Risorgiva delle serpi in amore
Golfo di Baratti
Liquido silenzio
bolle d’aria in alto
schiuma bianca
brividi sul corpo
la maschera appannata.
Scendo a fondo
ricerca delle origini
un suono all’orecchio
dolore forte.
L’ombra mi segue.
Acqua fangosa
invasa da figure
in fuga dal mito,
dalle mie poesie
di mitiche figure.
Scendo nella luce
riflessi del mosaico
delle Logge romane
pesciversi suoni,
melodie da Populonia.
Guizzano sirene
calamari granchi
sul marmo scolpito
due serpi in amore,
gorgoglia la risorgiva.
L’onda travolge
la nave, naufragio
al centro del mosaico
poseidonie lussuriose
resti dei
relitti.
Porta ricordi
la furia dei venti
mari in tempesta
la bocca d’acqua salata.
“Non riemerge
è affogato!”
Sulla spiaggia di fuoco
il polmone d’acciaio
la folla della domenica.
Si sciolgono ricordi
fardelli investiti
dal respiro della morte.
“E’ trascinato sul fondo
si aggrappa allo scoglio”.
Le onde giocano
con le mie forze
foschia, fiaccole dal mare,
versi in memoria,
storie della risorgiva.
salgo verso l’alto
in traccia del futuro,
la luce verde sconfina
nell’azzurro del cielo.
L’ombra della sirena
mi segue capelli verdi
pescedonna sfuggente
movimento mutevole
pieno rotondo fluido.
Vertigine dell’ascesa
danzare incessante
conquista e abbandono
muore il passato
nasce il domani.
L’acqua essere fluido
si trasforma,
ciclo d’eterno
il freddo si riscalda
il caldo si raffredda.
Non rimarrò lontano
dalla verde sirena
getterò versi ornati
di rose per la tua voce
d’aria, oh risorgiva.
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