mercoledì 3 giugno 2020

"Una principessa còrsa sul trono di piombino" - A Teatro - Liberi E-books, 2

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Una Principessa còrsa
sul trono di Piombino

Il Teatro allo specchio


Roberto Mosi
Disegni di Enrico Guerrini

Liberi E-books -2 /poesia3002

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Il ricordo di Elisa Baciocchi
a duecento anni dalla scomparsa

Il Teatro allo specchio

Elisa Baciocchi fu la sorella maggiore di Napoleone Bonaparte, nata in Corsica, ad Ajaccio, nel 1777. Il 18 marzo 1805 Napoleone annunziò davanti al Senato francese che aveva concesso lo stato di Piombino alla principessa imperiale Elisa e al marito, principe Felice Baciocchi.

La concessione di Piombino fu la prima con la quale l’Imperatore affidava il governo di uno stato a un membro della sua famiglia; il principato di Lucca fu assegnato ai Baciocchi tre mesi dopo. Successivamente furono assegnati Massa e Carrara. Nel 1809 fu conferito ad Elisa il titolo di Granduchessa di Toscana.
Importante l’assegnazione dello stato di Piombino ad un membro della famiglia imperiale, per il valore strategico del quadrante marittimo, che comprende il Canale, l’isola d’Elba e la Corsica, il presidio di Piombino. Le miniere dell’isola, in particolare, hanno un valore fondamentale nel confronto fra le grandi potenze per le quali il ferro è un prodotto prezioso in un momento nel quale mettono in campo grandi eserciti e l’industria si sta espandendo. Il segno del comune destino in questo periodo fra la Corsica e Piombino, è rappresentato dalla inclusione di questa città nel vescovato di Ayaccio: molte opere provenienti da Lucca e da Piombino finiscono per adornare la cattedrale Santa Maria Assunta dell’isola francese.
Nel 1814, con il rovesciarsi della fortuna del fratello in Europa e in Francia, la principessa Elisa lascia Firenze per rifugiarsi a Lucca. È poi costretta ad abbandonare anche questa città e la Toscana. Le resta solo il titolo di contessa di Compignano.


La scena del Teatro di “Casa al Vento” – Monte Senario


I governi alleati la costringono ad andare in Moravia, come internata, dove passa un inverno di freddo e di ristrettezze. Ci va con la figlia Napoleona. Successivamente Metternich, capo, del governo austriaco, l’autorizza a trasferirsi a Trieste.
Nel 1816 fa costruire a Villa Vicentina una villa dove vive anni sereni, circondata da una sorte di corte francese. Muore nel 1820 il 7 del mese di agosto all’età di 43 anni, per una forte febbre che sopraggiunge dopo che ha fatto il bagno nell’ “acqua minerale” di una palude vicino a Monfalcone.

Quest’anno si ricordano i duecento anni dalla scomparsa di questa donna forte e ambiziosa che si formò nel turbine dei cambiamenti che scossero la Francia e l’Europa, un riferimento per considerare primi passaggi dell’emancipazione femminile.
È possibile oggi trovare i segni del passaggio di Napoleone, di Elisa e dei loro familiari, a cominciare dal Principato di Piombino, che riguardano città d’arte, dimore principesche o luoghi dedicati alla villeggiatura del nuovo ceto borghese, o di nuove intraprese culturali, industriali e commerciali. Un utile guida per seguire questo percorso, presentati in una visione – allo stesso tempo - locale, francese e europea, può essere rappresentata dal libro “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a Parigi”, R. Mosi, Ed. Il Foglio, 2013. I segni in alcuni casi sono concreti, ben visibili; per altri segni, dobbiamo affidarci alle suggestioni che una serie di luoghi suscitano ancora in noi, sensibili ai racconti di un’epoca, senza dubbio, importante per la Toscana e per l’intera Europa. Una visione questa che viene confermata dallo storico Ivan Tognarini, un illustre figlio della città di Piombino, e dal libro da lui curato: La Toscana nell’età rivoluzionaria e napoleonica, Esi Napoli, 1985.

Per celebrare i duecento anni della scomparsa di Elisa Baciocchi, si rimane interdetti davanti a iniziative come quella annunciata recentemente dalla stampa locale, centrata sulla pubblicazione di racconti a fumetti sulla leggenda - legata a Elisa - della “Baciocca, mangiatrice d’uomini”, che riesuma fantasie popolari di una cultura patriarcale d’altri tempi, mentre potrebbero essere ben altre le carte da giocare da parte di una città che ha l'ambizione di giocare sulla cultura carte importanti per il riscatto e lo sviluppo dell'area.

Da parte nostra abbiamo inteso portare un piccolo contributo al ricordo di questa importante figura femminile. Dalla cassapanca della memoria, abbiamo recuperato uno spettacolo teatrale che nell’estate del 2013 andò in scena al Teatro all’aperto di Casa al Vento, nella campagna di Firenze, non lontana da Monte Senario, a cura di un gruppo di amiche appassionate di teatro e affascinate dal personaggio femminile di Elisa, la sorella maggiore di Napoleone. Si deve a loro, l’impegno per tradurre in nove azioni teatrali, il libro sopra citato Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone, la ricerca dei costumi e delle scene, con l’aiuto del pittore e scenografo Enrico Guerrini, lo studio delle musiche, partendo sempre dalla ricerca bibliografica. Di questa ricerca si riportano gli elementi essenziali nelle ultime pagine dell’e-book.

Si riapra dunque di nuovo la scena, a Teatro – con posti contingentati, distribuiti a giusta distanza, in questo periodo di epidemia – su Elisa a duecento anni dalla sua scomparsa, sulla sua passione per il teatro, i suoi amori, la figura di madre, di moderna “manager”, la sua capacità di gestire il “nuovo” potere, di affrontare le “disfatte” della vita.

