giovedì 14 agosto 2025

18 setts. ore 17 Umberto Zanarelli: musical commentary. The flower diary of Rainer M. Rilke by Lou Salomé, Pontecorboli - Roberto Mosi: reciting voice. 9th meeting /18 sett. ore 17 Umberto Zanarelli: commento musicale:"Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé", Pontecorboli - Roberto Mosi: voce recitante - Nono Incontro







1 - Impressioni musicali dopo la lettura di "Orfeo in Fonte Santa" di Roberto Mosi - Museo CAD Firenze 7 ottobre 2019

https://poesia3002.blogspot.com/2019/11/impressioni-musicali-dopo-la-lettura-di.html

Orfeo” e il dialogo fra poesia e pianoforte

Serata affascinante e partecipata lunedì 7 ottobre al Museo Amalia Duprè CAD, a Firenze in via degli Artisti. L’invito all’evento riportava il titolo: “Impressioni musicali dopo una lettura di: Roberto Mosi “Orfeo in Fonte Santa” – Giuliano Ladolfi Editore / Roberto Mosi: voce recitante / Umberto Zanarelli: al pianoforte”.

"Orfeo in Fonte Santa" - Concerto di Umberto Zanarelli - Museo CAD Firenze - 30 maggio

https://poesia3002.blogspot.com/2019/05/blog-post.html

Musiche Liszt, Handel, Gluck,  Ciaikovski, Wagner

 


2 - “Sinfonia per San Salvi- Variazioni per musica e voci” - Umberto Zanarelli al pianoforte

http://www.robertomosi.it/2024/02/sinfonia-per-san-salvi-variazioni-per-musica-e-voci-umberto-zanarelli-al-pianoforte/

abato 3 febbraio è stato presentato e commentato anche musicalmente il libro Sinfonia per San Salvi - Variazioni per parole musica, Edizioni Il Foglio, con l’interpretazione di Nicoletta Manetti e di Roberto Mosi e la musica al pianoforte di Umberto Zanarelli. I movimenti - o tempi - di una sinfonia classica sono, come è noto, quattro, come quattro sono quelli che dividono il testo presentato al Circolo degli Artisti “Casa di Dante” offrendo quattro visioni della Terra, così articolate:

 


 

3 - "Sorella Acqua" - Il concerto del pianista Zanarelli, la poesia di Roberto Mosi

https://poesia3002.blogspot.com/2020/02/sorella-acqua-il-concerto-del-pianista.html

Prosegue fino al 20 febbraio la Mostra “Sorella Acqua” al Circolo degli Artisti “Casa di Dante, Firenze, che è stata inaugurata l’8 febbraio scorso. Una ripresa video a cura del Circolo illustra questo evento (indirizzo: https://www.facebook.com/circoloartisticasadante/videos/498641360824867/ ).

Nell’ambito della Mostra, sabato 15 febbraio, con una larga partecipazione di pubblico, è stato organizzato l’incontro “Sorella Acqua.

I quattro elementi della natura: acqua, terra, aria e fuoco nell'universo di Leonardo da Vinci”.

 


4 - Il concerto di Umberto Zanarelli, i cinque elementi - Poesia e musica

https://poesia3002.blogspot.com/2020/03/il-concerto-di-umberto-zanarelli-i.html

 

5 - Umberto Zanarelli, pianista, commenta "Navicello Etrusco", Edizione Il Foglio

https://poesia3002.blogspot.com/2018/03/la-musica-del-pianoforte-sul-navicello.html

  


6 - Prometeo. Il dono del fuoco  - Umberto Zanarelli e le note del suo pianoforte per dare vita ai progetti

https://poesia3002.blogspot.com/2020/04/umberto-zanarelli-e-le-note-del-suo.html

Da parte mia, intendo ricordare il mio impegno progettuale nel campo del mito e richiamare connessioni con il lavoro dell’amico Umberto Zanarelli, musicista, che mi ha inviato, in merito, una sua preziosa riflessione. 

Umberto Zanarelli Conferenza-Concerto "Il Mito di Prometeo" - Museo CAD, 9 ottobre 2020

https://poesia3002.blogspot.com/2020/10/umberto-zanarelli-conferenze-cocerto-il.html




 7 - https://www.circoloartisticasadante.com/tre-principesse-francesi-a-firenze/

Roberto Mosi presenta  il suo libro “Tre principesse francesi a Firenze”, Angelo Pontecorboli editore – Firenze.

Introduzione e commenti musicali al piano di Umberto Zanarelli.

