mercoledì 13 marzo 2024

"Aquiloni sull'Arno": lontani, lontani ricordi - Alla Società "Canottieri Firenze"


A Q U I L O N I  SULL’ A R N O

18 giugno 2010  –  Società “Canottieri Firenze”

POESIE E MUSICA

L’iniziativa è promossa dalla Società “Canottieri di Firenze”.       Fondata nel 1886, la Società è parte integrante del patrimonio culturale e sportivo della città. 

 

   POESIE

Le poesie sono tratte dal libro Aquiloni di Roberto Mosi (Ediz. Il Foglio, Piombino 2010; e-book: Ediz. www.larecherche.it, Libri Liberi). Si presenta una scelta di venti poesie raccolte intorno ai temi dell’“arrivo” della protagonista del libro, la piccola Marta, del gioco e del divertimento, della favola, il viaggio nella città con lo sguardo dei bambini. Leggono i testi Giulia Capone Braga, Roberto Mosi e Renato Simoni.

 

    MUSICA

    (a cura di Barbara Betti)

         RICERCARE

In Greco ETAZEIN (Ricercare, Esaminare) da ETYMOS-ETEOS che significa VERO, AUTENTICO.

 

   Questo termine indica principalmente un tema, un’idea primigenia, dalla quale si sviluppano rami ed elaborazioni sempre più ampie e virtuosistiche della radice primaria.

    Il Ricercare e le forme Cameristiche ad esso legate non sono molto noti al grande pubblico, ma senza il lavoro di preparazione e codificazione di queste forme di linguaggio, non sarebbe stato possibile il raggiungimento delle vette espressive di Mozart, Beethoven o Schubert.

   Allo stesso modo, il concetto poetico ed emotivo, nasce e si sviluppa da un imput primario per evolversi attraverso un percorso di impatti e reazioni intime che si muovono attraverso percorsi indipendenti, ma sempre legati dalla prima emozione ispiratrice.

 

PAROLE E MUSICA

 

    Quando ho letto Aquiloni la prima volta ho immediatamente avuto la sensazione di entrare in un diario.  Attraverso le pagine di Roberto Mosi ci ritroviamo a percorrere e guardare il cammino della sua vita, a percepire le sue emozioni ed entrare da ospiti nel suo privato.

     Marta sta per arrivare, ancora non c’è ma è già un tema esistente, un’idea primigenia che deve solo manifestarsi.

    Ecco perché il tema musicale della serata è basato sul “Ricercare”: il Ricercare è un’idea, un fondamento, un tema interiore ancestrale che prende vita da una voce primaria, sola, unica, che poi si svilupperà in un percorso sempre più elaborato e virtuosistico, modificandosi attraverso altre voci, colori, possibilità.

    Marta cresce e la vita si evolve in gioco, così come il Ricercare si amplierà prima con una, con due, poi a tre voci, passando dal tema del Ricercare per evolversi fino a diventare “Serenata” e “Divertimento.”

     I “Divertimenti” sono composizioni cameristiche spesso composte per occasioni speciali nell’ambito della vita di corte. In particolare, il “Divertimento” di Anton Albrechtsberger, con dedica “Per il Giorno del Compleanno”, fu composto e donato dall’autore nel 1768 alla Corte Viennese.

    In questa serata la musica non dovrà essere protagonista, sarà solamente la cornice del racconto e del viaggio nel quale Roberto Mosi ha voluto portarci.

    Citando da una lettera di Henry Eccles …”vi lascio una cornice di suono, si che vogliendo recordare il momento possiate imaginarlo recolto intro uno spazio che sola voi possiate contemplare nel modo a voi gradito”…

 

Musicisti: Barbara Betti: contrabbasso

                  Giacomo De Simonis: fagotto

                  Diego Rodriguez: viola


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“Aquiloni sull’Arno”, davanti al Ponte Vecchio

POESIA E MUSICA

Recital dal libro “Aquiloni” di Roberto Mosi

 

    Il recital “Aquiloni sull’Arno” è stato promosso dalla Società “Canottieri di Firenze” che ha le proprie strutture sulle rive dell’Arno, nei pressi del Ponte Vecchio. Fondata nel 1886, la Società è parte integrante del patrimonio culturale e sportivo della città.

    Davanti ad un numeroso pubblico, dopo i saluti del presidente, nell’ora del tramonto, ha avuto inizio il recital di poesie dal libro Aquiloni (editore il Foglio, Piombino 2010; in forma di e-book, editore www.larecherche.it 2010), legate  ai temi dell’“arrivo” della protagonista del libro, la piccola Marta, del gioco e del divertimento, della favola, della scoperta della città con gli occhi dei bambini. I testi sono stati letti da Giulia Capone Braga, Roberto Mosi e Renato Simoni.  Un trio ha accompagnato la lettura: Barbara Betti: contrabbasso, Giacomo De Simonis: fagotto, Diego Rodriguez: viola.

    Un vero e proprio progetto, ideato da Barbara Betti, ha caratterizzato la parte musicale, fondato sul tema del ricercare (in Greco ETAZEIN (Ricercare, Esaminare) da ETYMOS-ETEOS che significa VERO, AUTENTICO). Agli spettatori è stato spiegato come il termine ricercare indica un tema, un’idea primigenia, dalla quale si sviluppano rami ed elaborazioni sempre più ampie e virtuosistiche della radice primaria. “Il Ricercare e le forme Cameristiche ad esso legate non sono molto noti al grande pubblico, ma senza il lavoro di preparazione e codificazione di queste forme di linguaggio, non sarebbe stato possibile il raggiungimento delle vette espressive di Mozart, Beethoven o Schubert. “

    Barbara Betti ha dettto che “quando ho letto “Aquiloni” la prima volta ho immediatamente avuto la sensazione di entrare in un diario.  Attraverso le pagine di Roberto Mosi ci ritroviamo a percorrere e guardare il cammino della sua vita, a percepire le sue emozioni ed entrare da ospiti nel suo privato. Marta sta per arrivare, ancora non c’è ma è già un tema esistente, un’idea primigenia che deve solo manifestarsi. Ecco perché il tema musicale della serata è basato sul “Ricercare”: il Ricercare è un’idea, un fondamento, un tema interiore ancestrale che prende vita da una voce primaria, sola, unica, che poi si svilupperà in un percorso sempre più elaborato e virtuosistico, modificandosi attraverso altre voci, colori, possibilità.

    Marta cresce e la vita si evolve in gioco, così come il Ricercare si amplierà prima con una, con due, poi a tre voci, passando dal tema del Ricercare per evolversi fino a diventare “Serenata” e “Divertimento.” I “Divertimenti” sono composizioni cameristiche spesso composte per occasioni speciali nell’ambito della vita di corte. In particolare, il “Divertimento” di Anton Albrechtsberger, con dedica “Per il Giorno del Compleanno”, fu composto e donato dall’autore nel 1768 alla Corte Viennese. In questa serata la musica non dovrà essere protagonista, sarà solamente la cornice del racconto e del viaggio nel quale Roberto Mosi ha voluto portarci.

Citando da una lettera di Henry Eccles …”vi lascio una cornice di suono, si che vogliendo recordare il momento possiate imaginarlo recolto intro uno spazio che solo voi possiate contemplare nel modo a voi gradito”…

    Alla fine del recital è rimasta viva negli spettatori questa cornice viva di suono, mentre gli ultimi raggi del sole si affacciavano sotto le arcate del Ponte Vecchio e, poco oltre, del Ponte a Santa Trinita.


 

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