                                        Piombino, 30 maggio 2020

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Dal libro Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone.
Storie francesi da Piombino a Parigi
Roberto Mosi, Ed. Il Foglio, 2013
Disegni di Enrico Guerrini

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Il Teatro allo specchio

Scena I         Elisa. L’amore per il teatro
Scena II        L’amore
Scena III       Elisa sovrana di Piombino Lucca Carrara
Scena IV       Elisa donna d’azione
Scena V        Le arti
Scena VI       L’entusiasmo dei Pisani per Elisa
Scena VII      La contessa d’Albany, Lungarni di Firenze
Scena VIII     Napoleona Bonaparte parla della fuga della     .                 madre Elisa da Lucca
Scena  IX      Finale

Cronologia: Napoleone Bonaparte; Elisa Baciocchi
Ricerca bibliografica 



Teatro Casa al Vento, spettacolo “La passione, il potere di Elisa”
Applausi finali. In scena, a destra, Roberto Mosi
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Scena I

Elisa, la passione per il teatro

 
 Musica: “Le variazioni stregate” di Paganini

  (La musica dopo l’inizio si attenua)






Voce guida
 “Elisa amava, aveva una vera passione per il teatro”

Elisa recita  Fedra di Racine

Phèdre – Atto I, vv. 273 – 279


Je le vis, je rougit, je pâlis à sa vue;
Un trouble s’éleva, dans mon âme éperdue;
Mes yeux ne voyaient plus, je ne pouvais parler;
Je sentis tout mon corps et transir et brûler;
Je reconnus Vénus et ses feux redoutables,
D’un sang qu’elle poursuit tourments inévitable.

(Elisa si ritira)


 Elisa nelle vesti di Fedra

 Voce guida
“L’amore di Elisa per il teatro è testimoniato dai molti spettacoli che organizza in Francia nel Castello di Plessis, con il fratello Luciano, o nel suo palazzo di Parigi. E ad appena un mese dal suo arrivo in Toscana non perde occasione per recitare Fedra nel piccolo teatro di Bagni di Lucca davanti alla sua corte, in uno scenario di grande suggestione.”

  


Scena II

L’amore
 
Musica: prosegue “Le variazioni stregate” di Paganini.

(Due leggii)






Voce guida

 “Elisa amava l’amore"


- Elisa racconta alla sorella Paolina:

Prima voce
“Ah l’amore di Fedra! Ah l’improvviso sussultare per amore. Bartolomeo aveva trent’anni, due più di me. Lo incontrai in una delle prime feste che si tennero a corte, a Lucca. Era charmant, poli, irresistible, la figura nobile, la voce calda da tenore. Scoccò la freccia dell’amore. Lo nominai Grande Scudiere, poi senatore del principato, ambasciatore a Parigi. L’amore fiorì con le rose fiammanti sbocciate sui verzieri della villa di Marlia. Veniva nei pomeriggi d’estate alla villa, per incontrare, la sua Briseide.”

Villa Reale di Marlia – Lucca


Seconda voce
 “Ero schiava non di un amore volubile ma dell’affetto di tenero abbandono che durò per sette anni, fino al suo vile tradimento. È vero, in questo periodo il nostro legame s’incrinò più volte, per violente gelosie, ma riprese sempre con la cieca ebbrezza di una passione giovanile. Mi trovava in villa all’ombra del portico di marmi bianchi, distesa sui cuscini della chaise-longue che mi aveva regalato, presa dalla conversazione con i miei ospiti. Dopo che questi si erano congedati, proseguivano i nostri colloqui alla luce delle stelle. Ci prendeva la seduzione dell’ora, della magica cornice del luogo.”

Terza voce
La febbre dei sensi si accendeva, a un tratto, ancor più per la musica ardente di Paganini. Il violinista diabolico, nascosto – nel giardino di Marlia - dietro una spalliera di bosso, attaccava all’improvviso le sue variazioni stregate ed io cadeva in un ardente, profondo delirio.”





Scena III

Elisa sovrana di Piombino, Lucca e Carrara
 Musica: Sinfonia n. 3, Beethoven (marcia trionfale)

Voce guida
“Elisa si mostrò nello splendore di una regina”
(Tre leggii)


* PIOMBINO

Voce guida
 “Elisa accompagnata dal suo consorte, fece il suo ingresso a Piombino il 22 febbraio 1806 dalla Porta a Terra, inserita nella Torre di difesa detta del Rivellino, accolta dal sindaco e dai cittadini festanti.”

Seconda voce
La carrozza dei principi passò sotto l’arco trionfale d’alloro con iscrizioni di saluto, fra le quali il verso virgiliano “Iam redit et Virgo et redeunt Saturna regna”. Al momento del passaggio, furono sciolte a festa le campane di tutte le chiese e le postazioni di artiglieria alla Fortezza e ai due porti spararono a salve, a piena carica, facendo tremare nelle strade, gli edifici tappezzati con i manifesti per i festeggiamenti.



La villa moderna che oggi sorge nella Cittadella di Piombino dove
era la residenza di Elisa, “la casa delle delizie”. In giornate particolari la principessa poteva scorgere la terra delle origini, la Corsica



*LUCCA

Voce guida
“Elisa e il suo marito Felice Baciocchi fanno il loro ingresso nella città di Lucca a mezzogiorno preciso della domenica del 14 luglio 1805. L’ingresso non poteva né più magnifico né più brillante ma, allo stesso tempo, né più quieto né più melanconico perché non si poteva scordare la dolce libertà che si andava a perdere.”



Prima voce
“Il corteo si apriva con cento cavalieri della Guardia Imperiale, e quattro distaccamenti di Guardie d’onore delle principali città d’Italia.
La carrozza delle loro Altezze Imperiali e Serenissime era a sei cavalli, scortata da sei scudieri e seguita dalle molte altre della Corte,
dei Ministri e dei Consiglieri della Stato. Alle porte S. Maria o del Giannotti si presentarono sopra un cuscino di velluto le simboliche chiavi d’argento, mentre tuonavano le artiglierie e tutte le campane
erano sciolte a festa.


Il Teatro delle Verzure nella Villa di Marlia


* MASSA

Voce guida
Finalmente il 20 dicembre del 1807, i sovrani fecero il loro ingresso a Massa dopo che il palazzo aveva ripreso “un’ombra di decoro principesco” ed era in grado di accogliere la corte.”

