capone Braga e di Renato Simoni, i fantastici
disegni del pittore Enrico Guerrini realizzati all’impronta. Fedeli testimonianze
poi di questi eventi, le pagine del portale nazionale “Literary”, in
particolare la rubrica “Occhio all’autore” : al giorno d’oggi sono riportati oltre
ottanta resoconti pieni di immagini, fotografie e pitture di Enrico Guerrini,
con qualche eco dei versi delle poesie. Alcuni incontri sono stati registrati
anche con video, riportati in parte su youtube.
Il libro si presenta con una copertina
particolare ripresa da una fotografia dello stesso autore, scattata nel cuore
di Firenze all’angolo di due vie dal nome particolare, via del Purgatorio e via
del Limbo: sulla fotografia il graffito di un writer con al centro un
palloncino rosso. La copertina riprende bene il senso del libro di poesie: un
omino risale dal basso, sembra dalle fogne, si affida al palloncino rosso – o,
per metafora, alla poesia - che tiene
per un filo, per volare in alto alla scoperta del mondo che con la scritta in
rosso sembra promettere lo stesso libro. A fianco in alto una finestrella nera,
buia: ai margini è appeso in bilico un altro omino, uscito forse dai misteri
che nasconde la piccola finestra. I colori della copertina sono particolari,
prevale il marrone antico con toni accennati dal celeste al verde, al grigio
della pietra. Sono gli stessi colori che ritroviamo nei quadri di Ottone Rosai,
quando nel 1922 dipinge la strada delle sue origini in San Frediano, via
Toscanella e che Mosi ha cercato di evocare nella mostra fotografica di Mosi
“Firenze, dietro la facciata”, richiamata nell’e-book pubblicato da www.laRecherche.it
“Firenze, foto grafie”.
L’Antologia “Poesie 2009 - 2016”
presente dunque alla Libreria Salvemini di Firenze, fra le novità, riassume
dunque sette anni di lavoro dell’autore nel campo della poesia. E’ divisa in
tre parti, la prima riguarda i Nonluoghi,
Viaggi, Luoghi del Mito, Florentia, Aquiloni, Migrare, la Pace; la seconda
parte L’Invasione degli Storni, Flora,
Golfo di Baratti, Populonia. La terza parte è un dialogo poetico con Marcel
Proust: La cucina di Proust, I Campanili di Martinville, Il silenzio
dipinto delle pagine, Il profumo del biancospino, La rosa d’argento (Cena
al’Hotel Ritz), L’ansimare della locomtiva, La veduta di Delft”. L’autore ha aperto una pagina Facebook
sull’Antologia per raccogliere i commenti dei lettori e
presentare i prossimi eventi legati al libro.
"Poesie 2016" Antologia di Roberto Mosi
E’
uscita l'Antologia: Roberto Mosi “Poesie 2009 2016″, Giuliano Ladolfi
Editore, Borgomanero (No). Pp. 252
E’ presente a Firenze presso
la Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18
“Sette
anni di poesia. La prima parte rigruarda i Nonluoghi, Viaggi, Luoghi del Mito,
Florentia, Aquiloni, Migrare, la Pace; la seconda parte L’Invasione degli
Storni, Flora, Golfo di Baratti, Populonia. La terza parte è un dialogo poetico
con Marcel Proust: La cucina di Proust, I Campanili di
Martinville, Il silenzio dipinto delle pagine, Il profumo del biancospino, La
rosa d’argento (Cena al’Hotel Ritz), L’ansimare della locomtiva, La veduta di
Delft”
“Il
novecentesco “homo viator” in questa raccolta di poesie di Roberto Mosi non è
un emblema o, meglio, non è solo un emblema, è un evento che da situazione
esterna viene trasferita su un piano di generale condizione umana.L’io narrante
si accorge come la singola realtà assuma significato solo se la si spoglia
della superficialità di un velo fenomenico per assurgere a dimensione di mito.”
giovedì 13 ottobre 2016
AUSER - La Città che Apprende - A Firenze: "Fillide, la città da cogliere di sorpresa" , Italo Calvino
"Giunto a Fillide, ti compiaci d'osservare quanti ponti diversi uno dall'altro attraversano i canali: ponti a schiena d'asino, coperti, su pilastri, su barche, sospesi, con i parapetti traforati ... " (Italo Calvino, Le città invisibili, Oscar Mondadori, pag. 89)
mercoledì 12 ottobre 2016
Il Canto dei Bischeri narra
Canto dei Bischeri
Dove si trova: angolo di via dell’Oriuolo con
Piazza Duomo
La famiglia dei Bischeri era una delle più facoltose di tutta
Firenze, di cui si ha notizie sin dal XIII secolo. I loro possedimenti erano
collocati nella zona tra Piazza Duomo e via
dell’Oriuolo, quell’incrocio che ancora oggi porta il loro nome.
Ai tempi in cui si decise di costruire la Cattedrale
di Santa Maria del Fiore (1294 circa),i Bischeri erano
proprietari di molte case nella zona dove la Repubblica
Fiorentina aveva progettato l’edificazione del Duomo: il governo decise
allora di offrire loro un’ingente somma di denaro per acquistarle tutte e
liberare così l’area.
Si racconta che la famiglia rifiutò l’offerta, per tirare ancora
sul prezzo; alla fine però il governo fiorentino, stanco delle loro eccessive
richieste, decise di espropriare le case, per poi risarcire i Bischeri con ben
pochi fiorini d’indennizzo.
