29
settembre 2015 – Un cena al Ritz
“Una notte magica” sull’Arno con Marcel
Proust.
Il
giorno del suo compleanno
Marcel Proust nacque a
Parigi il 10 luglio 1871, centoquarantotto anni orsono. Fra i vari modi di
ricordarlo, mi sembra particolare quello della Rivista letteraria online
www.larecherche.it,
promossa dalla omonima associazione culturale con sede a Roma, che ogni anno
pubblica sul sito, nella forma di e-book, un’antologia in onore dell’autore
francese, dedicata ogni volta ad un tema del mondo proustiano e composta dai
contributi, sottoposti ad un apposito vaglio, che inviano i lettori.
L’impresa ha preso
l’avvio dieci anni fa e gli argomenti proposti via via sono facilmente
immaginabili, da quello della memoria al viaggio, ai segni dell’arte e della
musica, resi nella forma del racconto o della poesia, della fotografia o del
disegno
Curioso il tema di
quest’anno, l’invito a parlare di “una notte magica”, partendo, in forma
libera, dalla suggestione di una notte, immaginaria, che il Narratore de La
Recherche, trascorre in un padiglione del Bois de Boulogne, a Parigi, con gli
amici più cari e alcuni personaggi insoliti, invitati per l’occasione.
Da parte mia ho raccolto
l’invito – come negli anni passati – a partecipare all’iniziativa e ho
immaginato una notte “speciale” dedicata a un viaggio di un gruppo di amici
sull’Arno, con una barca da renaiolo. Per il mio intervento, poetico, il
riferimento è stato, in particolare, al viaggio tanto desiderato del Narratore
a Firenze (si veda “Dalla parte di Swann”, Parte terza “I nomi di paesi: il
nome”) e l’incontro immaginato – ma poi svanito – con la città e il Ponte
Vecchio, le sponde dell’Arno piene di anemoni e giunchiglie. Ho ripreso,
d’altra parte, l’esperienza di una spedizione notturna in barca con la mia fedele
macchina fotografica. E’ sorprendente l’incontro con il paesaggio notturno del
fiume immerso fra le sponde della città, con effetti di “spaesamento”, analoghi
a quelli che il Narratore descrive in maniera magistrale per la visione dei
campanili di Martinville 8“Dalla parte di Swann”, BUR, pag 272).
Per l’anniversario di
Marcel Proust insieme all’espressione di un pensiero devoto, il piccolo dono di
“una notte magica” sul “fiume foderato di notte”.
Sul fiume
di notte
“… pensavo che già il Ponte Vecchio era cosparso
a profusione di giacinti e d’anemoni …”
Marcel
Proust, Dalla parte di Swann,
Parte
Terza, Nomi di paesi: il nome
La barca scivola al
centro
del fiume foderato di
notte,
la pertica affonda
nell’acqua
spinta nel fondo dal
barcaiolo.
Le braccia del Ponte
Vecchio
si aprono illuminate di
finestre,
la voce della guida
s’infrange
nella volta di pietre
dell’arcata.
Si compie l’incontro
sognato
con la città di Giotto,
per dono
il viaggio nella notte
con gli amici
che intendono il respiro
dell’Arte.
La barca taglia lo
sfavillio
dei colori accesi dai
fanali,
sfiora il cartiglio di
marmo, la testa
di caprone, al Ponte a
Santa Trinita.
Giacinti
e anemoni sulle sponde,
si riflettono i palazzi
nell’acqua,
s’immergono con gli occhi
sgranati
verso di noi, fianco a
fianco.
Nell’ombra scintillano
d’emozione
gli sguardi degli amici,
le sciarpe
di seta, i fiori della “Primavera”,
la “Madonna del Magnificat”.
Silenzio, la città è
lontana,
sprofondata nel sonno,
regala
la visione delle forme
più nascoste
come un’amante
addormentata.
Un colpo di pertica più
deciso,
la barca si gira rapida,
sulla via
del ritorno, l’“Estate” dal ponte
sembra sporgersi nel
fiume
sullo sfondo la “Giustizia”
in piedi sulla colonna,
vola
verso di noi, poi ritorna
al suo
posto, la bilancia che
oscilla.
Stringiamo le mani
commossi
dal dono di queste
visioni,
unisce il filo della
memoria,
lo studio di Eltsir, le
passeggiate.
Davanti all’arco sul
Piazzale
degli Uffizi, la barca
dirige
verso la riva, Palazzo
Vecchio,
altissimo, ci viene
incontro
la torre, corolla fiorita
di luci.
Il barcaiolo solleva la
pertica.
Guardiamo con sguardi
nuovi
il fiume foderato di
notte.
Roberto Mosi
(www.laRecherche.it : Antologia “Una notte magica”, 2019
La barca scivola al centro
RispondiEliminadel fiume foderato di notte,
la pertica affonda nell’acqua
spinta nel fondo dal barcaiolo.