Terza voce
 “Fu allestito per il loro arrivo, un grande arco di trionfo di legno ed Elisa aprì il palazzo a una grande festa da ballo, alla quale invitò le famiglie più in vista di Massa e Carrara. Paganini rallegrò magistralmente la festa.”


Felice Baciocchi



Scena IV

Elisa donna d’azione

 
Musica: “Per Elisa”, Beethoven










Voce guida
“Elisa è un’instancabile donna d’azione, la sua attività si esplica in molti campi economici e amministrativi”

 Prima dama
“Cara Elisa, vi rendete conto che la difficoltà di sviluppo di queste zone è causata dalla situazione delle strade? Sono talmente degradate che sono difficili i trasporti, gli scambi, le comunicazioni …”


Ritratto di Elisa e della figlia Napoleona
a Palazzo Pitti, Firenze

Elisa
“Certamente, ma io costituirò un organismo, il Corpo dei Ponti e Argini, sul modello francese, che studierà e migliorerà la situazione”

Seconda dama
“Se ci fossero delle buone strade si potrebbero sfruttare le nostre risorse”

Elisa
“Aprirò nuove strade che porteranno ai Bagni di Lucca. Sarà molto importante valorizzare le terme, perché attirano turisti ricchi e raffinati. Con le strade che farò aprire le terme si potranno raggiungere in due ore, anziché in quattro”

Terza dama
“Ma costruirete nuove strade anche a Massa e a Piombino?”

Elisa
“Certamente, a Massa per favorire il trasporto del marmo. A Piombino invece farò costruire una strada litoranea, fino a San Vincenzo.

Terza dama
La chiameremo la via della Principessa?

Elisa
Si d’accordo.


Terza dama
“Ci sarebbe un gran bisogno di sviluppare l’agricoltura. Non si produce niente qui!”

Elisa
“Sarà ancora il Corpo dei Ponti e Argini, che provvederà a bonificare le paludi intorno al Serchio, in tutta la campagna lucchese e intorno al lago di Massaciuccoli, accrescendo così i terreni coltivabili. Farò sistemare le zone della costa, così da renderle luoghi di villeggiatura. Voglio che venga gente a fare i bagni di mare nelle nostre acque!”

Prima dama
 “I lavori bonifica saranno difficili, c’è da prendersi la malaria. Soldati e condannati lavoreranno insieme.”

Elisa
“Non mi spaventa nulla, ci riusciremo! Sono lavori necessari allo sviluppo di questa zona!”

Prima dama  
“Benissimo! Ed avete anche altri progetti?

Elisa   
“Certamente! Voglio sfruttare tutte le risorse di questa terra! Qui c’è il ferro e c’è il marmo! Queste sono le nostre ricchezze. E poi a Montioni c’è l’allume, ci sono le miniere, che sono state abbandonate, dovremo rimetterle in funzione e sviluppare il commercio dell’allume per la concia delle pelli. Ma sarà il marmo la vera fonte di ricchezza per tutto il nostro territorio! Il nostro marmo è prezioso! È il materiale più pregiato che architetti e scultori possano trovare! E dovranno lavorarlo qua! Non potranno portare via il materiale grezzo, dovranno utilizzare la nostra manodopera!”

Seconda dama 
“Cara Elisa, io penso che per valorizzare la zona voi, che ne avete la capacità e la possibilità, dovreste puntare anche sull’incremento del turismo termale. A Bagni di Lucca ci sono già le terme, vanno dotate di attrezzature e di strutture tali da renderle più accoglienti. Devono diventare un luogo di villeggiatura elegante e raffinato. L’impresario dei bagni dovrà organizzare feste e all’interno ci saranno sale da gioco, appartamenti sontuosi. I bagni dovranno diventare un soggiorno di delizia e di passatempo!”


Voce guida
“Elisa, durante la sua Reggenza, si cimenta continuamente in progetti innovativi, con il suo tipico gusto per le imprese e per le nuove esperienze: allevamento dei mufloni, manifatture di sete e velluti, piantagioni di cotone. In ricordo dell’educazione scolastica ricevuta da bambina nell’istituto di Saint-Cyr, la Principessa fonda l’Istituto Elisa per l’educazione delle fanciulle dove chiama insegnanti francesi.
È presente Paganini fra i musicisti, Tofanelli nell’Accademia delle Belle Arti. Le servono due teatri: uno per la musica italiana, l’altro per i drammi francesi."


Scena V

Le arti






Una voce
“Nel campo dell’arte, le decisioni di Elisa riprendono le tendenze francesi. Fra i primi passi, vi è quello i commissionare il proprio ritratto ufficiale, a un’allieva di David. Elisa è raffigurata con il vestito sontuoso per la cerimonia dell’incoronazione nella cattedrale di Notre-Dame, seduta in atteggiamento di comando.

        Elisa a Palazzo Pitti con gli artisti della Corte




Scena VI

L’entusiasmo dei Pisani per Elisa

 
Musica: Opera K. 287 Serenata contessa Lodron, Mozart









Voce guida
Nel maggio del 1806 si ebbe a Livorno il celebre incontro fra l’”ossuta” Elisa e la “lardosa” Maria Luisa – come riferisce lo storico Lazzareschi - reggente del Regno d’Etruria, di cui i francesi non si fidano affatto, dal momento che pensano a possibili intese con gli Inglesi. L’incontro è una sfida tra due donne di potere per la conquista del primato in Toscana, obiettivo che ad Elisa riuscirà raggiungere tre anni dopo.
Dopo l’incontro/confronto a Livorno, Elisa e Maria Luisa s’incontrano di nuovo a Pisa, a distanza di poche settimane. Dopo Livorno dunque “il ghiaccio era rotto, anzi sciolto dal calore dell’effusione delle due sovrane, che dovevano rivedersi e stringersi in amplesso più stretto, ma ancora meno sincero, pochi giorni dopo a Pisa.

Voce di Elisa
“Per ammirare sul Lungarno la Luminaria nella vigilia della festa del patrono San Ranieri, il 16 giugno, andai a Pisa. Ero accompagnata da un piccolo seguito, nel quale figurava Cenami.  Feci a cavallo la lieta gita, smontando al Palazzo reale davanti al fiume, pavesato della sua fantastica veste a specchiarsi e a riflettersi moltiplicata nelle acque correnti. Pisa mi riservò il suo spettacolo più bello, del tutto particolare per la luce tremula dei “lampanini” che, riflettendosi nelle acque dell’Arno, produce magici, incredibili effetti.”

