sabato 3 dicembre 2022

La città romana di Florentia, V sec. d.C.: l'assedio di re Radagaiso e la vittoria di Stilicone, l'ultima contro i BARBARI prima della fine di Roma

 
La porta Contra Aquilonem

Porta a settentrione di Florentia Contra Aquilonem da Firenze antica nei
disegni di Corinto Corinti, Istituto Geografico Militare, Firenze, 1976.

"Rapidamente raggiungemmo la Stretta di Faesulae, il sole

cominciava ad illuminare la strada, la via Faentina, con la

lunga fila di sepolcri di marmo ai lati, attraversammo poi

un grosso borgo in continua crescita e infine, dopo le terme

dette “Bagno di Marte”, le mura della città in laterizio e

l’imponente porta nord, Contra Aquilonem, con un antiporto

fiancheggiato da due torri rotonde.

Le rare volte, ormai, che raggiungo Florentia, mi si riempie

il cuore a pensare come questa piccola città di provincia sia

diventata negli ultimi due secoli un centro amministrativo

e commerciale importante, densamente abitata, con splendidi

spazi ed edifici pubblici rivestiti del marmo di Luni, tre

edifici termali, un anfiteatro con quindicimila posti a sedere,

un teatro e le due imponenti basiliche cristiane, in posizione

simmetrica, nei pressi delle due porte, una a nord e l’altra a

sud. Sono ancora frequentati e vitali i templi dedicati agli

dei pagani, il Campidoglio, dove si venerano le tre divinità

capitoline, Giove, Giunone e Minerva, il tempio ad Augusto

e il santuario della dea del Nilo, Iside.

Ogni volta che supero la porta Contra Aquilonem, chiedo

ai miei servi di compiere con la lettiga un ampio giro prima

di raggiungere la sede dell’assemblea, la Curia, che si trova su

uno dei lati del Foro, per rivedere luoghi a me cari, dove sono

cresciuto, sono diventato adulto, prima di essere travolto da

una vita di viaggi e di spedizioni militari."

                                                                          da i "Barbari"

 

Il re barbaro Radagaiso nella battaglia presso Fiesole - Giorgio Vasari

 

Re Radagaiso

A capo di una vasta coalizione di tribù germaniche (Ostogoti,

Vandali, Burgundi ed Eruli), invase l’Italia nella seconda metà del

405. Iniziò l’assedio di Firenze ma all’arrivo di Stilicone si ritirò

nella valle del Mugnone, ai piedi delle colline di Fiesole. Sconfitto,

tentò la fuga; catturato, fu decapitato insieme ai figli davanti alle

mura di Firenze il 23 agosto del 406.

 

 Il re barbaro Radagaiso nella battaglia presso Fiesole - Giorgio Vasari

 

 Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, centro della

vita politica e amministrativa della città, Vasari intese rappresentare

le glorie politiche e militari dei Medici, illustrando

anche pagine epiche dell’antica storia della Toscana. Fra queste

mi ha sempre colpito La vittoria sul re barbaro Radagaiso

(406 d.C.), uno dei quadri che compongono il ciclo pittorico

vasariano. Rappresenta “la rotta di Rodagio Re de’ Goti - le

parole dello stesso Giorgio Vasari - il quale venne in Italia

con un esercito innumerabile di Goti e danneggiò molto

la provincia di Toscana e di Lombardia, e in ultimo si pose

all’assedio della città di Firenze”.

 

La figura del re barbaro Radagaiso arrivato fino alle mura di Firenze

dalle lontane terre presso il Danubio e del generale Stilicone,

comandante dell’esercito romano, che lo sconfisse, hanno

avuto una forte risonanza nella storia di Roma, nei racconti e

nelle leggende. La sanguinosa battaglia che si combatté nella

valle del Mugnone, presso Fiesole, fu l’ultima vittoria dell’Impero

romano contro i barbari, prima della disfatta definitiva.

 


 

Flavio Stilicone

Patrizio e console dell’Impero romano d’Occidente (359 – 408),

figlio di un ufficiale romano di origine vandala. Esercitò la reggenza

dell’Impero d’Occidente alla morte di Teodosio, per conto di

Onorio. Nel 384 sposò Serena, nipote dell’imperatore Teodosio.

Dalla loro unione nacquero i figli Eucherio, Maria e Termanzia.

L’imperatore Onorio sposò Maria e, alla morte di questa, Termanzia.

Stilicone condusse numerose campagne militari contro

i barbari; favorì, tuttavia, una politica di integrazione dei barbari

nell’esercito e nella società e promosse il cristianesimo. Nell’agosto

del 408 fu accusato ingiustamente di tradimento e il 23 agosto fu

condannato a morte, nello stesso giorno in cui, due anni prima,

era stato decapitato Radagaiso insieme ai figli.


                                       La principessa Serena e il figlio Eucherio





Scheda del libro

 

BARBARI

Dalle Steppe a Florentia alla porta Contra Aquilonem

Roberto Mosi - Masso delle Fate Edizioni, 2022, pagg.90, 12

info@massodellefate.it ; t. 055 8734952

 

Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso!

Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia.

Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole.

Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. E’ l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero!

Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.


Libreria Feltrinelli, via Cerretani 4, Firenze

Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18, Firenze

 

 







 

 



1 commento:

  1. "Le rare volte, ormai, che raggiungo Florentia, mi si riempie

    il cuore a pensare come questa piccola città di provincia sia

    diventata negli ultimi due secoli un centro amministrativo

    e commerciale importante, densamente abitata, con splendidi

    spazi ed edifici pubblici rivestiti del marmo di Luni, tre

    edifici termali, un anfiteatro con quindicimila posti a sedere,

    un teatro e le due imponenti basiliche cristiane, in posizione

    simmetrica, nei pressi delle due porte, una a nord e l’altra a

    sud. Sono ancora frequentati e vitali i templi dedicati agli

    dei pagani, il Campidoglio, dove si venerano le tre divinità

    capitoline, Giove, Giunone e Minerva, il tempio ad Augusto

    e il santuario della dea del Nilo, Iside."

    RispondiElimina