Letture e voce recitante di Roberto Mosi. Sabato 12 ottobre 2024 alle ore 17:00.

Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti – Casa di Dante

Via Santa Margherita 1R – 50122 – Firenze

 


8 - Umberto Zanarelli parla di "BARBARI" su "Il Salotto di Amalia"

https://poesia3002.blogspot.com/2023/07/umberto-zanarelli-parla-di-barbari-su.html

 


 


 


 

martedì 1 luglio 2025

Felice presentazione a Viareggio, Pineta di Ponente: Circolo Auser, del libro su Rilke di R. Mosi, presenti l'assessore alla Cultura, Renato Campinoti, Manuela Granaiola. Il viaggio di Rilke: una pagina importante di storia per la città




 
























Roberto Mosi: Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé

(Angelo Pontecorboli Editore, Firenze 2025, Collana Stranieri e Firenze)

 

Recensione di Renato Campinoti

pubblicata da “poesia3002.blogspot.com”, 4 maggio 2025

 

Ancora un tassello importante del rapporto tra la cultura europea e lo studio del Rinascimento fiorentino

 

Prosegue, con questo interessante volume di Roberto Mosi, quella che l'editore Angelo Pontecorboli sta meritatamente realizzando come una vera e propria "biblioteca" della presenza degli artisti stranieri a Firenze tra la fine dell'Ottocento e la metà del novecento. E ancora una volta, grazie alla competenza e al lavoro di scavo di Mosi, l'obbiettivo di mettere il lettore fiorentino di fronte a qualcosa di nuovo e di importante è ampiamente riuscito. Non che fossero mancate in passato opere relative all'attività giovanile di Rilke, dedicata appunto a quell'amore (o infatuazione!) che la più matura e navigata Luo Salomé aveva saputo far nascere nel diciannovenne poeta. E sarà proprio lei, nel frattempo convolata a nozze con ben altro "partito", a invitarlo a farsi le ossa nella città del giglio, dove avrebbe potuto incontrare i caratteri originali della sua poetica. E sarà sempre lei a introdurlo, prima di questo viaggio, nell'ambiente artistico tedesco di questo periodo che, giustamente, Mosi ci fa conoscere a premessa dello sfoglio del Diario medesimo. Già questo, di mettere in contatto il giovane poeta in fieri con l'ambiente culturale tedesco del periodo è merito non banale del lavoro di Roberto. Veniamo così a conoscere come, in una città come Monaco, all'avanguardia dell'arte germanica, cominciano a sbocciare i nuovi segni artistici, della cosiddetta arte Jugendstil che, nell'ottica del giovane poeta, possono rappresentare uno sviluppo della stessa arte rinascimentale di Firenze. E qui arriviamo al vero e proprio nucleo fondante del pensiero artistico di Rilke, e non solo di lui, rispetto a quello che, dall'arrivo a Firenze nel 1898, sarà la presa di coscienza e l'interpretazione di questa realtà culturale. "Ѐ sorprendente - ci avverte l'autore - come Firenze e il periodo più celebre della sua storia, il Rinascimento, siano al centro degli interessi di alcuni importanti personaggi della cultura europea, nel passaggio fra l'Ottocento e il Novecento: Rainer Maria Rilke, considerato uno dei più grandi poeti di lingua tedesca e Lou Salomé, interprete originale dei fermenti culturali dell'epoca, strettamente legata alle vicende di Friedrich Wilhelm Nietzsche e Sigmund Freud". Una volta arrivato a Firenze a metà del mese di Aprile del 1898 e presa dimora al terzo piano della pensione Benoit sul lungarno Serristori al numero 13, Rilke dette inizio alla composizione del diario, comprensivo ovviamente delle visite alle tante realtà culturali della città e alle impressioni che tutto ciò suscita in lui. Al lettore, ovviamente, il ripasso di questa parte, in parte poetica, in parte di maturazione culturale, del giovane poeta. A questa esperienza va aggiunta la cosiddetta "fuga" che Rilke, a Maggio inoltrato, fece nella città di Viareggio, dove pure, l'ambiente marino, l'attività del porto e le reminiscenze culturali, contribuiranno a definire quella posizione culturale che è il vero lascito del Diario fiorentino. Vale a dire la convinzione che l'impatto con Firenze e Viareggio, lasciano in lui di trovarsi di fronte, nell'arte fiorentina del primo Rinascimento, ad una sorta di Primavera (incarnata anche dalle opere principali del Botticelli!) che tuttavia deve trovare altro per sbocciare in una più matura "estate" dell'arte. Ѐ da capire, anche sulla base di una più attenta lettura delle migliori poesie di Rilke di questo periodo, se sia da intendere che il giovane poeta di lingua tedesca si sentisse già investito di questa potenzialità di dare sbocco all' "estate" culturale che il primo periodo del Rinascimento fiorentino non ha saputo portare a termine, o non sia piuttosto l'insieme del movimento culturale dello Jugendstil, lui compreso naturalmente, incaricato di una tale missione. Quel che è certo é che l'opera di Mosi, davvero ben strutturata e meritevole, ha compiuto anche una funzione culturale, per me di sicuro, in grado di collocare l'arte e gli artisti tedeschi di questo periodo in un contesto dialettico, e perciò vitale e positivo, con la cultura del rinascimento fiorentino E merito non secondario di Mosi è il  metodo con cui perviene a tale risultato, attraverso l'ingaggio, diciamo così, del gruppo di lettura della biblioteca del Palazzo di parte Guelfa, con il quale ripercorre le tracce della presenza e degli scenari con cui viene a contatto il giovane poeta di lingua tedesca, sia nella realtà fiorentina che a Viareggio. Come il lettore potrà vedere, si tratta di un impegno di alcune ore, disteso in pochi giorni, ma che fungerà da laboratorio di assemblaggio e di approfondimento sia della narrazione offerta dal Diario, che rispetto alle tesi ivi esposte relative al contatto con la cultura rinascimentale fiorentina. Mosi terminerà questo interessante lavoro di recupero del rapporto di Rilke giovane con la nostra regione, indicando anche in questa occasione, come suo solito, l'individuazione di un "sentiero" Rilke in Toscana, in questo caso articolato appunto tra Firenze e Viareggio. Dicevamo all'inizio che non è la prima volta che viene affrontato il tema del rapporto tra il giovane Rilke e la toscana, ma credo si possa dire che nessuno lo ha affrontato, come Mosi, con una visione corale e al tempo stesso, visiva e geografica, di questa bella esperienza capitata alla città del giglio. Anche di questo credo dobbiamo essere riconoscenti allo scrupoloso e colto scrittore fiorentino.

