collegamento
Non
uccidete il mare,
la
libellula, il vento.
Non
soffocate il lamento
(il
canto!) del lamantino.
Il
galagone, il pino:
anche
di questo è fatto
l’uomo.
E chi per profitto vile
fulmina
un pesce, un fiume,
non
fatelo cavaliere
del
lavoro. L’amore
finisce
dove finisce l’erba
e
l’acqua muore. Dove
sparendo
la foresta
e
l’aria verde, chi resta
sospira
nel sempre più vasto
paese
guasto: «Come
potrebbe
tornare a essere bella,
scomparso
l’uomo, la terra».
Giorgio
Caproni, Versicoli quasi ecologici, da “Res amissa”
L’uomo
planetario è il nuovo cittadino del villaggio globale, in ascolto e in dialogo
con il diverso per cultura, etnia, religione, in nome della comune umanità e
della sopravvivenza della specie e dell’intero pianeta, ormai minacciata da una
escalation bellica e tecnologica d’inaudita potenzialità distruttrice.
Ernesto Balducci, “L’uomo planetario”
Nebbia
Leggère le mie parole a
Montesenario
avvolto di bianco silenzio
nella nebbia piovigginosa
che fascia il sacro convento.
Magia del bosco, fughe
evanescenti di altissimi abeti
che svaniscono nella nebbia.
Mi sento in pace con me stesso
in armonia con la Natura.
Voglio portare con me
questa pace, oltre questo mondo
oltre la nebbia abitata da
ombre, in basso nella città
nella vita di tutti i giorni.
Giardino
globale
nello spazio infinito
tra luci di stelle in orbite
pulsanti verso confini dove
vive il tesoro di ogni perché.
Il
giardino non ha confini
nessuna
rete a limitare il passo
ogni
vivente l’attraversa
lo
sguardo libero l’abbraccia
da un
mare, da un monte all’altro.
Il
vento fattore di tanta
ricchezza,
raggiunge ogni lato
del
giardino, sparge nuova
vita,
semi, fiori, frutti
nel canto
frusciante di suoni.
Giardino,
rifugio di differenze
spazio
in movimento vitale
concatenato
intreccio d’insetti
alberi,
animali, compagni
instancabili
dell’uomo
passeggero
temporaneo
custode
di questa mescolanza
planetaria,
responsabile per
la consegna
di ogni dono ai futuri
abitanti,
nella Terra Giardino.
Giardino globale
RispondiEliminaIl nostro giardino viaggia
nello spazio infinito
tra luci di stelle in orbite
pulsanti verso confini dove
vive il tesoro di ogni perché.
Il giardino non ha confini
nessuna rete a limitare il passo
ogni vivente l’attraversa
lo sguardo libero l’abbraccia
da un mare, da un monte all’altro.
Il vento fattore di tanta
ricchezza, raggiunge ogni lato
del giardino, sparge nuova
vita, semi, fiori, frutti
nel canto frusciante di suoni.
Giardino, rifugio di differenze
spazio in movimento vitale
concatenato intreccio d’insetti
alberi, animali, compagni
instancabili dell’uomo
passeggero temporaneo
custode di questa mescolanza
planetaria, responsabile per
la consegna di ogni dono ai futuri
abitanti, nella Terra Giardino.