mercoledì 29 marzo 2023

Omaggio al Labirinto di Borges



L’opera di Roberto Mosi  Daedalus & Borges & Tim Berners-Lee è rappresentata da un pannello diviso in quattro quadri – Tempo, Spazio, Labirinto, Minotauro -  illustrati sia dal disegno di una rete di esagoni – ispirati al lavoro di Borges – sia da fotografie, connesse tra loro da un filo rosso. L’indirizzo internet rinvia alla mappa del web.

L’autore parte dall’idea che il tema del labirinto è una costante di tutte le culture e si avvia a diventare un simbolo trasversale e universale anche nel mondo delle nuove tecnologie. Il labirinto può essere inteso in quanto tale e in quanto archetipo, sfruttato come metafora della navigazione ipertestuale, riletto e ripensato con gli occhi dell’arte e della letteratura.

L’opera è ispirata a tre famosi “architetti”, uno dei tempi antichi del mito, uno del secolo passato e l’ultimo della nostra epoca.

* “Daedalo, famosissimo per il suo talento nell’arte dell’architettura, costruisce presso la reggia di Minosse, il labirinto scompigliando i punti di riferimento e inducendo l’occhio in errore con i rigiri tortuosi di molte vie. Come nelle campagne di Frigia il limpido Meandro si diverte a scorrere in su e in giù con curve che confondono … “ (Metamorfosi, Libro VIII, Ovidio).

** L’ “architetto”- scrittore Jorge Luis Borges è affascinato dalla figura del labirinto, luogo dove caos e cosmos si riuniscono. Progetta dedali rifacendosi, da esperto bibliotecario, alla biblioteca, una via che sarà seguita da Umberto Eco. Nel racconto La Biblioteca di Babele lo scrittore argentino pone a base della biblioteca-labirinto una piccola cella esagonale, moltiplicata fino a occupare tutto lo spazio concepibile e a contenere tutto il sapere concepibile. E’ la stessa figura – l’esagono - che nell’opera “Daedalus & Borges & Tim Berners-Lee” è posta a base dei quattro riquadri – Tempo, Spazio, Labirinto, Minotauro. Jorge Luis Borges sostiene (Il Libro), in particolare, che: “Il nostro destino è tragico perché siamo, irreparabilmente, individui imprigionati dal tempo e dallo spazio; ma nulla, di conseguenza, è più lusinghiero di una fede che elimina le circostanze e che dichiara che ogni uomo è tutti gli uomini e che non c’è nessuno che non sia l’universo.” L’opera “Daedalus & Borges & Tim Berners-Lee” segue il filo del pensiero di Borges, alla scoperta dei labirinti che attraversano il mondo esperienziale di ciascuno di noi, a cominciare dalle esperienze dell’autore.


 

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