Disegno di Enrico Guerrini: La cena all'Hotel Ritz
Incontro 2023 con Marcel Proust: "La cena all'Hotel Ritz": il quadro di Enrico Guerrini
Il quadro, l'autore, la firma
Incontrarsi
all’Hotel Ritz
Anno
2015
Marcel
Proust fu, durante un periodo della sua vita, un habitué dell’Hôtel Ritz, in
place Vendôme, luogo prestigioso nel quale amava ricevere: Era sua abitudine
affittare una sala privata per cene intime con personalità del mondo letterario
o aristocratici, coi quali amava intrattenersi in un ambiente raffinato che
favoriva le confidenze.
Le blog interligne d’Armelle
Barguillet Hauteloire, trad. G. Brenna.
INVITO:
Aa. Vv., a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani, Cena al Ritz, www.laRecherche.it, n. 187, Roma 2015.
RISPOSTA:
Roberto Mosi, La rosa d’argento (Cena
all’Hotel Ritz).
La
rosa d’argento (Cena all’Hotel Ritz)
Omaggio
a Luchino Visconti
[Luchino Visconti si rivolge a
Marcel Proust]
Una raccolta di foto, disegni.
Un gesto, un sapore, una luce
e vivono ancora le storie,
lingua di suoni e immagini.
Si avvolgeva in morbidi veli
due toni, lilla e grigio scuro
non si vedeva la faccia
solo una nuvola di colore.
Mi nutro di ricordi, visioni
Milano cupa, triste e gaia
spazio vitale, balli e
operette
aura di profumi aristocratici.
Sono venuto al mondo
il giorno dei morti, una data
che mi si è attaccata per la
vita
un cattivo fatale inizio.
Novembre, un mese opaco
a basso regime nella Pianura.
Nelle strade canali di nebbia
abitati da folle di fantasmi.
Le ferrovie camminano
a tastoni, sparando petardi.
Nebbia plumbea tra cielo
e terra, immobile il tempo.
Si dimentica di cercare
il cielo, i porci
sguinzagliati
fiutano il tartufo nelle terre
grasse a filo dei torrenti.
Sono nato il due novembre
alle otto di sera, un’ora
dopo si alzava il sipario
della Scala per la Traviata.
Si nasceva a Palazzo
Visconti dopo aver dato
uno sguardo al programma
della stagione della Scala.
La sera in gran toilette
profumata Chevalier d’Orsay
si avvicinava al letto
per il bacio della buona
notte.
Un’apparizione, sentivo
avvicinarsi il fruscio
della gran gonna di seta
m’investiva il dolce profumo.
Le tiepide perle della lunga
collana cadevano sulle
guance mentre si chinava
per un momento, su di me.
Ricordi, immagini, odori
sensazioni investivano
i miei sensi, un’eco profonda
persistente nella memoria.
Le storie di Morte a Venezia
erano state già vissute
nella mia vita, in stagioni
dal sapore di miele.
Vedo mia madre sulla spiaggia
legge un libro sotto la tenda,
col vento volano i capelli
si gonfia il vestito.
[Marcel Proust a Luchino
Visconti]
Una rosa d’argento per te
per il tuo amore per l’amore,
ricordo della prima alla Scala
del Cavaliere della Rosa.
Il sipario rosso cupo
frangiato
di oro si alza lentamente
sopra il palco presso
l’orchestra
sopra lo stupore del ragazzo.
[Luchino Visconti]
All’alba mi sono svegliato,
gli invitati ancora ballavano
nella sala del Palazzo
ogni coppia una rosa
d’argento.
Le candele illuminano la sala
gli specchi, gli Dei nel
soffitto
il sorriso del Gattopardo
il ballo di Angelica e
Tancredi.
La sala guardaroba, il primo
teatro, il lenzuolo per
sipario
travestimenti: dame in
pelliccia
di volpe, cappelli piumati.
I pranzi, un rito per la
famiglia
i domestici in guanti bianchi,
le lotte dei ragazzi sotto la
tavola,
mio padre, il sorriso del
Gattopardo.
I domestici aprono tovaglie
sull’erba al “solito posto”
nel viaggio per Forte dei
Marmi,
le provviste nelle ceste di
paglia.
Un’infanzia felice dalla parte
di Guermantes, dolci frutti
sull’albero della vita, suoni
immagini. Il tempo ritrovato
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Dal Libro:
Marcel Proust fu, durante un periodo della sua vita, un habitué dell’Hôtel Ritz, in place Vendôme, luogo prestigioso nel quale amava ricevere: Era sua abitudine affittare una sala privata per cene intime con personalità del mondo letterario o aristocratici, coi quali amava intrattenersi in un ambiente raffinato che favoriva le confidenze.
Le blog interligne d’Armelle Barguillet Hauteloire, trad. G. Brenna.