Renato Campinoti

 




lunedì 30 giugno 2025

SORORITY AMONG THE ARTS: Silvia Ranzi for: Roberto Mosi, “THE FLORENTINE DIARY OF R. M. RILKE for LOU SALOME’”, Pontecorboli - PHOTOGRAPHY - Rainero, guitar - CAMERATA DEI POETI SORORITA’ FRA LE ARTI: SILVIA RANZI per: Roberto Mosi,“IL DIARIO FIORENTINO DI R. M. RILKE per LOU SALOME’”, Pontecorboli - FOTOGRAFIA - CAMERATA DEI POETI- Rainero, chitarra

 


                                           VIII TORNATA - 95° ANNO ACCADEMICO 2025       


    

LA CAMERATA DEI POETI - Firenze             www.lacameratadeipoeti.weebly.com


SALA della “RIVISTA TESTIMONIANZE” Via Ghibellina 2/6   COMPLESSO DELLE MURATE – FIRENZE

                                                               VENERDI’ 27 Giugno   ORE 17,00


CARMELO CONSOLI PRESENTA

ROBERTO MOSI: “IL DIARIO FIORENTINO DI RAINER M. RILKE per LOU SALOME’”

Il viaggio di un giovane poeta, Firenze e Viareggio. 

Angelo Pontecorboli Editore Firenze - Collana Studi e Ricerche - Stranieri e Firenze 2025



SORORITA’ FRA LE ARTI a cura di SILVIA RANZI

RECITATIVI a cura dell’AUTORE

MUSICISTA: FRANCESCO RAINERO - CHITARRA ACUSTICA

Brani musicali: Dorme Firenze (Beppe Dati); Firenze (Ivan Graziani);

Sempre e per sempre (Francesco De Gregori)



OPERE FOTOGRAFICHE di ROBERTO MOSI

1)        “Il barchetto detto dei renaioli”, 45x30   (Premio Ussi 2017, Circolo degli Artisti “Casa di Dante”)

2)         Il Ponte Vecchio e il Ponte S. Trinita, riflessi”, 35 x 27

3)         “L’estate sul Ponte S. Trinita, dalla barca”, 27 x 35

4)        “Uffizi e Palazzo Vecchio visti dal fiume”, 27 x35





ROBERTRO MOSI è un rinomato poeta del milieu fiorentino - www.robertomosi.it, www.poesia3002.blogspot - scrittore di narrativa e fotografo che ha all’attivo una vasta ed originale produzione letteraria, coronata da riconoscimenti della critica ed il conseguimento di Premi significativi, con innumerevoli pubblicazioni che attestano la versatilità  dei motivi ispirativi enucleati nella dialettica tra passato e presente, sublimando temi e personaggi rivisitati dal suo estro raffinato e riesumati da ricerche liriche ed iconografiche, studi puntuali legati alla cultura storica e mitica del territorio toscano.



