giovedì 26 settembre 2019

La Mostra "Terra Madre" alla Casa di Dante fino al 4 ottobre - "Dalla parte di Greta Thunberg dei giovani" - Intervento con "Sinfonia per San Salvi"








“Terra Madre”: l’attualità della Mostra alla “Casa di Dante”

La Società di Belle Arti Circolo degli Artisti “ Casa di Dante”, secondo l’ideazione del suo Presidente Franco Margari, ha promosso  a partire dal 21 settembre, l’esordio della Rassegna di Arti visive per i soci Artisti sulle tematiche cosmogoniche dei quattro elementi: TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA. Il primo evento espositivo, rispettando la partitura polifonica, è stato dedicato all’elemento TERRA che sottolinea l’imperativo della sostenibilità ambientale per il pianeta, soffocato da criticità legate al progressivo inquinamento tecnologico e industriale, conseguente surriscaldamento climatico, inadeguato riciclo dei materiali plastici e tossici nelle pervasive logiche dell’economia globale.
“L’Arte per vocazione si qualifica in virtù del rapporto rigenerante ed icastico – ha sostenuto Silvia Ranzi, critico d’arte, all’inaugurazione della di sabato 21 settembre - con il mondo fenomenico del regno naturalistico: interpretandolo nella sublimazione veridica o lirica della Figurazione, simbolica o concettuale nelle essenze dell’Astrazione, per accogliere il fascino dell’interdipendenza fra le discipline dello scibile umano che interagiscono sulla visione estetica nella dialettica attuale tra reale e virtuale”.
Partecipano alla Mostra, aperta fino al 3 ottobre, nove soci del Circolo indicati nel manifesto dell’iniziativa con l’immagine di una Terra riarsa, segnata dal riscaldamento. Ho partecipato alla Mostra con un’opera di fotografia, poesia e prosa dal titolo “Sinfonia per San Salvi”, articolata in quattro grandi pannelli che riprendono la scansione classica dei quattro tempi di una sinfonia. 

Con “Sinfonia per San Salvi” l’attenzione è rivolta ad un lembo di terra alla periferia della città di Firenze, riservato al vecchio ospedale psichiatrico: al centro vi è quello che rimane di un antico padiglione riservato un tempo alle “donne agitate”. I quattro Tempi della Sinfonia assumono precise denominazioni e si articolano in più movimenti in una stretta connessione fra immagini fotografiche e parole (poesia e prosa).
Il primo Tempo della Sinfonia "Terra Desolata", ispirato all’opera di T. S. Elliot, presenta cinque movimenti: I. Periferie, II. Mercati ospedali, III. Città stazioni aeroporti, IV. Caos, V. Nè in cielo nè in terra.
APRIL is the cruellest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.
T. S. Eliot, The Waste Land, 1922, v. 1-7


Il secondo Tempo: "Terra della Follia", con dieci movimenti: I. La nave dei folli, II. Memorie, III. La mappa della follia, IV. Terra fertile, V. Terra santa, VI. Terra elettrica, VII. Corrispondenza negata, VIII. Parole di follia, IX. Soraya, X. Una vita tra i matti. L’inizio di questo secondo Tempo dà il senso dell’intero componimento:


La nave dei folli dal padiglione
delle Agitate
ondeggia sul mare di erba e
di pini, s’infrange contro il muro
che divide il giardino dal mondo.
Il canto penetra per gli occhi neri
delle finestre, delle porte sbarrate
da reti di ferro, invade le sale
deserte, sfiora disegni di mostri,
figure procaci, incontra segni
di vita recente, cataste di letti,
di sedie, si sofferma in un angolo
con decori di qualche Natale fa.
Il canto sale al primo piano
fra le celle, le porte spalancate,
nelle stanze per l’idroterapia,
per l’elettroterapia, fino alla
parete crollata nel giardino,
raggiunge le chiome dei pini.
Il terzo Tempo - "Terra Liberata" – è legato alla liberazione di questo “lembo di terra” con l’apertura del manicomio alla città, al momento dell’approvazione della legge Basaglia; quattro sono i movimenti: I. Festa per la liberazione di San Salvi, II. Pablo Neruda "La città", III. La Festa: "Il corteo", "Inno alla danza", "En bateau", IV. "La Primavera".
L’ultimo Tempo ("Terra Futura") celebra l’invasione dello spazio intorno al vecchio “padiglione delle agitate”, da una vegetazione libera, lussureggiante, composta dai più diversi tipi di erbacce, segno vivo della Natura che si impadronisce di nuovo di queste parte della Terra, per riservarla ad un diverso destino. Cinque i movimenti: I. La città della Gioia, II. Terzo Paesaggio, III. Cigli erbosi, IV. Inno alle erbacce, V. Giardino planetario.

La conclusione:
“E com’è che l’agave ha permesso all’erbaccia di sottometterla?
Che forza, che energia dirompente spinge sotto questa terra. Non è un luogo abbandonato? Qui scorre una linfa antica, misteriosa, tenace.
Che sia il dolore, la rabbia, grida o le risate sconce, le pitture sghimbesce sui muri,
o quel tralcio di filo dorato della festa di natale che ancora pende nel refettorio, che sia insomma LA FOLLIA, la linfa misteriosa che ha concimato, innaffiato, incitato la natura che qui si celebra senza ostacoli, entra negli anfratti, si insinua nei mattoni e nelle inferriate, nei vetri rotti, esplode di palme, prega tendendo verso l’alto le cime degli alberi? Non dimenticate questo luogo!”

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