lunedì 25 settembre 2017

Concorso Alda Merini 2017: i premi

       
    Si è tenuta domenica 10 settembre la Cerimonia per la premiazione del Concorso Internazionale di Letteratura Alda Merini nella splendida cornice del Salone della Biblioteca del Comune di Brunate, affacciato in alto, con un vista unica, sul Lago di Como e le Alpi.
         Era presente la Giuria del Premio presieduta da Pietro Berra e composta da Lucia Bella Spiga, Michelangelo Camelliti, Chiara Milani, Luisella Veroli che ha proclamato i vincitori del Concorso davanti ad pubblico giunto in gran numero nonostante la giornata di vento e di pioggia. Nell’introduzione all’incontro, un toccante omaggio alla figura di Alda Merini  i cui nonni paterni dimoravano a  Brunate e la soddisfazione per il successo del Premio che ha visto la presentazione di oltre 250 opere edite. 


        
Per la sezione “B” – Volume edito di Poesia – la Giuria ha deciso di assegnare:
- Il primo premio all’opera "Nevralgie affettive" di Anna Steri
-  Il secondo premio all’opera "Anatomie in fuga" di Cristina Annino
-  Il terzo premio a "Poesie 2009-2016" di Roberto Mosi

        
III Premio per "Poesie 2009-2016"
 Il libro di Roberto Mosi “Poesie 2009-2016” è un’Antologia pubblicata da Giuliano Ladolfi Editore (Borgomanero, 2016). “Il libro Poesie 2009-2016 vuole essere un viaggio del poeta raccontato per immagini, un’antologia di ‘epoche’ della vita ricomposte attraverso le icone della memoria e i colori delle emozioni, tra luci ed ombre, cadute e risalite dell’essere. Si tratta di immagini di luoghi, paesaggi, situazioni e opere d’arte arricchite da una miriade di suggestioni attinte spesso dal mondo della poesia, in particolare toscana, della mitologia classica e anche contemporanea, quest’ultima scaturita da episodi della storia dei nostri tempi”. Il libro è illustrato, per immagini, nel video  Roberto Mosi "Poesie 2009-2016", G. Ladolfi Editore   (indirizzo:
https://youtu.be/FuSecM_Ox8E).



         Il pomeriggio si è concluso, in un’atmosfera di festa, con il Concerto di poesia musicale di Xoàn Curiel, compositore di Santiago di Compostela, invitato dalla Biblioteca Comunale di Brunate nell’ambito del programma “Dalla Galizia alla Lombardia la poesia incontra la musica”.     

La Cura della Poesia: Erato - Terapia

 Si è svolta l’8 settembre la perfomance di Roberto Mosi e
di Enrico Guerrini (pittore) per la presentazione dell’ultimo libro di poesia   (R. Mosi, “Eratoterapia”, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero 2017, pp.66, 10 euro), che ha al centro il tema della poesia come terapia e cura di noi stessi, a tutte le età, a cominciare da quella anziana, dall’età dei nonni.


L’ultima composizione presente nel libro è una lettera alla nipotina, nella quale il nonno svela il segreto della poesia:
«Credo sia possibile curarsi con la poesia, per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere sogni che passano in volo, per divertirsi. La voce della poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della notte, debole e distratta il giorno. Porta sollievo, se non guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di
malinconia”.

 Per l’autore quindi la poesia possiede un incanto unico, quello di rendere più sopportabile l’esistenza e di svelarne i misteri della bellezza e della gioia.

La perfomance dell’8 settembre - recita delle poesie e disegni all’impronta dei temi poetici - si è svolta  in un luogo particolare, magico, nella città di Pontassieve, presso Firenze, dove la Biblioteca Comunale ha esteso recentemente i suoi spazi al vecchio edificio delle Carceri Mandamentali, soprannominato  ( riprendendo una suggestione dal Carcere dismesso “Le Murate” di Firenze): “Le Muratine”. Gli antichi muri del Carcere di Pontassieve sono stati dipinti recentemente da Enrico Guerrini, tracciando affollate scene di figure che danno vita alla storia della scrittura. 


