martedì 29 novembre 2022

"Ogni sera Dante ritorna a casa", Il Foglio: PREMIO SPECIALE CITTA' DI SARZANA 2022: "Firenze, in itinere poesia per Dante"


X Premio Letterario Internazionale

CITTÁ di SARZANA

Associazione Culturale Poeti Solo Poeti Poeti

 Susannasposaday14

Sarzana 7-11 e 17 dicembre 2022

                                                        info@poetisolopoetipoeti

 

Gentile Autore/Autrice, ROBERTO MOSI

 

 

Nel ringraziarLa per la Sua partecipazione alla X Edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana, siamo lieti di comunicare che la Giuria ha ultimato i lavori e Le ha conferito il seguente riconoscimento:

 

PREMIO SPECIALE

Firenze, in itinere poesia per Dante

SEZ. B

Ogni sera Dante ritorna a casa

Ci complimentiamo con Lei e saremo onorati della Sua presenza alla Cerimonia di Premiazione Gran Gala che avrà luogo Sabato 17 dicembre ore 20.00 presso Teatro degli Impavidi Comune di Sarzana ... per la consegna del premio, iscrizione all’Albo D’Oro con incoronazione, medaglia, diploma ed eventuale consegna antologia/e prenotate.


 

domenica 27 novembre 2022

" BUON NATALE MARCEL PROUST " - Ofiicina del Mito, Circolo degli Artisti Casa di Dante - PROGRAMMA


 

Circolo degli Artisti “Casa di Dante” – Gruppo Officina del Mito

Martedì 13 dicembre 2022, ore 16.30

Buon Natale Marcel Proust

                                         Iniziativa dell’ “Officina del Mito”

 

Programma

 

* “Il recupero della memoria e il ruolo dell’Arte”. Introduce e coordina Roberto Mosi

* Suggestioni proustiane per la chitarra di Angiolo Pergolini

* Virginia Bazzechi presenta l’Officina del Mito: iniziative  da “I confini del Mito”, a “Proust”, ad “Antigone”

* La pittura, Andrea Simoncini (autore del dipinto sulla locandina): “Vermeer il pittore più amato”, da “La Prigioniera”

        Guido del Fungo:“Lo studio di Eltsir”, da ”All’ombra delle fanciulle in fiore”

* La musica, Umberto Zanarelli: Marcel Proust. À la recherche du temps perdu et la musique de la memoire: correlazioni tra letteratura e musica

* La scrittura, Nicoletta Manetti: “I campanili di Martinville”, da “Dalla parte di Swann”

                         Rosa Cianciulli: “I campanili si muovono!”, immagini

* *Poesie per ricordare: “Il viaggio immaginato a Firenze”, “Cena all’Hotel Ritz”: Silvia Ranzi, Roberto Mosi (“Poesie 2009-2016”), Enrico Guerrini (disegni)

                  Giusy Frisina: “Breve passeggiata proustiana”

* Le petites madeilenes, la ricetta, letture e …assaggi

 

sabato 26 novembre 2022

"Officina del Mito" - Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti "Casa di Dante" - La storia


 Interventi dell'officina del mito 

dal 2016 ag ogii


Mostra 12-24 novembre 2016

COMUNICATO:

ARTE.IT

THE MAP OF ART IN ITALY

 “I CONFINI DEL MITO”

“Non vogliate negar l’esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» (Divina Commedia, Inferno c. XXVI, vv. 100-120).

Questi famosi endecasillabi, pronunciati da Ulisse, esprimono in maniera efficace il desiderio, tipico della natura umana, di superare i propri limiti e di ampliare i propri orizzonti conoscitivi. Nell’antichità la linea di confine tra noto e ignoto, tra mondo conosciuto e terre inesplorate è simbolicamente rappresentata dalle “Colonne d’Ercole”, due promontori rocciosi collocati nei pressi dello stretto di Gibilterra, punto di incontro tra il Mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico. Secondo la mitologia infatti, Ercole in una delle sue dodici fatiche giunse ai limiti estremi della terra, là dove era vietato il passaggio a tutti i mortali. Qui l’eroe separò i monti Calpe ed Abila aprendo un varco dove incise la famosa scritta “non plus ultra”, ovvero “non più avanti”.

