giovedì 15 febbraio 2024

L' Arno ti stupisce, sempre. Marcel Proust e "Una notte magica sul fiume"












29 settembre 2015 – Un cena al Ritz

Una notte magica” sull’Arno con Marcel Proust.

Il giorno del suo compleanno

 

Marcel Proust nacque a Parigi il 10 luglio 1871, centoquarantotto anni orsono. Fra i vari modi di ricordarlo, mi sembra particolare quello della Rivista letteraria  online www.larecherche.it, promossa dalla omonima associazione culturale con sede a Roma, che ogni anno pubblica sul sito, nella forma di e-book, un’antologia in onore dell’autore francese, dedicata ogni volta ad un tema del mondo proustiano e composta dai contributi, sottoposti ad un apposito vaglio, che inviano i lettori.

L’impresa ha preso l’avvio dieci anni fa e gli argomenti proposti via via sono facilmente immaginabili, da quello della memoria al viaggio, ai segni dell’arte e della musica, resi nella forma del racconto o della poesia, della fotografia o del disegno

Curioso il tema di quest’anno, l’invito a parlare di “una notte magica”, partendo, in forma libera, dalla suggestione di una notte, immaginaria, che il Narratore de La Recherche, trascorre in un padiglione del Bois de Boulogne, a Parigi, con gli amici più cari e alcuni personaggi insoliti, invitati per l’occasione.

Da parte mia ho raccolto l’invito – come negli anni passati – a partecipare all’iniziativa e ho immaginato una notte “speciale” dedicata a un viaggio di un gruppo di amici sull’Arno, con una barca da renaiolo. Per il mio intervento, poetico, il riferimento è stato, in particolare, al viaggio tanto desiderato del Narratore a Firenze (si veda “Dalla parte di Swann”, Parte terza “I nomi di paesi: il nome”) e l’incontro immaginato – ma poi svanito – con la città e il Ponte Vecchio, le sponde dell’Arno piene di anemoni e giunchiglie. Ho ripreso, d’altra parte, l’esperienza di una spedizione notturna in barca con la mia fedele macchina fotografica. E’ sorprendente l’incontro con il paesaggio notturno del fiume immerso fra le sponde della città, con effetti di “spaesamento”, analoghi a quelli che il Narratore descrive in maniera magistrale per la visione dei campanili di Martinville 8“Dalla parte di Swann”, BUR, pag 272).

Per l’anniversario di Marcel Proust insieme all’espressione di un pensiero devoto, il piccolo dono di “una notte magica” sul “fiume foderato di notte”.

                                    Sul fiume di notte

 

    “… pensavo che già il Ponte Vecchio era cosparso

      a profusione di giacinti e d’anemoni …”

                        Marcel Proust, Dalla parte di Swann,

                        Parte Terza, Nomi di paesi: il nome

 


La barca scivola al centro

del fiume foderato di notte,

la pertica affonda nell’acqua

spinta nel fondo dal barcaiolo.

 

Le braccia del Ponte Vecchio

si aprono illuminate di finestre,

la voce della guida s’infrange

nella volta di pietre dell’arcata.

 

Si compie l’incontro sognato

con la città di Giotto, per dono

il viaggio nella notte con gli amici

che intendono il respiro dell’Arte.

 

La barca taglia lo sfavillio

dei colori accesi dai fanali,

sfiora il cartiglio di marmo, la testa

di caprone, al Ponte a Santa Trinita.

 

Giacinti e anemoni sulle sponde,

si riflettono i palazzi nell’acqua,

s’immergono con gli occhi sgranati

verso di noi, fianco a fianco.

 

Nell’ombra scintillano d’emozione

gli sguardi degli amici, le sciarpe

di seta, i fiori della “Primavera”,

la “Madonna del Magnificat”.

 

Silenzio, la città è lontana,

sprofondata nel sonno, regala

la visione delle forme più nascoste

come un’amante addormentata.

 

Un colpo di pertica più deciso,

la barca si gira rapida, sulla via

del ritorno, l’“Estate” dal ponte

sembra sporgersi nel fiume

 

sullo sfondo la “Giustizia

in piedi sulla colonna, vola

verso di noi, poi ritorna al suo

posto, la bilancia che oscilla.

 

Stringiamo le mani commossi

dal dono di queste visioni,

unisce il filo della memoria,

lo studio di Eltsir, le passeggiate.

 

Davanti all’arco sul Piazzale

degli Uffizi, la barca dirige

verso la riva, Palazzo Vecchio,

altissimo, ci viene incontro

 

la torre, corolla fiorita di luci.

Il barcaiolo solleva la pertica.

Guardiamo con sguardi nuovi

il fiume foderato di notte. 

 

Roberto Mosi

 

 (www.laRecherche.it : Antologia     “Una notte magica”, 2019

  

 













 

1 commento:

  1. La barca scivola al centro

    del fiume foderato di notte,

    la pertica affonda nell’acqua

    spinta nel fondo dal barcaiolo.

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