domenica 4 agosto 2024

"Nonplaces", Roberto Mosi-Enrico Guerrini - Preface Giuseppe Panella: "In search of new places of poetry"

"Nonluoghi", Roberto Mosi-Enrico Guerrini - Prefazione Giuseppe Panella: "Alla ricerca di nuovi luoghi della poesia"

 

























Mostra Nonluoghi Mosi-Guerrini

1 commento:

  1. Nonluoghi
    Pensieri in fase di decollo


    Guida alla rappresentazione
    marzo 2011 / R. M. / Primi appunti


    Testo
    E’ articolato in otto “luoghi – scene”: aeroporti, stazioni, città, ospedali, periferie, luoghi d’acqua, mercati, luoghi allo stato liquido.
    Il testo è reperibile come e-Book all’indirizzo:
    www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=30I .
    Di seguito è indicato in neretto il primo verso di ogni poesia.
    I componimenti di solito sono brevi, versi liberi, prevale il settenario.
    Il suono della voce, nella lettura dei versi, è scattante, veloce, con pause riflessive, silenzi rallentamenti.
    La dizione è piana, con più pause e silenzi all’inizio, diventa poi veloce, concitata, drammatica, specie nella scena finale (luoghi allo stato liquido).

    La musica
    Penso a un gruppo di musicisti. Gli strumenti: fiati, chitarra, percussioni.
    I musicisti possono partecipare all’azione scenica.
    L’intreccio: rumori “naturali” della scena (aereo, treno, acqua ..), versi della poesia, strumenti, silenzi.


    Interpreti
    Una donna e due uomini. In alcuni momenti mimano dei gesti. Alcune poesie sono lette insieme dai due interpreti. Ad ogni scena si muovono di posto.


    Attrezzi
    Fari, sedie, scalei, oggetti significativi per la scena (valigie, zaini, borse della spesa, ecc. ).
    Un proiettore per proiettare immagini sul palco, a volte fisse, a volte in movimento (video).
    Alcune foto sono riprese dalla Mostra del Palagio di Parte Guelfa; si veda sul sito www.robertomosi.it la galleria fotografica. Altre foto (e video) fatte appositamente.

    Luogo scenico
    Luogo minimale, essenziale, in forma di trapezio, con superfici adatte per la proezione di immagini, cenni di scenografia dai disegni di Enrico Guerrini. Si vedano i disegni della Mostra tenuta a La Citè.

    Luci
    Prevalgono i colori freddi dei nonluoghi delle città; luci intermittenti in alcune

    Durata
    La lettura dei testi richiede intorno ai 40 minuti. Il numero dei testi potrebbe essere ridotto.

    Orientamenti
    Riguardo alle scelte da compiere sul modo di rappresentare i “Nonluoghi”, credo che sarà fondamentale lo scambio di idee e impressioni che ci scambieremo – se il progetto andrà avanti, nella fase della preparazione. Da parte mia, mi trovo d’accordo, sul taglio con cui guardare la raccolta, con la critica fatta da Franca Alaymo:
    (vedi: http://www.poeti-poesia.it/SitiCommunity2/RobertoMosi/Critica.htm )

    “Invaghirsi d’una graziosa Bella Arte, portarsela ben calda nella vita (....) imparare la magia del segreto gentile, il sortilegio che ci dà la chiave della bellezza delle cose, delle piccole, delle brutte, delle misere, delle grandi, delle splendide, delle malriuscite, e l’oblio di tutte le schifezze.": così scrive Céline, e mi piace citarlo perché mi faccia compagnia nell’asserire che la poesia esiste in tutto ciò che ha a che fare con l’uomo e con quello che fa. I "non luoghi" cessano, infatti, di essere tali, se lo sguardo si pone di fronte al manifestarsi molteplice dei più minuti eventi che incessantemente li animano e, abbandonata la distanza dell’estraneità, riesce a vedere nella massa le singolarità: il sorriso di un bambino in un aereo, i baci di una ragazza al suo innamorato in ospedale, la tenerezza di una barbona, la conversazione affettuosa di una ragazza al telefonino. Piccoli segnali di un’umanità che soffre, gioisce, ama, dispera, spera.
    Anche gli oggetti in sé hanno una loro poesia; ed ecco allora aprirsi qualche squarcio lirico: un treno che sfreccia nella notte, sotto un chiaro di luna, un paesaggio di nuvole e cime montuose intravvisto dall’oblò di un aereo, un viso di ragazza tra la folla in una sala d’attesa. A volte gli oggetti sono soltanto elencati e tuttavia la sonorità dei versi fa sì che essi ed il loro starsene come muti testimoni di tante vite si carichino di suggestioni misteriose.
    Insomma, come dice Céline, non c’è cosa che, una volta toccata dalla poesia, non subisca il suo magnifico sortilegio.

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