mercoledì 12 giugno 2024

Poesia per la PACE: 20 giugno alla Camerata dei Poeti - Presso la Biblioteca delle Oblate - La RUBRICA di R. M.: il Sentiero della pace/ S. Miniato al Monte

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“Rassegna di eventi”

Rubrica a cura di Roberto Mosi

Il Sentiero della Pace nel Trentino. La poesia di Giuseppe Ungaretti

Il Sentiero della Pace è un tracciato che segue la linea del fronte della Prima guerra mondiale, in quello che fu il settore occidentale della guerra italo-austriaca, combattuta tra il 1915 ed il 1918. Il percorso si snoda per circa 604 km, dal Passo dello Stelvio alla Marmolada, collegando tra loro le vette dei ghiacciai ai fondivalle alpini e creando un’ampia rete di sentieri che consente all’escursionista di raggiungere forti, capisaldi, tagliate vallive, strade militari, trincee approntati dall’esercito italiano ed austro-ungarico durante il Primo conflitto mondiale. L'idea della realizzazione sul fronte trentino di un percorso sulle rovine dei sentieri della Grande Guerra venne a Walther Schumann. Venne poi realizzato tra il 1986 e il 1991 dalla Provincia di Trento, tramite l'Agenzia del Lavoro. Successivamente interessò anche la Provincia di Vicenza col tratto nell'Altipiano dei Sette Comuni, che comprende alcune delle zone dove si combatterono le più aspre battaglie durante la guerra. Queste le otto aree di riferimento territoriale: 1º tratto: passo del Tonale – Cima Presanella / 2º tratto: Adamello – Val Rendena - Val Giudicarie e Val di Concei / 3º tratto: Valle di Ledro – Alto Garda / 4º tratto: Rovereto e Vallagarina / 5º tratto: Altopiano di Folgaria ed Altopiano di Lavarone / 6º tratto: Altipiano dei Sette Comuni / 7º tratto: Valsugana – Lagorai / 8º tratto: Valle di Fiemme e Val di Fassa. Il sito dedicato al Sentiero della Pace riporta tutti i tracciati e gli aspetti logistici utili per affrontare questo impegnativo cammino.

L’opera di Giuseppe Ungaretti è il naturale riferimento per guidarci nell’impresa. Le poesie che Ungaretti scrive in trincea tra il 1915 e il 1916 sono tra le più memorabili della sua intera produzione. Tornato in Italia da Parigi allo scoppio del conflitto, Ungaretti, fervente interventista, si arruola volontario nel maggio del 1915. Pochi mesi al fronte sono sufficienti per lasciare un'impronta indelebile sulla sua concezione della vita e sul suo stile poetico. L'estrema fragilità della condizione umana, l’attaccamento alla vita, il sentimento della fratellanza nel dolore e l’impressione di poter trovare la salvezza solo nella comunione con la natura, diventano i temi dominanti dei suoi versi. La poesia Veglia, Cima Quattro il 23 dicembre 1915: Un’intera nottata/ Buttato vicino/ A un compagno/ Massacrato/ Con la bocca/ Digrignata/ Volta al plenilunio/ Con la congestione/ Delle sue mani/ Penetrata/ Nel mio silenzio/ Ho scritto/ Lettere piene d’amore/ Non sono mai stato/ Tanto/ Attaccato alla vita.



Sguardo alle Riviste: “Testimonianze: per un atlante dei diritti umani”

L’abbazia di San Miniato è un luogo di riferimento della comunità fiorentina per promuovere le ragioni della pace. Memorabile la marcia silenziosa e senza bandiere promossa dall'abate Bernardo Gianni la sera del 21 ottobre 2023, una fiaccolata per la pace che ha visto camminare fianco a fianco ebrei e palestinesi

insieme al mondo cattolico, alla società civile, alla politica, ai sindacati, all’associazionismo. Una «coraggiosa convocazione» in «queste ore oscure di angoscia, di smarrimento e di motivate preoccupazioni», ha scritto nella lettera aperta con cui ha chiamato a partecipare l’intera città e soprattutto «le amiche e gli amici della comunità israelitica e di quella islamica». In molti hanno risposto all’appello del monaco benedettino olivetano, si ritiene circa quindicimila persone che si sono ritrovate alla fine del pomeriggio sul Ponte alle Grazie simbolo dell’unione fra le due sponde dell’Arno per salire insieme, sul percorso illuminato dalle fiaccole, alla basilica di San Miniato al Monte sulla collina che domina Firenze.

L’abbazia più volte è promotrice di iniziative sui temi della pace: recentemente,

in occasione del 2 Giugno, Festa della Repubblica, vi è stato un incontro, in parole e musica, su pace e diritti umani, aperto dalle parole dell’abate Bernardo Gianni, con la partecipazione di giovani musicisti dell’Associazione culturale “Volver”. La storica rivista fiorentina “Testimonianze” ha presentato il recente numero ( n. 552-553) “Per un “atlante” dei diritti umani” (realizzato in collaborazione con Amnesty International Italia), che a 75 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani dell’ONU, del 1948, sviluppa una riflessione critica sulla situazione dei diritti umani a livello globale, sui temi legati alle libertà fondamentali indicate dalla Dichiarazione, ai diritti sociali, alla condizione delle donne e alla questione di genere, alla crisi ambientale e all’accesso alle risorse naturali.






1 commento:

  1. L’abbazia più volte è promotrice di iniziative sui temi della pace: recentemente,

    in occasione del 2 Giugno, Festa della Repubblica, vi è stato un incontro, in parole e musica, su pace e diritti umani, aperto dalle parole dell’abate Bernardo Gianni, con la partecipazione di giovani musicisti dell’Associazione culturale “Volver”. La storica rivista fiorentina “Testimonianze” ha presentato il recente numero ( n. 552-553) “Per un “atlante” dei diritti umani” (realizzato in collaborazione con Amnesty International Italia), che a 75 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani dell’ONU, del 1948, sviluppa una riflessione critica sulla situazione dei diritti umani a livello globale, sui temi legati alle libertà fondamentali indicate dalla Dichiarazione, ai diritti sociali, alla condizione delle donne e alla questione di genere, alla crisi ambientale e all’accesso alle risorse naturali.

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