sabato 9 marzo 2024

La Rivista "L' ORTICA" parla di "Gigli di Mare" dedicato ad Aldo Zelli, il libro dimenticato a Piombino


A U T O R I V A R I
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GIGLI DI MARE
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PIOMBINO IN MOVIMENTO
LA MEMORIA DI ALDO ZELLI
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La poesia di Aldo Zelli

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Frammenti

(dal n. 4 - Gennaio 2000)

 

Umile andava il fraticello pio,

lungo il sentiero che portava al monte

ov’era il monastero.

Semivuota la sacca sulla spalla,

povero era il contado e povero il raccolto.

Volgeva il giorno al tramonto

e lentamente il fraticello andava

e aveva il sole in fronte.

 

Ieri cadde la pioggia su tutta la collina.

L’aria si è rinfrescata e stamattina

brume leggere fasciano il fogliame

smeraldino degli alberi frondosi...

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Lontano... lontano

(dal n. 4 - Gennaio 2000)

 

Lontano... Lontano...

Scritta dal vento - sulla sabbia bionda -

di un’oasi solitaria - nel deserto africano

leggo un’antica storia d’amore

Lontano... Lontano...

C’era un giovane bruno - re del deserto

re della savana, innamorato tanto

innamorato,

della pallida maga

che avea nome Morgana.

Pallida maga, dal viso lunare,

dolce fanciulla che non poteva amare,

poiché il suo canto magico era sovrumano

e incantava colui che l’ascoltava

e in roccia lo mutava.

Ora nell’oasi solitaria - c’è una roccia bruna

e intorno a lei la bionda sabbia varia

di forma e di colore.

E ancor canta Morgana, un canto di dolore.

Scritta dal vento sulla sabbia bionda

d’un’oasi solitaria nel deserto

africano,

leggo un’antica storia d’amore,

odo un dolce canto sovrumano.

Lontano... Lontano... Lontano...

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Vorrei, Venezia...

dal n.7 - Luglio 2000

 

Mai ti vidi, Venezia,

se non con gli occhi della mente

o in sogno.

Eppur di te conosco

l’antica storia, le gesta marinare,

la tua gloria,

i nomi dei tuoi dogi.

 

Di te conosco

ogni remota calle ed ogni rio,

ogni trinato palazzo,

che si specchia sull’acque pigre

della tua laguna.

 

Vorrei vederti a notte

baciata dalla luna.

Vorrei vederti all’alba

quando le prime luci dell’aurora

ti fanno rosa e d’oro.

Vorrei vedere in limpido meriggio

incupire i campielli.

Vorrei vedere a sera

accendersi le luci ad una ad una

e una gondola bruna

sparire misteriosa sotto i ponti

per una liquida via silenziosa.

Vorrei sentir le voci della gente,

percepire gli odori,

udire tutti i sommessi

rumori della pioggia autunnale,

i richiami,

il batter d’ali

dei colombi a San Marco.

Vorrei esser tuo figlio, o Venezia,

e chiamarti così madre e regina.

E con te ricordare

gli antichi tempi andati

i fasti medievali;

e, scolorite figure sempre vive:

i Dandolo, i Faliero, i Morosini.

 

Sognare, forse sperare.

Questo mi resta, Venezia, madre e regina.

E ammirare Rialto e il Canal Grande

in una cartolina...

.

 

L'oasi incantata

 

Nelle mie lunghe notti solitarie

ricordi che parevano sepolti,

visioni si susseguono, e la mente

stanca per anni e per vicende amare

si rinnovella e poi torna bambina.

 

Ed io ricordo l’oasi incantata

che spazia fra Bu-Isa sino al mare

con le palme svettanti contro il cielo,

rosso al tramonto, come nere mani

che vogliono la luce trattenere.

 

Ed io ricordo il minareto bianco

sovrastare la candida moschea

e la voce del muaddhen proclamare

la grandezza di Allah e del Profeta,

e la fede degli uomini in preghiera.

 

Ed io ricordo i fertili giardini

fiammeggianti di fior di melograni,

le casette in argilla, le capanne,

i sentieri, le siepi, le radure,

le magre mucche, i rospi gracidare.

 

Ed io ricordo i giochi dell’infanzia

con l’amico arabetto Nuri, e Fahmi

piccolo negro lustro e sorridente.

Eravamo gli Emiri delle Homra

e lottavamo contro i predatori.

 

Giorni lontani, quando camminavo

a piedi nudi sulla sabbia gialla

calda di sole o fresca di rugiada,

e l’oasi incantata era il mio mondo

e il mio tempo pareva senza fine.

.

 

L’ombra della sera

 

Assopirsi nell’ora del tramonto

d’un giorno estivo

tra gli etruschi sepolcri di Popluna.

Travalicar la siepe dell’inconscio

fra teoremi di luce e incantamenti

fatti d’umbratili figure:

donne arcane

che cantano le nenie del passato

per stregare il presente

e divinare.

Trovarsi oltre il confine dell’inconscio

fra danzatrici aeree mollemente

moventi al suono di liuti.

E sognare con Larthi,

addormentata fra antiche pietre,

eterni sogni di bellezza e amore.


Indice

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Gigli di mare, sogni di bellezza e amore 

Uno scrittore di nome Aldo Zelli 

Aldo Zelli

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Autori

Anna Maria Volpini

Nicoletta Manetti p.

Zelda Zanobini p.

Miriam Cividalli Canarutto p.

Anna Elvira Balestracci p.

Roberto Mosi p.

Sauro Bartolozzi p.

Alessandro Nocchi p.

Stefano Gidari p.

Alberto Befani p.

Maria Vettori p.

Elisabetta Santini p.

Caterina Bigazzi p.

Fabio Strinati p.

Michela Zanarella p.

Laura Margherita Volante p.

Alessandro Zetti p.

Alessia Gallello p.

Gianna Spiaggia p.

Giuseppe Iannozzi p.

Gordiano Lupi p.

Michele Paoletti p.

Giulia Turbini p.

Massimo Acciai Baggiani p.

Antonio Messina p.

Davide Cortese p

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