lunedì 2 gennaio 2023

Incontro 2023 con Marcel Proust: "La cena all'Hotel Ritz": il quadro di Enrico Guerrini


Disegno di Enrico Guerrini: La cena all'Hotel Ritz


Il quadro, l'autore, la firma 

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Incontrarsi all’Hotel Ritz

Anno 2015

 

Marcel Proust fu, durante un periodo della sua vita, un habitué dell’Hôtel Ritz, in place Vendôme, luogo prestigioso nel quale amava ricevere: Era sua abitudine affittare una sala privata per cene intime con personalità del mondo letterario o aristocratici, coi quali amava intrattenersi in un ambiente raffinato che favoriva le confidenze.

          Le blog interligne d’Armelle Barguillet Hauteloire, trad. G. Brenna.

 

 

INVITO: Aa. Vv., a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani, Cena al Ritz, www.laRecherche.it, n. 187, Roma 2015.

 

RISPOSTA: Roberto Mosi, La rosa d’argento (Cena all’Hotel Ritz).

 

 

La rosa d’argento (Cena all’Hotel Ritz)

Omaggio a Luchino Visconti

 

[Luchino Visconti si rivolge a Marcel Proust]

 

Una raccolta di foto, disegni.

Un gesto, un sapore, una luce

e vivono ancora le storie,

lingua di suoni e immagini.

 

Si avvolgeva in morbidi veli

due toni, lilla e grigio scuro

non si vedeva la faccia

solo una nuvola di colore.

 

Mi nutro di ricordi, visioni

Milano cupa, triste e gaia

spazio vitale, balli e operette

aura di profumi aristocratici.

 

Sono venuto al mondo

il giorno dei morti, una data

che mi si è attaccata per la vita

un cattivo fatale inizio.

 

Novembre, un mese opaco

a basso regime nella Pianura.

Nelle strade canali di nebbia

abitati da folle di fantasmi.

 

Le ferrovie camminano

a tastoni, sparando petardi.

Nebbia plumbea tra cielo

e terra, immobile il tempo.

 

Si dimentica di cercare

il cielo, i porci sguinzagliati

fiutano il tartufo nelle terre

grasse a filo dei torrenti.

 

Sono nato il due novembre

alle otto di sera, un’ora

dopo si alzava il sipario

della Scala per la Traviata.

 

Si nasceva a Palazzo

Visconti dopo aver dato

uno sguardo al programma

della stagione della Scala.

 

La sera in gran toilette

profumata Chevalier d’Orsay

si avvicinava al letto

per il bacio della buona notte.

 

Un’apparizione, sentivo

avvicinarsi il fruscio

della gran gonna di seta

m’investiva il dolce profumo.

 

Le tiepide perle della lunga

collana cadevano sulle

guance mentre si chinava

per un momento, su di me.

 

Ricordi, immagini, odori

sensazioni investivano

i miei sensi, un’eco profonda

persistente nella memoria.

 

Le storie di Morte a Venezia

erano state già vissute

nella mia vita, in stagioni

dal sapore di miele.

 

Vedo mia madre sulla spiaggia

legge un libro sotto la tenda,

col vento volano i capelli

si gonfia il vestito.

 

[Marcel Proust a Luchino Visconti]

 

Una rosa d’argento per te

per il tuo amore per l’amore,

ricordo della prima alla Scala

del Cavaliere della Rosa.

 

Il sipario rosso cupo frangiato

di oro si alza lentamente

sopra il palco presso l’orchestra

sopra lo stupore del ragazzo.

 

[Luchino Visconti]

 

All’alba mi sono svegliato,

gli invitati ancora ballavano

nella sala del Palazzo

ogni coppia una rosa d’argento.

 

Le candele illuminano la sala

gli specchi, gli Dei nel soffitto

il sorriso del Gattopardo

il ballo di Angelica e Tancredi.

 

La sala guardaroba, il primo

teatro, il lenzuolo per sipario

travestimenti: dame in pelliccia

di volpe, cappelli piumati.

 

I pranzi, un rito per la famiglia

i domestici in guanti bianchi,

le lotte dei ragazzi sotto la tavola,

mio padre, il sorriso del Gattopardo.

 

I domestici aprono tovaglie

sull’erba al “solito posto”

nel viaggio per Forte dei Marmi,

le provviste nelle ceste di paglia.

 

Un’infanzia felice dalla parte

di Guermantes, dolci frutti

sull’albero della vita, suoni

immagini. Il tempo ritrovato

 

 

 

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Dal Libro:



Roberto Mosi, "Poesie 2009 2016", Ladolfi Editore

Link video "Poesie 2009 2016"












 

1 commento:



  1. Marcel Proust fu, durante un periodo della sua vita, un habitué dell’Hôtel Ritz, in place Vendôme, luogo prestigioso nel quale amava ricevere: Era sua abitudine affittare una sala privata per cene intime con personalità del mondo letterario o aristocratici, coi quali amava intrattenersi in un ambiente raffinato che favoriva le confidenze.

    Le blog interligne d’Armelle Barguillet Hauteloire, trad. G. Brenna.

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