venerdì 21 giugno 2024

"www.folla.it" parla di "Sinfonia per San Salvi", Il Foglio


 


libri
"Sinfonia per San Salvi"

Sinfonia per San Salvi, Edizioni Il Foglio, è l’ultimo libro di Roberto Mosi, poeta e fotografo. Il libro, con il sottotitolo Variazioni per parole e musica. Litania per Piombino, è dedicato a Carmelo Pellicanò, ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico di Firenze ed è illustrato da 28 fotografie in bianco e nero che ritraggono, per la maggior parte, uno dei padiglioni della vecchia struttura ospedaliera. L’opera nasce da un progetto sviluppato con Nicoletta Manetti, poetessa e scrittrice, la quale interviene nel libro con più contributi insieme a quello di Gordiano Lupi, Litania su Piombino. Si può dire che con questa opera Roberto Mosi è attratto ancora una volta dalla storia e dalle memorie di un non-luogo particolare, il parco di San Salvi, legato a processi di resistenza contro la disumanità dell’uomo, occupato oggi dai vecchi edifici dell’ex ospedale psichiatrico. Ancora una volta, poi, l’autore è attratto, come avvenne per il poemetto Sinfonia per Populonia (in Concerto, Gazebo 2013, prefazione di Giuseppe Panella), dalla forma musicale della sinfonia e dal respiro, in quattro tempi, dei suoi movimenti.



Mosi si avvicina al mondo della follia, alla linea del discrimine fra follia e ragione, alle memorie di un luogo segnato dalla storia – San Salvi – al tentativo di riannodare fili di speranza, non con la sola parola, ma con una pluralità di strumenti espressivi, sostenuti dal ritmo, dal suono, da notazioni timbriche. La poesia, le parole dei racconti, la scansione delle immagini fotografiche, giocano con le forme del mondo della musica. È abbandonata la consueta fisionomia del libro, orientata in una sola direzione, per seguire il movimento delle composizioni musicali in andamenti plurali, ascendenti e discendenti. Insieme l’istanza poetica, narrativa e quella musicale producono emozioni che si agitano nel flusso della coscienza, dei frammenti della memoria. E la sinfonia è composizione di abbandoni e di riprese, dove un tema è introdotto, poi sviluppato, accantonato, variato e ripreso in andamenti lenti, distesi.

I quattro tempi della Sinfonia per San Salvi sono dedicati a quattro visioni della “Terra” – Desolata, Follia, Liberata, Riconquistata – e alternano ricostruzioni di vicende individuali e di comunità umane. Il motivo conduttore è quello dell’interrogarsi intorno alla follia, ai segni che l’uomo imprime nella città, nel suo incerto, drammatico, procedere fra follia e ragione, ora manifestazione di libera scelta, ora costrizione di regole imposte dalle istituzioni. E tanto più lo sguardo porta a scoprire passaggi di sconfitte e di disperazione, tanto più sono forti i tentativi di guardare verso l’alto, verso orizzonti di speranza, di liberazione, di riconquista della terra delle origini, dell’età dell’oro.

Seguire questi percorsi così variegati, può dare come un senso di libertà nel passaggio da uno strumento espressivo all’altro; nel passaggio del testimone fra un autore e l’altro, come avviene nella presente esperienza compositiva, con l’intervento di Nicoletta Manetti, padrona di una capacità nel racconto che incanta e con quello di Gordiano Lupi che propone, da poeta, la commovente Litania su Piombino, testimonianza di un amore appassionato per la sua città straordinaria di mare. Libertà poi di aprire nel testo della Sinfonia per San Salvi, sempre nuovi orizzonti (“Terra Desolata, 1° tempo), in luoghi diversi, dal paesaggio cupo della Londra dopo la prima guerra mondiale, tratteggiato da T. S. Eliot, alla atmosfera frenetica di Firenze, invasa dai piccoli commerci e dal turismo di massa, alla desolazione delle acciaierie “spente” di Piombino. Per passare poi (”Terra Follia”, 2° tempo) nel precipizio della disperazione, nella memoria di quello che è stata la cura “istituzionale” della follia, nell’ex-manicomio di San Salvi, alla periferia di Firenze.



