Roberto Mosi si interessa di poesia e fotografia. Per la poesia ha pubblicato Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Il profumo dell’iris (Gazebo 2018), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Cura i Blog: www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it .
domenica 30 giugno 2013
"Per Piombino, memorie e poesia", al Gattarossa 12 luglio
Gattarossa, Calamoresca Piombino
venerdì 12 luglio, ore 18
Incontro con Roberto Mosi
“Per Piombino, memorie
e poesia”
Presenta Melisanda Massei Autunnali,
Giornalista
Partecipa Gordiano Lupi, Editore
Letture dell’Autore
* R. Mosi, “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da
Piombino a Parigi” - Il Foglio, 2013
* R. Mosi, “Concerto”, poesia, Ed. Gazebo:
“Sinfonia per Populonia” , “Concerto per il Golfo di Baratti”
Il libro "Concerto" è in vendita alle Edicole di Populonia Scalo e di Baratti
giovedì 27 giugno 2013
La principessa Elisa Baciocchi era veramente brutta?
Elisa Baciocchi "regale"- Disegno E. Guerrini |
Presentazione alla Libreria Salvemini di Firenze di
“Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone” (Ed. Il Foglio,
2013)
La presentazione ha avuto luogo
nella bella cornice della Libreria Salvemini – presso la Nuove Poste - con la partecipazione di un numeroso pubblico
(4 giugno us).
Lo storico Ugo Barlozzetti ha
introdotto l’incontro illustrando i caratteri del libro, da più punti di vista.
Si presenta come un saggio agile su un’epoca di grandi cambiamenti che segna la
nascita della Toscana moderna nel contesto delle trasformazioni avviate in
Europa dal potere napoleonico. Può essere visto come una guida affascinante
alla vicenda politica e umana di Elisa Baciocchi, sorella maggiore
dell’Imperatore, che gestì per dieci anni,
il potere di sovrana nelle terre di Lucca, Piombino, Massa e Carrara,
con decisione e competenza.
Elisa "vista" dai contemporanei - Disegno E. Guerrini
L’autore Roberto Mosi si è soffermato
in particolare sul carattere di guida del libro, che introduce a vicende ancora
attuali che hanno lasciato segni importanti del ruolo di donna moderna e intraprendente
svolto da Elisa, nei palazzi del potere, nelle arti, nelle parti delle città
trasformate secondo nuove concezioni urbane, negli edifici sedi delle nuove
imprese economiche.
Mosi ha letto, secondo questa
visione, alcuni brani del libro che il pittore Enrico Guerrini (si veda le
foto) ha reso in maniera estemporanea in una serie di quadri, che hanno dato
l’aspetto alla libreria Salvemini (già Chiari) di un’affascinante pinacoteca.
Un particolare che ha colpito
il pubblico: il quadro che ritrae Elisa nei caratteri regali di principessa, di
una luminosa bellezza come erano solita ritrarla i pittori della corte, posto a
confronto con il ritratto che emerge dalla descrizione di alcuni contemporanei,
forse un po’ malevoli: “Grande, longilinea, piatta di petto, un po’ secca, non
risponde affatto ai canoni dell’epoca che impone le donne più in carne. Il suo
viso: un naso imperioso, occhi ammirevoli, neri e febbricitanti, una pelle
pallida, capelli ala di corvo, una rassomiglianza accentuata con Napoleone.” Il
confronto fra i due quadri è stato uno fra i motivi di curiosità dell’incontro.
[Il libro è in vendita a Firenze alla Libreria Salvemini, Piazza Salvemini, e all'Edicola angolo via Colonna/ Borgo de' Pinti]
mercoledì 26 giugno 2013
Si parla della raccolta "Concerto" sulla rivista Sìlarus
ROBERTO MOSI – “Concerto” – collana di poesia e prosa a
cura di M. Bettarini e G. Maleti Gazebo
Libri – Firenze – marzo 2013 – euro 10.00
Recensione
di Pasquale Rocco , in
“Sìlarus”, n.287-288, pp. 90-91
"L'Aurore , oltre ad avere già offerto all’attenzione
dei suoi lettori e della critica raccolte di poesia, non solo non limita alla
lirica la sua fervida attività letteraria, ma allarga l’orizzonte verso altre
forme di espressione artistica, quali la fotografia e la pittura, provvedendo
ad allestire mostre in cui ha coniugato il verso con il dipinto e l’immagine.
