Roberto
Mosi, “Amo le parole. Poesie 2017-2023”, Ladolfi Editore, Borgomanero (Novara)
2023. Prefazione di Carmelo Consoli.
Postfazione
Giuliano Ladolfi Pagg. 264, € 14
Libreria Salvemini, p.zza Salvemini Firenze Giornali via degli Artisti - via della Robbia Firenze La Feltrinelli IBS Mondadori Libreria Universitaria Ebay Libroco Picclik
Commento
di Giuliano Ladolfi dalla Posfazione al libro
«La
poesia prende il posto / dei sogni»
Penso
che la concezione poetica di Roberto Mosi sia chiarita dal seguente passo
compreso in questa antologia: «Credo che sia possibile curarsi con la
poesia,
per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere sogni che passano in volo,
per divertirsi. La voce della poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della
notte, debole e distratta il giorno. Porta sollievo,
se
non guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di malinconia»...
eratoterapia, senza dubbio. Bastano queste righe per depositare nel bidone dei rifiuti
tutte le concezioni avanguardistiche e neoavanguardistiche.
Il
poeta, infatti, assegna la scrittura in versi alla dimensione umana e non a
quella puramente intellettuale o linguistica.
Il
titolo di questa pubblicazione, che raccoglie testi editi da 2017 al 2023,
costituisce un’ulteriore conferma: Amo le parole. E non si può amare
senza collocare questo sentimento nell’intimità dell’essere umano. Si ama
quando tra l’individuo e l’altro-da sé scocca una scintilla destinata a
incendiare il
mondo.
E ciò può avvenire con ogni tipo di realtà, che in questo caso si identifica
con l’esistente, l’esistente che entra in empatia con il poeta.
Le
parole poetiche per lui non sono flatus vocis, ma dichiarazioni d’amore che
trasformano chi le pronuncia e chi le legge. Non si gioca sui significati
quando
il sentimento ha il sopravvento. E questo sentimento è contagioso perché non
permette al lettore di essere indifferente di fronte alla bellezza di Firenze,
alla sua storia, alla sua arte, ai suoi colori, alle sue vie, ai suoi palazzi.
Anche chi la conosce trova in questi versi nuovi occhi per contemplarla non con
lo sguardo dello studioso o del turista, ma con l’entusiasmo di chi la ama come
si ama una madre amorevole e affettuosa.
E
poi il sentimento si espande al mondo intero, anche a situazioni dolorose, come
la guerra o come la devastazione climatica. Se «la poesia prende il posto / dei
sogni», è fondamentale che a tutti sia concesso di sognare tramite
quest’arte,
a tutti sia concesso di ritrovare in essa l’impulso ad approfondire quel senso
dell’esistere che Roberto Mosi propone come un’avventura meravigliosa e
inesauribile.
Giuliano
Ladolfi
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Penso che la concezione poetica di Roberto Mosi sia chiarita dal seguente passo compreso in questa antologia: «Credo che sia possibile curarsi con la
RispondiEliminapoesia, per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere sogni che passano in volo, per divertirsi. La voce della poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della notte, debole e distratta il giorno. Porta sollievo,
se non guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di malinconia»... eratoterapia, senza dubbio. Bastano queste righe per depositare nel bidone dei rifiuti tutte le concezioni avanguardistiche e neoavanguardistiche.
Il poeta, infatti, assegna la scrittura in versi alla dimensione umana e non a quella puramente intellettuale o linguistica.
Il titolo di questa pubblicazione, che raccoglie testi editi da 2017 al 2023, costituisce un’ulteriore conferma: Amo le parole.