In questo muoversi alla ricerca di altri orizzonti, vi è, d’altra parte, il tentativo di guardare al nostro mondo con uno sguardo diverso (“Terra Liberata”, 3° tempo), in consonanza con la ricerca di un futuro migliore per la nostra “Terra Madre”. Vi è infine (“Terra Riconquistata”, 4° tempo) l’aprirsi del paesaggio marino, la ricerca con la mente e con il corpo, dell’aria del mare, simbolo di speranza nella Sinfonia, di riconquista di un diverso destino. Il movimento “Finale” va in scena, appunto, in un luogo sul mare, fra i più belli che è dato conoscere, piazza Bovio, a Piombino, uno spazio proteso sulle onde, che suscita nostalgia di lontananze, desiderio d’infinto. Su questo palcoscenico si congiungono le trame della narrazione, in un incontro di temi, linguaggi, forme espressive musicali, coreografiche, poetiche, quasi a voler rompere in maniera definitiva i confini della parola scritta.



Tra scrittura/descrizione della realtà e sua trasfigurazione in immagini e suoni, si apre dunque lo spazio di una soggettività che si muove tra l’una e l’altra, la soggettività di un autore che accetta i limiti della parola scritta e vuole andare oltre essa, nel tentativo di costruire un progetto artistico che sia capace di ritornare alla natura mitopoietica del canto che vive nel e con il mondo in cui si trova a esistere.

Roberto Mosi si interessa di letteratura e fotografia. È stato dirigente per la cultura alla Regione Toscana. È presidente dell’Associazione “Testimonianze” che pubblica la rivista fondata da Ernesto Balducci, collabora con «L’area di Broca», «Il Foglio Letterario», la Scuola di scrittura di “Semicerchio”. Cura i Blog www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it . È autore di raccolte di poesie e romanzi con i quali ha conseguito vari riconoscimenti. Nei mesi estivi vive nella zona del golfo di Baratti e proprio questa terra è al centro della raccolta Navicello Etrusco (Il Foglio), del romanzo Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone (Il Foglio), del poemetto Sinfonia per Populonia. Nelle sue ultime opere - Orfeo in Fonte Santa, Il profumo dell’iris, Poesie 2009-2016, Esercizi di volo - sono presenti i temi dei nonluoghi, del mito, della follia, del quotidiano che si fa storia e memoria, temi ripresi e sviluppati in quest’ultimo lavoro Sinfonia per San Salvi.

Nicoletta Manetti, avvocato, si dedica sia alla poesia che alla narrativa. La silloge Confidenze a un canarino ha vinto il secondo premio Città di Pontremoli 2016. Ha partecipato all’antologia Gigli di mare. Il romanzo Vico è stato finalista al premio Giovane Holden 2017. Ha pubblicato racconti in varie antologie tra cui Tagli, In piedi, Storie-Sostantivo Plurale, Simmetrie, Confessioni e battaglie e La scia nera a cura di Marco Vichi. Fa parte della Scuola di scrittura di Semicerchio e del Gruppo Scrittori Firenze.

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Gordiano Lupi, ha fondato nel 1999 la rivista - casa editrice Il Foglio Letterario, che dirige. Ha collaborato per sette anni con La Stampa di Torino. Collabora con Poesia di Nicola Crocetti, Valdicornia News, Inkroci, Futuro Europa. Traduce molti scrittori e poeti cubani (Alejandro TorreguitartRuiz, Virgilio Piñera, Zoé Valdés, Felix Luis Viera …). Ha pubblicato libri monografici sul cinema italiano. Tra i suoi lavori: Cuba Magica – conversazioni con un santéro, Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana, Almeno il pane Fidel – Cuba quotidiana, Fellini – A cinema greatmaster, Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante. Tre suoi romanzi sono stati presentati al Premio Strega e sono dedicati alla sua città: Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino, Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano, Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno, scritto con Cristina De Vita. Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it

Roberto Mosi
Sinfonia per San Salvi
Edizioni Il Foglio
Piombino 2020
28 illustrazioni fotografiche b/n
pag. 130
euro 12

articolo pubblicato il: 08/02/2020

1 commento:

  1. Mosi si avvicina al mondo della follia, alla linea del discrimine fra follia e ragione, alle memorie di un luogo segnato dalla storia – San Salvi – al tentativo di riannodare fili di speranza, non con la sola parola, ma con una pluralità di strumenti espressivi, sostenuti dal ritmo, dal suono, da notazioni timbriche. La poesia, le parole dei racconti, la scansione delle immagini fotografiche, giocano con le forme del mondo della musica. È abbandonata la consueta fisionomia del libro, orientata in una sola direzione, per seguire il movimento delle composizioni musicali in andamenti plurali, ascendenti e discendenti. Insieme l’istanza poetica, narrativa e quella musicale producono emozioni che si agitano nel flusso della coscienza, dei frammenti della memoria. E la sinfonia è composizione di abbandoni e di riprese, dove un tema è introdotto, poi sviluppato, accantonato, variato e ripreso in andamenti lenti, distesi.

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