Reduce dalla recente presentazione del romanzo storico “Tre Principesse francesi a Firenze – Silvia Boucot e le sorelle di Napoleone”, ci offre con Angelo Pontecorboli Editore un altro saggio documentaristico che raccoglie gli appunti di viaggio del giovane poeta, scrittore e drammaturgo austriaco di origine boema (Praga, 1875 - Montreux, Svizzera1926), scritti in forma diaristica per l’amata Lou Salomè, musa sostenitrice del suo talento. All’età di soli 22 anni soggiorna tra aprile e maggio del 1898 a Firenze e Viareggio, compiendo un viaggio di immersione culturale nelle bellezze monumentali della fiorentinità medievale e rinascimentale, con escursioni di respiro paesaggistico a Bellosguardo, Fiesole, Settignano, Certosa e sul litorale marino. Nel 1896 aveva conosciuto a monaco la “Florida biondina di 36 anni” dalla vita avventurosa che contribuisce alla sua formazione culturale ed esistenziale, avvicinandolo alla filosofia di Nietzsche e alla Psicanalisi di Freud.

Giunge nella città del Giglio e dimora al 3° piano della Pensione Benoit sul Lungarno Serristori al n.13 sulla riva sinistra dell’Arno e appena arrivato si inoltra ammaliato nel centro storico per apprezzare la panoramica che si offre al suo sguardo: “Esco più tardi dalla Cattedrale, / il crepuscolo è sceso sopra l’Arno/ mi sento lieve, a poco a poco stanco / e mi dipingo Dio sull’oro” (18 aprile 1898)

 

Nella veste di artista-fotografo R.Mosi ci propone immagini scattate, omaggiando il parallelismo dei nessi semantico-visivi con il saggio in presentazione: trasmette la sua predilezione per tale medium, dando prova negli anni di concentrarsi sulla realizzazione di diversi cicli tematici a corredo delle sue immersioni liriche come la significativa silloge sull’amata “FLORENTIA”, per approdare anche alla realizzazione di testi storico-narrativi di itinerari riscostruitivi dell’anima loci.

Vivide e romantiche, nell’evocazione dei viaggi europei del grand Tour dell’Ottocento, si presentano le immagini fotografiche proposte, incisive nei bagliori della sera, preziose negli orditi dei riverberi delle rinomate architetture degli storici ponti e palazzi del prestigioso centro storico fiorentino attraversato dal fluire delle acque dell’Arno, nella piana coronata dai distensivi profili delle rinomate localita’ sulle colline.

Sono gli stessi tramonti osservati da Rilke dalla “terrazza delle meraviglie” attigua alla stanza della pensione dove alloggiava, per inebriarsi del profumo dei fiori, lo scorrere del fiume sotto il Ponte alle Grazie nel dialogo tra cielo e terra, nel respiro contemplativo, punteggiato dalle silhouettes dei passanti nello sfavillio delle luci vespertine che preannunciano la notte.  Nel libro l’autore racconta che più volte di sera è salito all’abbazia di San Miniato per catturare gli effetti della luce che invadono la valle dell’Arno, coinvolgendo il gruppo di lettura che fa capo alla Biblioteca del Palagio di parte Guelfa, di cui fa parte, nel progetto intitolato Sentiero Rilke in Toscana, Firenze e Viareggio.

Sinteticamente afferma: “IL DIARIO FIORENTINO non è dunque solo un documento che registra l’esperienza di Rilke a Firenze ma un vero e proprio laboratorio creativo che ha influenzato la sua visione poetica; Firenze, con la sua ricchezza artistica e culturale, non è solo una città visitata, ma una musa che continua a vivere nelle sue opere”.

