Roberto Mosi si interessa di poesia e fotografia. Per la poesia ha pubblicato Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Il profumo dell’iris (Gazebo 2018), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Cura i Blog: www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it .
lunedì 20 novembre 2023
venerdì 20 ottobre 2023
I Pastori Antellesi e "Amo le parole. Poesie 2017-2023", Ladolfi Editore
LA STORIA DEI PASTORI ANTELLESI
NELL’ ANTOLOGIA “AMO LE PAROLE. Poesie 2017-2023″, Ladolfi Editore, 2023
.
I Pastori Antellesi
si bsgnavano nelle acque
alla “Fonte dei Baci”.
“purificarsi al canto dell’amore”
.
Video Orfeo in Fonte Santa - Link
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giovedì 5 ottobre 2023
Recensione “La Toscana Nuova” per la Nuova Antologia pubblicata da Giuliano Ladolfi
Recensione di Lucia
Raveggi in “La Toscana Nuova”, ottobre 2023, pag. 59
“Le liriche di Roberto Mosi – La nuova antologia “Amo le parole. Poesie 2017-2023, Ladolfi Editore”
Roberto Mosi fiorentino
di nascita, già dirigente per la cultura alla Regione Toscana, poeta,
fotografo, scrittore, vive un momento importante del suo impegno. Ha pubblicato
il romanzo storico “Barbari. Dalle Steppe a Florentia alla porta contra
Aquilonem”, Masso delle Fate, 2022, e prosegue la sua partecipazione alle
attività del Circolo degli Artisti “Casa di Dante”: nel trascorso mese di
febbraio ha preso parte con le sue fotografie, alla mostra collettiva
dell’Officina del Mito: “I mille volti di Antigone”.
Per la poesia di rilievo
la pubblicazione del libro: “Amo le parole. Poesie 2017-2023”, Ladolfi Editore,
la seconda antologia dell’autore che presenta in quarta di copertina la lirica “Amo
le parole”. “In questa spettacolare
carrellata filmica – dalla prefazione di Carmelo Consoli - seguiremo le vicende
di una Firenze trasmutata dalla fantasia di un poeta innamorato, ci inoltreremo
per piazze, strade, colline, nelle terre delle sacre fonti e delle contese
partigiane, nei territori delle follie manicomiali di un presidio psichiatrico
come San Salvi, nelle vivificanti viscere di un mitico Prometeo; ed infine
giungiamo alle lacerazioni del mondo contemporaneo, il ritorno della guerra in
Europa, la pandemia, la crisi climatica.” La raccolta Promethéus. Il dono
del fuoco, compresa in questa antologia, è fra le opere segnalate al Premio
Città di Como 2023. La prima antologia di Roberto Mosi, “Poesie 2009-2016”,
Ladolfi Editore, presenta nella quarta di copertina la poesia Eroi e comprende
le raccolte Nonluoghi, Luoghi del mito, Florentia, L’invasione degli storni,
Concerto per Flora, Sinfonia per Populonia, Dialoghi con Marcel Proust; è
stata premiata al concorso “Alda Merini” (2016) e al Premio Casentino (2017).
Amo le parole
Amo le
parole
che si
sollevano dalle strade
con il
respiro della poesia.
.
Amo le
parole
che
rotolano per terra
vestite
di pane e di vino.
.
Amo le
parole
che
vagano nella mente
nel
silenzio assordante dell’io.
.
Amo le
parole
che
navigano sul mare
verso
l’isola di ogni perché.
.
Amo le
parole
che
volano nel mondo
nelle
ali i colori della pace.
.
Gli eroi di Omero
.
Il sole scende
dal carro e getta
l’armatura,
gli ultimi raggi
incorniciano la nave
all’orizzonte.
.
Vespero alto
nel cielo
precede le stelle
per ogni dove,
sulle rive dell’ isola
abitano ancora
gli eroi di Omero.
.
Roberto Mosi, Amo le parole. Poesie 2017-2023, Ladolfi Editore,
Borgomanera (No), euro 14
Distributore Libro Co. Italia s.r.l. Via Etruria, 2/4/6 50026 San Casciano V.P. Firenze - Italia
Tel: + 39 055 8228461 Fax: + 39 055 8228462 email: libroco@libroco.it
Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18, Firenze
Giornalaio angolo via degli Artisti - via della Robbia
Nota Editore Ladolfi
venerdì 29 settembre 2023
Salviamo le Gualchiere di Remole - "L'Opificio delle Arti": la manifestazione - Poesie dall'antologia "Amo le parole"
Alle Gualchiere di Remole la manifestazione dell' "OPIFICIO DELLE ARTI" il sabato 23 settembre 2023, evento progettatto per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sullo stato di degrado dell'antico opificio, di origine medievale, alle origini, con il sistema delle gualchiere lungo il fiume, della ricchezza e della fama del Comune di Firenze.
