L'inaugurazione della Mostra
La
Ragione sposò il Progresso
si unì alla Giustizia Sociale,
bambini rossi sono nati
sono cresciuti bambini rossi
dispersi dalle piene del fiume.
E’ strana la sera di Mosca
suona il carillon della Piazza,
“Mezzanotte a Mosca” brilla
la stella rossa sul Cremlino,
vibrano bandiere rosse, rosse
al vento sulle mura, sventolano
all’aeroporto
di Mosca.
S’illumina la stella rossa sopra
la Casa del Popolo all’Impruneta.
Resiste al maglio della Storia.
·
E-Book: R.Mosi, “L’invasione degli storni”
Parte I “La valle
dell’Inferno”, pag.11
Leggeri
i passi salgono la collina
la
città si scioglie in sentieri solitari
cancelli
muti parlano di storie lontane.
Avvolge
l’eco dei nostri passi
la
pelle ruvida degli alti muri
segnata
da strisce di graffiti.
Le
voci dei compagni galleggiano
nell’aria
umida prima del temporale.
Appare
la casa rossa di Rosai
Ciajkowsky
compone musica
le
note si spandono per la campagna.
Dalla
villa del Pian dei Giullari
esce
suor Celeste dopo la veglia.
Una
giovane scende a Firenze
nonna
Giulia, nello sguardo gocce di cielo.
Oltre
le acque dell’Ema piene di voci
il
sentiero s’impenna per i campi
tra
chiome di olivi e filari di viti.
La
vista si apre sul cerchio dei colli.
Al
centro la Cupola, sempre più lontana
misura
dell’incedere dei nostri passi.
In
cima San Gersolè ci accoglie
le
case sgocciolate lungo la strada
i
ragazzi intorno alla maestra.
Si
apre infine la piazza dell’Impruneta
rivolta
verso i portoni sbarrati della chiesa
intorno
le braccia aperte dei loggiati.
Il
paese si è ritirato, ostile, a tavola
alla
campana di mezzogiorno.
Il
temporale sferza con rabbia le cose.
Osservo
sereno dal fondo del loggiato.
Il
vino riscalda, continuo a salire
leggero,
le scale della vita.
· E-Book, R.Mosi “Florentia”,
http://www.larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=113
Eterotopia
Benvenuto occhio che scruti
nella rete nuova dell’eterotopia,
segui il filo che lega mondi
lontani per lingua, genitura.
Ferma lo sguardo su tracce
d’oro dove muore lo stridio
di immagini alienate, il fruscio
di seta del narcisismo.
Spargi, dissemina l’oro,
occhio che scruti curioso,
vivi di scambio con l’altro,
mani per donare, ricevere.
Scopri la grazia nell’aldiqua
libero d’ immaginare,
di vivere la magia, il sacro
di ogni azione umana.
Occhio che scruti puro
nella polvere dell’Io malato,
ponte, passaggio d’oro
tra Oriente e Occidente.
Ti saluto occhio che esci
in Borgo San Frediano,
attraversi i ponti sull’Arno.
Porti ora occhiali d’oro.
R. M.
CHE MOSTRA!!! VALE UN VIAGGIO ... E UNA VISITA AI LUOGHI DI QUESTA MOSTRA DIFFUSA NELLA TERRA DELL'OLIO E DEL VINO, DEL SACRO, DELL'ARIA E DEL FUOCO !!!
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