Una Principessa còrsa
sul trono di
Piombino
Il Teatro allo specchio
Roberto Mosi
Disegni di
Enrico Guerrini
Liberi E-books -2 /poesia3002
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Il ricordo di Elisa Baciocchi
a duecento anni dalla scomparsa
Il Teatro allo specchio
Elisa Baciocchi fu la
sorella maggiore di Napoleone Bonaparte, nata in Corsica, ad Ajaccio, nel 1777.
Il 18 marzo 1805 Napoleone annunziò davanti al Senato francese che aveva
concesso lo stato di Piombino alla principessa imperiale Elisa e al marito,
principe Felice Baciocchi.
La concessione di Piombino
fu la prima con la quale l’Imperatore affidava il governo di uno stato a un
membro della sua famiglia; il principato di Lucca fu assegnato ai Baciocchi tre
mesi dopo. Successivamente furono assegnati Massa e Carrara. Nel 1809 fu
conferito ad Elisa il titolo di Granduchessa di Toscana.
Importante l’assegnazione dello
stato di Piombino ad un membro della famiglia imperiale, per il valore
strategico del quadrante marittimo, che comprende il Canale, l’isola d’Elba e
la Corsica, il presidio di Piombino. Le miniere dell’isola, in particolare,
hanno un valore fondamentale nel confronto fra le grandi potenze per le quali
il ferro è un prodotto prezioso in un momento nel quale mettono in campo grandi
eserciti e l’industria si sta espandendo. Il segno del comune destino in questo
periodo fra la Corsica e Piombino, è rappresentato dalla inclusione di questa
città nel vescovato di Ayaccio: molte opere provenienti da Lucca e da Piombino
finiscono per adornare la cattedrale Santa Maria Assunta dell’isola francese.
Nel 1814, con il
rovesciarsi della fortuna del fratello in Europa e in Francia, la principessa
Elisa lascia Firenze per rifugiarsi a Lucca. È poi costretta ad abbandonare
anche questa città e la Toscana. Le resta solo il titolo di contessa di
Compignano.
La scena del Teatro
di “Casa al Vento” – Monte Senario
I governi alleati la
costringono ad andare in Moravia, come internata, dove passa un inverno di
freddo e di ristrettezze. Ci va con la figlia Napoleona. Successivamente
Metternich, capo, del governo austriaco, l’autorizza a trasferirsi a Trieste.
Nel 1816 fa costruire a
Villa Vicentina una villa dove vive anni sereni, circondata da una sorte di
corte francese. Muore nel 1820 il 7 del mese di agosto all’età di 43 anni, per
una forte febbre che sopraggiunge dopo che ha fatto il bagno nell’ “acqua
minerale” di una palude vicino a Monfalcone.
Quest’anno si ricordano i
duecento anni dalla scomparsa di questa donna forte e ambiziosa che si formò
nel turbine dei cambiamenti che scossero la Francia e l’Europa, un riferimento
per considerare primi passaggi dell’emancipazione femminile.
È possibile oggi trovare i
segni del passaggio di Napoleone, di Elisa e dei loro familiari, a cominciare
dal Principato di Piombino, che riguardano città d’arte, dimore principesche o
luoghi dedicati alla villeggiatura del nuovo ceto borghese, o di nuove
intraprese culturali, industriali e commerciali. Un utile guida per seguire
questo percorso, presentati in una visione – allo stesso tempo - locale,
francese e europea, può essere rappresentata dal libro “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a
Parigi”, R. Mosi, Ed. Il Foglio, 2013. I segni in alcuni casi sono
concreti, ben visibili; per altri segni, dobbiamo affidarci alle suggestioni
che una serie di luoghi suscitano ancora in noi, sensibili ai racconti di
un’epoca, senza dubbio, importante per la Toscana e per l’intera Europa. Una
visione questa che viene confermata dallo storico Ivan Tognarini, un illustre
figlio della città di Piombino, e dal libro da lui curato: La Toscana nell’età rivoluzionaria e napoleonica, Esi Napoli, 1985.
Per celebrare i duecento
anni della scomparsa di Elisa Baciocchi, si rimane interdetti davanti a
iniziative come quella annunciata recentemente dalla stampa locale, centrata sulla pubblicazione di racconti a fumetti sulla leggenda - legata a Elisa - della
“Baciocca, mangiatrice d’uomini”, che riesuma fantasie popolari di una cultura
patriarcale d’altri tempi, mentre potrebbero essere ben altre le carte da
giocare da parte di una città che ha l'ambizione di giocare sulla cultura carte importanti per il riscatto e lo sviluppo dell'area.
Da parte nostra abbiamo
inteso portare un piccolo contributo al ricordo di questa importante figura
femminile. Dalla cassapanca della memoria, abbiamo recuperato uno spettacolo
teatrale che nell’estate del 2013 andò in scena al Teatro all’aperto di Casa al
Vento, nella campagna di Firenze, non lontana da Monte Senario, a cura di un
gruppo di amiche appassionate di teatro e affascinate dal personaggio femminile
di Elisa, la sorella maggiore di Napoleone. Si deve a loro, l’impegno per
tradurre in nove azioni teatrali, il libro sopra citato Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone, la ricerca dei costumi e delle
scene, con l’aiuto del pittore e scenografo Enrico Guerrini, lo studio delle
musiche, partendo sempre dalla ricerca bibliografica. Di questa ricerca si riportano
gli elementi essenziali nelle ultime pagine dell’e-book.
Si riapra dunque di nuovo
la scena, a Teatro – con posti contingentati, distribuiti a giusta distanza, in questo
periodo di epidemia – su Elisa a duecento anni dalla sua scomparsa,
sulla sua passione per il teatro, i suoi amori, la figura di madre, di moderna
“manager”, la sua capacità di gestire il “nuovo” potere, di affrontare le
“disfatte” della vita.
Piombino,
30 maggio 2020
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Dal libro Elisa Baciocchi e il fratello
Napoleone.