La perfomance è stata centrata sulle poesie dal titolo significativo: “Terapia”, “La badante”,”Aleppo è vicina”, “Il profumo dell’iris” (fiore simbolo della città di Firenze).
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Terapia
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Nella notte mi sveglio
il sonno sparisce
vola via lontano.
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La poesia prende il posto
dei sogni, compongo
in versi suoni e silenzi.
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Nella mente cresce
l’ammasso d’argilla
cerco il colore, la forma.
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Un verso brilla di rara
luce, lo ripeto all’infinito
felice per la conquista.
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Al mattino mi fermo
alla casa di Erato
per il conto da saldare. 
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 Le scene più suggestive dell’incontro presso “Le Muratine” di Pontassieve, sono state riportate nel video you tube: “Eratoterapia” di Roberto Mosi o del curarsi con la poesia” ( indirizzo : https://youtu.be/pglSHmnK5fo).
Il libro “Eratoterapia” di Roberto Mosi, segue il libro “Poesie 2009-2016″ dello stesso Editore ed è stato premiato (III classificato) recentemente al Premio Internazionale di Letteratura  “Alda Merini” di Brunate, Como.
Il libro “Eratoterapia” è in vendita online e alla Libreria 
Salvemini , piazza Salvemini (presso l’Arco di San Pierino).




domenica 24 settembre 2017

Intervista per "Esercizi di volo", "la storia di uno Zeno di oggi"

  Intervista di Alessandro Franci – Blog Uniforme-Mente - sul libro che al Premio Casentino 2017 ha rivevuto la "Segnalazione Particolare della Giuria".

Ho chiesto a Roberto Mosi che ci parlasse del suo romanzo “Esercizi di volo”, Europa Edizioni, Roma 2016.
 Si tratta di una storia tra realtà e fantasia ricca di molti ingredienti, nella quale s’intrecciano le vicende personali dell’io narrante (un alter ego si direbbe) con il racconto che il protagonista sta scrivendo (un libro nel libro) per fini terapeutici secondo l’incoraggiamento dell’analista. La storia può ricordare quella di Zeno Cosini, il protagonista del libro di Italo Svevo “La coscienza di Zeno”, che scrive per curarsi, su invito dello psicanalista, il diario della sua vita.


Di cosa soffre il protagonista del romanzo “Esercizi di volo”?
 E’ un paziente in cura perché è perseguitato dall’ossessione di volare, di gettarsi nel vuoto e tentare di prendere il volo. E’ poi afflitto da uno strano tic, fa un saltello ogni trentun passi, è dedito a molteplici passatempi: il gioco, la fotografia, la frequentazione dei social network. Queste passioni, vissute in modo maniacale, sembrano attenuarsi nel momento in cui si accosta, su invito dell’analista, alla scrittura che, grazie al suo potere terapeutico, lo arricchisce e lo distrae dall’ossessione più pericolosa di tutte: il desiderio, come si è detto, di volare. Nelle pagine dedicate a questi passaggi, prevale, a volte il tono dell’ironia, come nel caso della stessa attività letteraria, un tempo riservata a pochi e poi degenerata in mero business (si veda il proliferare di scuole e corsi di scrittura) o del dilagare del lavoro degli psicologi, simboleggiato nel romanzo dalla figura della terapeuta incompetente e vulnerabile, che s’innamora del paziente.


A quali argomenti si rivolge l’attenzione del protagonista nelle pagine che scrive?
 Al tema (direi, naturalmente) della follia, e più precisamente su come celebrare la “Festa della Follia”. I personaggi che prendono vita in queste pagine, in una fascinosa ambientazione sulle sponde dell’Adige, ce la mettono tutta per organizzare una manifestazione all’altezza della fama delle feste che a Ferragosto si tengono fra il Castello e la Stazione di Salorno. I personaggi sono un po’ insoliti, alcuni hanno le sembianze di personaggi famosi, altri sono soggetti del mondo animato e inanimato, vicini nella nostra vita quotidiana, che riescono a comunicare fra loro e con il mondo degli uomini, almeno con quelli più semplici e con una vena di pazzia. Il forte desiderio di emergere nella realizzazione della “Festa della Follia”, suscita invidie, gelosie, spinge addirittura ad azioni criminali – un terribile delitto – e deve intervenire da Bolzano il commissario Renon, tanto vanaglorioso quanto inetto.

Il tema della follia è un tratto significativo fra gli scrittori classici della letteratura …
 Certamente, credo che sia fra gli aspetti più affascinanti. Nel romanzo lo spettacolo della follia va comunque in scena, nonostante le difficoltà da affrontare, con effetti mirabolanti, ispirato da autori di fama come Erasmo da Rotterdam, Ludovico Ariosto, François Rabelais, Miguel Cervantes Saavedra. Nella realizzazione finale della Festa, fra il Castello e le montagne che circondano la valle – davanti a una folla immensa giunta dall’autostrada e dalle valli vicine - si ricorre con il contributo di personaggi geniali, al concorso di macchine che si avvalgono delle ultime scoperte della tecnologia, di quella digitale, in particolare. La ricerca però di effetti forti, il voler dare un’immagine troppo ravvicinata, quasi irridente, della follia, porta a una conclusione finale sorprendente, a un vero e proprio disastro. Un passaggio questo, del libro, che sembra voler affermare che chi si avvicina troppo alla follia, ne resta bruciato …