La
manifestazione è stata articolata nei seguenti passaggi: Storia, Arti
Visive Letterarie Musicali, Poesia, con la partecipazione di:
GRAZIA BIANCHI
CINZIA COSI
PIERO GENSINI
ENRICO GUERRINI
ALBERTO INGLESI
STELIO MASSINI
ROBERTO MOSI
La manifestazione era a cura
della Associazione Ripolese per la Cultura
e l’Ambiente, l’A.R.C.A.
Roberto Mosi, per la poesia, ha ripreso una serie di liriche dalla Antologia "Amo le parole. Poesie 2017-2023", Ladolfi Editore, di recentissima pubblicazione.
Sul fiume di notte
.
La barca scivola al centro
del fiume foderato di notte,
la pertica affonda nell’acqua
spinta nel fondo dal barcaiolo.
Le braccia del Ponte Vecchio
si aprono illuminate di finestre
. . . .
. . . .
Nella
seconda parte dell'intervento, Roberto Mosi, si è soffermato sulle poesie
dedicate alle acque delle fonti, dal poema "Orfeo in Fonte Santa"
(con il tema dell'Arcadia dei Pasori Antellesi, della via della Transumanza
verso le Maremme, le pagine della lotta nel periodo della Resistenza, il
femminicidio di cui fu testimone la fonte ,...), e dalla composizione
"Concerto" (i versi dedicati, per il Golgo di Baratti, alla Fonte di
San Cerbone, alla Fonte del Pozzino e alla Fonte delle Serpi in Amore).
E'
importante dunque rilevare che la manifestazione "Opificio delle
Arti" ha rinnovato un costante impegno sociale per salvare dal degrado,
dalla distruzione le Gualciere di Remole, patrimonio prezioso di tutta la
comunità.
Preziosa a questo riguardo la
scheda preparata dalla Associazione Italia Nostra, presente online.
"Le Gualchiere di Remole sono
ubicate sulla riva sinistra dell'Arno, in un contesto particolarmente
naturalistico. Queste strutture, anticamente utilizzate per la follatura dei
panni e disabitate dalla Seconda Guerra Mondiale, costituiscono un importante
esempio di archeologia industriale risalente al XIV secolo. L'edificio ha
impianto rettangolare, con l'asse quasi parallelo al corso dell'Arno, ed è
concluso alle estremità dai due corpi turriti, più alti. La struttura è mista
in pietra e mattoni. Attorno all'organismo architettonico delle Gualchiere, si
articola il borgo di semplici case rurali.
Il complesso, deputato fin dal XIV
secolo alla follatura, costituisce un raro esempio di opificio medievale.
All'interno dell'edificio è tuttora conservato l'impianto idraulico antico,
formato dalla pescaia, dalla diga, dalle cateratte e dal porticciolo per
caricare i panni. Nelle gualchiere costruite sull'Arno, infatti, si sfruttava
l'energia dell'acqua per consentire il funzionamento dei macchinari che
battevano e pressavano le pezze di lana; le tele ancora umide venivano poi
trasportate, via fiume, a Firenze per le successive operazioni di finitura.
Le Gualchiere di Remole, unica
traccia di questa tipologia una volta molto diffusa sulle rive dell'Arno,
costituiscono la preziosa testimonianza della fiorente industria laniera
fiorentina a partire dal XIV secolo. Infatti, la lavorazione del panno di lana
e la sua commercializzazione furono le attività che accrebbero la potenza
economica di Firenze nel Trecento.
Motivazioni
del degrado |
Aspetti
strutturali (fratture), Aspetti strutturali (crolli), Superficiali (umidità),
Superficiali (vegetazione), Superficiali (mancanza di intonaco.), Generali
(abbandono), Uomo (finestre rotte), Uomo (graffiti) |
Nel 2017, il
Comune di Firenze metteva all'asta il monumento, nonostante le dichiarazioni di
tutela espresse dall'Unesco. Dopo varie aste andate a vuoto, il bene è stato
tolto dalla lista delle proprietà alienabili e inserito in quelle da
valorizzare. Attualmente, le Gualchiere di Remole rientrano nel programma di
interventi di manutenzione ordinaria dell'alveo, delle sponde e delle banchine
di tutto il tratto della Gora di Remole, lungo circa 440 metri. È prevista la
progettazione di percorsi pedonali e ciclabili. I lavori, finanziati dal Comune
di Firenze, sono stati avviati nel 2020 e hanno previsto la messa in sicurezza
del complesso.
