Una Mostra lunga dieci anni. Per
Firenze
Il pannello con nove riquadri presenta il percorso
di lavoro svolto negli anni passati, fra fotografia e poesia, una ricerca costante
che recentemente è stata illustrata nell’articolo pubblicato dalla rivista Testimonianze
con il titolo “L’intigrante relazione fra poesia e fotografia (pagg. 167-174
del n. 518-519 /2018, dedicato al tema “Con gli occhi dei poeti”). Le immagini
riportate nel pannello sono riprese dai manifesti di alcune delle mostre svolte
presso biblioteche e sale di esposizione.
Questo percorso di ricerca è stato illustrato davanti
ad un pubblico di amici, il primo novembre, presso la Sala delle conferenze di
via Ghibellina 2, nell’area delle Murate: un lavoro di dieci anni, dedicato a riprendere,
con sensibilità sociale e poetica, le immagini fotografiche della città che più
suscitano emozioni, secondo un criterio circolare, dalle colline alla
periferia, al corso dell’Arno, al Centro e alle vie della moda, ai vicoli
dispersi in una rete di labirinti.
L’autore ha avuto la preoccupazione di documentare i
diversi passaggi del suo impegno e nel corso dell’incontro ha potuto proiettare
fotografie e video che raccolgono i risultati del percorso svolto, diviso in varie
tappe (o progetti) dai “nonluoghi”, a Firenze “città-mito”, all’ “altra
Florentia”, la città della speranza. La documentazione raccolta è a
disposizione del pubblico dei social network, in particolare:
1- I documenti pubblicati da “Literary”, per
l’autore Roberto Mosi, alla voce “Occhio all’autore” (www.literary.it)
2- L’e-Book “Firenze, foto grafie” (indirizzo: http://www.larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=183)
3- I video YouTube (39) raccolti nella playlist
“Felicità” (indirizzo: https://www.youtube.com/playlist?reload=9&list=PLKs0dokJPvpjRmTI67DjY7a_uDzyC9NEF)
4- Il Catalogo di “Pittopoesia” realizzato con il
contributo del pittore Enrico Guerrini (indirizzo:
http://www.robertomosi.it/2017/05/pittopoesia-catalogo-guerrini-mosi/)
Alcune delle scansioni
temporali delle mostre: “NONLUOGHI” (2009), “FLORENTIA” (2010), “ITINERA”
(2011), “MITH IN FLORENCE” (2012), “FIRENZE RIFLESSA” (2013), “FIRENZE,
CALPESTATA” (2014), “FIRENZE DIETRO LA FACCIATA” (2015), “TRACCE” (2016,
dedicata ai cantieri urbani per la tramvia).
Uno
dei campi di ricerca: quello dei non
luoghi, la parola coniata da Marc Augè per gli spazi attraversati da folle
d’individui, dove non si costruisce identità. Nelle fotografie dell’autore,
questi luoghi acquistano un tratto personale, vi è la capacità della fotografia
di “trasformare anche i soggetti più inconsistenti in un unico immaginativo di
grande importanza”. L’attenzione dell’autore per Firenze spazia dalla cultura
rinascimentale al ruolo d’icona odierna del turismo, grazie al glamour scintillante della moda e delle griffes internazionali al cospetto delle
antiche vestigia.
Fra le
mostre, l’autore si è soffermato in particolare su FIRENZE CALPESTATA: la Mostra richiama l’attenzione sulla città e la
conservazione delle sue molteplici fisionomie storiche, silenti sotto il
calpestio inconsapevole dei passanti, come la significativa lapide in Piazza
della Signoria, dedicata al luogo in cui - il 23 maggio 1498 - fu condannato al
rogo per eresia il monaco domenicano Girolamo Savonarola. Nella scoperta delle
sedimentazioni storiche Roberto Mosi offre una campionatura di rapide
inquadrature fotografiche di figure, sorprese in inediti scorci dal basso,
nella dinamica degli arti inferiori, nell’azione del camminare, correre,
stazionare. Il fatto storico evocato diviene il monito performativo
attualizzato attorno al quale ruotano una galleria di persone/personaggi: il/la
turista, i figuranti (il capitano del Popolo/i soldati), il maratoneta, i
podisti, la studentessa, la ragazza dai
tacchi alti, la posa spensierata di una ballerina, i vigili urbani, l’operatore
ecologico, l’operaio, le zampe di un
cane, la carrozza trainata dai cavalli, per disegnare sulla mappa
cittadina la vita brulicante dell’oggi, che vive, si agita, attende, lavora e
spera nei cambiamenti. E’ in gioco la vitalità segreta di un patrimonio storico
continuamente da riscoprire ed apprezzare per arginare l’anestesia liquida
della dimenticanza, nel rischio dell’eterno presente. Una
collezione di opere fotografiche che fa dello scatto digitale un’idea-immagine,
un “dispositivo di senso” individuale e collettivo” .
Secondo la
tradizione curata dall’autore, alle immagini fotografiche è legata una poesia:
Eterno Presente
Evaporano
figure fissate al selciato
inquadrature
sorprese dal basso
dinamiche
degli arti inferiori,
camminare
stazionare correre.
L’aria
conosce il fumo del rogo.
Emerge
dalla lapide il Frate
pantaloni
neri a pois
incontra
nella piazza figure felici.
Inizia un
passo di danza la ragazza
scarpe
rosa incrociate,
trascende
in un giro di valzer
la coppia
dei vigili urbani,
gioisce la
diva su altissimi tacchi
e la star
d’altri tempi.
Il
Capitano del Popolo osserva
il ritorno
di una gloriosa stagione,
assiste di
lontano il carabiniere
incorniciato
dal sole.
L’alano
fiuta gli odori
che si
spargono nell’aria.
Si muove
il corteo per San Marco
preceduto
dallo spazzino
risuona il
passo cadenzato dei fanti,
via
Vacchereccia via Larga.
Avanza la
carrozza
fra ali
festose di folla,
si scatena
la corsa del popolo
per essere
fra i primi ad ascoltare la parola.
Salutano
l’arrivo scarpe rosse
macchiate
di violenza.
Ho il sogno di vedervi rinsavire
ho il sogno di vedervi
spalancare porte e finestre.
Gettate la zavorra delle vostre sceneggiate
bruciate la vostra chincaglieria.
Basta credersi migliori
se si hanno cose
e zero senso dell’essere. *
La lapide
rimane al centro
calpestata
dal passo di un’ombra.
Pantaloni
neri a pois.
R. M.
* Da Indignati. Prediche di Savonarola, a cura di S. Massini, Ed. Piagge, Firenze
2012.
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