Voce guida
Di un altro avvenimento festoso è protagonista Elisa tre anni dopo, questa volta da sola, quando arrivò a Pisa da Firenze dopo che ha ricevuto dall’Imperatore il titolo di Granduchessa d’Etruria.

Voce di Elisa
“Successe una cosa incredibile. I cittadini staccarono i cavalli per condurre la carrozza a mano. La città era tutta illuminata e a Palazzo Reale si dette una grande festa da ballo mentre davanti, sul Lungarno, l’architetto Poccianti “aveva fatto innalzare una macchina rappresentante il peristilio di un antico tempio. Debbo dire che episodi di un pari entusiasmo si ebbero a Livorno e Pontedera, mentre debbo dire che i fiorentini rimasero di gelo alla notizia dell’assegnazione del titolo di Granduchessa.”



La nave inglese Undaunted che trasportò Napoleone
all’Isola d’Elba dopo la sconfitta di Lipsia


Scena VII

La Contessa d’Albany, Lungarni di Firenze

 Musica: Sinfonia n.1, 1° tempo, Mahler









Voce guida
 “Ma non tutti amavano Elisa. Significativa la lettera della Contessa d’Albany a Madame de Staël

La contessa d’Albany legge la lettera

A Madame de Staël
Castello di Coplet
Svizzera


     Carissima amica,

Come sai, ho esultato per le conquiste politiche e civili della Francia rivoluzionaria ma non ho potuto sopportare le continue e celebrazioni dell’imperatore e dei suoi familiari, le feste, il suo modo di mostrare il suo potere al mondo.
Nel mio Salotto sui Lungarni si è parlato, discusso di questi fatti, con gli uomini, le donne in visita alla città, provenienti da ogni parte d’Europa. Per questo mio comportamento, Napoleone decretò tre anni orsono il mio allontanamento da Firenze, per più di un anno, perché non recassi intralcio agli affari di stato di sua sorella Elisa. Ti voglio raccontare un episodio particolare. Ad una festa che si tenne a Palazzo Pitti, la granduchessa Elisa mi chiese, all’improvviso: “Perché, cara contessa, Alfieri era un così grande nemico dei francesi”. Le risposi, senza scompormi: “Voi mi dimostrate che aveva ben ragione di esserlo!”

                                        Firmata
                        Luisa Stolberg, Contessa d’Albany



Luisa Stolberg, Contessa d’Albany



Maria Walewska, l’amante di Napoleone



Napoleone all’Isola d’Elba




 Scena VIII

 Napoleona Bonaparte
parla della fuga della madre Elisa da Lucca

 Musica “Variazioni stregate”, Paganini

(Musica forte, poi si attenua)







Voce guida
 “Gli ultimi giorni di Elisa ci vengono raccontati dalla figlia Napoleona con queste parole, nell’incontro che ha in Bretagna nel 1865 con il cugino Imperatore Napoleone III.”

(Le persone arrivano una per volta)

- Voce di Napoleona Bonaparte (Nota: l’incontro è a Colpo, Bretagna 1865. Napoleona amava vestirsi con il costume tradizionale locale)

Prima voce
“Ricordo bene quel giorno di cinquanta anni fa, il 14 marzo 1814. Avevo otto anni. Dall’imponente portone del Palazzo di Lucca, due ore avanti il giorno, tre carrozze scortate dalla Gendarmeria uscirono veloci nella grande piazza. Ero a fianco di maman, sprofondata in un silenzio di gelo.  Di fronte a lei il marchese Lucchesini, il giovane uomo che stava in quel periodo sempre con la mamma.
Maman, con un filo di voce, ricordò che erano passati dieci anni dal giorno del suo trionfale ingresso nella città di Lucca.”


La fuga di Elisa dalla Toscana. 
Il passaggio da Carrara, le cave di marmo


Seconda voce
“Maman si ritirò a Lucca, nella speranza di poter rimanere nell’amata città. Ma il messaggero mandato a Livorno, dal comandante inglese Lord Bentinck, ritornò indietro con un risultato disastroso.  Dite a quella donna che se non fugge io la piglio!”, mandò a dire il vecchio corsaro inglese.
A maman non rimase altro che di andarsene di gran fretta. Salutò commossa tutti quelli che le erano rimasti vicini fino all’ultimo, i ministri, le persone della Corte. La ruota del destino anche fra le magiche mura della città, era girata in senso contrario.”


Terza voce
“Mi è rimasto impresso nella mente il passaggio dalla città di Massa, alle nove del mattino, dalla piazza “grande”, illuminata dai primi raggi del sole, fra due ali di folla silenziosa, gelida, ostile.
Superata la città di Carrara, una cosa mi colpì: vidi maman cambiare atteggiamento, riprendere animo. Svanì dopo tanti giorni di tribolazione, la commozione dei ricordi.  Sorrise, accarezzò i miei capelli, prese le mani del suo giovane compagno. Nuovi pensieri le invasero la mente. Fu per lei il momento di riprendere il filo dei progetti per il futuro, di affrontare le avversità del momento facendo forza sul suo carattere.
Mi fa piacere parlare di queste cose, ricordare il carattere di donna forte, deciso di mia madre, nel quale mi riconosco.”


Edifici storici e interventi nelle province della costa toscana

Quarta voce
“Dopo i rovesci subiti dalla nostra famiglia, superò con coraggio le infinite prove alle quali fu sottoposta, per decisione di Metternich. Sento ancora dentro le ossa, il gelo dell’inverno che passai insieme con lei, prigioniera nella fortezza di Brno, in Moravia.
Arrivarono poi i giorni felici di Villa Vicentina, nella campagna triestina.  La famiglia - e il gruppo degli amici più cari - si ricompose. Tornarono i giorni della passione per la lettura, il teatro, l’arte; per l’archeologia, in particolare, resa viva dalla vicinanza dell’antica città di Aquileia. È questo fino al fatale agosto del 1820, al fatale bagno nelle acque termali della palude di Monfalcone.”