Riconosce in Rilke la propensione e l’affezione che lui stesso da poeta e fotografo nutre per l’amata città del Giglio, onorando la sua personalità e produzione letteraria dominata dallo slancio tra l’effimero e l’eterno, mediante il verseggiare ideale e soterico dei contenuti lirici di un suo componimento presente nella silloge “Florentia”, 2008, Edizioni Gazebo:

L’ORO DELL’ARNO

Corro / sulla riva del fiume al tramonto / le spalle alla città, sulla collina / di fronte l’annuncio della luna. (… ) Corro / il respiro della storia: pietre di ponti / romani, antichi approdi, gualchiere / in disarmo, il labirinto dei mulini. (…) Corro sul sentiero percorso, lo sguardo / alla città, gli ultimi raggi del sole / orlano di rosso le nubi e la Cupola/. Corro nelle ombre della sera, il cielo accende/ le acque d’oro, di madreperla, mosse / da cerchi d’onde al centro del fiume/. Corro, in queste acque abitano forse le figlie / del fiume, custodi dei nostri tesori, / di quello che siamo, di quello che saremo.

Nella tradizione del Grand Tour nell’Ottocento, l’Italia diviene meta di ricercati viaggi accompagnati da resoconti, epistolari diaristici ed intellettuali. Nella sua vasta produzione lirica R.Mosi ha dedicato una poesia emblematica, quale viaggio immaginario a Firenze per onorare la personalità di Marcel Proust, dal titolo “Una notte magica” destinata alla Rivista letteraria online www.larecherche.it che ogni anno pubblica sul sito nella forma di e-book contributi letterari sul tema del viaggio interiore che si tramuta in esperienza letteraria nella triade tempo, memoria, scoperta sensoriale e visiva:

La barca scivola al centro / del fiume foderato di notte, / la pertica affonda nell’acqua/ spinta nel fondo del barcaiolo/…Si compie l’incontro sognato/ con la città di Giotto, per dono/ il viaggio nella notte con gli amici / che intendono il respiro dell’Arte…. (alcuni stralci del componimento)

                                                                                                                                                                                    SILVIA RANZI

SORORITY AMONG THE ARTS: Silvia Ranzi for: Roberto Mosi, “THE FLORENTINE DIARY OF R. M. RILKE for LOU SALOME’”, Pontecorboli - PHOTOGRAPHY - Rainero, guitar - CAMERATA DEI POETI

 


mercoledì 18 giugno 2025

"Rilke ritorna a Viareggio"- Campinoti commenta- AUSER presenta "Il diario fiorentino di Rilke per Lou Salomé", R. Mosi, Pontecorboli





Roberto Mosi: Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé

(Angelo Pontecorboli Editore, Firenze 2025, Collana Stranieri e Firenze)

 

Recensione di Renato Campinoti

pubblicata da “poesia3002.blogspot.com”, 4 maggio 2025

 

Ancora un tassello importante del rapporto tra la cultura europea e lo studio del Rinascimento fiorentino

 

