"Vanno ai monti i monti", legge Roberto Mosi
Firenze ricorda Mario Luzi a 15 anni dalla scomparsa
Firenze ha ricordato il 28 febbraio 2020 l’anniversario della
scomparsa di Mario Luzi, nato nel 1914 nel rione di Castello e morto nel 2005
nella sua casa nel quartiere di Bellariva.
Nella casa di via Bellariva 20, dove ha vissuto –
nell’attico, all’ultimo piano, aperto sul paesaggio della città - gli ultimi
trenta anni della sua vita con una significativa cerimonia, è stata posta una
lapide, a cura del condominio.
È stata ricordata la sua figura a nome del
Quartiere 2, da Enrico Ricci presidente della Commissione Cultura e dalla
poetessa Caterina Trombetti, che ha richiamato commoventi ricordi personali. Ha
letto una poesia dedicata a lui e alla abitazione dell’ultimo periodo di vita,
“fucina” di incontri e di una meravigliosa produzione poetica.
FUCINA a Mario Luzi
Ti piacque l’attico e quelle sue stanze
abbracciate dall’ariosa terrazza
a
guardare Firenze.
Le scale salite e discese
nel volo di sempre,
canoro.
Ti immagino.
Ti vedo
inforcarle veloce.
Arrivi in fretta alla cima
per immergerti nelle tue
carte,
il corpo risponde alla mente
e vola con lei.
Ora un palazzo fra mille palazzi
- lì si leva alto
il pensiero -
è direzione ed oriente per molti.
L’attico eletto a tua casa
è meta di tanti,
sacrificio e gioia per te.
E qui hai scritto
scritto per anni.
Ogni tanto due passi
nella grande terrazza che assapori
ad ogni
nuova stagione,
spingi lo sguardo
a quel Fiore che tanto
ti incanta
e parla di questa nostra città.
E questo
attico-rifugio,
questo
attico-pensiero
è
impregnato anche nei muri
della
forza che tu sei.
Caterina
Trombetti
da Dentro
al fuoco ed. Passigli 2004
Nella Biblioteca del Quartiere, a lui
dedicata, si è tenuto nel pomeriggio del 28 febbraio, un incontro molto partecipato,
da titolo “Camminare il paesaggio della poesia. Incontro con i luoghi del poeta”.
L’iniziativa è nata da un
progetto di Roberto Mosi basato sui paesaggi cari al poeta, con un programma di
escursioni alla scoperta e ri-scoperta delle poesie dedicate da Luzi alla sua
terra. Hanno portato il loro contributo alla serata Caterina Trombetti,
Simonetta Lazzerini di Florio, Arrighetta Casini e Roberto Mosi. Angiolo
Pergolini ha accompagnato con la chitarra la lettura delle poesie e il pittore
Enrico Guerrini, ha fissato alcune immagini del programma di sei escursioni di
cui si compone il progetto.
Roberto Mosi ha ricordato come la
memoria del poeta – definito “un maestro del paesaggio” da V. Gonzalez Martin -
sia viva nel quartiere e nella città e a questo proposito ha richiamato momenti
personali di incontro con Mario Luzi, illustrati in un articolo su
“Testimonianze” del 2005 – dal titolo “Mario Luzi, la
tensione verso la semplicità”.
Il testo del
progetto, corredato delle poesie e delle immagini, è ripportato nel sito della rivista “Semicerchio” (indirizzo: http://www3.unisi.it/semicerchio/upload/Trekking%20Luzi.pdf ) .
Le tappe del percorso proposto – e delle
poesie presentate, di cui è stata data lettura - dal progetto sono dunque:
·
A Castello, il paese delle origini e del
ritorno – [Simonetta Lazzerini di Florio]:
Da Il silenzio, la voce (I)1984, “Il
posto dove sono nato
Mia
Madre, 1965;
“Passa
sotto la nostra casa”, 1965.
·
L’incontro con il fiume – [Roberto
Mosi]:
“Prega,
dice, per la città sommersa”, 1971;
Fiume da fiume,
2005.
·
La Cupola del Brunelleschi – [Simonetta
Lazzerini di Florio]:
Fiore
della fede, 1986.
[Arrighetta Casini]:
“Si
approssima Firenze”, 1994.
·
Il sentiero per gli argini del Bisenzio
– [Roberto Mosi]:
“Presso
il Bisenzio”, 1965.
·
Monte Senario e la vista dei monti
lontani – [Arrighetta Casini]:
“Vanno
ai monti i monti”, 1999;
“La strada tortuosa che da Siena conduce all’Orcia”, 1971;
·
Da Il
Silenzio, la voce (II) – [Simonetta Lazzerini di Florio]:
“Il
cosmo umano ha anch’esso la sua lingua silenziosa”.
Caterina Trombetti, nel
suo intervento, ha dato lettura di una delle ultime poesie del poeta, “Il
termine, la vetta”:
Il
termine, la vetta
di
quella scoscesa serpentina
ecco,
si approssimava,
ormai
era vicina,
ne
davano un chiaro avvertimento
i
magri rimasugli
di
una tappa pellegrina
su
alla celestiale cima.
Poco
sopra
alla vista
che
spazio si sarebbe aperto
dal
culmine raggiunto…
immaginarlo
già
era beatitudine
concessa
più
che al suo desiderio al suo tormento.
Sì,
l’immensità, la luce
ma
quiete vera ci sarebbe stata?
Lì
avrebbe la sua impresa
avuto
il luminoso assolvimento
da
se stessa nella trasparente spera
o
nasceva una nuova impossibile scalata…
Questo
temeva, questo desiderava.
Mario
Luzi
Nell’ampia sala della
Biblioteca a lui dedicata, si è svolto, dunque, a quindici anni dalla sua
scomparsa, un incontro molto partecipato, pieno di commozione e di affetto per il poeta.
Nella Biblioteca del quartiere, a lui dedicata, si è tenuto nel pomeriggio del 28 febbraio, un incontro molto partecipato, da titolo “Camminare il paesaggio della poesia. Incontro con i luoghi del poeta”.
RispondiEliminaL’iniziativa è nata da un progetto di Roberto Mosi basato sui paesaggi cari al poeta, con un programma di escursioni alla scoperta e ri-scoperta delle poesie dedicate da Luzi alla sua terra. Hanno portato il loro contributo alla serata Caterina Trombetti, Simonetta Lazzerini di Florio, Arrighetta Casini e Roberto Mosi. Angiolo Pergolini ha accompagnato con la chitarra la lettura delle poesie e il pittore Enrico Guerrini, ha fissato alcune immagini del programma di sei escursioni di cui si compone il progetto.