sabato 17 agosto 2013

LA VITA FA RUMORE, a La Citè




Corteo del  5 luglio



Silenzio, ombre sedute
sugli scaffali de La Citè
nelle pagine del Cafè
Libreria, sul pianoforte
fra divani e abat-jour.
Salva la pubblica quiete. 

Il proclama del giudice:
“Chiuso: nove della sera
sette del mattino.
Disturbo alla quiete.”
Buonanotte Firenze!
Un colpo alla cultura. 

La cultura è nell’aria
suono delle voci
musica, fruscio di idee.
Non porta degrado
confonde facce di pietra
i devoti degli schermi.



Viva nel cuore di Firenze
per la passione, gli occhi
sfrontati dei giovani.
Si spalanca la porta:
in corteo. Si parla dell’essere
alla città dell’avere. 

Rabbia, lavoro che muore
oltre il progetto di anni
oltre l'atmosfera oggi
vincente. Senza vetture
Ferrari in mostra
sul Ponte Vecchio.



S'inchiodano cartelli
sul sagrato del Carmine
nell’afa di luglio:
“No alla città vetrina”
“La noia modella la normalità”
“Adotta un libraio”.



Si muove il corteo :
l’altoparlante
canta Brazil Brazil.
Il corteo ondeggia, ritmo
di samba, le carrozzine
avanti a zig zag.
                  


Riprende il ritmo la ragazza
sul tetto dell’Ape,
il trampoliere sulla bici,
i cani al guinzaglio.
Si distende l’orchestra,
cappelli di paglia.
                       
Al centro la tromba
in basso, in alto
teste, braccia, cartelli,
il risciò a pedali,
di nappe e bandiere,
seguono il movimento.




San Frediano alle finestre,
danzano ragazze,
ragazzi a torso nudo
al ritmo dell’orchestra,
si sbracciano, saluti
i pollici in alto.




Piazze, vie tra ali di folla,
blocca il traffico la polizia
ronzano le radio.
Piazza della Passera:
recitano due ragazze
sul tavolo del ristorante. 

Le parole al giudice:
“Escono nella notte
da La Citè e ridono.
Che hanno da ridere?
Chiudano alle ventidue,
musica di Bach, di Mozart!” 

Urla, fischi: “La vita
fa rumore, fa rumore!”
Il corteo avanza,
Santo Spirito: “La piazza
che vive il degrado”,
ironia dell’altoparlante.



Sara al centro,
una figura del Botticelli,
parla di libri, musica,
incontri, concerti.
Ferrari al Ponte Vecchio?
No a un caffè libreria?                      
                    

Due gitane, vestiti rossi
battono le mani,
musica, flamenco
sul sagrato della Chiesa.
La facciata apre le ali
nell’armonia delle volute. 

Roberto Mosi, 10 agosto 2013

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