Dunque, che cosa oltre quelle Colonne? Secondo Pindaro si estendeva «l’oscurità infernale»; Platone invece vi colloca la mitica isola di Atlantide, mentre Dante pone, a cinque mesi di navigazione oltre le Colonne, il monte del Purgatorio. Ma le “Colonne d’Ercole”, non costituiscono solo un concetto geografico: sono anche metafora del limite della conoscenza; esse diventano cioè emblema di quella eterna lotta umana tra paura dell’ignoto e sete di conoscenza, tra timore di ciò che è sconosciuto e desiderio di verità. Il prode Eracle, allo stesso modo dello scaltro Ulisse omerico, incarnano così il topos morale dell’eroica scelta tra “virtù o vizio, tra dovere o piacere”, diventando metafora atemporale dell’uomo moderno. Se quindi le “Colonne di Ercole” delineano un confine che non è solo geografico, ma anche morale della grandezza o piccolezza della natura umana; il mito, con le sue storie esemplari sulle vicende di Dei ed Eroi e sul destino dell’umanità, ne diventa mappa psicologica ed etica. In una era sempre più incerta, piena di promesse e disillusioni, come la nostra, tali tematiche continuano ad essere di stringente attualità, dimostrando come la dimensione del mito, non sia “confinata” e circoscritta ad un tempo arcaico e lontano; ma al contrario, estende i propri confini anche al futuro. La mostra “I Confini del Mito”, nata in seno al progetto “Officina del Mito”, attraverso contributi di varia natura e metodologie espressive diverse (pittura, scultura, video, fotografia, opere a stampa), porta avanti una riflessione su tali aspetti, ridefinendo le frontiere di concetti importanti, come quelli di territorio, nazione e dunque di identità culturale e personale. Nove artisti (Valerio Giovannini, Enrico Guerrini, Salvatore Monaco, Roberto Mosi, Simonetta Occhipinti, Margherita Oggiana, Roberto Orangi, Andrea Simoncini, Paolo Tranchina), che al pari dell’Ulisse omerico, attraverso le loro opere si avventurano tra gli instabili territori contemporanei, oltre i confini. Artisti dunque, che si pongono non solo come sperimentatori coraggiosi, sempre in bilico tra territori fisici e simbolici, ma anche come veri e propri viaggiatori instancabili, che procedono attraverso sconfinate lande di emozioni e sconosciuti dedali sensoriali, arricchendo così il proprio bagaglio esperienziale con una prospettiva interculturale ed intessendo nuovi dialoghi. Del resto come sosteneva Marcel Proust nella sua opera “Alla ricerca del tempo perduto”: “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”

L’inaugurazione della mostra “I Confini del Mito” avrà luogo Sabato 12 Novembre 2016 alle ore 16.30 presso la Società delle Belle Arti- Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, in via Santa Margherita n.1/r, Firenze.
In tale occasione si terrà anche una Performance. A seguire, Sabato 19 novembre 2016 alle ore 17.00 l’incontro “Il Mito nella rete delle Arti” con il Concerto del pianista Umberto Zanarelli. La mostra “I Confini del Mito” sarà visitabile fino al 24 Novembre 2016, negli orari di apertura della Società delle Belle Arti- Circolo degli Artisti “Casa di Dante”: da Martedì a Domenica dalle 10.00 a 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.



ANDREA SIMONCINI · VALERIO GIOVANNINI · ROBERTO MOSI · ENRICO GUERRINI · SALVATORE MONACO · SIMONETTA OCCHIPINTI · MARGHERITA OGGIANA · ROBERTO ORANGI · PAOLO TRANCHINA · SOCIET DELLE BELLE ARTI CIRCOLO DEGLI ARTISTI CASA DI DANTE · SOCIET DELLE BELLE ARTI CIRCOLO DEGLI ARTISTI CASA DI DANTE

 




Mostra 10 - 22 marzo 2018




Mostra 2 marzo - 15 marzo 2019




Mostra 3 ottobre  - 17 ottobre 2020




Mostra 18 - 30 settembre 2021




Iniziativa 13 dicembre 2022




Mostra per 25 marzo - 6 aprile 2023

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Studi preliminari R. M.







