lunedì 6 gennaio 2020

"Pompei e Santorini,l'eternità in un giorno" - Mostra Scuderie del Quirinale - LITERARY







“Pompei e Santorini” alle Scuderie del Quirinale

Interessante visita il pomeriggio del 22 dicembre alla Mostra “Pompei e Santorini. L’eternità in un giorno” alle Scuderie del Quirinale, in una Roma piena di fascino per la sua veste classica e per le luci e i colori delle Feste natalizie. Un particolare: al Colosseo invaso dai turisti, sorprendente lo spettacolo degli zampognari e del suono dei loro antichi strumenti.
La Mostra colpisce per molti aspetti, per le opere esposte, per l’efficace organizzazione dello spazio suddiviso in dieci sale, distribuite in due piani, per il carattere incisivo e altamente divulgativo della comunicazione, affidata ai pannelli luminosi presenti in ogni sala.
Una frase di Jean- Jacques Rousseau fa da introduzione all’esposizione:
 “Terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi, inondazioni, diluvi, mutando di colpo, con la faccia della terra, il corso delle società umane, le hanno combinate in modo nuovo, e queste combinazioni, le cui cause prime erano fisiche e naturali, sono divenute, col tempo, le cause morali che mutano lo stato delle cose”.
La mostra propone un confronto straordinario e inedito fra i due siti antichi, accumunati da un’identica fine. Due interi insediamenti umani furono seppelliti dalle eruzioni, con i loro ideali, il loro credo, le loro culture. Il tema della catastrofe e della rinascita accompagna il visitatore in un sorprendente percorso a ritroso nel tempo.
Come è noto, pochi avvenimenti hanno marcato la storia del pensiero moderno più della riscoperta di Pompei nel 1748: quasi 1700 anni prima la pioggia di cenere e lapilli provocata dall’eruzione del vulcano conservò l’antico centro urbano e la complessità della sua vita quotidiana.    Mai come prima di allora è stato possibile leggere la vita degli antichi, rapportandola agli spazi urbani, al rito, alla vita domestica, analizzando i complessi intrecci sociali di una città così antica. Una nuova visione del passato, composta dallo stupore per la riscoperta e dallo sgomento per la catastrofe eruttiva, ha contribuito a fare di Pompei il sito archeologico più importante al mondo. La vita della città vesuviana è rimasta sospesa nelle rovine, nelle sale delle domus e delle terme, nelle suppellettili e nei reperti organici, nei calchi dei corpi che raccontano un mondo lontano, eppure vicinissimo. Come tanta arte e letteratura ci hanno raccontato, a Pompei il presente e il passato si uniscono nell’evocazione di una vita drammaticamente interrotta dalla tragedia del 79 dopo Cristo, eppure, ancora, velatamente presente. La moderna archeologia è nata e prospera nel sito vesuviano, dove il mondo antico ha cominciato a raccontarsi, come un “immenso edificio del ricordo”.
In un clima culturale radicalmente diverso, immerso nel pensiero scientifico del XX secolo, la riscoperta dell’insediamento di Akrotiri a Santorini nel 1967 ha riaperto il ragionamento sul tema della catastrofe naturale e della scoperta. Circa un decimo del sito è stato scavato. L’antico centro minoico, distrutto da una spaventosa eruzione a metà del II millennio avanti Cristo – eruzione che segnò profondamente gli equilibri sociali e politici del Mediterraneo - ha restituito, sepolti sotto la cenere vulcanica, edifici, affreschi, ceramiche e forniture perfettamente conservate. Come a Pompei, i preziosissimi reperti permettono di resuscitare una civiltà ricca e complessa, evocando allo stesso modo la catastrofe che ha messo fine alla sua storia. L’eruzione non causò solo il crollo delle case, ma di un'intera epoca, seppellendola letteralmente sotto svariati metri di materia vulcanica.
Pur con modalità diverse, le due antiche città rivelano sotto un mantello di cenere l’istante della fine che diventa elemento d’ispirazione per l’arte. In mostra numerose sono le suggestioni provenienti da un percorso, quasi parallelo, di opere d'arte moderna e contemporanea: da Turner a Damien Hirst, passando per Valenciennes, Warhol, Burri e Giuseppe Penone.
Come in altre occasioni, piace unire il resoconto su Literary relativo a questa esperienza culturale a Roma, ad una delle opere letterarie che l’autore ha composto. Questa volta il possibile riferimento lo troviamo nel romanzo breve “Esercizidi volo”, Europa Edizioni (video presentazione: https://www.youtube.com/watch?v=BSyTBlbCP2U ).


L’incipit di “Esercizi di volo”:

“Un giorno, ne sono certo, riuscirò a volare. Mi sono costruito due ali di tela leggera per esercitarmi, le lego alle braccia, salgo in cima a una scala e comincio ad agitarle, forte, sempre più forte, chiudo gli occhi e mi getto in avanti. Le ali mi danno slancio e la spinta attutisce l’impatto con la terra. Ho letto tutto quello che c’era da leggere sul tema del volo, dai primi tentativi nella storia dell’uomo, dal volo di Icaro e di Dedalo, fino alle esperienze dei giorni nostri.”

La Mostra delle Scuderie del Quirinale ci permette, dunque, di compiere un volo fantastico su vicende che hanno determinato passaggi cruciali nella storia della civiltà. Concepita come una narrazione, l’esposizione “Pompei e Santorini” sintetizza il percorso che dal cataclisma naturale, tramite le scoperte archeologiche, porta ad una nuova lettura storica carica di memoria.

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