Storie francesi da Piombino a Parigi
Roberto Mosi, Ed. Il Foglio, 2013
Disegni di Enrico Guerrini
Il Teatro allo specchio
Scena I Elisa. L’amore per il teatro
Scena II L’amore
Scena III Elisa sovrana di Piombino Lucca Carrara
Scena IV Elisa donna d’azione
Scena V Le
arti
Scena VI L’entusiasmo dei Pisani per Elisa
Scena VII La contessa d’Albany, Lungarni di Firenze
Scena VIII Napoleona Bonaparte parla della fuga della . madre Elisa da Lucca
Scena
IX Finale
Cronologia: Napoleone Bonaparte; Elisa Baciocchi
Ricerca bibliografica
Teatro Casa al Vento, spettacolo “La
passione, il potere di Elisa”
Applausi finali. In scena, a destra,
Roberto Mosi
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Scena I
Elisa, la passione per il teatro
(La musica dopo l’inizio si attenua)
Voce guida
“Elisa amava,
aveva una vera passione per il teatro”
Elisa recita Fedra di Racine
Phèdre – Atto I, vv. 273 – 279
Je le
vis, je rougit, je pâlis à sa vue;
Un
trouble s’éleva, dans mon âme éperdue;
Mes yeux
ne voyaient plus, je ne pouvais parler;
Je sentis
tout mon corps et transir et brûler;
Je
reconnus Vénus et ses feux redoutables,
D’un sang
qu’elle poursuit tourments inévitable.
(Elisa si ritira)
“L’amore di Elisa per il teatro è testimoniato dai molti
spettacoli che organizza in Francia nel Castello di Plessis, con il fratello
Luciano, o nel suo palazzo di Parigi. E ad appena un mese dal suo arrivo in
Toscana non perde occasione per recitare Fedra
nel piccolo teatro di Bagni di Lucca davanti alla sua corte, in uno scenario di
grande suggestione.”
Scena II
L’amore
(Due leggii)
Voce guida
“Elisa amava
l’amore"
- Elisa racconta alla sorella Paolina:
Prima voce
“Ah l’amore di Fedra! Ah l’improvviso sussultare per
amore. Bartolomeo aveva trent’anni, due più di me. Lo incontrai in una delle
prime feste che si tennero a corte, a Lucca. Era charmant, poli, irresistible, la figura nobile, la voce calda da
tenore. Scoccò la freccia dell’amore. Lo nominai Grande Scudiere, poi senatore
del principato, ambasciatore a Parigi. L’amore fiorì con le rose fiammanti
sbocciate sui verzieri della villa di Marlia. Veniva nei pomeriggi d’estate
alla villa, per incontrare, la sua Briseide.”
Villa Reale di Marlia – Lucca
Seconda voce
“Ero schiava non
di un amore volubile ma dell’affetto di tenero abbandono che durò per sette
anni, fino al suo vile tradimento. È vero, in questo periodo il nostro legame
s’incrinò più volte, per violente gelosie, ma riprese sempre con la cieca
ebbrezza di una passione giovanile. Mi trovava in villa all’ombra del portico
di marmi bianchi, distesa sui cuscini della chaise-longue
che mi aveva regalato, presa dalla conversazione con i miei ospiti. Dopo
che questi si erano congedati, proseguivano i nostri colloqui alla luce delle
stelle. Ci prendeva la seduzione dell’ora, della magica cornice del luogo.”
Terza voce
La febbre dei sensi si accendeva, a un tratto, ancor più
per la musica ardente di Paganini. Il violinista diabolico, nascosto – nel
giardino di Marlia - dietro una spalliera di bosso, attaccava all’improvviso le
sue variazioni stregate ed io cadeva in un ardente, profondo delirio.”
Scena III
Elisa sovrana di Piombino, Lucca e Carrara
Voce guida
“Elisa si mostrò nello splendore di una regina”
(Tre leggii)
* PIOMBINO
Voce guida
“Elisa
accompagnata dal suo consorte, fece il suo ingresso a Piombino il 22 febbraio
1806 dalla Porta a Terra, inserita nella Torre di difesa detta del Rivellino,
accolta dal sindaco e dai cittadini festanti.”
Seconda voce
“La carrozza dei principi passò sotto l’arco trionfale d’alloro con iscrizioni
di saluto, fra le quali il verso virgiliano “Iam redit et Virgo et redeunt
Saturna regna”. Al momento del passaggio, furono sciolte a festa le campane
di tutte le chiese e le postazioni di artiglieria alla Fortezza e ai due porti
spararono a salve, a piena carica, facendo tremare nelle strade, gli edifici
tappezzati con i manifesti per i festeggiamenti.
La villa moderna che oggi sorge nella
Cittadella di Piombino dove
era la residenza di Elisa, “la casa delle
delizie”. In giornate particolari la principessa poteva scorgere la terra delle
origini, la Corsica
*LUCCA
Voce guida
“Elisa e il suo marito Felice Baciocchi fanno il loro
ingresso nella città di Lucca a mezzogiorno preciso della domenica del 14
luglio 1805. L’ingresso non poteva né più magnifico né più brillante ma, allo
stesso tempo, né più quieto né più melanconico perché non si poteva scordare la
dolce libertà che si andava a perdere.”
Prima voce
“Il corteo si apriva con cento cavalieri della Guardia
Imperiale, e quattro distaccamenti di Guardie d’onore delle principali città
d’Italia.
La carrozza delle loro Altezze Imperiali e Serenissime
era a sei cavalli, scortata da sei scudieri e seguita dalle molte altre della
Corte,
dei Ministri e dei Consiglieri della Stato. Alle porte S.
Maria o del Giannotti si presentarono sopra un cuscino di velluto le simboliche
chiavi d’argento, mentre tuonavano le artiglierie e tutte le campane
erano sciolte a festa.
Il Teatro delle Verzure nella Villa di
Marlia
* MASSA
Voce guida
“Finalmente il 20 dicembre del 1807, i sovrani fecero
il loro ingresso a Massa dopo che il palazzo aveva ripreso “un’ombra di decoro principesco” ed era in grado di accogliere la corte.”
Terza voce
“Fu allestito per
il loro arrivo, un grande arco di
trionfo di legno ed Elisa aprì il palazzo a una grande festa da ballo,
alla quale invitò le famiglie più in vista di Massa e Carrara. Paganini
rallegrò magistralmente la festa.”
