venerdì 28 febbraio 2020

“Sinfonia per San Salvi” e Art Street, a Firenze - La Libreria Salvemini di Firenze



La settimana passata l’Art Street è stata di scena a Firenze. Il 26 febbraio è stata inaugurata la mostra “Art Street” alla Biblioteca del Palagio del Palagio di Parte Guelfa che rimarrà aperta fino al 19 aprile, dalle ore 9 alle 18,30. La mostra fotografica è stata realizzata dal gruppo “Camera Chiara”, attivo presso la biblioteca.
Questo tipo di arte, lontana da quella ufficiale, si sta affermando nella città ed è incoraggiata in varie forme e da più soggetti, in primis il comune e il quartiere. 



Sono oltre cinquanta gli spazi per “liberare la propria arte” indicati in una mappa e segnalati da un apposito sito – dove ogni giovane può sbizzarrirsi – e “spazi d’arte” concessi dopo la presentazione di un progetto, in piazze, strade, bandoni di esercizi commerciali ed edicole, muri lungo la ferrovia, piloni dei viadotti, sottopassi, ecc.  Lo spirito è quello di colorare la città nelle sue diverse parti, più grigie, far “parlare” i muri, lanciare nuovi messaggi, stupire, su temi d’attualità, all’interno della quotidianità della vita. 
La mostra della Biblioteca del Palagio presenta un primo flash su questa realtà, con immagini sorprendenti ad iniziare dall’immagine del manifesto: tre diversi piani, la donna dai capelli rossi, il display del cellulare con un cuore e la giraffa, i murales dipinto sul muro.


Ho partecipato alla mostra con una fotografia che riprende l’accesso ad un sottopassaggio della ferrovia, nei pressi della mia abitazione, coloratissimo di pitture: nell’immagine fotografica un qualcosa di inquietante, una bambina scende le scale del sottopasso verso l’oscurità dell’accesso, sovrastato dall’enorme figura grigia di un gigante dalla testa di animale.

In questa stessa settimana è uscito il libro che ho curato per le Edizioni Il Foglio, animato da numerose immagini di Art Street, riprese da uno dei padiglioni abbandonati dell’ex-Ospedale Psichiatrico fiorentino di Salvi, ricchissimo di interventi di artisti della strada. La copertina riprende uno splendido murales che raffigura un’antica nave, le vele spiegate, sulla bandiera la figura di un teschio.


Il titolo del libro: Roberto Mosi, “Sinfonia per San Salvi. Variazioni per parole e immagini” e il Blog del Foglio Letterario illustra i caratteri compositi della pubblicazione (indirizzo: https://antoniomessina.blogspot.com/2020/02/roberto-mosi-sinfonia-per-san-salvi.html ):
Mosi si avvicina al mondo della follia, non con la sola parola, ma con una pluralità di strumenti espressivi, sostenuti dal ritmo, dal suono, da notazioni timbriche. La poesia, le parole dei racconti, la scansione delle immagini fotografiche, giocano con le forme del mondo della musica. È abbandonata la consueta fisionomia del libro, orientata in una sola direzione, per seguire il movimento delle composizioni musicali in andamenti plurali, ascendenti e discendenti. Insieme l’istanza poetica, narrativa e quella musicale producono emozioni che si agitano nel flusso dei frammenti della memoria
I quattro tempi della Sinfonia per San Salvi sono dedicati a quattro visioni della “Terra” – Desolata, Follia, Liberata, Riconquistata – e alternano ricostruzioni di vicende individuali e di comunità umane. Il motivo conduttore è quello dell’interrogarsi intorno alla follia, ai segni che l’uomo imprime nella città, nel suo incerto, drammatico, procedere fra follia e ragione, ora manifestazione di libera scelta, ora costrizione di regole imposte dalle istituzioni.”



Un video trailer invita a compiere il percorso dalla “Terra della Follia” a quella della speranza, facendo pernio sulle immagini di Art Street che hanno invaso, insieme ad una florida vegetazione di erbacce, le mura e le stanze del padiglione dell’ex-manicomio ( https://www.youtube.com/watch?v=auVpkFhoSzw ). 


Una poesia del libro, riportata in quarta di copertina, dedicata alla “Nave dei folli”, accompagna questo percorso:

“La nave dei folli”, I movimento,
II Tempo, “Sinfonia   per San Salvi” –   

La nave dei folli dal padiglione
         delle Agitate
ondeggia sul mare di erba,
di pini, s’infrange contro il muro
che divide il giardino dal mondo.

Il canto penetra per gli occhi neri
delle finestre, delle porte sbarrate
da reti di ferro, invade le sale
deserte, sfiora disegni di mostri,
figure procaci, incontra segni
di vita recente, cataste di letti,
di sedie, si sofferma in un angolo
con decori di qualche Natale fa.




Il libro “Sinfonia per San Salvi”, con il luminoso dipinto sulla copertina della “Nave dei folli”, ha invaso negli stessi giorni la Libreria Salvemini (piazza Salvemini 8), dalla vetrina agli scaffali, un segno anche questo della presenza dell’Art Street fra noi.



                                                                  










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