mercoledì 14 marzo 2012

“L’anello dei Poeti”, del Centro di Firenze. La Poesia all’aria aperta.


WILD West Wind, thou breath of Autumn's being,
Thou, from whose unseen presence the leaves dead
Are driven, like ghosts from an enchanter fleeing…

sono i versi del poeta inglese Shelley declamati ad alta voce nel Parco delle Cascine, presso la Fonte del Narciso, al termine della prima passeggiata del programma “L’Anello dei Poeti”, dedicato alla scoperta dei luoghi della poesia nel Centro di Firenze. E’ noto che in questa parte delle Cascine il poeta inglese – in una giornata di vento del 1819 – trasse l’ispirazione per comporre la famosa “Ode al vento occidentale” (Oh tu, selvaggio vento dell’Ovest…).

Alla passeggiata hanno partecipato un gruppo di oltre venti persone, guidato da Roberto Mosi, dell’Associazione ambientalista Trekking-Italia. La camminata è partita, com’è naturale, dalla Casa di Dante, in via Santa Margherita, sull’onda dei versi: Nel mezzo del cammin di nostra vita … , per passare al cuore del Quartiere di Santa Croce, nel Giardino di Borgo Allegri, dove si è parlato insieme del soggiorno fiorentino di Giacomo Leopardi, intorno al 1827, e della felice stagione della sua vita a Pisa, sulle rive dell’Arno. Si è ricordato, in particolare, la splendida poesia “A Silvia”: Silvia, rimembri ancora … Il passaggio successivo dalla casa di Eugenio Montale, nel viale Amendola, e nel vicino Giardino di Piazza d’Azeglio, per scambiarsi i versi del poeta ( Ho sceso, dandoti il braccio … - L’alluvione ha sommerso il pack dei mobili… - Tu non ricordi la casa dei doganieri ..). La camminata è poi proseguita nel Centro della città, immaginando di ripercorrere i passi di Aldo Palazzeschi, secondo le immagini della poesia “La passeggiata”: Andiamo? / Andiamo pure. / All’arte del ricamo, fabbrica passamanerie … . Si è raggiunto così le “Giubbe Rosse”, i Lungarni, Le Cascine, per completare il nostro Anello dei Poeti, come si è detto, alla Fonte del Narciso.

Ci è sembrato di cogliere una piena soddisfazione da parte dei partecipanti, che hanno ascoltato – e da parte di alcuni, declamato – le poesie nei luoghi dove i poeti hanno vissuto, hanno tratto ispirazione. Un piccolo contributo, forse, a ridurre una certa asfissia che opprime la poesia di oggi, a infrangere il muro degli “orti chiusi” frequentati da isolate vestali.

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