La ricerca archeologica
Recenti ricerche archeologiche per individuare i resti della tomba di San Cerbone e della cattedrale sulle rive del golfo di Baratti, hanno fatto
emergere, presso l’attuale chiesetta di
San Cerbone, un cimitero medievale con oltre trecento sepolcri: fra questi, due
con i resti di due donne: l’una “segnata” da un sacchetto di diciassette dadi,
gioco del diavolo, da osteria, infamante per una donna, forse messo nella tomba
per indicare il mestiere di meretrice; l’altra, forse una strega, segnata da
una serie di chiodi ricurvi nella bocca e da altri chiodi che la trafiggevano,
per fissare corpo e spirito al terreno (La
strega, Diciassette dadi). Una scoperta dunque che ci riporta a un’epoca
denotata da riti magici e da una marginalizzazione della donna.
I disegni sono di Enrico Guerrini. Le poesie dalla raccolta "Navicello Etrusco.Peril maredi Piombino.
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La storia della strega di Baratti rivive e diventa un
film
“Il Tirreno” 24 ottobre 2019
Le prime scene saranno girate nella rocca di Populonia
nel weekend di Ognissanti. Si ricostruirà il caso della strana sepoltura della
donna vissuta nel XIII secolo
24 OTTOBRE 2019
PIOMBINO. Rivive, a quindici anni dal
ritrovamento nel cimitero medievale posto accanto alla fonte di San Cerbone nel
Golfo di Baratti, la leggenda della presunta strega, sepolta in maniera molto
singolare, accanto a un’altra donna misteriosa ritrovata con una manciata di
dadi nella sua tomba.. Proprio a Baratti e nella rocca di Populonia saranno
infatti girate, nel weekend di Ognissanti, le prime scene del film “La strega
di Baratti” prodotto dall’associazione Spazio Tesla di Piacenza e diretto
da Gianpaolo Saccomano, regista indipendente. Il film racconta, in
parallelo temporale, la storia di due donne (una del medioevo e una dei nostri
giorni) che si sentono in “risonanza” - connesse, come se esistesse un fil
rouge che va al di là del tempo e dello spazio - e ricostruisce la possibile
causa della strana sepoltura di questo personaggio femminile, vissuto forse nel
XIII secolo e così temuto dalla popolazione da essere addirittura inchiodato e
sepolto con una manciata di chiodi nella bocca, a pochi metri da quella che viene
chiamata la “donna dei dadi”.
La troupe cinematografica girerà alcune suggestive scene in costume d’epoca, coadiuvata da attori e figuranti della compagnia del Teatro dell’Aglio di Piombino organizzati da Maurizio Canovaro all’interno di Populonia, sulla spiaggia e nel parco etrusco.
La troupe cinematografica girerà alcune suggestive scene in costume d’epoca, coadiuvata da attori e figuranti della compagnia del Teatro dell’Aglio di Piombino organizzati da Maurizio Canovaro all’interno di Populonia, sulla spiaggia e nel parco etrusco.
Le figure femminili ritrovate a San Cerbone, di cui si cercherà di ricostruire un possibile passato, costituiscono un enigma archeologico piuttosto raro e singolare per il territorio italiano e, probabilmente, furono vittime di superstizione e persecuzione da parte dell’Inquisizione, che le additò come “strega” e “prostituta”.
Attraverso questa storia per la quale si sono fatte alcune ipotesi, il film elabora alcune teorie sia sul concetto del tempo sia sul concetto dell’anima; argomenti sempre più attuali anche per la nuova valenza che la fisica moderna gli attribuisce, sia per il risvolto che la visione dell’anima sta dando anche al concetto di Medicina, Cura e Guarigione, punto centrale su cui l’associazione Spazio Tesla opera da anni. Nel film ci sono infatti due donne protagoniste, Lucilla nel passato (quella che è stata chiamata Strega di Baratti) e una moderna, una donna del Terzo Millennio che in qualche modo è legata alla donna del passato.
Quella medievale è una donna che per il tempo e le credenze popolari di allora poteva essere identificata appunto come “strega”, ma che viene interpretata dall’attrice Laura Groppi come guaritrice, esperta in medicamenti erboristici e cure alternative.
La donna dei nostri tempi è invece un medico affermato e come tale, fa ricerca anche sui nuovi concetti della medicina e della cura, ed è interpretata da Ornella Righi, un vero medico. Le riprese cinematografiche di questo progetto, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Piombino, hanno anche lo scopo non trascurabile di valorizzare un periodo piuttosto buio e poco conosciuto della storia locale, che è proprio quello medievale. —
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