Scena IX

 Finale
 
Musica “Variazioni stregate”, Paganini

(Musica forte, poi si attenua)






Elisa recita Fedra di Racine

Atto V Scena VII, vv. 1637 – 1644
J’ai pris, j’ai fait couler dans mes brulântes veines
Un poison que Médée apporta dans Athènes.
Déjà jusqu’à mon coeur le venin parvenu
Dans ce coeur expirant jette un froid inconnu;
Déjà je ne vois plus qu’à travers un nuage
Et le ciel et l’époux que ma présence outrage;
Et la mort, à mes yeux dérobant la clarté,
Rend au jour, qu’ils souillaient, toute sa pureté.


Nelle vesti di Fedra,  Teatro di Casa al Vento



Compare la luna sopra lo spettacolo di Casa al Vento


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CRONOLOGIA

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NAPOLEONE BONAPARTE

1769, nasce ad Ajaccio Napoleone, figlio di Letizia Ramolino e di Carlo Maria Buonaparte
1778, il padre si reca a S. Miniato, dove abita lo Zio Canonico Filippo, con i figli Giuseppe e Napoleone per ricercare “patenti di nobiltà” che faciliteranno il corso degli studi
1779, Napoleone entra al Collegio militare di Brienne
1784, Napoleone inizia la Scuola militare di Parigi
1785, è di guarnigione a Valence come sottotenente in un reggimento di artiglieria
1789 –  1791, partecipa in Corsica alle lotte politiche dalla parte del generale Paoli
1793, in rotta con Paoli, è costretto a lasciare la Corsica con la famiglia; si distingue a Tolone contro gli inglesi; è nominato generale di brigata;
1795, sconfigge l’insurrezione realista contro la Convenzione; diviene generale di divisione;
9 marzo 1796, sposa Giuseppina Beauharnais
marzo 1796 – dicembre 1797, Campagna d’Italia, vittorie contro gli austriaci, Pace di Campoformio
maggio 1798 – ottobre 1799, Spedizione in Egitto
9 e 10 novembre 1799 (18 e 19 brumaio), colpo di stato, Bonaparte console provvisorio
maggio 1800, seconda Campagna d’Italia, vittoria di Marengo
1801, pace di Luneville, firma del Concordato con il Papa Pio VII
1802, pace di Amiens con l’Inghilterra, Napoleone eletto console a vita
21 marzo 1804, istituzione del Codice Civile: “Codice Napoleone”
2 dicembre 1804, incoronazione di Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi  
1805, Napoleone re d’Italia, guerra contro la coalizione Austria-Inghilterra-Russia, vittoria di Austerlitz, Nelson sbaraglia la flotta a Trafalgar, pace di Presburgo con l’Austria
1806, la Prussia è battuta a Jena, a Berlino Napoleone proclama il blocco continentale contro l’Inghilterra; conferisce al fratello Giuseppe il Regno di Napoli e a Luigi, il Regno di Olanda; creazione Licei,Università
1807, pace di Tilsit con la Russia e la Prussia, accordo con Alessandro I sulle zone di’influenza; il fratello Gerolamo è nominato Re di Westfalia; creazione della Corte dei Conti
1808, inizia la guerra di Spagna, ingresso di Napoleone a Madrid, destituisce i monarchi spagnoli e nomina a sostituirli il fratello Giuseppe; a Napoli, a Giuseppe succede Gioacchino Murat, marito della sorella Carolina
1809, guerra contro l’Austria, Napoleone detta le condizioni della Pace di Vienna, annessione dello Stato Pontificio, Pio VII viene imprigionato
2 aprile 1810, Napoleone sposa  Maria Luisa d’Austria
20 marzo1811, nascita del re di Roma
1812, Campagna di Russia, ritiro della Grande Armata
1813, Russia, Prussia, Austria, Inghilterra e Svezia dichiarano guerra alla Francia; sconfitta di Lipsia, ritiro dei francesi entro i confini pre-rivoluzione   
1814, gennaio-marzo, Campagna di Francia, 30 marzo caduta di Parigi, 6 aprile Napoleone abdica, sovranità dell’Isola d’Elba, commiato dalla Guardia a Fontainebleau
4 maggio, Napoleone a Portoferraio
1 novembre, inizia il Congresso di Vienna
26 febbraio, 1815, Napoleone lascia l’Elba, il 20 marzo è a Parigi, si rinnova la Coalizione, 18 giugno sconfitta di Waterloo, 22 giugno abdicazione, 5 luglio s’imbarca sul Bellerofonte alla volta di Sant’Elena dove giunge il 16 ottobre
5 maggio 1821, morte di Napoleone Bonaparte
15 dicembre 1840, cerimonia per il ritorno delle ceneri a Parigi