Felice Baciocchi
Scena IV
Elisa donna d’azione
Voce guida
“Elisa è un’instancabile donna d’azione, la sua attività
si esplica in molti campi economici e amministrativi”
Prima dama
“Cara Elisa, vi rendete conto che la difficoltà di
sviluppo di queste zone è causata dalla situazione delle strade? Sono talmente
degradate che sono difficili i trasporti, gli scambi, le comunicazioni …”
Ritratto di Elisa e della figlia
Napoleona
a Palazzo Pitti, Firenze
Elisa
“Certamente, ma io costituirò un organismo, il Corpo dei Ponti e Argini, sul modello
francese, che studierà e migliorerà la situazione”
Seconda dama
“Se ci fossero delle buone strade si potrebbero sfruttare
le nostre risorse”
Elisa
“Aprirò nuove strade che porteranno ai Bagni di Lucca.
Sarà molto importante valorizzare le terme, perché attirano turisti ricchi e
raffinati. Con le strade che farò aprire le terme si potranno raggiungere in
due ore, anziché in quattro”
Terza dama
“Ma costruirete nuove strade anche a Massa e a Piombino?”
Elisa
“Certamente, a Massa per favorire il trasporto del marmo.
A Piombino invece farò costruire una strada litoranea, fino a San Vincenzo.
Terza dama
La chiameremo la via della Principessa?
Elisa
Si d’accordo.
Terza dama
“Ci sarebbe un gran bisogno di sviluppare l’agricoltura.
Non si produce niente qui!”
Elisa
“Sarà ancora il Corpo
dei Ponti e Argini, che provvederà a bonificare le paludi intorno al
Serchio, in tutta la campagna lucchese e intorno al lago di Massaciuccoli,
accrescendo così i terreni coltivabili. Farò sistemare le zone della costa,
così da renderle luoghi di villeggiatura. Voglio che venga gente a fare i bagni
di mare nelle nostre acque!”
Prima dama
“I lavori bonifica
saranno difficili, c’è da prendersi la malaria. Soldati e condannati lavoreranno
insieme.”
Elisa
“Non mi spaventa nulla, ci riusciremo! Sono lavori
necessari allo sviluppo di questa zona!”
Prima dama
“Benissimo! Ed avete anche altri progetti?
Elisa
“Certamente! Voglio sfruttare tutte le risorse di questa
terra! Qui c’è il ferro e c’è il marmo! Queste sono le nostre ricchezze. E poi
a Montioni c’è l’allume, ci sono le miniere, che sono state abbandonate,
dovremo rimetterle in funzione e sviluppare il commercio dell’allume per la
concia delle pelli. Ma sarà il marmo la vera fonte di ricchezza per tutto il
nostro territorio! Il nostro marmo è prezioso! È il materiale più pregiato che
architetti e scultori possano trovare! E dovranno lavorarlo qua! Non potranno
portare via il materiale grezzo, dovranno utilizzare la nostra manodopera!”
Seconda dama
“Cara Elisa, io penso che per valorizzare la zona voi,
che ne avete la capacità e la possibilità, dovreste puntare anche
sull’incremento del turismo termale. A Bagni di Lucca ci sono già le terme,
vanno dotate di attrezzature e di strutture tali da renderle più accoglienti.
Devono diventare un luogo di villeggiatura elegante e raffinato. L’impresario
dei bagni dovrà organizzare feste e all’interno ci saranno sale da gioco,
appartamenti sontuosi. I bagni dovranno diventare un soggiorno di delizia e di passatempo!”
Voce guida
“Elisa, durante la sua Reggenza, si cimenta continuamente
in progetti innovativi, con il suo tipico gusto per le imprese e per le nuove esperienze:
allevamento dei mufloni, manifatture di sete e velluti, piantagioni di cotone.
In ricordo dell’educazione scolastica ricevuta da bambina nell’istituto di
Saint-Cyr, la Principessa fonda l’Istituto Elisa per l’educazione delle
fanciulle dove chiama insegnanti francesi.
È presente Paganini fra i musicisti, Tofanelli
nell’Accademia delle Belle Arti. Le servono due teatri: uno per la musica
italiana, l’altro per i drammi francesi."
Scena V
Le arti
Una voce
“Nel campo dell’arte, le decisioni di Elisa riprendono le
tendenze francesi. Fra i primi passi, vi è quello i commissionare il proprio
ritratto ufficiale, a un’allieva di David. Elisa è raffigurata con il vestito
sontuoso per la cerimonia dell’incoronazione nella cattedrale di Notre-Dame,
seduta in atteggiamento di comando.
Elisa a Palazzo Pitti con gli artisti
della Corte
Scena VI
L’entusiasmo dei Pisani per Elisa
Voce guida
Nel
maggio del 1806 si ebbe a Livorno il celebre incontro fra l’”ossuta” Elisa e la
“lardosa” Maria Luisa – come riferisce lo storico Lazzareschi - reggente del
Regno d’Etruria, di cui i francesi non si fidano affatto, dal momento che
pensano a possibili intese con gli Inglesi. L’incontro è una sfida tra due
donne di potere per la conquista del primato in Toscana, obiettivo che ad Elisa
riuscirà raggiungere tre anni dopo.
Dopo
l’incontro/confronto a Livorno, Elisa e Maria Luisa s’incontrano di nuovo a
Pisa, a distanza di poche settimane. Dopo Livorno dunque “il ghiaccio era
rotto, anzi sciolto dal calore dell’effusione delle due sovrane, che dovevano
rivedersi e stringersi in amplesso più stretto, ma ancora meno sincero, pochi
giorni dopo a Pisa.
Voce di Elisa
“Per
ammirare sul Lungarno la Luminaria nella vigilia della festa del patrono San
Ranieri, il 16 giugno, andai a Pisa. Ero accompagnata da un piccolo seguito,
nel quale figurava Cenami. Feci a
cavallo la lieta gita, smontando al Palazzo reale davanti al fiume, pavesato
della sua fantastica veste a specchiarsi e a riflettersi moltiplicata nelle
acque correnti. Pisa mi riservò il suo spettacolo più bello, del tutto
particolare per la luce tremula dei “lampanini” che, riflettendosi nelle acque
dell’Arno, produce magici, incredibili effetti.”
