mercoledì 30 agosto 2023

R. Mosi, ITINERA, Masso delle Fate - Ricordo di Piero Mencarelli , Flauto - E-book La Recherche

 



Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti

“Casa di Dante”, via S. Margherita 1 Firenze

 

Martedì 29 novembre, ore 17

In viaggio

Intrecci: poesia, immagini, musica

 

Viaggio in 6 tappe: Partire, Mare, Ground Zero, Deserti, Nord, Terre del Sud

Presenta Silvia Ranzi

Musica: Piero Mencarelli, flauto

Immagini di Andrea Mugnaini ed Enrico Guerrini

Letture: Giulia Capone Braga, Roberto Mosi

 

Percorsi dal libro di poesie “Itinera” di R.Mosi, Masso delle Fate 2007;

dall’ eBook:“Itinera, www.laRecherche.it (Libri Liberi,n.48, free, 2010)

______

 

1°quadro: Partire

JohannChristian Bach, Sonata in sol maggiore. Allegro moderato.

Poesie: La corte, La città luna, Movimento

2°quadro: Mare

MauriceRavel, Habanera

Poesie: Le isole di Omero, Capo Palinuro, Cento riflessi

3°quadro: GroundZero

LucianoBerio, Sequenza

Poesie: Ground Zero, Ode Marittima (Barbara Pumhoesel)

4°quadro: Deserti

G. Bizet – F. Borne, Carmen Fantasie. Habanera

Poesie: La città dispensa, Petra, Aqaba, Cinque coppe di cristallo

5°quadro: Nord

ClaudeBolling, Sentimentale

Poesie: Capo Nord, Canto del Nord, Copenhagen

6°quadro:Terre del Sud

Poesie: Esili ponti, Cordoba

G. Bizet –F. Borne, Carmen Fantasie. Chanson de Bohème.



         Prefazione

 

I viaggi di ogni tempo iniziano

dalla corte della mia infanzia

 

    Il titolo “Itinera” rivela l’intima struttura di una parabola lirica che abbraccia la dimensione del “sogno”, ’antidoto invocato dall’incontaminata età dell’infanzia per mantenere viva quella speranza che permette al poeta di credere nel cambiamento e disinquinare una società complessa e caotica dai profili consumistici fagocitanti, dalle profonde solitudini individuali, dallo spettro di guerre incombenti all’orizzonte.

    Messa da parte la pratica del linguaggio referenziale, dopo una lunga attività di Funzionario nell’Amministrazione Pubblica, Roberto Mosi riscopre “l’esercizio” della scrittura quale esperienza “iniziatica” per dare libero sfogo alla facoltà creativa, affidandosi alle parole per rivestire le emozioni sul piano fonico e semantico nel gioco allusivo di segrete analogie.

    Nell’avvicendarsi di passato-presente-futuro si dipana la preziosa dinamica dei componimenti poetici in una poliedrica varietà di “occasioni esistenziali”, da cui emerge il profilo di una personalità che intende superare i limiti del reale verso una completezza della propria identità, nella dimensione incoercibile del “Viaggio”:  

                                            Ho fatto parte di un popolo                      

migrante sui treni

sopravvissuto alla guerra

alla scoperta di città rinate

 

    “Peregrinare”, come dimensione dell’esistenza “in fieri”, non per mania di evasione, né per dimenticare, ma per conoscersi nel confronto con l’ambiente circostante vicino o lontano, passato o presente, purchè viva nel ricordo, assaporandolo come parte di noi.

    Incondizionata è l’affezione per la propria terra, la Toscana, nei suoi felici segmenti di vita campestre; con predilezione per Firenze, le piazze cittadine, le antiche vestigia di un passato glorioso, “Città cupola”, vertice armonico e prospettico nella verdeggiante valle coronata da dolci colline. Irrinunciabili i soggiorni estivi nella tersa solarità del litorale Versiliese, cullati dal mare al cospetto delle solenni Alpi Apuane.

    Cadenzato è il delinearsi di un filone lirico trasversale, di ascendenza “Calviniana”, in cui si configura l’estro icastico di conferire “denominazioni metaforiche” alla fisionomia di città nel loro tessuto territoriale, ambientale, commerciale: insediamenti dell’abitare, luoghi di incontro, di scambio morale e culturale, cari per soggiorni abituali o visionati attraverso soste turistiche: “La città piazza”, “La città nave”, “La città porto”, “La città luna”, “La città dispensa”.