Prosegue, con questo interessante volume di Roberto Mosi, quella che l'editore Angelo Pontecorboli sta meritatamente realizzando come una vera e propria "biblioteca" della presenza degli artisti stranieri a Firenze tra la fine dell'Ottocento e la metà del novecento. E ancora una volta, grazie alla competenza e al lavoro di scavo di Mosi, l'obbiettivo di mettere il lettore fiorentino di fronte a qualcosa di nuovo e di importante è ampiamente riuscito. Non che fossero mancate in passato opere relative all'attività giovanile di Rilke, dedicata appunto a quell'amore (o infatuazione!) che la più matura e navigata Luo Salomé aveva saputo far nascere nel diciannovenne poeta. E sarà proprio lei, nel frattempo convolata a nozze con ben altro "partito", a invitarlo a farsi le ossa nella città del giglio, dove avrebbe potuto incontrare i caratteri originali della sua poetica. E sarà sempre lei a introdurlo, prima di questo viaggio, nell'ambiente artistico tedesco di questo periodo che, giustamente, Mosi ci fa conoscere a premessa dello sfoglio del Diario medesimo. Già questo, di mettere in contatto il giovane poeta in fieri con l'ambiente culturale tedesco del periodo è merito non banale del lavoro di Roberto. Veniamo così a conoscere come, in una città come Monaco, all'avanguardia dell'arte germanica, cominciano a sbocciare i nuovi segni artistici, della cosiddetta arte Jugendstil che, nell'ottica del giovane poeta, possono rappresentare uno sviluppo della stessa arte rinascimentale di Firenze. E qui arriviamo al vero e proprio nucleo fondante del pensiero artistico di Rilke, e non solo di lui, rispetto a quello che, dall'arrivo a Firenze nel 1898, sarà la presa di coscienza e l'interpretazione di questa realtà culturale. "Ѐ sorprendente - ci avverte l'autore - come Firenze e il periodo più celebre della sua storia, il Rinascimento, siano al centro degli interessi di alcuni importanti personaggi della cultura europea, nel passaggio fra l'Ottocento e il Novecento: Rainer Maria Rilke, considerato uno dei più grandi poeti di lingua tedesca e Lou Salomé, interprete originale dei fermenti culturali dell'epoca, strettamente legata alle vicende di Friedrich Wilhelm Nietzsche e Sigmund Freud". Una volta arrivato a Firenze a metà del mese di Aprile del 1898 e presa dimora al terzo piano della pensione Benoit sul lungarno Serristori al numero 13, Rilke dette inizio alla composizione del diario, comprensivo ovviamente delle visite alle tante realtà culturali della città e alle impressioni che tutto ciò suscita in lui. Al lettore, ovviamente, il ripasso di questa parte, in parte poetica, in parte di maturazione culturale, del giovane poeta. A questa esperienza va aggiunta la cosiddetta "fuga" che Rilke, a Maggio inoltrato, fece nella città di Viareggio, dove pure, l'ambiente marino, l'attività del porto e le reminiscenze culturali, contribuiranno a definire quella posizione culturale che è il vero lascito del Diario fiorentino. Vale a dire la convinzione che l'impatto con Firenze e Viareggio, lasciano in lui di trovarsi di fronte, nell'arte fiorentina del primo Rinascimento, ad una sorta di Primavera (incarnata anche dalle opere principali del Botticelli!) che tuttavia deve trovare altro per sbocciare in una più matura "estate" dell'arte. Ѐ da capire, anche sulla base di una più attenta lettura delle migliori poesie di Rilke di questo periodo, se sia da intendere che il giovane poeta di lingua tedesca si sentisse già investito di questa potenzialità di dare sbocco all' "estate" culturale che il primo periodo del Rinascimento fiorentino non ha saputo portare a termine, o non sia piuttosto l'insieme del movimento culturale dello Jugendstil, lui compreso naturalmente, incaricato di una tale missione. Quel che è certo é che l'opera di Mosi, davvero ben strutturata e meritevole, ha compiuto anche una funzione culturale, per me di sicuro, in grado di collocare l'arte e gli artisti tedeschi di questo periodo in un contesto dialettico, e perciò vitale e positivo, con la cultura del rinascimento fiorentino E merito non secondario di Mosi è il  metodo con cui perviene a tale risultato, attraverso l'ingaggio, diciamo così, del gruppo di lettura della biblioteca del Palazzo di parte Guelfa, con il quale ripercorre le tracce della presenza e degli scenari con cui viene a contatto il giovane poeta di lingua tedesca, sia nella realtà fiorentina che a Viareggio. Come il lettore potrà vedere, si tratta di un impegno di alcune ore, disteso in pochi giorni, ma che fungerà da laboratorio di assemblaggio e di approfondimento sia della narrazione offerta dal Diario, che rispetto alle tesi ivi esposte relative al contatto con la cultura rinascimentale fiorentina. Mosi terminerà questo interessante lavoro di recupero del rapporto di Rilke giovane con la nostra regione, indicando anche in questa occasione, come suo solito, l'individuazione di un "sentiero" Rilke in Toscana, in questo caso articolato appunto tra Firenze e Viareggio. Dicevamo all'inizio che non è la prima volta che viene affrontato il tema del rapporto tra il giovane Rilke e la toscana, ma credo si possa dire che nessuno lo ha affrontato, come Mosi, con una visione corale e al tempo stesso, visiva e geografica, di questa bella esperienza capitata alla città del giglio. Anche di questo credo dobbiamo essere riconoscenti allo scrupoloso e colto scrittore fiorentino.

Renato Campinoti

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Roberto Mosi, Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé”, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze 2025

 

