giovedì 2 maggio 2024

Caroline Murat : la fierté d'une reine, enterrée à Florence - "Trois princesses françaises à Florence", Pontecorboli, de R. Mosi - Carolina Murat: l'orgoglio di una regina, sepolta a Firenze - "Tre principesse francesi a Firenze", Pontecorboli

                                                                      Carolina Murat




                                                                   Gioacchino Murat





Du chapitre I - page. 15

Enfin, pour Carolina, les images, les lettres et les documents sont au centre des souvenirs témoigner de son caractère, de son anxiété de pouvoir, de sa quête de positions
prééminente pour elle et pour son mari, ...

Dal capitolo I - pag. 15


Per Carolina, infine, sono al centro dei ricordi immagini, lettere, documenti che 
testimoniano il suo carattere, l’ansia di potere, la ricerca di conquistare posizioni 
preminenti per sé e per il marito, generale Gioacchino Murat, l’affermazione 
come regina del regno di Napoli e il tentativo di conservare il titolo alleandosi 
addirittura con i nemici della Francia. Nell’ultima parte della vita trascorsa a 
Firenze, il testamento rivela il desiderio di mantenere unita la famiglia e viva 
la memoria delle imprese e dei traguardi raggiunti da lei e dal marito.



Dal capitolo IX.
Carolina Bonaparte Murat

È di ben tredici anni il periodo che Sylvia Boucot trascorre con Carolina Bonaparte Murat, in parte a Vienna, a Trieste e poi, dal 1831, a Firenze dove la regina di Napoli muore nel 1839 a 58 anni. Questa volta non trovo fra le carte immagini di sepolture monumentali, come è stato per Elisa e per Paolina, ma un documento dell’epoca che fa riferimento a un piccolo spazio nella chiesa di Ognissanti, nella parte posteriore della cappella dove si trova la tomba del celebre pittore Sandro Botticelli, della famiglia Filipepi, che aveva le sue radici nel quartiere di Borgognissanti.

“Quando la regina Carolina morì il 18 maggio 1839 nel suo palazzo in Borgo Ognissanti a Firenze, i Bonaparte erano proscritti. Il suo corpo fu portato alla chetichella nella chiesa di Ognissanti a pochi passi da casa sua e per volontà del Buon Governo, la polizia segreta dell’Arciducato, fu custodito nella retrostanza dietro la cappella Botticelli, nascosto alla vista dei fedeli. Letizia Murat Pepoli, la figlia maggiore, che viveva a Bologna dove teneva un famoso salotto ed era soprannominata per questo regina di Bologna, espresse la volontà che la madre fosse sepolta nella sua città.



                                     Il sepolcro di Carolina Murat nella chiesa di Ognissanti

Collegamento raccolta immagini Carolina Murat


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1 commento:

  1. Dal capitolo IX.
    Carolina Bonaparte Murat
    È di ben tredici anni il periodo che Sylvia Boucot trascorre con Carolina Bonaparte Murat, in parte a Vienna, a Trieste e poi, dal 1831, a Firenze dove la regina di Napoli muore nel 1839 a 58 anni. Questa volta non trovo fra le carte immagini di sepolture monumentali, come è stato per Elisa e per Paolina, ma un documento dell’epoca che fa riferimento a un piccolo spazio nella chiesa di Ognissanti, nella parte posteriore della cappella dove si trova la tomba del celebre pittore Sandro Botticelli, della famiglia Filipepi, che aveva le sue radici nel quartiere di Borgognissanti.

    “Quando la regina Carolina morì il 18 maggio 1839 nel suo palazzo in Borgo Ognissanti a Firenze, i Bonaparte erano proscritti. Il suo corpo fu portato alla chetichella nella chiesa di Ognissanti a pochi passi da casa sua e per volontà del Buon Governo, la polizia segreta dell’Arciducato, fu custodito nella retrostanza dietro la cappella Botticelli, nascosto alla vista dei fedeli. Letizia Murat Pepoli, la figlia maggiore, che viveva a Bologna dove teneva un famoso salotto ed era soprannominata per questo regina di Bologna, espresse la volontà che la madre fosse sepolta nella sua città.

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