Voce guida
Di
un altro avvenimento festoso è protagonista Elisa tre anni dopo, questa volta
da sola, quando arrivò a Pisa da Firenze dopo che ha ricevuto dall’Imperatore
il titolo di Granduchessa d’Etruria.
Voce di Elisa
“Successe
una cosa incredibile. I cittadini staccarono i cavalli per condurre la carrozza a mano. La città era tutta illuminata e a
Palazzo Reale si dette una grande festa da ballo mentre davanti, sul Lungarno,
l’architetto Poccianti “aveva fatto innalzare una macchina rappresentante il
peristilio di un antico tempio. Debbo dire che episodi di un pari entusiasmo si
ebbero a Livorno e Pontedera, mentre debbo dire che i fiorentini rimasero di
gelo alla notizia dell’assegnazione del titolo di Granduchessa.”
La nave inglese Undaunted che
trasportò Napoleone
all’Isola d’Elba dopo la sconfitta di
Lipsia
Scena VII
La Contessa d’Albany, Lungarni di Firenze
Voce guida
“Ma non tutti
amavano Elisa. Significativa la lettera della Contessa d’Albany a Madame de Staël”
La contessa d’Albany legge la lettera
A Madame de Staël
Castello di Coplet
Svizzera
Carissima amica,
Come sai, ho esultato
per le conquiste politiche e civili della Francia rivoluzionaria ma non ho
potuto sopportare le continue e celebrazioni dell’imperatore e dei suoi
familiari, le feste, il suo modo di mostrare il suo potere al mondo.
Nel mio Salotto sui
Lungarni si è parlato, discusso di questi fatti, con gli uomini, le donne in
visita alla città, provenienti da ogni parte d’Europa. Per questo mio
comportamento, Napoleone decretò tre anni orsono il mio allontanamento da
Firenze, per più di un anno, perché non recassi intralcio agli affari di stato
di sua sorella Elisa. Ti voglio raccontare un episodio particolare. Ad una
festa che si tenne a Palazzo Pitti, la granduchessa Elisa mi chiese,
all’improvviso: “Perché, cara contessa, Alfieri era un così grande nemico dei
francesi”. Le risposi, senza scompormi: “Voi mi dimostrate che aveva ben
ragione di esserlo!”
Firmata
Luisa Stolberg, Contessa d’Albany
Maria Walewska,
l’amante di Napoleone
Napoleone all’Isola d’Elba
Scena VIII
Napoleona
Bonaparte
parla della fuga della madre Elisa da Lucca
(Musica forte, poi si attenua)
Voce guida
“Gli ultimi giorni
di Elisa ci vengono raccontati dalla figlia Napoleona con queste parole,
nell’incontro che ha in Bretagna nel 1865 con il cugino Imperatore Napoleone
III.”
(Le persone arrivano una per volta)
- Voce di Napoleona Bonaparte (Nota: l’incontro è
a Colpo, Bretagna 1865. Napoleona amava vestirsi con il costume tradizionale
locale)
Prima voce
“Ricordo bene quel giorno di cinquanta anni fa, il 14
marzo 1814. Avevo otto anni. Dall’imponente portone del Palazzo di Lucca, due
ore avanti il giorno, tre carrozze scortate dalla Gendarmeria uscirono veloci
nella grande piazza. Ero a fianco di maman,
sprofondata in un silenzio di gelo. Di
fronte a lei il marchese Lucchesini, il giovane uomo che stava in quel periodo
sempre con la mamma.
Maman, con un filo di voce, ricordò che erano passati dieci anni
dal giorno del suo trionfale ingresso nella città di Lucca.”
La fuga di Elisa dalla Toscana.
Il passaggio da Carrara, le cave di marmo
Il passaggio da Carrara, le cave di marmo
Seconda voce
“Maman si ritirò a Lucca,
nella speranza di poter rimanere nell’amata città. Ma il messaggero mandato a
Livorno, dal comandante inglese Lord
Bentinck, ritornò indietro con un risultato disastroso. “Dite a
quella donna che se non fugge io la piglio!”, mandò a dire il vecchio
corsaro inglese.
A maman non
rimase altro che di andarsene di gran fretta. Salutò commossa tutti quelli che
le erano rimasti vicini fino all’ultimo, i ministri, le persone della Corte. La
ruota del destino anche fra le magiche mura della città, era girata in senso
contrario.”
Terza voce
“Mi è rimasto impresso nella mente il passaggio dalla
città di Massa, alle nove del
mattino, dalla piazza “grande”, illuminata dai primi raggi del sole, fra due
ali di folla silenziosa, gelida, ostile.
Superata la città di Carrara,
una cosa mi colpì: vidi maman cambiare
atteggiamento, riprendere animo. Svanì dopo
tanti giorni di tribolazione, la commozione dei ricordi. Sorrise, accarezzò i miei capelli, prese le
mani del suo giovane compagno. Nuovi pensieri le invasero la mente. Fu per lei
il momento di riprendere il filo dei progetti per il futuro, di affrontare le
avversità del momento facendo forza sul suo carattere.
Mi fa piacere parlare di queste cose, ricordare il
carattere di donna forte, deciso di mia madre, nel quale mi riconosco.”
Edifici storici e interventi nelle
province della costa toscana
Quarta voce
“Dopo i rovesci subiti dalla nostra famiglia, superò con
coraggio le infinite prove alle quali fu sottoposta, per decisione di
Metternich. Sento ancora dentro le ossa, il gelo dell’inverno che passai
insieme con lei, prigioniera nella fortezza di Brno, in Moravia.
Arrivarono poi i giorni felici di Villa Vicentina, nella campagna triestina. La famiglia - e il gruppo degli amici più
cari - si ricompose. Tornarono i giorni della passione per la lettura, il
teatro, l’arte; per l’archeologia, in particolare, resa viva dalla vicinanza
dell’antica città di Aquileia. È questo fino al fatale agosto del 1820, al
fatale bagno nelle acque termali della palude di Monfalcone.”
Scena IX
Finale
(Musica forte, poi si attenua)
Elisa recita Fedra di Racine
Atto V Scena VII, vv. 1637 – 1644
J’ai pris,
j’ai fait couler dans mes brulântes veines
Un poison
que Médée apporta dans Athènes.
