venerdì 29 settembre 2023

Salviamo le Gualchiere di Remole - "L'Opificio delle Arti": la manifestazione - Poesie dall'antologia "Amo le parole"





          Alle Gualchiere di Remole la manifestazione dell' "OPIFICIO DELLE ARTI" il sabato 23 settembre 2023, evento progettatto per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sullo stato di degrado dell'antico opificio, di origine medievale, alle origini, con il sistema delle gualchiere lungo il fiume, della ricchezza e della fama del Comune di Firenze. 


          La manifestazione è stata articolata nei seguenti passaggi: Storia, Arti Visive Letterarie Musicali, Poesia, con la partecipazione di:
GRAZIA BIANCHI
CINZIA COSI
PIERO GENSINI
ENRICO GUERRINI
ALBERTO INGLESI
STELIO MASSINI
ROBERTO MOSI
          La manifestazione era a cura della Associazione Ripolese per la Cultura
e l’Ambiente, l’A.R.C.A. 



          Roberto Mosi, per la poesia,  ha ripreso una serie di liriche dalla Antologia "Amo le parole. Poesie 2017-2023", Ladolfi Editore, di recentissima pubblicazione. 


Nella prima parte dell'intervento ha presentato le sue poesie dedicate all'Arno, alla bellezza, alla storia “L’oro del fiume”,  “Piazzale Michelangelo”(il fiume visto dall’alto al tramonto , il fiume colorato di rosso, come sangue, fa pensare alla guerra, alle guerre vicine", “L’Arno in piena” (con il tema dell’inquinamento, della plastica....), Le Murate” (le alluvioni di ieri e di oggi; la rinascita del complesso delle Murate), "Sul fiume di notte" (da un "dialogo" con Marcel Proust).

Sul fiume di notte

.

La barca scivola al centro

del fiume foderato di notte,

la pertica affonda nell’acqua

spinta nel fondo dal barcaiolo.

Le braccia del Ponte Vecchio

si aprono illuminate di finestre

.  .  .  .  .  .  .  .

          Nella seconda parte dell'intervento, Roberto Mosi, si è soffermato sulle poesie dedicate alle acque delle fonti, dal poema "Orfeo in Fonte Santa" (con il tema dell'Arcadia dei Pasori Antellesi, della via della Transumanza verso le Maremme, le pagine della lotta nel periodo della Resistenza, il femminicidio di cui fu testimone la fonte ,...), e dalla composizione "Concerto" (i versi dedicati, per il Golgo di Baratti, alla Fonte di San Cerbone, alla Fonte del Pozzino e alla Fonte delle Serpi in Amore).

          E' importante dunque rilevare che la manifestazione "Opificio delle Arti" ha rinnovato un costante impegno sociale per salvare dal degrado, dalla distruzione le Gualciere di Remole, patrimonio prezioso di tutta la comunità.

Preziosa a questo riguardo la scheda preparata dalla Associazione Italia Nostra, presente online.



"Le Gualchiere di Remole sono ubicate sulla riva sinistra dell'Arno, in un contesto particolarmente naturalistico. Queste strutture, anticamente utilizzate per la follatura dei panni e disabitate dalla Seconda Guerra Mondiale, costituiscono un importante esempio di archeologia industriale risalente al XIV secolo. L'edificio ha impianto rettangolare, con l'asse quasi parallelo al corso dell'Arno, ed è concluso alle estremità dai due corpi turriti, più alti. La struttura è mista in pietra e mattoni. Attorno all'organismo architettonico delle Gualchiere, si articola il borgo di semplici case rurali.

Il complesso, deputato fin dal XIV secolo alla follatura, costituisce un raro esempio di opificio medievale. All'interno dell'edificio è tuttora conservato l'impianto idraulico antico, formato dalla pescaia, dalla diga, dalle cateratte e dal porticciolo per caricare i panni. Nelle gualchiere costruite sull'Arno, infatti, si sfruttava l'energia dell'acqua per consentire il funzionamento dei macchinari che battevano e pressavano le pezze di lana; le tele ancora umide venivano poi trasportate, via fiume, a Firenze per le successive operazioni di finitura.

Le Gualchiere di Remole, unica traccia di questa tipologia una volta molto diffusa sulle rive dell'Arno, costituiscono la preziosa testimonianza della fiorente industria laniera fiorentina a partire dal XIV secolo. Infatti, la lavorazione del panno di lana e la sua commercializzazione furono le attività che accrebbero la potenza economica di Firenze nel Trecento.

