“Il
dialogo fra le arti alla Libreria Salvemini di Firenze”
Alla
Libreria Salvemini (piazza Salvemini 8, Firenze) è andata in scena una serata
particolare, in spirito di simpatia e amicizia. Al centro della scena, le
ultime pubblicazioni poetiche di Roberto Mosi - “Orfeo in Fonte Santa”
(Ladolfi), “Il profumo dell’iris” (Gazebo), “Navicello Etrusco” (Il Foglio),
“Poesie 2009-2016” (Ladolfi) - insieme
ai video trailer, riportati sul social YouTube, realizzati da Virginia
Bazzechi, e agli interventi di altri relatori, che hanno illustrato i possibili
intrecci fra i diversi volti delle arti (come la poesia, la pittura, la fotografia,
il video, la musica).
L’immagine
scelta come emblema della serata, la locandina di un evento di oltre dieci
orsono alla “Casa di Dante”, “Un’altra
Florentia, suggerimenti per Firenze”, un incontro di poesia, musica e
fotografia, che riporta al centro del disegno il simbolo dell’arte fiorentina,
la Cupola del Brunelleschi, posto in maniera capovolta, con un atto come di
confidenza, oggi, una comunità animata
da un rinnovato umanesimo.
Nell’incontro
del 13 gennaio alla Libreria Salvemini, dopo una prima illustrazione dei libri
di poesia e del video per “Poesie 2009-2016 (video youtube: https://www.youtube.com/watch?v=FuSecM_Ox8E
) , ogni relatore ha scelto una parola da porre al centro del proprio intervento.
Virginia
Bazzechi, critico d’arte, ha scelto la parola “colori”, per illustrare la sua
ricerca fra i colori della poesia e la luce e la musica dei video. Si è
soffermata, in particolare, sul video, preferito, di presentazione dedicato al
libro di poesia “Il profumo dell’iris” -
https://www.youtube.com/watch?v=RBxsN5TNLAo .
Enrico
Guerrini ha fatto riferimento alla parola “nonluoghi” e ha dedicato un disegno
fatto all’impronta sul tema, ai quali sono seguiti altri disegni in omaggio ai
lavori dell’autore.
Nicoletta
Manetti, scrittrice e poetessa, ha scelto la parola “follia” in relazione anche
al tema del libro dell’autore, in corso di pubblicazione “Sinfonia per San
Salvi”, al quale ha collaborato con alcuni contributi. Per lei, il video
preferito è quello dedicato alla presentazione del romanzo breve “Esercizi divolo”, Europa Edizioni – https://www.youtube.com/watch?v=BSyTBlbCP2U -
Annamaria
Volpini, insegnante e poetessa, si è soffermata sulla parola “quadrato” e ha
illustrato il lavoro che in questo periodo sta svolgendo su testi di poesia che
richiamano forme geometriche, in maniera analoga ad una parte della ricerca poetica
dell’autore (si veda “Piazza Santa Croce”, in “Il profumo dell’iris”).
Ha
portato il proprio saluto all’incontro Anna Pagani, storica dell’arte, che ha
curato il libro “La gioia di vivere”, pubblicato dal Gruppo Scrittori di
Firenze, che riporta le immagini realizzate da alcuni artisti e un testo
scritto preparato, in riferimento ad un’immagine, da alcuni poeti e scrittori.
Ha richiamato i motivi del suo giudizio positivo per il poemetto “Orfeo inFonte Santa” e per il video di presentazione realizzato da Virginia Bazzechi: https://www.youtube.com/watch?v=vIr8cLJC-fk
.
Ha
chiuso la bella serata Silvia Ranzi, artista e critico d’arte, con un
articolato intervento riferito sia all’autore che al dialogo fra le arti, o, in
termini attuali, alla “sororità fra le arti”.
“Roberto
Mosi si qualifica nel panorama della Poesia contemporanea a Firenze per la sua
ampia ed articolata produzione in versi nel ruolo ispirato di ricercatore
lirico tra reale ed ideale, reporter attento e sensibile che dalla dimensione del
contingente sublima distillate verità introspettive e sociali, supportato dalle
ascendenze evocative del Mito. Crede nell’Interdipendenza fra le Arti e lo
attesta il suo legame con il parallelismo Figurativo Espressionista dell’amico,
valente artista, Enrico Guerrini, che con dovizia di ideazioni omaggia, anche
dal vivo, le trame liriche presenti nei componimenti. “
Riguardo
al dialogo fra le arti, ha sostenuto:
“Roberto
Mosi nei suoi eventi letterari performativi onora il concetto di “sonorità fra
le arti”, già codificato nell’antichità dai due assiomi tramandati: l’Ut pictura Poesis dell’Arte poetica di
Orazio ed un detto di Simonide di Ceo, riferito da Plutarco: “La Pittura è Poesia
muta e la Poesia Pittura parlante”.
L’autonomia e sinestesia delle Arti è stato riaffermato da numerosi
pensatori, come Goethe nelle sue riflessioni sul sapore dei colori e lo
sottoscrive il saggista e critico letterario inglese Walter Pater in suo passo.
“Sebbene ogni Arte abbia il suo specifico ordine di impressioni e un incanto
inconfondibile, può osservarsi che …ogni arte tende a trapassare nella
condizione di un’altra”; un’indagine di tale osmosi che trova pianificazione
anche nell’opera di Etienne Spuria: “La correspondance des Arts”.
Si
è soffermata, in particolare, sul tema del mito:
“A
partire dall’attaccamento alle proprie origini toscane, Roberto Mosi assume il
ruolo di esploratore delle valenze storico-antropologiche del territorio
evocato, facendo leva sull’area semantica e magica del Mito, riposto nelle
sedimentazioni etico-culturali presenti e vivificate dagli ambienti
naturalistici e civilizzati. Il Mito è prediletto per sostanziare il canto
lirico nelle istanze riesumative della dimensione storica e metastorica dei dati
- sul piano antropologico ed etnologico - a tal punto che Il culto della
Memoria induce il poeta a immedesimarsi nella tecnica della fotografia, ancella
carismatica dello scatto, per arricchire attraverso focalizzazioni
stigmatizzate i suoi densi percorsi lirici con Mostre personali a tema e puntuali
corredi illustrativi nelle Raccolte. L’apertura diaframmatica disegna con la
luce sulla pellicola visioni scelte per cristallizzare contenuti visionari a
colori o in bianco e nero, dominando la transitorietà del tempo. Le inquadrature fotografiche rendono iconografici
i trasalimenti significanti del verso tra grafema e fonema in un ‘euritmia melodica
tra i valori dell’icasticità e le vocazioni fruitive - multisensoriali della
scienza dei SEGNI, disciplina trasversale della Semiotica e Semantica
contemporanea che ha in Umberto Eco, uno dei suoi illustri esponenti.”
Silvia
Ranzi ha concluso così l’incontro alla Libreria Salvemini:
“Onoriamo
dunque la Madre delle Muse o Arti, Mnemosine, figlia di Urano e di Gea, sorella
di Crono e di Rea, amata da Zeus, perché grazie all’azione mnemonica gli uomini
hanno potuto progredire nell’Arte e nel sapere, confermando la soggettività
propositiva dell’artista quale personalità creativa al servizio della comunicazione,
secondo la persuasiva citazione di Novalis:
“L’uomo
è il sole … i sensi i suoi pianeti”.
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