Déjà
jusqu’à mon coeur le venin parvenu
Dans ce
coeur expirant jette un froid inconnu;
Déjà je
ne vois plus qu’à travers un nuage
Et le
ciel et l’époux que ma présence outrage;
Et la
mort, à mes yeux dérobant la clarté,
Rend au
jour, qu’ils souillaient, toute sa pureté.
Nelle vesti di Fedra, Teatro di Casa al Vento
Compare la luna sopra lo
spettacolo di Casa al Vento
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CRONOLOGIA
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NAPOLEONE BONAPARTE
1769, nasce ad Ajaccio
Napoleone, figlio di Letizia Ramolino e di Carlo Maria Buonaparte
1778, il padre si reca a S.
Miniato, dove abita lo Zio Canonico Filippo, con i figli Giuseppe e Napoleone
per ricercare “patenti di nobiltà” che faciliteranno il corso degli studi
1779, Napoleone entra al
Collegio militare di Brienne
1784, Napoleone inizia la
Scuola militare di Parigi
1785, è di guarnigione a
Valence come sottotenente in un reggimento di artiglieria
1789 – 1791, partecipa in Corsica alle lotte
politiche dalla parte del generale Paoli
1793, in rotta con Paoli, è
costretto a lasciare la Corsica con la famiglia; si distingue a Tolone contro
gli inglesi; è nominato generale di brigata;
1795, sconfigge l’insurrezione
realista contro la Convenzione; diviene generale di divisione;
9 marzo 1796, sposa Giuseppina
Beauharnais
marzo 1796 – dicembre 1797,
Campagna d’Italia, vittorie contro gli austriaci, Pace di Campoformio
maggio 1798 – ottobre 1799,
Spedizione in Egitto
9 e 10 novembre 1799 (18 e 19
brumaio), colpo di stato, Bonaparte console provvisorio
maggio 1800, seconda Campagna
d’Italia, vittoria di Marengo
1801, pace di Luneville, firma
del Concordato con il Papa Pio VII
1802, pace di Amiens con
l’Inghilterra, Napoleone eletto console a vita
21 marzo 1804, istituzione del
Codice Civile: “Codice Napoleone”
2 dicembre 1804, incoronazione
di Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi
1805, Napoleone re d’Italia,
guerra contro la coalizione Austria-Inghilterra-Russia, vittoria di Austerlitz,
Nelson sbaraglia la flotta a Trafalgar, pace di Presburgo con l’Austria
1806, la Prussia è battuta a
Jena, a Berlino Napoleone proclama il blocco continentale contro l’Inghilterra;
conferisce al fratello Giuseppe il Regno di Napoli e a Luigi, il Regno di
Olanda; creazione Licei,Università
1807, pace di Tilsit con la
Russia e la Prussia, accordo con Alessandro I sulle zone di’influenza; il
fratello Gerolamo è nominato Re di Westfalia; creazione della Corte dei Conti
1808, inizia la guerra di
Spagna, ingresso di Napoleone a Madrid, destituisce i monarchi spagnoli e
nomina a sostituirli il fratello Giuseppe; a Napoli, a Giuseppe succede
Gioacchino Murat, marito della sorella Carolina
1809, guerra contro l’Austria,
Napoleone detta le condizioni della Pace di Vienna, annessione dello Stato
Pontificio, Pio VII viene imprigionato
2 aprile 1810, Napoleone
sposa Maria Luisa d’Austria
20 marzo1811, nascita del re di
Roma
1812, Campagna di Russia,
ritiro della Grande Armata
1813, Russia, Prussia, Austria,
Inghilterra e Svezia dichiarano guerra alla Francia; sconfitta di Lipsia,
ritiro dei francesi entro i confini pre-rivoluzione
1814, gennaio-marzo, Campagna
di Francia, 30 marzo caduta di Parigi, 6 aprile Napoleone abdica, sovranità
dell’Isola d’Elba, commiato dalla Guardia a Fontainebleau
4 maggio, Napoleone a
Portoferraio
1 novembre, inizia il Congresso
di Vienna
26 febbraio, 1815, Napoleone
lascia l’Elba, il 20 marzo è a Parigi, si rinnova la Coalizione, 18 giugno
sconfitta di Waterloo, 22 giugno abdicazione, 5 luglio s’imbarca sul
Bellerofonte alla volta di Sant’Elena dove giunge il 16 ottobre
5 maggio 1821, morte di
Napoleone Bonaparte
15 dicembre 1840, cerimonia per
il ritorno delle ceneri a Parigi
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ELISA BACIOCCHI
1777, nasce ad Ajaccio Marianna
Buonaparte, sorella di Napoleone
1791, Napoleone, capitano di
artiglieria, visita per la prima volta la sorella Marianna nella scuola per
educande a Saint Cyr. Luciano, fratello di Napoleone, cambia in questo periodo
il nome di Marianna in quello di Elisa
1797, Elisa sposa Felice
Baciocchi, originario di Ajaccio, capitano di fanteria. In Francia, alcuni mesi
dopo, muore ad Elisa il figlio di appena sei mesi
1805, ad Elisa e a suo marito
Felice Baciocchi è assegnato il Principato di Piombino e Lucca; solenne
ingresso nella città di Lucca il 14 luglio; successivamente sono assegnate al
Principato, Massa e Carrara
1806, con decreto napoleonico,
Elisa incamera nell’erario i patrimoni delle Opere Pie ed altri beni
ecclesiastici. Porta a compimento la francesizzazione delle leggi con
l’introduzione dei nuovi codici civile, dei delitti e delle pene, il nuovo
catasto, il sistema metrico decimale
1806, ad Elisa nasce una figlia
il cui nome sarà Napoleona
1808, i territori dell’ex
Granducato sono riuniti all’impero francese, divisi in tre dipartimenti:
dell’Arno (Firenze), dell’Ombrone (Siena) e del Mediterraneo (Livorno)
1809, è conferito ad Elisa il
titolo di Granduchessa d’Etruria
1810, riforma del sistema
universitario, si avvia la costituzione della Scuola Normale di Pisa
1811, muore il figlioletto
Girolamo
1814, le truppe della
Coalizione invadono la Toscana; Elisa si
accorda, all’insaputa di Napoleone, con Murat che è già alle porte di Firenze,
per conservare il Principato di Lucca dove essa ripara dopo la fuga da Firenze
14 marzo, Elisa lascia
definitivamente Lucca. Le resta solo il titolo di contessa di Compignano
1815, è costretta dai governi
alleati ad andare in Moravia, come internata. Ci va con la figlia Napoleona;
passa un inverno di freddo e di ristrettezze. Successivamente Metternich, capo
del governo austriaco, l’autorizza a trasferirsi a Trieste
1816, acquista a Trieste un
grande palazzo e vicino a Gorizia, a Villa Vicentina, costruisce una villa dove
vive anni sereni, circondata da una sorta di corte francese
1820, il 7 agosto, muore Elisa
all’età di 43 anni, due settimane dopo che aveva fatto il bagno nell’ “acqua
minerale” di una palude vicino a Monfalcone e le era venuta una gran febbre.