Video



 







domenica 20 novembre 2022

L' arcobaleno illumina l' "albero dei sessi", le famiglie, la pace - "Contro ogni discriminazione", il murale di Enrico Guerrini












Il murale di Enrico Guerrini nella piazza della Pace di Bagno a Ripoli
 







 Un incontro straordinario questo con il murale “Contro ogni discriminazione” di Enrico Guerrini nella piazza della Pace presso la sede della Croce Rossa di Bagno a Ripoli. I contenuti di questa opera sono resi con sapienza e in maniera efficace dall’artista, persona colta, appassionata di musica, con un percorso artistico di successo. 
Ha realizzato murales non solo belli e di grande impatto ma anche ricchi di messaggi sociali e politici, basti citare quello a Pontassieve, nel parco sull’Arno, vicino alla confluenza con la Sieve: un’opera drammatica nella composizione delle figure e nell’articolarsi delle masse, sulla storia delle migrazioni, progettata in dialogo con studenti della scuola media. Ha partecipato a numerose mostre, collettive e personali, di forte carattere come quelle sulla Divina Commedia al Circolo degli artisti della “Casa di Dante”. 
 L’opera di piazza della Pace di Bagno a Ripoli rappresenta un passaggio peculiare, va colto come una composizione unitaria, un concerto in tre atti che in questo spazio sono rappresentati da due riquadri di differente dimensione e dalle panchine prospicenti il murale, scandite dai colori dell’arcobaleno. Sono queste un chiaro invito per chi passa di qua, a fermarsi e ad aprire un colloquio con l’arte del pittore e con quello che ci vuole dire. Un forte movimento, a volute, con lo stesso ritmo, attraversa i due riquadri, un arcobaleno sinuoso che esprime la via della speranza, la ricerca di una convivenza libera da ogni discriminazione, “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (vedi l’art. 3 della Costituzione). 
Questa volta Enrico ha utilizzato colori chiari, luminosi che comunicano una sensazione di pace e di serenità, diversi da altre opere ricche di tensione drammatica. Nel murale si sente il profumo dell’arcobaleno alla fine dei giorni di pioggia quando il sole riappare dalle nubi e diffonde la sua luce; nell’opera ritroviamo i colori e la dolcezza del paesaggio di Bagno a Ripoli, delle immagini di ceramica invetriata di Luca della Robbia che da queste parti, per un breve periodo, ebbe la sua fornace. 
Sette sono i colori dell’arcobaleno, sette le note della musica che sembrano emergere dall’opera di Enrico Guerrini e, infine, sette sono i principi fondamentali ai quali si ispira l’azione della Croce Rossa, in questa occasione promotrice del progetto del murale “Contro ogni discriminazione”; in questa opera pittorica ritroviamo il senso profondo di questi principi, orientamenti preziosi in tutte le società, in tutte le epoche ma di un valore assoluto nei tempi difficili che oggi stiamo vivendo: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità, Universalità. 
 Nel primo riquadro i volontari della Croce Rossa soccorrono e accolgono con un abbraccio persone di razze diverse; sopra a queste figure prorompe letteralmente un albero che ha come frutti i simboli del sesso maschile e femminile, rappresentati nei diversi tipi di coppie. 
Perché non pensare all’Albero della Fecondità presso le Fonti dell’Abbondanza di Massa Marittima?
 Nel secondo riquadro, quello più grande, il tema della pace è posto al centro, simboleggiato dal volo delle colombe e da due angeli, messaggeri di nuove speranze, un’evidente citazione ai lavori precedenti di Enrico sulla cantica dantesca del Paradiso; imponente poi la figura della Giustizia, con un manto rosso che richiama l’arte di Galileo Chini, con in mano la bilancia, segno evidente che la pace si deve nutrire della sostanza della giustizia. 
L’arcobaleno che attraversa poi il quadro, unendo il cielo, la rete degli astri, e la terra, dà l’idea della ricerca di un equilibrio fra la natura e l’uomo, in una felice armonia. 
Ritengo dunque che torneremo spesso con i nostri pensieri, con i nostri desideri a sederci su queste panchine dipinte con i colori della inclusione, della non discriminazione per inseguire, ispirati dall’arte di Enrico, sogni di solidarietà e di pace. 
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 Roberto Mosi 
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La pace
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 Acqua, farina, lievito e sale/ 
gli ingredienti per il pane.// 

 Lievita la pace ora in noi/ è presente qui,/ 
in quello che facciamo./ 
Ci dà gioia camminare/ sorridere, respirare.// 

 Il respiro congiunge/ il corpo e la mente,/ 
sorridere e respirare/ 
sono archi di un ponte/ 
per vivere il presente.//
 
 Non esiste una via/ alla pace, la pace/ 
è la via da percorrere/ a passo deciso, 
lo sguardo/ che vede lontano.// 

 Le mani impastano,/ 
danno la forma, lievita/ 
il pane nel silenzio/ della madia profumata/ di bianca farina.// 

  Roberto Mosi (Poesie 2009 – 2016. Ladolfi Ed.)