La Società di Belle
Arti Circolo degli Artisti “ Casa di Dante”, secondo l’ideazione del suo
Presidente Franco Margari, ha promosso a
partire dal 21 settembre, l’esordio della Rassegna di Arti visive per i soci
Artisti sulle tematiche cosmogoniche dei quattro elementi: TERRA, ACQUA, FUOCO,
ARIA. Il primo evento espositivo, rispettando la partitura polifonica, è stato dedicato
all’elemento TERRA che sottolinea l’imperativo della sostenibilità ambientale
per il pianeta, soffocato da criticità legate al progressivo inquinamento
tecnologico e industriale, conseguente surriscaldamento climatico, inadeguato
riciclo dei materiali plastici e tossici nelle pervasive logiche dell’economia
globale.
“L’Arte per vocazione
si qualifica in virtù del rapporto rigenerante ed icastico – ha sostenuto
Silvia Ranzi, critico d’arte, all’inaugurazione della di sabato 21 settembre - con
il mondo fenomenico del regno naturalistico: interpretandolo nella sublimazione
veridica o lirica della Figurazione, simbolica o concettuale nelle essenze
dell’Astrazione, per accogliere il fascino dell’interdipendenza fra le
discipline dello scibile umano che interagiscono sulla visione estetica nella dialettica
attuale tra reale e virtuale”.
Partecipano alla
Mostra, aperta fino al 3 ottobre, nove soci del Circolo indicati nel manifesto
dell’iniziativa con l’immagine di una Terra riarsa, segnata dal riscaldamento. Ho
partecipato alla Mostra con un’opera di fotografia, poesia e prosa dal titolo
“Sinfonia per San Salvi”, articolata in quattro grandi pannelli che riprendono
la scansione classica dei quattro tempi di una sinfonia.
Con “Sinfonia per San
Salvi” l’attenzione è rivolta ad un lembo di terra alla periferia della città
di Firenze, riservato al vecchio ospedale psichiatrico: al centro vi è quello
che rimane di un antico padiglione riservato un tempo alle “donne agitate”. I
quattro Tempi della Sinfonia assumono precise denominazioni e si articolano in
più movimenti in una stretta connessione fra immagini fotografiche e parole
(poesia e prosa).
Il primo Tempo della Sinfonia "Terra Desolata",
ispirato all’opera di T. S. Elliot, presenta cinque movimenti: I. Periferie, II.
Mercati ospedali, III. Città stazioni aeroporti, IV. Caos, V. Nè in cielo nè in
terra.
APRIL is the cruellest month,
breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.
T. S. Eliot, The Waste Land, 1922, v. 1-7
Il secondo Tempo: "Terra della Follia", con dieci movimenti:
I. La nave dei folli, II. Memorie, III. La mappa della follia, IV. Terra
fertile, V. Terra santa, VI. Terra elettrica, VII. Corrispondenza negata, VIII.
Parole di follia, IX. Soraya, X. Una vita tra i matti. L’inizio di questo
secondo Tempo dà il senso dell’intero componimento:
La nave dei folli dal padiglione
delle Agitate
ondeggia sul mare di erba e
di pini, s’infrange contro il muro
che divide il giardino dal mondo.
Il canto penetra per gli occhi neri
delle finestre, delle porte sbarrate
da reti di ferro, invade le sale
deserte, sfiora disegni di mostri,
figure procaci, incontra segni
di vita recente, cataste di letti,
di sedie, si sofferma in un angolo
con decori di qualche Natale fa.
Il canto sale al primo piano
fra le celle, le porte spalancate,
nelle stanze per l’idroterapia,
per l’elettroterapia, fino alla
parete crollata nel giardino,
raggiunge le chiome dei pini.
Il terzo Tempo - "Terra Liberata" – è legato alla
liberazione di questo “lembo di terra” con l’apertura del manicomio alla città,
al momento dell’approvazione della legge Basaglia; quattro sono i movimenti: I.
Festa per la liberazione di San Salvi, II. Pablo Neruda "La città", III.
La Festa: "Il corteo", "Inno alla danza", "En
bateau", IV. "La Primavera".
L’ultimo Tempo ("Terra Futura") celebra l’invasione
dello spazio intorno al vecchio “padiglione delle agitate”, da una vegetazione
libera, lussureggiante, composta dai più diversi tipi di erbacce, segno vivo
della Natura che si impadronisce di nuovo di queste parte della Terra, per
riservarla ad un diverso destino. Cinque i movimenti: I. La città della Gioia, II.
Terzo Paesaggio, III. Cigli erbosi, IV. Inno alle erbacce, V. Giardino
planetario.
La conclusione:
“E com’è che l’agave ha permesso
all’erbaccia di sottometterla?
Che forza, che energia dirompente
spinge sotto questa terra. Non è un luogo abbandonato? Qui scorre una linfa
antica, misteriosa, tenace.
Che sia il dolore, la rabbia, grida o
le risate sconce, le pitture sghimbesce sui muri,
o quel tralcio di filo dorato della
festa di natale che ancora pende nel refettorio, che sia insomma LA FOLLIA, la
linfa misteriosa che ha concimato, innaffiato, incitato la natura che qui si
celebra senza ostacoli, entra negli anfratti, si insinua nei mattoni e nelle
inferriate, nei vetri rotti, esplode di palme, prega tendendo verso l’alto le
cime degli alberi? Non dimenticate questo luogo!”
Con Greta Thunberg
RispondiEliminaRoberto caro,
RispondiEliminagrazie per il DONO di questa lettura e delle foto! Complimenti e mille auguri da Mariella