Vicino al suo letto di morte, il fratello Gerolamo e la moglie Caterina, Felice
Baciocchi e il vecchio statista Fouché. Lasciò una fortuna ragguardevole in
beni, gioielli e opere d’arte.
1841, muore Felice Baciocchi
1857, Napoleona, figli di
Elisa, si stabilisce in Bretagna, in una fattoria a Colpo
1869, muore Napoleona, a Colpo,
in Bretagna
“La BELLEZZA e il POTERE”
Enrico Guerrini interpreta come i contemporanei vedevano
Elisa
“Marianna-Elisa
ha venti anni. Il suo fisico è considerato come leggermente ingrato. Grande,
longilinea, piatta di petto, un po’ secca, non risponde affatto ai canone
dell’epoca che impone le donne più in carne. Il suo viso … È un viso di
carattere: un naso imperioso, occhi ammirevoli, neri e febbricitanti, una pelle
pallida, capelli ala di corvo, una rassomiglianza accentuata con Napoleone e
con Luciano. Ha qualcosa di fiero, di brutale, d’aspro, d’autoritario. La
signora d’Abrantès, che la descrive come “sgradevolmente spigoloso”, aggiunge,
“Mai una donna rinnegava come lei, la grazia del suo sesso, sembrava quasi che
fosse mascherata”. Tuttavia l’androgina Elisa ha del fascino. Senza dubbio è
questo fascino che sedusse Pasquale Baciocchi, ufficiale aristocratico corso di
35 anni. “da F. Vidal, Elisa Bonaparte, Pygmalion 2005.
*******
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Bibliografia
La figura di Napoleone
- Intere biblioteche si sono formate con le opere pubblicate su Napoleone e i
personaggi dell’epoca che lo vide protagonista. L’opera fondamentale resta la
monografia di Georges Lefebvre, Napoleone,
Laterza, Bari, 1991. Alcuni volumi permettono di orientarci fra l’immensa mole
di pubblicazioni, ad iniziare dal recente libro di Luigi Mascilli Migliorini, Napoleone, Salerno Editore, Roma, 2001,
ampiamente annotato e con una preziosa bibliografia suddivisa per quanto
riguarda le fonti, la memorialistica, la storia generale, le biografie, i fatti
militari. In Francia si deve alla penna di Jean Tulard il lavoro più aggiornato
e completo: Napoleone. Il mito del
salvatore, Bompiani, Milano, 2000. Per ogni argomento, sono illustrate le
fonti principali, la bibliografia e i termini del dibattito nel campo della
ricerca storica. Dallo stesso autore è stato curato il Dictionnaire Napoléon, Fayard, Paris, 1987, che fornisce tutte le
informazioni essenziali su personaggi e problemi dell’età napoleonica
Nell’ambito della sterminata produzione del francese Fréderic Masson è da
segnalare Napoléon chez lui. La Journée
de l’Empereur aux Tuileries, A. Michel Editeur, Paris, 1929, che presenta
un quadro accurato di una giornata tipica del personaggio, da “le lever” a “la
soirée”. Un’opera agile di introduzione , è rappresentata da Napoleone, di Vittorio Criscuolo, Il
Mulino, Bologna, 1997, con un elenco di letture consigliate, o, nella
collezione “Que sais-je?”, da: Roger Dufraisse, Napoléon, Paris 1987. Si può
accedere alle banche dati della autorevole Fondation Napoléon di Parigi: per le
informazioni di ordine generale l’indirizzo www.napoleon.org ; per i dati sulle
pubblicazioni specializzate e per le fonti rare o inedite, l’indirizzo
www.napoleonica.org. Le informazioni presenti nella rete sul personaggio
francese sono fra le più frequenti.
I Napoleonidi
- Un’opera ponderosa di Fréderic Masson, composta di tredici volumi, ci
introduce al mondo della famiglia Bonaparte e quindi alle figure dei
Napoleonidi, Napoléon et sa famille,
A. Michel Editeur, Paris, 1925. Il periodo considerato va dal 1769 al 1821. Fra
le molte biografie sui Napoleonidi ed altri personaggi vicini all’Imperatore,
ricordiamo Paolina Bonaparte. La fedele
infedele, di Geneviéve Chastenet, Mondadori, Milano, 1998, L’amante di Napoleone. Vita e passione di
Maria Walewska, di Christine Sutherland, Mondadori, Milano, 2001; Carolina Murat. La regina francese del regno
delle due Sicilie, di Nicoletta D’Arbitrio – Luigi Ziviello, Savarese,
Napoli, 2003; Letizia Bonaparte. Vita, potere e tragedia della madre di
Napoleone, di Edgardo Ferri, Mondadori, Milano 2003.
La vita quotidiana
- Sulla vita quotidiana dell’epoca, alcune opere testimoniano l’attenzione
della ricerca storica francese su questo versante. Si veda La Francia ai tempi di Napoleone, di Jean Tulard, BUR, Milano 2000;
nella Collana “L’histoire au quotidien” è apparsa la pubblicazione La vie des Français au temps de Napoléon,
di Boris Danzer-Kantof Larousse-Vuef, Paris 2003, che presenta una visione
europea degli argomenti ed è corredata da numerose immagini ed informazioni,
fra le quali una selezione dei mille film usciti sull’argomento, da Le conscrit
de 1809, di Gérard Bourgeois del 1909 al Napoléon (telefilm) di Yves Simoneau
del 2002.
