Resoconto
La
poesia dai balconi nel periodo del lockdown
Mi
hanno colpito le notizie sugli incontri di vicinato che hanno avuto al centro
la poesia, tenuti dalle finestre e dai balconi nel lungo periodo del
confinamento legato all’infuriare della pandemia. Questi episodi dimostrano, in
definitiva, che la poesia è viva e viene avvertita dalle persone, in maniera
diffusa, un conforto e un ristoro anche in momenti difficili della vita. Credo
che questi episodi siano di un interesse almeno pari alle iniziative promosse
da giornali, riviste, associazioni culturali per la raccolta di componimenti
“d’occasione”, composti da autori più o meno famosi.
Una
settimana fa mi è stato consegnato il CD preparato da un gruppo di vicinato di
Firenze di via Domenico Veneziano, in Oltrarno, presso via Pisana, che
documenta gli incontri dalle finestre e dai balconi che sono stati tenuti nel
corso della pandemia. Gli incontri si sono svolti ogni giorno alle 18; “I
Balconari”, il nome scelto dal gruppo, che aveva per insegna la celebre scritta
“Andrà tutto bene”, sullo sfondo dei colori dell’arcobaleno e il manifesto: “In
quarantena? Si, ma non in silenzio!”
Fra
gli animatori dell’iniziativa, Angiolo Pergolini, pittore e musicista, il quale
ha documentato in video il succedersi degli incontri e che aveva il compito,
ogni sera, di far risuonare un squillo di tromba per la riunione del vicinato e
per dare inizio, dopo un brano di musica jazz o folk accompagnato dalla
chitarra e dall’armonica, la lettura di una poesia scelta, nel corso di un
lavoro comune, di giorno in giorno. Le persone si sono alternate nella lettura
dei testi al microfono e le registrazioni danno il senso di interpretazioni
molto sentite, con un effetto speciale di eco fra le case; fra i lettori,
Patrizia, moglie di Angiolo, particolarmente brava, una delle protagoniste.
Le
poesie registrate nel C D sono oltre quaranta, con la scelta di testi di autori
classici e di autori dei nostri giorni. Apre la rassegna, in maniera
significativa, la poesia di Irene Vella “Era l’11 marzo 2020”, della quale ne
hanno parlato i giornali e che è stata ripresa, in maniera “virale”, da molti
social:
Era l’11 marzo del 2020,
le strade erano vuote, i negozi
chiusi
la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla
e i fiori continuavano a sbocciare
ed il sole a splendere
e tornavano le rondini …
Mi
fa piacere ricordare che di questa raccolta fa parte anche una mia poesia, nata
dalla esperienza personale dei giorni trascorsi sulla terrazza di casa ad
osservare il silenzio del mondo:
Straniero
fra gli uomini
I giorni passano lenti sulla terrazza
aperta su uno spicchio di periferia,
gocce d’acqua sulle stalattiti della
grotta.
Lo sguardo curioso insegue voli
nell’aria tiepida di primavera.
Ora lontani sullo sfondo delle case
raccolte sotto la Torre D’Arnolfo
o delle dolci colline di Fiesole
ora vicini alla balaustra di ferro
piena di fiori, gerani e garofani.
Ora conosco il nome di ogni specie
la veste delle loro piume, maschi
e femmine, il modo di far la corte
ora distinguo i loro versi di saluto
e di richiamo, il mattino e la sera.
Ora so come si alzano in volo
l’ondeggiare della traiettoria
nel vento, il fermarsi improvviso
ora non mi sorprende lo scontro
per primeggiare sul rosso dei tetti.
Ormai sono uno di loro sopra
la terrazza invasa dallo stridio
dei voli nel silenzio della città
ormai straniero tra gli uomini
ammutoliti dall’epidemia.
La
registrazione di questa poesia è riportata su un video di YouTube: Patrizia
legge il testo dalla terrazza della sua casa, accompagnata dagli accordi di
chitarra di Angiolo: https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=Q3sKRmEI7D8 .
Della
rassegna delle poesie, scelte con sensibilità e competenza, ci limitiamo a
ricordare i testi che seguono.
* di Emily Dickinson
Quanto
è felice la piccola pietra
che rotola sulla strada tutta sola
e non si preoccupa della carriera
e non teme le esigenze –
il cui cappotto di bruno elementare
indossa un universo passeggero,
e indipendente come il Sole
si accompagna o brilla sola,
seguendo una volontà assoluta
con spontanea semplicità.
che rotola sulla strada tutta sola
e non si preoccupa della carriera
e non teme le esigenze –
il cui cappotto di bruno elementare
indossa un universo passeggero,
e indipendente come il Sole
si accompagna o brilla sola,
seguendo una volontà assoluta
con spontanea semplicità.
*
di Alda Merini
Sorridi
donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.
*
Di Giuseppe Ungaretti
Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.
*
Di Gianni Rodari
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
se non mi piace l’avara formica.
Io
sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
che il più bel canto non vende, regala.
Il gruppo di vicinato “I
Balconari” di via Domenico Veneziano, a Firenze, ci consegna dunque il ricordo
di un’esperienza preziosa nel campo della poesia. L’impressione è quella di
persone che si sono alzate in volo dai loro balconi, in alto, nei giorni
difficili della pandemia: ha “imparato a volare”, richiamando l’incipit del
romanzo “Esercizi di volo” (R. Mosi, Europa Edizioni 2016): “Un giorno, ne sono
certo, riuscirò a volare” (Video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=BSyTBlbCP2U
).
Il gruppo di vicinato “I Balconari” di via Domenico Veneziano, a Firenze, ci consegna dunque il ricordo di un’esperienza preziosa nel campo della poesia. L’impressione è quella di persone che si sono alzate in volo dai loro balconi, in alto, nei giorni difficili della pandemia: ha “imparato a volare”, richiamando l’incipit del romanzo “Esercizi di volo” (R. Mosi, Europa Edizioni 2016): “Un giorno, ne sono certo, riuscirò a volare” (Video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=BSyTBlbCP2U ).
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