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ELISA  BACIOCCHI

1777, nasce ad Ajaccio Marianna Buonaparte, sorella di Napoleone
1791, Napoleone, capitano di artiglieria, visita per la prima volta la sorella Marianna nella scuola per educande a Saint Cyr. Luciano, fratello di Napoleone, cambia in questo periodo il nome di Marianna in quello di Elisa
1797, Elisa sposa Felice Baciocchi, originario di Ajaccio, capitano di fanteria. In Francia, alcuni mesi dopo, muore ad Elisa il figlio di appena sei mesi
1805, ad Elisa e a suo marito Felice Baciocchi è assegnato il Principato di Piombino e Lucca; solenne ingresso nella città di Lucca il 14 luglio; successivamente sono assegnate al Principato, Massa e Carrara
1806, con decreto napoleonico, Elisa incamera nell’erario i patrimoni delle Opere Pie ed altri beni ecclesiastici. Porta a compimento la francesizzazione delle leggi con l’introduzione dei nuovi codici civile, dei delitti e delle pene, il nuovo catasto, il sistema metrico decimale
1806, ad Elisa nasce una figlia il cui nome sarà Napoleona
1808, i territori dell’ex Granducato sono riuniti all’impero francese, divisi in tre dipartimenti: dell’Arno (Firenze), dell’Ombrone (Siena) e del Mediterraneo (Livorno)
1809, è conferito ad Elisa il titolo di Granduchessa d’Etruria
1810, riforma del sistema universitario, si avvia la costituzione della Scuola Normale di Pisa
1811, muore il figlioletto Girolamo
1814, le truppe della Coalizione invadono la Toscana;  Elisa si accorda, all’insaputa di Napoleone, con Murat che è già alle porte di Firenze, per conservare il Principato di Lucca dove essa ripara dopo la fuga da Firenze
14 marzo, Elisa lascia definitivamente Lucca. Le resta solo il titolo di contessa di Compignano
1815, è costretta dai governi alleati ad andare in Moravia, come internata. Ci va con la figlia Napoleona; passa un inverno di freddo e di ristrettezze. Successivamente Metternich, capo del governo austriaco, l’autorizza a trasferirsi a Trieste
1816, acquista a Trieste un grande palazzo e vicino a Gorizia, a Villa Vicentina, costruisce una villa dove vive anni sereni, circondata da una sorta di corte francese
1820, il 7 agosto, muore Elisa all’età di 43 anni, due settimane dopo che aveva fatto il bagno nell’ “acqua minerale” di una palude vicino a Monfalcone e le era venuta una gran febbre. Vicino al suo letto di morte, il fratello Gerolamo e la moglie Caterina, Felice Baciocchi e il vecchio statista Fouché. Lasciò una fortuna ragguardevole in beni, gioielli e opere d’arte.
1841, muore Felice Baciocchi
1857, Napoleona, figli di Elisa, si stabilisce in Bretagna, in una fattoria a Colpo
1869, muore Napoleona, a Colpo, in Bretagna

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“La BELLEZZA e il POTERE”
Enrico Guerrini interpreta come i contemporanei vedevano Elisa

“Marianna-Elisa ha venti anni. Il suo fisico è considerato come leggermente ingrato. Grande, longilinea, piatta di petto, un po’ secca, non risponde affatto ai canone dell’epoca che impone le donne più in carne. Il suo viso … È un viso di carattere: un naso imperioso, occhi ammirevoli, neri e febbricitanti, una pelle pallida, capelli ala di corvo, una rassomiglianza accentuata con Napoleone e con Luciano. Ha qualcosa di fiero, di brutale, d’aspro, d’autoritario. La signora d’Abrantès, che la descrive come “sgradevolmente spigoloso”, aggiunge, “Mai una donna rinnegava come lei, la grazia del suo sesso, sembrava quasi che fosse mascherata”. Tuttavia l’androgina Elisa ha del fascino. Senza dubbio è questo fascino che sedusse Pasquale Baciocchi, ufficiale aristocratico corso di 35 anni. “da F. Vidal, Elisa Bonaparte, Pygmalion 2005.