Conferma si ha nella fotografia della
copertina e nei disegni di Enrico Guerrini, ma stavolta Mosi compie un
ulteriore passo in avanti e abbandonando ogni residuo di forma tradizionale, si
muove su una duplice direttrice di marcia, che scaturisce dalla musica
(struttura sinfonica per movimenti) e dalla lirica (evocazione di ricordi che
determinano immagini). I temi trattati vengono affrontati e poi messi da parte,
per essere nuovamente ripresi e approfonditi, magari con qualche variante: in
definitiva l’ars poetica di Mosi procede in modo simile all’andamento musicale,
generando anche una diversità di espressione, che spazia dalla semplicità alla
ricchezza, frutto di una maturata ricerca. L’intento del Mosi non è vanificato
dalla necessità di adeguare l’afflato lirico all’andamento musicale ed egli
giustamente dice: “La poesia gioca con
alcune forme del mondo della musica, ne riprende tratti, impronte”.
La struttura della raccolta è quella di uno spettacolo
teatrale, che si apre con la sinfonia dedicata alla città etrusca di Populonia,
prosegue con il concerto in onore Firenze e si chiude con il canto “Sora nostra
matre terra.” Mosi è attento osservatore degli eventi che durante le varie
stagioni dell’anno si verificano a Populonia, ma egli non intende realizzare
un’opera letteraria utilizzando l’arma nei termini lessicali, piuttosto un
concerto e il mezzo di attuazione non può che essere l’esigenza del ritmo, come
pone in evidenza nella presentazione Giuseppe Panella.
Nel volgere della Sinfonia troviamo
eventi della vita familiare come episodi di cronaca; l’ispirazione comunque è
sempre feconda e non manca di generare versi teneri per la nascita e le prime
manifestazioni di crescita della nipotina Marta (“Primavera”), come per
l’intreccio tra la natura e i giochi dei bimbi (“Estate”). I versi assumono una
forte connotazione d’impegno civile allorchè Mosi su eventi reali, come i fatti
di Rosarno in Calabria e l’incidente del Moby Prince. Nel Concerto per Flora (Firenze) torna prepotentemente in primo piano
l’arte con i celebri dipinti di Botticelli “La primavera” e “La nascita di
Venere”, ma Mosi adagia nella descrizione dei luoghi fiorentini e delle sue
bellezze e nei versi palpita tutto lo sconfinato amore dell’Autore per la città
natale. Completa la parte riservata all’arte della pittura un omaggio a Vinicio
Berti, pittore toscano del dopoguerra, che negli anni ottanta ha donato alla
Società di Mutuo Soccorso di Peretola tredici tempere su tela, che illustra la
storia centenaria dell’associazione e sono esposte nella Casa del Popolo. Non
si tratta di un saggio d’arte, ma lo scopo è quello di ricordare i miti
popolari, dai quali desumere il fluire della storia del capoluogo toscano.
Il Canto finale ha un riferimento fin
troppo scontato e tratta un tema, quello della Natura, Mosi scompone gli
elementi che concorrono alla bellezza del creato, riprendendo liriche già note,
ma offre una connotazione finale che contribuisce a generare nell’animo del
lettore una serena condizione di benessere.
Gli obiettivi di Mosi, in definitiva,
sono compiutamente conseguiti e il successo spingerà l’indomito uomo di cultura
a sperimentare nuovi percorsi e felici connubi.”
Il libro "Concerto" è in vendita a Firenze (Libreria Salvemini, Edicola via della Colonna/ Borgo Pinti), a Populonia (Edicola Populonia Scalo, Edicola Golfo di Baratti).
sabato 8 giugno 2013
1° luglio, ore 18, inaug.ne Mostra "Firenze Riflessa"
Titolo della Mostra di fotografia FIRENZE
RIFLESSA
Luogo Arteincasa /Cellai Boutique Hotel , Firenze via 27 Aprile
14 – tel. 055 489221
Periodo 1°
luglio – 31 luglio 2013 - Inaug.ne lunedì 1 luglio, ore 18
Mostra - Sono
presentate fotografie, in bianco e nero, di vetrine del centro di Firenze che
riflettono scorci di strade e monumenti, circondati, in più casi, dalla folla
dei turisti.
Emerge un “paesaggio” di visioni e di “rinvii”
che vanno oltre la realtà della moda e del lusso per approdare all’evanescenza
dei sogni. Il paesaggio che esplora il fotografo, cambia poi di frequente con
il succedersi delle stagioni, delle ore del giorno e della notte, per l’arrivo
di nuovi personaggi nelle vetrine che prendono il posto di quelli precedenti.
Il fotografo che è anche poeta, accosta ad ogni fotografia un piccolo sciame di versi che è lo specchio in cui si riflette ogni immagine.
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