Sinossi

 La fama di Rainer Maria Rilke, il maggiore poeta lirico di lingua tedesca, è legata in modo particolare a due opere composte nel 1922, Elegie Duinesi e Sonetti a Orfeo, capolavori universali. Le elegie cantano l’orgogliosa sfida al divino e il lamento esistenziale dell’uomo nel confronto-scontro con l’angelo, simbolo di una inesauribile energia cosmica. È proprio durante il soggiorno del poeta, nel 1898, prima a Firenze e poi a Viareggio, che maturano i primi elementi significativi di questo percorso poetico, descritti da Il diario fiorentino. Il progetto fu ispirato e sostenuto dalla donna amata, Lou Salomé, celebre intellettuale nell’epoca di passaggio fra l’Ottocento e il Novecento. Dalle pagine del Diario emerge come l’Italia, e in particolare Firenze con la sua storia e la sua arte, abbiano influito sul pensiero e la scrittura del poeta, tanto da diventare il laboratorio creativo dove poter affinare il suo linguaggio e approfondire la sua visione esistenziale. Firenze è per lui una metafora della capacità umana di creare bellezza immortale in contrasto con l’effimero della vita. Queste tematiche tornano successivamente nelle sue opere in cui le immagini fissate nel viaggio in Toscana, si trasformano in simboli universali nella ricerca di un nuovo linguaggio poetico. A far rivivere questa esperienza è un gruppo di lettori di una storica biblioteca del centro di Firenze – Biblioteca Palagio di Parte Guelfa - che decide di dedicare una serie di incontri alla lettura e all’analisi del Diario, compie escursioni nelle strade e per le colline fiorentine, lungo le rive del mare di Viareggio, seguendo i passi e lo sguardo del giovane Rilke. Il frutto finale di questo impegno, pieno di curiosità e di passione, è la mappa di un percorso letterario e culturale, preziosa per comprendere come spuntarono le ali al giovane poeta.





La CAMERATA DEI POETI alla Sala di Testimonianze, Il commento di Carmelo Consoli e la Fotografia, le canzoni di Rainero. Il libro:"Il diario fiorentino di Rilke per Lou Salomé", di R. Mosi





 Roberto Mosi, Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé”, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze 2025

 

Sinossi

 

La fama di Rainer Maria Rilke, il maggiore poeta lirico di lingua tedesca, è legata in modo particolare a due opere composte nel 1922, Elegie Duinesi e Sonetti a Orfeo, capolavori universali. Le elegie cantano l’orgogliosa sfida al divino e il lamento esistenziale dell’uomo nel confronto-scontro con l’angelo, simbolo di una inesauribile energia cosmica. È proprio durante il soggiorno del poeta, nel 1898, prima a Firenze e poi a Viareggio, che maturano i primi elementi significativi di questo percorso poetico, descritti da Il diario fiorentino. Il progetto fu ispirato e sostenuto dalla donna amata, Lou Salomé, celebre intellettuale nell’epoca di passaggio fra l’Ottocento e il Novecento. Dalle pagine del Diario emerge come l’Italia, e in particolare Firenze con la sua storia e la sua arte, abbiano influito sul pensiero e la scrittura del poeta, tanto da diventare il laboratorio creativo dove poter affinare il suo linguaggio e approfondire la sua visione esistenziale. Firenze è per lui una metafora della capacità umana di creare bellezza immortale in contrasto con l’effimero della vita. Queste tematiche tornano successivamente nelle sue opere in cui le immagini fissate nel viaggio in Toscana, si trasformano in simboli universali nella ricerca di un nuovo linguaggio poetico. A far rivivere questa esperienza è un gruppo di lettori di una storica biblioteca del centro di Firenze – Biblioteca Palagio di Parte Guelfa - che decide di dedicare una serie di incontri alla lettura e all’analisi del Diario, compie escursioni nelle strade e per le colline fiorentine, lungo le rive del mare di Viareggio, seguendo i passi e lo sguardo del giovane Rilke. Il frutto finale di questo impegno, pieno di curiosità e di passione, è la mappa di un percorso letterario e culturale, preziosa per comprendere come spuntarono le ali al giovane poeta. 



Il commento di Carmelo Consoli

                                                            ROBERTO MOSI

 

Il Diario Fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé,

Angelo Pontecorboli Editore, Collana Stranieri e Firenze

 

 

 

 

Presentare Roberto Mosi come narratore, poeta, fotografo, attento studioso e fine esecutore di molte altre importanti attività di cultura è per me sempre stato un vero piacere.

Chi può meglio di lui illustrarvi le bellezze di Firenze, dei territori della toscana, entrare nella storia delle popolazioni che hanno popolato le terre citate, ma anche capace di varcare ogni confine e affacciarsi su secoli e personaggi che hanno fatto la storia riportandoli in versione contemporanea nella loro vivida luce?

Mosi ha scritto nella sua lunga attività di racconto poetico una moltitudine di opere, che poi in gran parte ha illustrato nella sua antologia “ Amo le parole “di cui ho avuto il piacere di redigere la prefazione, il che mi permette di ribadire, commentando questo volume, che presentiamo, che egli ancora una volta si dimostra un’abile ricercatore e ricostruttore di vicende e orizzonti che hanno creato epopee e lampi geniali di poesia e racconti poetici, creando emozionanti situazioni di lettura e riporti di storia nei suoi lettori.