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Bibliografia

La figura di Napoleone - Intere biblioteche si sono formate con le opere pubblicate su Napoleone e i personaggi dell’epoca che lo vide protagonista. L’opera fondamentale resta la monografia di Georges Lefebvre, Napoleone, Laterza, Bari, 1991. Alcuni volumi permettono di orientarci fra l’immensa mole di pubblicazioni, ad iniziare dal recente libro di Luigi Mascilli Migliorini, Napoleone, Salerno Editore, Roma, 2001, ampiamente annotato e con una preziosa bibliografia suddivisa per quanto riguarda le fonti, la memorialistica, la storia generale, le biografie, i fatti militari. In Francia si deve alla penna di Jean Tulard il lavoro più aggiornato e completo: Napoleone. Il mito del salvatore, Bompiani, Milano, 2000. Per ogni argomento, sono illustrate le fonti principali, la bibliografia e i termini del dibattito nel campo della ricerca storica. Dallo stesso autore è stato curato il Dictionnaire Napoléon, Fayard, Paris, 1987, che fornisce tutte le informazioni essenziali su personaggi e problemi dell’età napoleonica Nell’ambito della sterminata produzione del francese Fréderic Masson è da segnalare Napoléon chez lui. La Journée de l’Empereur aux Tuileries, A. Michel Editeur, Paris, 1929, che presenta un quadro accurato di una giornata tipica del personaggio, da “le lever” a “la soirée”. Un’opera agile di introduzione , è rappresentata da Napoleone, di Vittorio Criscuolo, Il Mulino, Bologna, 1997, con un elenco di letture consigliate, o, nella collezione “Que sais-je?”, da: Roger Dufraisse, Napoléon, Paris 1987. Si può accedere alle banche dati della autorevole Fondation Napoléon di Parigi: per le informazioni di ordine generale l’indirizzo www.napoleon.org ; per i dati sulle pubblicazioni specializzate e per le fonti rare o inedite, l’indirizzo www.napoleonica.org. Le informazioni presenti nella rete sul personaggio francese sono fra le più frequenti.
I Napoleonidi - Un’opera ponderosa di Fréderic Masson, composta di tredici volumi, ci introduce al mondo della famiglia Bonaparte e quindi alle figure dei Napoleonidi, Napoléon et sa famille, A. Michel Editeur, Paris, 1925. Il periodo considerato va dal 1769 al 1821. Fra le molte biografie sui Napoleonidi ed altri personaggi vicini all’Imperatore, ricordiamo Paolina Bonaparte. La fedele infedele, di Geneviéve Chastenet, Mondadori, Milano, 1998, L’amante di Napoleone. Vita e passione di Maria Walewska, di Christine Sutherland, Mondadori, Milano, 2001; Carolina Murat. La regina francese del regno delle due Sicilie, di Nicoletta D’Arbitrio – Luigi Ziviello, Savarese, Napoli, 2003; Letizia Bonaparte. Vita, potere e tragedia della madre di Napoleone, di Edgardo Ferri, Mondadori, Milano 2003.
La vita quotidiana - Sulla vita quotidiana dell’epoca, alcune opere testimoniano l’attenzione della ricerca storica francese su questo versante. Si veda La Francia ai tempi di Napoleone, di Jean Tulard, BUR, Milano 2000; nella Collana “L’histoire au quotidien” è apparsa la pubblicazione La vie des Français au temps de Napoléon, di Boris Danzer-Kantof Larousse-Vuef, Paris 2003, che presenta una visione europea degli argomenti ed è corredata da numerose immagini ed informazioni, fra le quali una selezione dei mille film usciti sull’argomento, da Le conscrit de 1809, di Gérard Bourgeois del 1909 al Napoléon (telefilm) di Yves Simoneau del 2002.  
La figura di Elisa - La figura di Elisa Bonaparte è rappresentata in maniera vivace nel libro Elisa Buonaparte Baciocchi nella vita e nel costume del suo tempo, di Eugenio Lazzareschi (Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2003) che fu direttore dell’Archivio di Stato di Lucca nella prima metà del secolo passato. Fra gli autori francesi che si sono occupati dell’argomento, sono da ricordare Elisa Bonaparte, di P. Marmottan, Parigi, 1898, e il lavoro di Frédéric Masson, già citato, Napoléon et sa famille: nel primo volume si parla degli anni giovanili di Elisa in Corsica e in Francia e nel terzo della concessione del Principato e dell’arrivo in Toscana. Un’ampia e approfondita opera: Elisa Bonaparte. Soeur de Napoléon I, di Florence Vidal (Pygmalion, Parigi 2005). I rituali della corte di Lucca e la vita quotidiana, pubblica e privata, di Elisa, sono stati illustrati dalle mostre – e dai cataloghi – tenute a Lucca presso il Palazzo Ducale, curate da Roberta Martinelli: La tavola di Elisa, un inventario racconta. Interpretazione di un rituale napoleonico, Lucca, 2002 e La giornata di Elisa. Vita pubblica e privata di una principessa, Lucca, 2003 (Maria Pacini Fazzi Editore). In questo contesto è da richiamare il “monologo” scritto per la scena teatrale, Elisa, da Ernesto Ferrero, Sellerio, Palermo, 2002, con un saggio sulla passione per il teatro della sorella maggiore di Napoleone. Non trascuriamo il mondo delle leggende: Una strega chiamata Baciocca, in “Piombino Leggendaria” di Gordiano Lupi (Edizioni Il Foglio, Piombino 2011).
L’Italia napoleonica - Per i problemi dell’Italia napoleonica, una buona introduzione è L’età rivoluzionaria e napoleonica, antologia curata da Carlo Capria, Loescher, Torino, 1978; inoltre è da considerare il Terzo volume della Storia d’Italia dell’editore Einaudi, Torino, 1973, coordinata da Romano e Vivanti, con scritti di Stuart J. Woolf, Alberto Caracciolo, Nicola Badaloni e Franco Venturi; per il rapporto con il mondo della cultura: Napoleone e gli intellettuali. Dotti et hommes de lettres nell’Europa napoleonica, di Daniela Gallinfani, con introduzione di Angelo Varni, Il Mulino, Bologna, 1996. Stuart J. Wolf illustra il modo in cui i francesi vedevano gli italiani e, fra questi, i toscani nel saggio: Napoléon et l’Italie, in Napoléone et l’Europe, P.U.R., Rennes, 2002. Sono da segnalare fra le riviste italiane, la “Rivista italiana di studi napoleonici”, diretta da Angelo Varni, pubblicata dal Centro nazionale di studi napoleonici e di storia dell’Elba, con sede a Portoferraio; la “Rivista Napoleonica” del Centro europeo di studi e ricerche sul periodo napoleonico, diretta da Luigi Mascilli Migliorini e Giulio Massobrio, edita dal Centro europeo di studi e ricerche sul periodo napoleonico, con sede ad Alessandria. Con il primo volume dell’anno 2000 sono state riportate le schede illustrative dei “luoghi della memoria” legati in Europa alla storia napoleonica. Mario Praz, un collezionista appassionato, ci introduce nel mondo dello “Stile impero”: La filosofia dell’arredamento, Editori Associati, Milano, 1993 e La casa della vita, Adelphi, Milano, 1993. Nel libretto Le Style Empire, E.Bayard, Garnier, Paris, 1923, ci presenta gli elementi essenziali per riconoscere lo stile. Sul modo di vestire a corte e nella società, troviamo riferimenti nella rivista “La Galleria del costume informa” della Galleria di Palazzo Pitti; e ancora, Il costume a Lucca. Contenuti e problemi di moda dalla Repubblica al Principato, di B. Niccoli, Pacini Fazzi Editore, Lucca, 1995.
La storia della Toscana - Per i temi connessi alla storia della Toscana: La Toscana nell’età rivoluzionaria e napoleonica, curata da Ivan Tognarini, ESI, Napoli, 1985; Ferdinando III e la Toscana in età napoleonica, di Franz Presendorfer, Sansoni, Firenze, 1986; Storia della civiltà toscana. L’Ottocento, Le Monnier, Firenze, 1998, dove figurano, fra gli altri, i contributi di Zeffiro Ciuffoletti, Il tornado napoleonico, Antonio Paolucci, Le arti figurative, e di Romano Paolo Coppini, Università. In tema di architettura: Palazzi di Firenze e di Toscana, di C. Cresti e C. Rendina, Librimoderni, Udine 2000. Uno strumento per orientarci nella vita quotidiana e nella storia delle città è Il dizionario della Toscana. La Toscana moderna dalla A alla Z, di Pier Francesco Listri, Le Lettere, Firenze, 2001. E’ importante il tema delle comunicazioni: La voce della posta: Comunicazioni e società nell’Italia napoleonica, Clemente Fedele, in Quaderni di storia postale, n.20, Prato, dicembre 1996.
Il principato napoleonico e la storia delle province della costa - Fra le opere fondamentali per la storia delle province della costa toscana, Il Principato napoleonico dei Baciocchi. Riforma dello stato e società. Atti del convegno internazionale – Lucca 10-12 maggio 1984, curata da Vito Tirelli, Pacini Fazzi Editore, Lucca 1986, con contributi di grande rilievo come Il decennio francese, di P. Villani; è poi una straordinaria fonte di conoscenza, il Catalogo della mostra “Il Principato napoleonico dei Baciocchi. Riforma dello stato e società”, tenuta nello stesso anno – giugno novembre 1984 – presso il Museo Mansi di Lucca, che riporta notevoli contributi sulla storia politica, civile e culturale del Principato di Lucca e Piombino e del Principato di Massa e Carrara. Un’ampia opera sul tema è rappresentata da: Sulle tracce di Napoleone ed Elisa. Percorsi e luoghi nelle terre della costa toscana, AA. VV., coord. scientifico di Roberta Martinelli, presentato dalla Regione Toscana e da Toscana Film Commission, collaborazione delle Province di Lucca, Livorno, Massa Carrara, Pisa e dalla Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D. per le province di Pisa e Livorno (Editore Maria Pacini Fazzi, Lucca 2005). Al progetto per la cura dell’opera, hanno partecipato, fra gli altri, M. F. Bertolucci, cura ed., L. Codognato, consulenza red., R. Anceschi, ricerche, C. Fei, fotografia.153 Riguardo alle opere che illustrano particolari contesti, luoghi o edifici storici, oltre a quelle già indicate, segnaliamo, partendo dalla parte settentrionale della costa toscana: Il Palazzo Ducale di Massa, Umberto Giampaoli, Provincia di Massa Carrara, Massa, 1986; La nascita delle pinete, a cura di Antonella Serafini, Maschietto e Musolino, Viareggio, 2000; Il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Marsilio, Venezia 1998; Percorsi nel Palazzo Pubblico di Lucca, Gabriele Morolli, Lucca, 2002; Palazzo Mansi, a cura della Redazione Arte della Libreria dello Stato, Roma, 2002; L’immagine immutata. Le arti a Pisa nell’Ottocento, a cura di Roberto Paolo Ciardi, Pisa, 1989; L’Università di Napoleone. La riforma del sapere a Pisa, a cura di R. P. Coppini, A. Tosi, A. Volpi (Ed. Plus-Università di Pisa, 2004. Catalogo della Mostra tenuta a Palazzo Lanfranchi); Napoleone Buonaparte toscano europeo, (l’incontro a San Miniato con il canonico Filippo) Dilvo Lotti, Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 1995; Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato, catalogo, a cura di Francesco Biron e Antonia d’Aniello, della Mostra tenuta a San Miniato nel 2003 (Titiullus Edizioni, Pisa, 2003); L’acquedotto di Colognole, 1792-1868, Comune di Livorno, 1991; Livorno dal 1748 al 1958. Profilo storico-urbanistico, L. Bortolotti, Leo Olschki Editore, Firenze, 1970; Castagneto 1808-1814. Una Mairie nella Toscana napoleonica, Barbara Allegranti, Comune di Castagneto Carducci, 1997; Torri e difese costiere del Principato di Piombino, M.Carrara, Bandecchi e Vivaldi Editori, Pontedera, 2000; Piombino napoleonica, Nedo Tavera e Brunello Creatini, Giorgi e Gambi Editori, Firenze 1996. Un’opera infine recente, di grande interesse: Piombino. Storia di un Principato, a cura di Marisa Giachi e Umberto Canovaro, Vol. III degli “Atti dedicati alle dinastie dello Stato di Piombino”, in “Nuovi Quaderni dell’Archivio storico della Città di Piombino” (Edizioni Archivinform, Venturina, 2012).
L’Isola d’Elba - Per l’Isola d’Elba, alcuni riferimenti particolari riguardano: La guida per i musei napoleonici Napoleone all’Elba. Le Residenze, Emilia Bortolotti e Monica Guarracino, Sillabe, Livorno 2002; Napoleone da vicino attraverso le sue lettere all’Elba, a cura di Aulo Gasparri, Editrice l’Isola, Portoferraio 1999; Napoléon à l’ile d’Elbe, Guy Godlewsky, Fondation Napoléon, Paris, 2000; I giorni dell’Elba, G. Giachetti, Mondadori, Verona, 1933; Breve storia dell’Elba, dalle origini al 1860, Anna Benvenuti Papi, Pacini Editore, Pisa, 1999; Storia dell’Isola d’Elba, Giuseppe Ninci, Arnaldo Forni Editore, Portolongone 1898 (ristampa); Portoferraio. Architettura e urbanistica 1548-1877, Amelio Fara, Fondazione Agnelli, Torino 1997. Ernesto Ferrero traccia un affascinante quadro dell’epoca con il romanzo “N”, sui trecento giorni trascorsi all’Elba, visti attraverso gli occhi di un letterato locale, Martino Acquabona, che Napoleone nomina suo bibliotecario (Einaudi, 2000).