La figura di Elisa
- La figura di Elisa Bonaparte è rappresentata in maniera vivace nel libro Elisa Buonaparte Baciocchi nella vita e nel
costume del suo tempo, di Eugenio Lazzareschi (Pacini Fazzi Editore, Lucca,
2003) che fu direttore dell’Archivio di Stato di Lucca nella prima metà del
secolo passato. Fra gli autori francesi che si sono occupati dell’argomento,
sono da ricordare Elisa Bonaparte, di
P. Marmottan, Parigi, 1898, e il lavoro di Frédéric Masson, già citato, Napoléon et sa famille: nel primo volume
si parla degli anni giovanili di Elisa in Corsica e in Francia e nel terzo
della concessione del Principato e dell’arrivo in Toscana. Un’ampia e
approfondita opera: Elisa Bonaparte.
Soeur de Napoléon I, di Florence Vidal (Pygmalion, Parigi 2005). I rituali della corte di Lucca e la vita
quotidiana, pubblica e privata, di Elisa, sono stati illustrati dalle mostre
– e dai cataloghi – tenute a Lucca presso il Palazzo Ducale, curate da Roberta
Martinelli: La tavola di Elisa, un
inventario racconta. Interpretazione di un rituale napoleonico, Lucca, 2002
e La giornata di Elisa. Vita pubblica
e privata di una principessa, Lucca,
2003 (Maria Pacini Fazzi Editore). In questo contesto è da richiamare il
“monologo” scritto per la scena teatrale, Elisa,
da Ernesto Ferrero, Sellerio, Palermo, 2002, con un saggio sulla passione per
il teatro della sorella maggiore di Napoleone. Non trascuriamo il mondo delle
leggende: Una strega chiamata Baciocca,
in “Piombino Leggendaria” di Gordiano Lupi (Edizioni Il Foglio, Piombino 2011).
L’Italia napoleonica
- Per i problemi dell’Italia napoleonica, una buona introduzione è L’età rivoluzionaria e napoleonica,
antologia curata da Carlo Capria, Loescher, Torino, 1978; inoltre è da
considerare il Terzo volume della Storia d’Italia dell’editore Einaudi, Torino,
1973, coordinata da Romano e Vivanti, con scritti di Stuart J. Woolf, Alberto
Caracciolo, Nicola Badaloni e Franco Venturi; per il rapporto con il mondo
della cultura: Napoleone e gli intellettuali.
Dotti et hommes de lettres nell’Europa napoleonica, di Daniela Gallinfani,
con introduzione di Angelo Varni, Il Mulino, Bologna, 1996. Stuart J. Wolf
illustra il modo in cui i francesi vedevano gli italiani e, fra questi, i
toscani nel saggio: Napoléon et l’Italie,
in Napoléone et l’Europe, P.U.R., Rennes, 2002. Sono da segnalare fra le
riviste italiane, la “Rivista italiana di
studi napoleonici”, diretta da Angelo Varni, pubblicata dal Centro
nazionale di studi napoleonici e di storia dell’Elba, con sede a Portoferraio;
la “Rivista Napoleonica” del Centro
europeo di studi e ricerche sul periodo napoleonico, diretta da Luigi Mascilli
Migliorini e Giulio Massobrio, edita dal Centro europeo di studi e ricerche sul
periodo napoleonico, con sede ad Alessandria. Con il primo volume dell’anno
2000 sono state riportate le schede illustrative dei “luoghi della memoria”
legati in Europa alla storia napoleonica. Mario Praz, un collezionista
appassionato, ci introduce nel mondo dello “Stile impero”: La filosofia dell’arredamento, Editori Associati, Milano, 1993 e La casa della vita, Adelphi, Milano,
1993. Nel libretto Le Style Empire,
E.Bayard, Garnier, Paris, 1923, ci presenta gli elementi essenziali per
riconoscere lo stile. Sul modo di vestire a corte e nella società, troviamo
riferimenti nella rivista “La Galleria
del costume informa” della Galleria di Palazzo Pitti; e ancora, Il costume a Lucca. Contenuti e problemi di
moda dalla Repubblica al Principato, di B. Niccoli, Pacini Fazzi Editore,
Lucca, 1995.
La storia della Toscana
- Per i temi connessi alla storia della Toscana: La Toscana nell’età rivoluzionaria e napoleonica, curata da Ivan
Tognarini, ESI, Napoli, 1985; Ferdinando
III e la Toscana in età napoleonica, di Franz Presendorfer, Sansoni, Firenze,
1986; Storia della civiltà toscana.
L’Ottocento, Le Monnier, Firenze, 1998, dove figurano, fra gli altri, i
contributi di Zeffiro Ciuffoletti, Il
tornado napoleonico, Antonio Paolucci, Le
arti figurative, e di Romano Paolo Coppini, Università. In tema di
architettura: Palazzi di Firenze e di
Toscana, di C. Cresti e C. Rendina, Librimoderni, Udine 2000. Uno strumento
per orientarci nella vita quotidiana e nella storia delle città è Il dizionario della Toscana. La Toscana
moderna dalla A alla Z, di Pier Francesco Listri, Le Lettere, Firenze,
2001. E’ importante il tema delle comunicazioni: La voce della posta: Comunicazioni e società nell’Italia napoleonica,
Clemente Fedele, in Quaderni di storia postale, n.20, Prato, dicembre 1996.
Il principato napoleonico
e la storia delle province della costa
- Fra le opere fondamentali per la storia delle province della costa toscana, Il Principato napoleonico dei Baciocchi.