Ed allora ecco che egli ci ripropone in questo volume una parte della storia e della vita del giovane poeta di lingua tedesca, uno dei più importante, a cavallo tra 800 e 900, nel periodo rinascimentale in cui le città di Firenze e Viareggio diventano stelle polari.

Ricordiamo come a Monaco in quel periodo sbocciano i nuovi segni artistici della cosiddetta arte Jugenndstil, o art nouveau, o liberty.

In questo contesto scorre la sua vicenda con Lou Salomé, originale interprete dei fermenti culturali dell’epoca, strettamente legate alle vicende di Nietzsche e Freud.

Dunque Rilke arriva a Firenze nell’Aprile del 1898 e alloggia presso la pensione Benoit sul lungarno Serristori al n° 13 e inizia a compilare il suo diario di visite alle bellezze e alle realtà culturali della città.

A questo si aggiunga il viaggio che il poeta fece a maggio a Viareggio e queste due esperienze entusiasmanti apprezzamenti sull’arte fiorentina del primo novecento come una specie di una nuova primavera.

Nel suo tipico ed inimitabile stile narrativo rivivono e brillano orizzonti e territori della Toscana ma il racconto di arricchisce di interessanti inserimenti culturali che il ricercatore Mosi individua e riporta sull’arte di quel dorato periodo storico.

Particolare interesse suscita quel famoso “sentiero” Rilke, articolato tra Firenze e Viareggio, come vedremo e che costituisce il contenuto dell’Appendice del libro.

Mosi imposta il suo narrato a cavallo tra una stupefazione del presente e la rievocazione del passato che riguarda Rilke ed il periodo storico preso in esame, ribadendo come Firenze sarà il tema centrale del Diario presente nelle sue Elegie Duinesi, di cui Mosi dedica liriche.

La fase introduttiva del libro ci racconta della fase primaria del volume, delle ricerche eseguite da Mosi nella raccolta dei dati, dei primi soggiorni di Rilke giovane poeta in ascesa, come in Trentino sul lago di Garda, o a Capri

, o al castello di Duino dove iniziò a scrivere le sue celebri Elegie duinesi e così via fino alla sua morte avvenuta il 29.12.1926.

Dopo aver narrato con estremi e piacevoli dettagli il peregrinare di Rilke, Mosi riparte da Firenze al tempo in cui il poeta arriva in città

E dunque Mosi riprende a raccontare con cura e nei mini dettagli dell’ingresso di Rilke a Firenze, ad Aprile del 1898, a 22 anni, e alloggia presso la pensione Benoit, con la sua bella terrazza sul fiume. Tutto questo nel racconto della sua vita fino a quel momento della sua giovane età.

Nel frattempo in Germania, come già accennato, a Monaco scoppia l’arte dello Jugendstil o arte Nouveau / Liberty tedesca durata dal 1894 al 1904 circa e la forte influenza che essa ebbe sul giovane Rilke viene sottolineata da Mosi.

L’aspetto particolare che prende in esame il protagonista è il suo diario d’amore per Lou Salomé di cui ci parla sin dall’ inizio della pagina 64 del libro e sin dal momento dal loro primo incontro.

Una donna dal fascino fatale e più anziana di lui di 14 anni frequentatrice, animatrice dei salotti culturali e accompagnatrice, conoscitrice di famosi personaggi dell’epoca

Rilke conosce Lou nel maggio 1897, figlia di un generale russo; lei diviene sua amante, lui le dedica appassionale lettere d’amore e poesia., che Mosi riporta.

Il libro fa ampio cenno alle poesie di Rilke sul rinascimento.

Ci sarebbe da parlare ancora a lungo delle pagine di questo libro, ma non si lascerebbe al lettore la scoperta di una scrittura veramente piacevole.

Giungendo al termine del volume troviamo la famosa fuga di Rilke a Viareggio e l’incontro con il mare, con il canto delle fanciulle, vera fiabesca descrizione e successivamente la descrizione del cosiddetto sentiero Rilke in Toscana, ideato in collaborazione con…continuando nella tradizione cara a Mosi dei percorsi paesaggistici da seguire.

Dunque un bel libro veramente, piacevolmente mosso tra passato e presente, un diario di estremo interesse che piacerà non solo agli addetti ai lavori, agli storici, ma anche a tutti coloro che amano Firenze ed il territorio toscano visto sempre, come intende Mosi con estrema attenzione e senso poetico.

Allora complimenti caro Roberto ancora una volta testimone della storia e del periodo rinascimentale nonché eccellente narratore, poeta, regista di splendide scenografie che ci fa entrare nei minimi e nei massimi dettagli dei suoi filmati.

                                                                                                Carmelo Consoli