Roberto
Mosi, BARBARI. Masso delle Fate
Dalle steppe a Florentia, alla porta ad Aquilonem.
Il romanzo storico è dedicato all’invasione
dei barbari guidati dal re ostrogoto Radagaiso in Italia negli anni 405-406 e
alla vittoria presso Fiesole che riportò su di essi il generale romano
Stilicone. L’autore, nelle vesti di un romano, già ufficiale dell’esercito, che
risiede in una villa della campagna fiesolana, partecipa alle vicende di quegli
anni, con uno sguardo attento allo scorrere degli eventi dell’epoca.
Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio,
Vasari intese rappresentare le glorie politiche e militari dei Medici,
illustrando anche pagine epiche dell'antica storia della Toscana. Fra queste mi
ha sempre colpito “La vittoria sul re barbaro Radagaiso” (406 d.C.), uno dei
quadri che compongono il ciclo pittorico vasariano. Le figure del re barbaro
arrivato fino alle mura di Firenze dalle lontane terre presso il Danubio e del
generale Stilicone, comandante dell’esercito romano, che lo sconfisse, hanno
avuto una forte risonanza nella storia di Roma, nei racconti e nelle leggende.
La sanguinosa battaglia che si combatté nella valle del Mugnone, presso
Fiesole, fu l’ultima vittoria dell’impero romano contro i barbari, prima della
disfatta definitiva.
Un giorno camminando nei pressi di Fiesole, mi
sono imbattuto nel cartello che indicava il “Sentiero di Stilicone”. È come se
avessi trovato un riscontro concreto all'opera del Vasari e ho cominciato ad
approfondire quegli avvenimenti e alcuni aspetti di quel periodo che sono
rimasti come in disparte perché l’attenzione degli storici si è rivolta,
soprattutto, alla città medievale di Dante Alighieri e all’epoca
rinascimentale.
Oltre alla raccolta di
documenti e pubblicazioni sul tema, mi piace visitare i luoghi che hanno visto
quegli avvenimenti e percorrere a piedi, in compagnia della mia canina Gilda, i
sentieri che li attraversano, sul crinale delle colline oltre Fiesole e nella
valle del Mugnone, dove posero le tende i barbari arrivati a migliaia e
migliaia e dove si scontrarono con i soldati romani; una piccola valle dove
scorre in basso il fiume, mi siedo sulle sue rive, chiudo gli occhi e sento
ancora l’eco di quella furiosa battaglia, le urla dei guerrieri, il cozzo
feroce delle armi, il lamento dei feriti.
Questi interessi sono diffusi, condivisi da
cittadini e da associazioni; il segno più evidente è rappresentato dalla
realizzazione nel comune di Fiesole del percorso escursionistico “Il sentiero
di Stilicone”.
L’interesse per queste vicende dell’inizio del
V secolo è coltivato da varie pubblicazioni e dai social media, che presentano
racconti e leggende, sviluppate intorno a quegli eventi, con svariate immagini
dei luoghi e dei personaggi; immagini riprese dalla iconografia classica o
contemporanee, nella forma dei fumetti.
Nella mia opera
collego episodi locali e personaggi storici e di fantasia ad un contesto
storico generale come se mi ponessi in alto, sulla cima delle colline e
osservassi lo svolgersi degli avvenimenti, gli scontri fra le fazioni civili e
religiose, in un paesaggio rimasto sostanzialmente invariato e l'irrompere in
questo mondo dei barbari arrivati dalle steppe cinte dall’oceano dei
ghiacci.
Una posizione in alto, dunque, che è anche
oggi da mantenere, per osservare, e comprendere, eventi, situazioni, legati a
popoli che lasciano le loro terre, che emigrano e, al loro arrivo, trovano
nuovi barbari.
Roberto Mosi, BARBARI. Masso delle Fate
RispondiEliminaDalle steppe a Florentia, alla porta ad Aquilonem.
Il romanzo storico è dedicato all’invasione dei barbari guidati dal re ostrogoto Radagaiso in Italia negli anni 405-406 e alla vittoria presso Fiesole che riportò su di essi il generale romano Stilicone. L’autore, nelle vesti di un romano, già ufficiale dell’esercito, che risiede in una villa della campagna fiesolana, partecipa alle vicende di quegli anni, con uno sguardo attento allo scorrere degli eventi dell’epoca.