Il 16 marzo alla
Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, a Firenze, ha
avuto luogo l’Incontro “M*crocosmi”.
Attraverso una performance di
pittura digitale dal vivo, Valerio Giovannini ha presentato il
catalogo di “Laniakea. Il grande cielo”. L’incontro, guidato dal poeta Roberto
Mosi, ha visto numerosi interventi da parte del pubblico.
Ospitata dal 18 dicembre scorso nel Museo Comunale di Lucignano la
mostra “Laniakea. Il grande cielo” si compone di 19 opere, tra disegni e
dipinti, realizzati da Valerio Giovannini, giovane artista dotato di un
ampio curriculum accademico e di ricerche in campo estetico, che attualmente
vive e lavora a Lisbona.
I lavori sono esposti proprio
accanto all’opera più importante del museo, il grande reliquario di S.
Francesco, in argento, rame dorato e smalti, detto “Albero d’oro” o
“Albero della vita” e realizzato tra il 1350 ed il 1471 da orafi aretini e
senesi: una testimonianza unica di sincretismo religioso e devozione popolare.
Il titolo della mostra, Laniakea,
significa in lingua hawaiiana “incommensurabile paradiso” da lani per
“paradiso” e akea per “ampio” o “immenso/incommensurabile”. Il
nome rende onore agli antichi navigatori Polinesiani che usavano le conoscenze
celesti per solcare l’Oceano Pacifico ed è stato scelto dagli Astrofisici per
designare il superammasso di galassie in cui si trova il nostro sistema solare.
Seguendo questa suggestione,
l’appuntamento alla “Casa di Dante” ha proposto un rispecchiamento tra il
microcosmo delle ramificazioni dorate dell’Albero d’oro e i filamenti
di luce di Laniakea, il superammasso di galassie di
cui fa parte la Via Lattea.
La serata, guidata dal
poeta, Roberto Mosi, è stata l’occasione per un confronto aperto
sui temi: microcosmo/macrocosmo, arte antica/arte contemporanea,
originale/copia, realtà/immaginazione…
L’idea è di illuminare,
attraverso un viaggio metafisico e metaforico tra dimensioni apparentemente
opposte una dimensione sacro/secolare ben sintetizzata dalle parole di Elémire
Zolla: “Se si vuole conoscere la natura e la società con le forze che
segretamente le reggono, bisognerà volgersi al piccolo mondo che ne è un fedele
riflesso: noi stessi nella nostra interiorità”. Il catalogo,
con un testo introduttivo del filosofo orientalista, Grazia Marchianò, racconta
appunto questa rotta di senso e significato attraverso una riflessione di
Valerio Giovannini sul fare arte.
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