Secondo un’altra popolare versione invece, un incendio distrusse completamente il quartiere,
lasciando così i Bischeri, che non avevano voluto cedere all’esproprio, senza
casa e senza il becco di un quattrino.
Da allora in Toscana il termine «bischero» indica una persona poco furba e tendente
all’ingenuità.
martedì 11 ottobre 2016
L'ippogrifo per andare a Ferrara
Orlando furioso 500 anni
Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi
MOSTRA DI FERRARA 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017
«Quando entro
nel Furioso, veggo aprirsi una tribuna, una galleria regia, ornata
di cento statue antiche de’ più celebri scultori […], di cristalli, d’agate, di
lapislazzuli e d’altre gioie, e finalmente ripiena di cose rare, preziose,
meravigliose»
Galileo Galilei
"Il
fantastico mondo cavalleresco cantato da Ludovico Ariosto è il motivo
ispiratore e lo sfondo delle molteplici iniziative didattiche che
accompagneranno la mostra Orlando furioso 500 anni.
La presenza a Palazzo dei Diamanti dei capolavori che accesero l’immaginario
del poeta, l’evocazione dell’ambiente prezioso delle corti rinascimentali, la
forza immortale delle ottave del Furioso offriranno al pubblico di età
diverse l'occasione di partecipare ad esperienze appassionanti e coinvolgenti,
riflettendo sul significato della propria cultura e guardando al presente sotto
una luce diversa.
A
cavallo dell’Ippogrifo è
il titolo di questo nuovo appuntamento didattico realizzato in occasione del
quinto centenario dell’Orlando
furioso, grazie alla consolidata collaborazione della Fondazione
Ferrara Arte con Eni e con diversi soggetti del territorio che condividono la sfida del
coinvolgimento attivo, della sperimentazione di media diversi e della pluralità
di ambiti culturali."
domenica 9 ottobre 2016
sabato 8 ottobre 2016
Narrare la NONPAURA per fotografie ... ed altro
“NARRARE 3.0”
La Mostra sperimenta uno dei possibili modi per
raccontare storie con la fotografia. La narrazione non si blocca sulla singola
immagine, non insegue la foto eccezionale, si sofferma invece sulla sequenza
delle immagini legate ad un racconto. E’’
un tema di rilievo nell’epoca della società di massa, nella quale si assiste
allo sviluppo esponenziale della fotografia digitale con l’impiego, in
particolare, dei telefonini, per “raccontare” ogni episodio della nostra vita.
La Mostra presenta dodici storie/quadri, ognuno con un
titolo. Le dodici storie sono presentate con
un impianto analogo, nove fotografie poste secondo la stessa griglia: 3 in
verticale e 3 in orizzontale ( = “Narrare 3.0”).
Al visitatore la libertà di scoprire le emozioni, gli
interessi che le sequenze rivelano, dalla singola immagine ai capitoli delle
storie, all’insieme delle visioni proposte.
Le
storie
I. “Narrare
poeticamente”
II. “Tarocchi
in giardino”
III.
“Redazione: Area di Broca”
IV. “Al
teatro Oklahoma”
V. “Via
Benedetto Varchi”
VI. “Figure
al tramonto”
VII.
“Al Canto dei Bischeri”
VIII.
“Cortona narra gli Etruschi”
IX. “E’martedì?
Siamo a Roma”
X. “Il
silenzio della Cappella Sistina”
XI. “Narrare
la nonpaura”
XII.
“Narrare per fotografie” o “Fotografi che fotografano fotografi”
venerdì 7 ottobre 2016
"La grande alluvione", numero speciale di "Testimonianze"
“La grande alluvione”
“Testimonianze”
al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”
E’ stato presentato il 4 ottobre al Circolo degli Artisti
“Casa di Dante” di Firenze, il numero speciale di “Testimonianze” (nn.
504-505-506) - rivista fondata nel 1958
da Ernesto Balducci - dedicato all’alluvione che cinquanta anni fa si abbatté
su Firenze e su molte zone della Toscana.
Roberto Mosi, presidente dell’Associazione “Testimonianze”,
ha introdotto l’incontro ringraziando la Presidente del Circolo, Graziella
Marchini, per l’ospitalità presso una sede così significativa per il mondo
artistico fiorentino. Ha illustrato poi, con l’ausilio della proiezione delle
drammatiche immagini dell’epoca, le diverse
parti che compongono il numero di “Testimonianze”, dalle memorie di quei
difficili giorni del mese di novembre 1966, alla rassegna dei danni inferti, in
particolare, al patrimonio storico-culturale e delle azioni successive di
restauro, al grande concorso di solidarietà da tutto il mondo, in particolare
dei giovani, alle prospettive per la salvaguardia di Firenze, dal rischio
idrogeologico.
Aspetto questo che ha
ripreso, in particolare, Giorgio Valentino Federici, del “Comitato di
Coordinamento Toscana 2016”, professore di Costruzioni Idrauliche
all’Università di Firenze, rispondendo anche alle domande del numeroso pubblico
presente.
Il pittore Enrico Guerrini ha disegnato all’impronta l’urto
dell’Arno contro il Ponte Vecchio e l’accumulo dei detriti in piazza Santa
Croce. Giulia Capone Braga ha letto nel corso della serata, varie testimonianze
riprese dai giornali cittadini e dalla Rivista. Riferimenti: intervista del
giornalista Maurizio Martini sull’incontro: https://www.youtube.com/watch?v=pnPMtg5rSgA
; presentazione online di
“Testimonianze”: http://www.testimonianzeonline.com/
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