Riforma dello stato e società. Atti del convegno internazionale – Lucca
10-12 maggio 1984, curata da Vito Tirelli, Pacini Fazzi Editore, Lucca 1986,
con contributi di grande rilievo come Il decennio francese, di P. Villani; è
poi una straordinaria fonte di conoscenza, il Catalogo della mostra “Il Principato napoleonico dei Baciocchi. Riforma
dello stato e società”, tenuta nello stesso anno – giugno novembre 1984 –
presso il Museo Mansi di Lucca, che riporta notevoli contributi sulla storia
politica, civile e culturale del Principato di Lucca e Piombino e del
Principato di Massa e Carrara. Un’ampia opera sul tema è rappresentata da: Sulle tracce di Napoleone ed Elisa. Percorsi
e luoghi nelle terre della costa toscana, AA. VV., coord. scientifico di
Roberta Martinelli, presentato dalla Regione Toscana e da Toscana Film
Commission, collaborazione delle Province di Lucca, Livorno, Massa Carrara,
Pisa e dalla Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D. per le province di Pisa e Livorno
(Editore Maria Pacini Fazzi, Lucca 2005). Al progetto per la cura dell’opera,
hanno partecipato, fra gli altri, M. F. Bertolucci, cura ed., L. Codognato, consulenza
red., R. Anceschi, ricerche, C. Fei, fotografia.153 Riguardo alle opere che
illustrano particolari contesti, luoghi o edifici storici, oltre a quelle già
indicate, segnaliamo, partendo dalla parte settentrionale della costa toscana: Il Palazzo Ducale di Massa, Umberto
Giampaoli, Provincia di Massa Carrara, Massa, 1986; La nascita delle pinete, a cura di Antonella Serafini, Maschietto e
Musolino, Viareggio, 2000; Il Parco di
Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Marsilio, Venezia 1998; Percorsi nel Palazzo Pubblico di Lucca,
Gabriele Morolli, Lucca, 2002; Palazzo
Mansi, a cura della Redazione Arte della Libreria dello Stato, Roma, 2002; L’immagine immutata. Le arti a Pisa
nell’Ottocento, a cura di Roberto Paolo Ciardi, Pisa, 1989; L’Università di Napoleone. La riforma del sapere a Pisa, a cura di
R. P. Coppini, A. Tosi, A. Volpi (Ed. Plus-Università di Pisa, 2004. Catalogo
della Mostra tenuta a Palazzo Lanfranchi); Napoleone
Buonaparte toscano europeo, (l’incontro a San Miniato con il canonico
Filippo) Dilvo Lotti, Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 1995; Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato, catalogo, a cura
di Francesco Biron e Antonia d’Aniello, della Mostra tenuta a San Miniato nel
2003 (Titiullus Edizioni, Pisa, 2003); L’acquedotto
di Colognole, 1792-1868, Comune
di Livorno, 1991; Livorno dal 1748 al
1958. Profilo storico-urbanistico, L. Bortolotti, Leo Olschki Editore,
Firenze, 1970; Castagneto 1808-1814. Una Mairie nella Toscana napoleonica,
Barbara Allegranti, Comune di Castagneto Carducci, 1997; Torri e difese costiere del Principato di Piombino, M.Carrara,
Bandecchi e Vivaldi Editori, Pontedera, 2000; Piombino napoleonica, Nedo Tavera e Brunello Creatini, Giorgi e
Gambi Editori, Firenze 1996. Un’opera infine recente, di grande interesse: Piombino. Storia di un Principato, a
cura di Marisa Giachi e Umberto Canovaro, Vol. III degli “Atti dedicati alle
dinastie dello Stato di Piombino”, in “Nuovi Quaderni dell’Archivio storico
della Città di Piombino” (Edizioni Archivinform, Venturina, 2012).
L’Isola d’Elba
- Per l’Isola d’Elba, alcuni riferimenti particolari riguardano: La guida per i musei napoleonici Napoleone all’Elba.
Le Residenze, Emilia Bortolotti e
Monica Guarracino, Sillabe, Livorno 2002; Napoleone
da vicino attraverso le sue lettere all’Elba, a cura di Aulo Gasparri,
Editrice l’Isola, Portoferraio 1999; Napoléon
à l’ile d’Elbe, Guy Godlewsky, Fondation Napoléon, Paris, 2000; I giorni dell’Elba, G. Giachetti,
Mondadori, Verona, 1933; Breve storia
dell’Elba, dalle origini al 1860, Anna Benvenuti Papi, Pacini Editore,
Pisa, 1999; Storia dell’Isola d’Elba,
Giuseppe Ninci, Arnaldo Forni Editore, Portolongone 1898 (ristampa); Portoferraio. Architettura e urbanistica
1548-1877, Amelio Fara, Fondazione Agnelli, Torino 1997. Ernesto Ferrero
traccia un affascinante quadro dell’epoca con il romanzo “N”, sui trecento giorni trascorsi all’Elba, visti attraverso gli
occhi di un letterato locale, Martino Acquabona, che Napoleone nomina suo
bibliotecario (Einaudi, 2000).
La figura di Elisa - La figura di Elisa Bonaparte è rappresentata in maniera vivace nel libro Elisa Buonaparte Baciocchi nella vita e nel costume del suo tempo, di Eugenio Lazzareschi (Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2003) che fu direttore dell’Archivio di Stato di Lucca nella prima metà del secolo passato. Fra gli autori francesi che si sono occupati dell’argomento, sono da ricordare Elisa Bonaparte, di P. Marmottan, Parigi, 1898, e il lavoro di Frédéric Masson, già citato, Napoléon et sa famille: nel primo volume si parla degli anni giovanili di Elisa in Corsica e in Francia e nel terzo della concessione del Principato e dell’arrivo in Toscana. Un’ampia e approfondita opera: Elisa Bonaparte. Soeur de Napoléon I, di Florence Vidal (Pygmalion, Parigi 2005). I rituali della corte di Lucca e la vita quotidiana, pubblica e privata, di Elisa, sono stati illustrati dalle mostre – e dai cataloghi – tenute a Lucca presso il Palazzo Ducale, curate da Roberta Martinelli: La tavola di Elisa, un inventario racconta. Interpretazione di un rituale napoleonico, Lucca, 2002 e La giornata di Elisa. Vita pubblica e privata di una principessa, Lucca, 2003 (Maria Pacini Fazzi Editore). In questo contesto è da richiamare il “monologo” scritto per la scena teatrale, Elisa, da Ernesto Ferrero, Sellerio, Palermo, 2002, con un saggio sulla passione per il teatro della sorella maggiore di Napoleone. Non trascuriamo il mondo delle leggende: Una strega chiamata Baciocca, in “Piombino Leggendaria” di Gordiano Lupi (Edizioni Il Foglio, Piombino 2011).
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