È di indubbio interesse considerare sia l’idea di confine tra ciò che è “normale” e ciò che diventa folle sia di come la follia si sia evoluta nel tempo, nella vita reale e nella letteratura.
 Il tema della follia è complesso e nel romanzo lo affronto da più versanti. Mi soffermo sull’aspetto della follia creativa seguendo i passi di alcuni scrittori classici, a iniziare da Erasmo da Rotterdam. Mi avvicino ai loro personaggi con grande confidenza, li faccio rivivere nelle vicende del racconto, credo con leggerezza e ironia. La stessa ironia che anima l’accenno alla folle voracità del mondo della pubblicità, che si serve delle gesta di questi personaggi per lanciare prodotti commerciali sul mercato, come si accenna nelle varie scene finali della “Festa della Follia”. Mi soffermo in più pagine, d’altra parte, sulle storie di liberazione dei cosiddetti folli, nelle società moderne, da prigionia e vessazioni, sottolineando il valore dei processi sociali innestati dall’opera di specialisti come Franco Basaglia. Alla “Festa della Follia” queste persone partecipano in prima fila, con totale adesione e gioia, allo spettacolo finale, che va in scena, come si è detto, il giorno di Ferragosto fra il Castello e le montagne di Salorno. Vi è, infine, nel libro il richiamo sia alla follia del protagonista, incerto, dilacerato da varie ossessioni sia alla professionalità “incerta” della terapeuta. Sono emblemi della società di oggi, piena di ansie e paure che lasciano il segno nella vita di ognuno di noi e testimoniano dell’affannosa ricerca di sicurezze e tranquillità ricorrendo in maniera massiccia - a volte devastante – alle varie terapie psichiche e ai farmaci; non a caso, si parla dei nostri tempi come dell’epoca del Prozac.
 
Dunque, per concludere questo nostro incontro …
 Vorrei dire che nel romanzo “Esercizi di volo”, la storia di uno Zeno di oggi, si moltiplicano i piani del racconto, quasi in un gioco di specchi in cui – almeno lo spero – per il lettore è facile e piacevole smarrirsi, lasciandosi condurre nel labirinto della fantasia, forse l’unico che può portare a risposte veritiere. Mi piace concludere ricordando che sul libro è stato scritto che “in questo breve ma graffiante romanzo”, “la scrittura è magmatica, discorsiva, a tratti poetica, un collage di pensieri e di emozioni, in un fluire continuo. Scrittura come prova d’autore, quindi, e come ricerca di pagliuzze d’oro nelle sabbie variegate del fiume” (G. Baldassarre, Blog “Associazione Pianeta Poesia”).
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Dal Blog Uniforme-Mente, di Alessandro Franci, 22 settembre 2017

https://uniformemente.wordpress.com/
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Video sulla presentazione del Romanzo alla Biblioteca dell'Impruneta, fumetti di Enrico Guerrini.

sabato 2 settembre 2017

Mostra di fotografia": "Mareggiata a Bivigliano"


Si è aperta a Bivigliano - Firenze - la Mostra di Fotografie di Roberto Mosi dedicata al tema dello spaesamento, all’affidarsi alla forza dei sogni per “rivivere”, reinterpretare la realtà dei luoghi. Il tramite di questa trasposizione è, in questa occasione la lingua della poesia, il modo in cui riesce a “giocare” con il mondo dei sogni.
Ecco che un paesaggio di alta collina, con le montagne incombenti all’intorno - come Bivigliano, non lontano da Firenze - viene rivissuto in maniera particolare, il luogo si trasforma, nel nostro caso, in  una ridente località di mare e la popolazione anziana, sofferente, che per lo più lo frequenta, subisce una mirabolante trasformazione, come nel caso della storia di Faust.



La fotografia, per così dire, come nel caso della Mostra “Mareggiata a Bivigliano” -  aperta per tutto il mese di settembre 2017, alla Rimessa Benedetto Varchi di Bivigliano, via delle Fonti 10 -  prende il sopravvento nella “costruzione” dei sogni e vuole sorprendere, stupire il visitatore.
LINK VIDEO YOU TUBEhttps://youtu.be/D2YRHJLHYSQ
Il vento della montagna, diventa la furia bianca del vento del mare che urla fra le onde, sconvolge le pigre abitudini delle spiagge, scandisce la solitudine di una serie di personaggi che stupiti e pensierosi, camminano ai margini delle acque, con i piedi che sprofondano nella sabbia: particolare la presenza di alcuni giovani con le lunghe chiome bionde scompigliate dal vento, a differenza del popolo dei vecchi, in fuga, oggi, dalle carezze delle onde.








Alle Muratine 8 settembre Perfomance di Pittopoesia




Raccolta di poesia "Eratoterapia". Novità!