L'edificio delle Gualchiere è
recintato ed è visibile solo dall'esterno. Il borgo adiacente è disabitato, con
l'unica presenza dello scultore Piero Gensini, che vi ha allestito il proprio
atelier d'arte."
martedì 19 settembre 2023
"BARBARI": Nicoletta Manetti, Sylvia Zanotto, l'Autore e i disegni di Guerrini; 26-9 Giardino delle Rose
Sono state dieci le presentazioni del libro "Barbari", Masso delle Fate, di Roberto Mosi, dall'inizio dell'anno; l'ultima a Poggio Pratone, Fiesole, in occasione della I Festa campestre per la rievocazione della Battaglia di Montereggi (406 d.C.), che fu l'ultima vittoria di Roma contro i barbari prima del crollo dell'impero. Il pittore Enrico Guerrini ha partecipato alle presentazioni del libro e ha disegnato in estemporanea i personaggi del libro, la battaglia, re Radagaiso, il protagonista Rufo, la principessa Serena, l'accampamento dei barbari, il foro della Florentia romana ...
L'incontro di martedì 26 settembre, ore 17, al Giardino delle Rose, è l'occasione per presentare la rassegna dei "favolosi" disegni e cartoni di Enrico Guerrini, per assistere ancora a suoi interventi in estemporanea e per seguire l'illustrazione di Nicoletta Manetti e dell'autore, Roberto Mosi. Sylvia Zanotto dedicherà all'icontro una perfomance, da par suo ....
BARBARI
Dalle Steppe a Florentia alla porta
Contra Aquilonem
Roberto Mosi - Masso delle Fate
Edizioni, 2022, pagg.90, € 12
info@massodellefate.it ; t. 055 8734952
Sono arrivati i barbari a migliaia e
migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso!
Hanno invaso l’Italia del nord
devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un
colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla
strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia.
Rufo, il protagonista del libro, parla
dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di
famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a
prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i
barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla
vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi
possedimenti sulle colline di Fiesole.
Al centro del racconto di Rufo l’arrivo
di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle
lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito
romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone,
presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto
prigioniero. E’ l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo
finale dell’impero!
Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.
Libreria Feltrinelli, via de’ Cerretani
4 Firenze
Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18 (Arco di San Pierino), Fi
domenica 10 settembre 2023
Festa per la battaglia di Montereggi, Fiesole - Il romanzo storico "Barbari"
Si
è conclusa la prima edizione della Festa
Campestre a Poggio
Pratone, vicino a
Fiesole. Circa 300 persone hanno partecipato domenica 10 dicembre 2023, alla
prima Festa Campestre organizzata dal Comune di Fiesole e dalle Associazioni del territorio: più di venti hanno
aderito e animato la Festa! La rievocazione della battaglia di Montereggi è stata una bella giornata di
condivisione e di festa, con musica, sport, approfondimenti e tanta voglia di
stare insieme.
Con
questa iniziativa si è voluto ricordare la battaglia in cui nell’agosto del 406
l’esercito romano del comandante Stilicone salvò Firenze dagli Ostrogoti, da
una massa enorme di “Barbari, comandata del re Radagaiso e proveniente dalle
terre presso il Danubio. Fu l’ultima vittoria di Roma contro i Barbari, prima
della disfatta finale dell’Impero. A Poggio Pratone – a 700 m, detto “il tetto
di Fiesole” – si può arrivare solo a piedi per facili sentieri, con paesaggi
straordinari, e grazie ad una ottima organizzazione, sono state previsti tre
punti diversi di partenza con accompagnatori che hanno guidato i partecipanti.
Al centro della Festa, il Gioco della Battaglia, un divertente tiro al bersaglio, con batterie di lanciatori, munizioni particolari, sagome di guerrieri disposte su campo.
All’inizio della Festa, dopo i saluti del sindaco Anna Ravoni e l’illustrazione dello storico Marco De Marco, è intervenuto Roberto Mosi, autore del recente romanzo storico dedicato alla battaglia di Montereggi e all’assedio di Firenze: “BARBARI. Dalle Steppe a Florentia, alla Porta Contra Aquilonem”, 2022.
Ecco l’intervento di Mosi su alcuni passaggi del romanzo:
“Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso! Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia. Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole. Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. È l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero! Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.”