Il libro "Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone" in vendita a LaCitè, Borgo S. Frediano
Presentazione 9 aprile, ore 18,30 da parte di Gian Bruno Ravenni
Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, donna appassionata e intraprendente.
( da Cultura Commestibile)
“Dall’imponente portone del Palazzo Pubblico di Lucca il 14 marzo del 1814,
due carrozze scortate dalla Gendarmeria escono velocemente nella grande piazza.
Sulle carrozze hanno preso posto Elisa Baciocchi, la figlia Napoleona, il
giovane Lucchesini, la nuova fiamma della principessa, e poche persone del
seguito. Attraversata piazza Napoleone, passano Porta San Donato e si dirigono
verso Massa Apuania, il confine del Principato, ormai caduto per sempre. Sono trascorsi dieci anni dal giorno del
trionfale ingresso della sorella dell’Imperatore nella città di Lucca.”
Si parla di questa fuga da Lucca nelle
ultime pagine del libro: Elisa Baciocchi
e il fratello Napoleone. Storie francesi da Piombino a Parigi , R. Mosi (Edizioni
Il Foglio, 2013, pagg. 132, euro 12). Il
libro illustra alcuni percorsi legati alla storia del Principato di Lucca, del
Principato di Piombino, delle terre di Massa e Carrara nei primi anni
dell’Ottocento, dal 1804 al 1814, attraverso la figura della principessa Elisa,
donna forte e ambiziosa, formata nel turbine dei cambiamenti che scuote la
Francia e l’Europa.
Il libro illustra anche momenti particolari della storia di Napoleone,
dalla visita, nel 1796, a San Miniato, luogo di origine della famiglia, dove
ancora viveva lo zio canonico Filippo Buonaparte, all’arrivo in esilio, nel
1814, nel minuscolo regno dell’Elba, dopo che si è difeso come un leone sul
suolo francese contro gli eserciti di mezza Europa.
E’ facile nelle province costiere della Toscana trovare oggi i segni del
passaggio di Napoleone, di Elisa e dei loro familiari. La guida segue dunque le
tracce lasciate dalle storie di questi personaggi. Sono illustrati i
cambiamenti sia della vita quotidiana sotto l’influenza francese, con Parigi al
centro delle novità, sia della cultura, della tecnologia e dell’ingegneria,
aspetti importanti per comprendere gli straordinari cambiamenti emersi anche in
Toscana nel passaggio da un’epoca all’altra.
Per riprendere ancora la fuga di Elisa Baciocchi, le carrozze nella corsa
verso il confine, passarono “ vicino a Carrara e ai magazzini pieni fino
all’inverosimile delle statue e dei busti di marmo, di ogni dimensione, di
Napoleone e dei personaggi più illustri. Sarà di non poco conto l’impegno per
liberare questi magazzini, come quelli sparsi per tutta l’Europa, predisposti
per accogliere le immagini e i miti fissati nel marmo dei nuovi potenti.”
“Un fine interprete dei pensieri di Elisa, l’erudito Eugenio Lazzareschi,
che ha scritto la storia della sua vita, ci rassicura che passato il confine, Elisa
riprese animo, svanì dopo tanti giorni di tribolazione, la “commozione dei
ricordi”. Sorrise “con gli occhi più splendidi, irrorati di lacrime”, al
marchese Lucchesini, l’uomo “giovane e forte” che le stava a fianco nella
carrozza.”
E’ il momento di riprendere il filo
dei progetti per il futuro e di affrontare con determinazione le avversità del
presente facendo forza sul suo carattere. Quest’atteggiamento la porterà a
superare ancora infinite prove e ad approdare ai giorni felici di Villa
Vicentina, presso Trieste, nell’ultima parte della vita, dal 1816 al 1820,
l’anno della morte.
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