giovedì 11 maggio 2023

VICOLO DELLO SCANDALO - "La città visibile" (Mostra 17-5 21-6) - Italo Calvino - Camera Chiara Biblioteca Palagio

                                                        Ingresso vicolo dello Scandalo


                                                                          Tabernacolo nel vicolo










Gruppo di Fotografia
La Camera Chiara di Palagio
Biblioteca Palagio di Parte Guelfa
Inaugurazione mostra fotografica

La città visibile

Firenze nelle pagine dei libri e nelle fotografie
Leggere per poi scattare una fotografia implica una voglia di mettersi in
gioco e di giocare oltre che con la propria cultura e immaginazione,
anche con le imprecisioni dei nostri ricordi: la fotografia diventa così un
mezzo per veicolare le proprie emozioni agli altri.
Il lavoro iniziato l’anno scorso con il laboratorio Letteratura e Fotografia,
con la mostra L’amico ritrovato, in cui si cercava un punto di incontro tra
scrivere e fotografare, in un rimando continuo tra interno ed esterno,
prosegue con la mostra La città visibile.
L’intento è quello di entrare nelle pagine di un libro per ricavarne delle
immagini che rappresentino i brani scelti da ognuno di noi. Abbiamo
cercato tra la carta e il piombo e da questo fiume carsico sono emersi i
ricordi, che si sono trasformati in immagini dei luoghi, delle piazze, delle
vie, dei quartieri della nostra città, così “visibile” e vista, ma anche
nascosta e sfuggente.
Il continuo movimento tra interno ed esterno ci porta quindi nella “Città
visibile”, titolo ispirato dal libro di Italo Calvino Le città invisibili in cui
Marco Polo racconta a Kublai Khan le città incontrate durante i suoi
viaggi: non una semplice descrizione dei luoghi e dei loro abitanti, ma
soprattutto delle emozioni provate dall’esploratore veneziano alla ricerca
di qualcosa di misterioso ed emozionante. Questo vuole essere anche lo
scopo del lavoro del Gruppo di fotografia “La Camera Chiara”: cercare
legami tra letteratura e fotografia. Prendendo spunto da una frase di
Mallarmé: «il mondo è fatto per entrare in un bel libro», possiamo affermare
che il nostro intento è quello di «…uscirne con una fotografia».

Firenze 17 maggio 2023



Dal libro "Ogni sera Dante ritorna a casa":

"Poco dopo il ristorante “Pennello”, in via Dante Alighieri, si apre un passaggio nell’edificio fra i numeri civici 8 e 10, chiuso da un pesante cancello. “Conosco bene la storia di questo passaggio – ci dice Hannah – veniva nominato il vicolo dello Scandalo e fu costruito nel XIV secolo su ordine della magistratura fiorentina, per cercare di arginare l'insostenibile situazione di pericolo dovuta alla vicinanza tra le famiglie dei Cerchi e dei Donati, dalla cui rivalità erano nate le fazioni dei guelfi bianchi e neri. Queste due famiglie erano in lotta tra di loro e il fatto di avere le proprie case confinanti, faceva temere che si arrivasse al punto di abbattere i muri interni di notte, per sorprendere i nemici nel sonno. Per questo fu deliberato di separare le proprietà attraverso un vicoletto che per via della sua funzione fu popolarmente chiamato dello Scandalo. Oggi il passaggio è chiuso, sbarrato: sarebbe opportuno per i Settecento anni dalla scomparsa del poeta, approvare un progetto che preveda il recupero di testimonianze significative, come il vicolo dello Scandalo, e un sistema di pannelli, diffuso nella città per orientare il percorso dei visitatori per le strade di Firenze”.

 

Vicolo dello Scandalo














 

1 commento:

  1. La città visibile
    Firenze nelle pagine dei libri e nelle fotografie
    Leggere per poi scattare una fotografia implica una voglia di mettersi in
    gioco e di giocare oltre che con la propria cultura e immaginazione,
    anche con le imprecisioni dei nostri ricordi: la fotografia diventa così un
    mezzo per veicolare le proprie emozioni agli altri.
    Il lavoro iniziato l’anno scorso con il laboratorio Letteratura e Fotografia,
    con la mostra L’amico ritrovato, in cui si cercava un punto di incontro tra
    scrivere e fotografare, in un rimando continuo tra interno ed esterno,
    prosegue con la mostra La città visibile.
    L’intento è quello di entrare nelle pagine di un libro per ricavarne delle
    immagini che rappresentino i brani scelti da ognuno di noi. Abbiamo
    cercato tra la carta e il piombo e da questo fiume carsico sono emersi i
    ricordi, che si sono trasformati in immagini dei luoghi, delle piazze, delle
    vie, dei quartieri della nostra città, così “visibile” e vista, ma anche
    nascosta e sfuggente.
    Il continuo movimento tra interno ed esterno ci porta quindi nella “Città
    visibile”, titolo ispirato dal libro di Italo Calvino Le città invisibili in cui
    Marco Polo racconta a Kublai Khan le città incontrate durante i suoi
    viaggi: non una semplice descrizione dei luoghi e dei loro abitanti, ma
    soprattutto delle emozioni provate dall’esploratore veneziano alla ricerca
    di qualcosa di misterioso ed emozionante. Questo vuole essere anche lo
    scopo del lavoro del Gruppo di fotografia “La Camera Chiara”: cercare
    legami tra letteratura e fotografia. Prendendo spunto da una frase di
    Mallarmé: «il mondo è fatto per entrare in un bel libro», possiamo affermare
    che il nostro intento è quello di «…uscirne con una fotografia».

    Firenze 17 maggio 2023

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