1 commento:

  1. La figura di Elisa - La figura di Elisa Bonaparte è rappresentata in maniera vivace nel libro Elisa Buonaparte Baciocchi nella vita e nel costume del suo tempo, di Eugenio Lazzareschi (Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2003) che fu direttore dell’Archivio di Stato di Lucca nella prima metà del secolo passato. Fra gli autori francesi che si sono occupati dell’argomento, sono da ricordare Elisa Bonaparte, di P. Marmottan, Parigi, 1898, e il lavoro di Frédéric Masson, già citato, Napoléon et sa famille: nel primo volume si parla degli anni giovanili di Elisa in Corsica e in Francia e nel terzo della concessione del Principato e dell’arrivo in Toscana. Un’ampia e approfondita opera: Elisa Bonaparte. Soeur de Napoléon I, di Florence Vidal (Pygmalion, Parigi 2005). I rituali della corte di Lucca e la vita quotidiana, pubblica e privata, di Elisa, sono stati illustrati dalle mostre – e dai cataloghi – tenute a Lucca presso il Palazzo Ducale, curate da Roberta Martinelli: La tavola di Elisa, un inventario racconta. Interpretazione di un rituale napoleonico, Lucca, 2002 e La giornata di Elisa. Vita pubblica e privata di una principessa, Lucca, 2003 (Maria Pacini Fazzi Editore). In questo contesto è da richiamare il “monologo” scritto per la scena teatrale, Elisa, da Ernesto Ferrero, Sellerio, Palermo, 2002, con un saggio sulla passione per il teatro della sorella maggiore di Napoleone. Non trascuriamo il mondo delle leggende: Una strega chiamata Baciocca, in “Piombino Leggendaria” di Gordiano Lupi (Edizioni Il Foglio, Piombino 2011).

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