    Preziosa per connotazioni visive è la sezione dedicata ad affascinanti viaggi nel Vicino-Oriente, in cui si alternano trasalimenti estatici a momenti di richiamo alla cruda realtà: dalla Tunisia meridionale, nella regione sahariana al confine con

l’Algeria, fino al porto d’Aquaba sul Mar Rosso, crocevia di popoli confinanti e nemici:

L’acqua è torbida nel mare

di Aqaba, attraversata

da grigie navi da guerra

 

    A contatto con queste civiltà esotiche, diverse per etnia, di fronte ad economie di sussistenza, esplorando entroterra montuosi con villaggi alveari dal fascino arcano, il poeta alimenta la sua esperienza umana e riscopre un salutare respiro d’infinito dinnanzi alla vastità della zona desertica con le sue spettacolari volte stellate:

Nella notte di stelle disteso

sulla stuoia, mi sento felice

vicino al cuore della terra

 

    Una parentesi di italianità mediterranea il soggiorno in Basilicata, l’antica Lucania, visitando paesi situati sulle pendici del Monte Sirino nella valle del fiume Noce, foriero di nuovi incontri nella cornice di un’anedottica del peregrinare, avvicinando usi, costumi e problemi di integrazione sociale.

A chiusura della Raccolta, si spalancano i vertiginosi scenari di Capo Nord, in Lapponia, ai confini del mondo dove il sole tramonta a mezzanotte, in cui il poeta avverte la sproporzione tra la consapevolezza della precarietà dell’esistenza umana e l’esigenza di eternità insondabile: /una fredda paura m’invade/….

    Lo smarrimento si attenua a contatto con il popolo “Sami” che conserva le ascendenze dell’antica spiritualità sciamanica, il cui fascino ridimensiona la sofferenza individuale in partecipazione cosmica:

 

Nel viaggio raccolgo

i dolori del mondo…

nel viaggio raccolgo

 le speranze del mondo

 

... per non rinunciare ad inseguire  /sogni iridati di pace/.

    Stupore, malinconia, fertilità di immagini, sentimento individuale e corale connotano il linguaggio poetico di Roberto Mosi in un ritmo lirico limpido, lineare e simbolico, aderente e travalicante il vero: disamina incisiva dei moti interiori, rituale nella rimembranza, ironico e riflessivo quando entrano in gioco tematiche sociali dell’etica quotidiana nelle contraddizioni dell’oggi, ma costantemente aperto alla possibilità di rendere “ideale” l’utopia attraverso “il sogno”.

                                                             

                                                                           Silvia Ranzi

  

ITINERA


                    La partenza

 

La corte

 

I viaggi di ogni tempo iniziano

dalla corte della mia infanzia

magico quadrato di terra tra case

cadenti, chiuso da un cancello

di ferro aperto sul mondo.

 

Nel magico quadrato si scioglie

il racconto dei viaggi: affiorano

per primi i ricordi dei padri

di ritorno dalle guerre sofferte

in ogni parte  del mondo.

 

Il racconto infinito si confonde

con i miti, le scoperte di Ulisse,

le spedizioni nel Bengala, all’isola

di Mompracem. Nella scatola

da scarpe, cartoline e foto sgualcite. 

 

Con la scatola dei sogni in mano

ho superato il cancello di ferro.


 

1 commento:

  1. La corte



    I viaggi di ogni tempo iniziano

    dalla corte della mia infanzia

    magico quadrato di terra tra case

    cadenti, chiuso da un cancello

    di ferro aperto sul mondo.



    Nel magico quadrato si scioglie

    il racconto dei viaggi: affiorano

    per primi i ricordi dei padri

    di ritorno dalle guerre sofferte

    in ogni parte del mondo.



    Il racconto infinito si confonde

    con i miti, le scoperte di Ulisse,

    le spedizioni nel Bengala, all’isola

    di Mompracem. Nella scatola

    da scarpe, cartoline e foto sgualcite.



    Con la scatola dei sogni in mano

    ho superato il cancello di ferro.

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