Giullari
Giocano con grafie di luce
i Giullari apparsi dal nulla
la testa coronata di fiori.
Girano per la città
la camera Lumix a tracolla
sonagli sulla giubba
catturano fotografie
in successione ripartite
per le ore del giorno.
L’obiettivo si posa
su frammenti viscidi
dell’improvviso apparire
spruzzati di storia
richiamo della folla incantata
di ogni parte del mondo.
I Giullari sfogliano
i volti di Firenze, tintinnio
di pianto e di riso.
Nonluoghi
La
poesia dei nonluoghi
percorsi
dalla folla, invasi
da
voci metalliche,
altoparlanti:
aeroporti,
stazioni
ferroviarie, mercati,
sottopassi
dipinti di graffiti.
Percorsi
nelle Mappe
da
vivere, per scoprire la pelle
il corpo delle città.
Periferia
Il cortile è un pozzo
profondo
cinquanta finestre
assiepate
vicine gomito a gomito,
in basso il nero del
fondo,
in alto uno spicchio di
luna.
Sferraglia la lavatrice.
Il cortile ha il respiro
della gente che dorme.
Evaporano sogni dalle
finestre,
affanni di corse
angosciose
voci, gemiti d’amore
s’incontrano sul fondo.
Il cortile centrifuga
stagioni:
all’alba un vortice si
alza dal fondo,
disperde sogni e ricordi.
I gatti salutano
divertiti,
si stirano languidi.
Cantieri
Cavaliere errante nella
città
in sella al ronzino,
sopra
i gas di scarico la testa
eretta,
si scontra con le greggi
dei penduli cellulari,
con le mandrie dei
turisti,
Corre sul cavallo lungo
mostruosi cantieri,
ruotano mulini a vento
svettano aeree trivelle
occhieggiano cavità
di polveri fumanti.
Cantieri officine
della città, dei futuri
nonluoghi,
crogiolo
di solitudini urbane.
Il paesaggio che avvolge
il cavaliere solitario.
Myth
in Florence
In ginocchio sul selciato
il Giullare fotografa
le statue
a corona del ponte
sullo sfondo del cielo
per sonoro contrappunto
la cupola del Cestello.
Si è mosso nell’ora
del tramonto quando il
sole
accende in alto falò.
La Lumix cattura fantasmi
regala istantanee di
sogno
tracce del mito.
Moda
e oltre
Innamorato dei personaggi
delle vetrine, sceglie la
notte
per incontrarli.
Il Giullare li
fotografa
da lontano cercando
di sorprenderli al
naturale.
Tra vetrine desolate
al cambio di stagione
il suono dei suoi passi.
Firenze
riflessa
Prepara percorsi
fra le vetrine, nella
irrealtà
riflessa in frammenti.
Strani incontri
manichini abbracciano
solenni monumenti
le gambe affusolate
di una modella entrano
dentro
Palazzo Vecchio
fra gli smoking pronti
per una serata elegante
l’ombra del Battistero.
Paesaggio meraviglioso
per le riprese del Giullare
in cerca di magie.
Firenze calpestata
Dalla
lapide emerge i
il
Frate pantaloni neri a pois,
incontra
personaggi felici
la
ragazza muove
un
passo, scarpe rosa incrociate
un
piccione la raggiunge
la
coppia di vigili
urbani
allegra trascende
in
un giro di valzer
il
capitano del popolo
gioisce
per il ritorno
di
una gloriosa stagione.
Il
corteo corre a San Marco
risuona
il passo dei fanti,
via
Vacchereccia, via Larga.
Si
scatena la corsa
del
popolo per ascoltare
la
parola del Frate.
All’arrivo
il Giullare fotografa
una
distesa di scarpe rosse
segni
ancora della violenza.
Dietro la facciata
Dietro
le vetrine
del
Centro, labirinti, cortili
stretti
in continui abbracci.
In
basso pietre gocciolanti
strisce
di muschio, porte misteriose
odori
di muffa ed orina.
In
alto la vertiginosa ascesa
docce,
canne fumarie aggrovigliate
in
spazi di rapina.
Disteso
sulle pietre
il
Giullare fotografa impronte
del
Medio Evo.
Via Toscanella
Rosai
dipinge la strada
dalla
bottega di falegname
finestre
strette, feritoie
aperte
sullo squallore
delle
case, sui muri di rosa e di giallo
sul
mistero oltre la svolta.
Una
zingara raggiunge
il
Giullare, racconta dei misteri
scoperti
prima della svolta
di
via Toscanella, i morsi
della
miseria, le ore nere del fascismo
il corpo del padre suicida.
Un’altra Florentia
Geometria di Florentia
fonte
di bellezza,
nel
respiro del flauto.
Incanto
del Minuetto
di
Joan Sebastian Bach.
Il
flauto canta Bolling,
Sentimentale. Giovani
in
cerchio nelle piazze,
giunti
da lontani paesi.
Immagini
della Speranza.
Immagini
della Memoria:
la
facciata di Santo Spirito
lo
snodarsi delle mura per le colline.
Il
flauto canta malinconico
Bolling,
Veloce.
I
muri scortecciati
delle
case, l’incrociarsi
della
folla nella Periferia.
Si
alza la musica
di
Berio, Sequenza.
I
versi de L’oro del fiume,
i
colori della Primavera
sul
Ponte di S.Trinita.
Firenze Sogna, la musica
di
Debussy, Sirinx.
Il Giullare
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Gioca
con grafie di luce
il
Giullare apparso dal nulla la testa
coronata di fiori.
Gira per
la città la
camera Lumix a tracolla sonagli
sulla giubba
cattura
fotografie in successione
ripartita per le
ore del giorno.
L’obiettivo
si posa su
frammenti viscidi dell’improvviso
apparire
spruzzati
di storia richiamo
della folla incantata di ogni
parte del mondo.
Il
Giullare sfoglia il libro
di Firenze, tintinnio di
pianto e di riso. |
Giullari
RispondiEliminaGiocano con grafie di luce
i Giullari apparsi dal nulla
la testa coronata di fiori.
Girano per la città
la camera Lumix a tracolla
sonagli sulla giubba
catturano fotografie
in successione ripartite
per le ore del giorno.
L’obiettivo si posa
su frammenti viscidi
dell’improvviso apparire
spruzzati di storia
richiamo della folla incantata
di ogni parte del mondo.
I Giullari sfogliano
i volti di Firenze, tintinnio
di pianto e di riso.