Motivazioni del degrado

Aspetti strutturali (fratture), Aspetti strutturali (crolli), Superficiali (umidità), Superficiali (vegetazione), Superficiali (mancanza di intonaco.), Generali (abbandono), Uomo (finestre rotte), Uomo (graffiti)

Nel 2017, il Comune di Firenze metteva all'asta il monumento, nonostante le dichiarazioni di tutela espresse dall'Unesco. Dopo varie aste andate a vuoto, il bene è stato tolto dalla lista delle proprietà alienabili e inserito in quelle da valorizzare. Attualmente, le Gualchiere di Remole rientrano nel programma di interventi di manutenzione ordinaria dell'alveo, delle sponde e delle banchine di tutto il tratto della Gora di Remole, lungo circa 440 metri. È prevista la progettazione di percorsi pedonali e ciclabili. I lavori, finanziati dal Comune di Firenze, sono stati avviati nel 2020 e hanno previsto la messa in sicurezza del complesso.

L'edificio delle Gualchiere è recintato ed è visibile solo dall'esterno. Il borgo adiacente è disabitato, con l'unica presenza dello scultore Piero Gensini, che vi ha allestito il proprio atelier d'arte."

 


martedì 19 settembre 2023

"BARBARI": Nicoletta Manetti, Sylvia Zanotto, l'Autore e i disegni di Guerrini; 26-9 Giardino delle Rose


Sono state dieci le presentazioni del libro "Barbari", Masso delle Fate, di Roberto Mosi, dall'inizio dell'anno; l'ultima a  Poggio Pratone, Fiesole, in occasione della I Festa campestre per la rievocazione della Battaglia di Montereggi (406 d.C.), che fu l'ultima vittoria di Roma contro i barbari prima del crollo dell'impero. Il pittore Enrico Guerrini ha partecipato alle presentazioni del libro e ha disegnato in estemporanea i personaggi del libro, la battaglia, re Radagaiso, il protagonista Rufo, la principessa Serena, l'accampamento dei barbari, il foro della Florentia romana ...  

L'incontro di martedì 26 settembre, ore 17, al Giardino delle Rose, è l'occasione per presentare la rassegna dei "favolosi" disegni e cartoni di Enrico Guerrini, per assistere ancora a suoi interventi in estemporanea e per seguire l'illustrazione di Nicoletta Manetti e dell'autore, Roberto Mosi. Sylvia Zanotto dedicherà all'icontro una perfomance, da par suo ....













BARBARI

Dalle Steppe a Florentia alla porta Contra Aquilonem

Roberto Mosi - Masso delle Fate Edizioni, 2022, pagg.90, 12

info@massodellefate.it ; t. 055 8734952

 

Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso!

Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia.

Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole.

Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. E’ l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero!

Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo. 

Libreria Feltrinelli, via de’ Cerretani 4 Firenze

Libreria Salvemini, piazza Salvemini 18 (Arco di San Pierino), Fi

 




domenica 10 settembre 2023

Festa per la battaglia di Montereggi, Fiesole - Il romanzo storico "Barbari"

 


          Si è conclusa la prima edizione della Festa Campestre a Poggio Pratone, vicino a Fiesole. Circa 300 persone hanno partecipato domenica 10 dicembre 2023, alla prima Festa Campestre organizzata dal Comune di Fiesole e dalle Associazioni del territorio: più di venti hanno aderito e animato la Festa!  La rievocazione della battaglia di Montereggi è stata una bella giornata di condivisione e di festa, con musica, sport, approfondimenti e tanta voglia di stare insieme.

          Con questa iniziativa si è voluto ricordare la battaglia in cui nell’agosto del 406 l’esercito romano del comandante Stilicone salvò Firenze dagli Ostrogoti, da una massa enorme di “Barbari, comandata del re Radagaiso e proveniente dalle terre presso il Danubio. Fu l’ultima vittoria di Roma contro i Barbari, prima della disfatta finale dell’Impero. A Poggio Pratone – a 700 m, detto “il tetto di Fiesole” – si può arrivare solo a piedi per facili sentieri, con paesaggi straordinari, e grazie ad una ottima organizzazione, sono state previsti tre punti diversi di partenza con accompagnatori che hanno guidato i partecipanti.

          Al centro della Festa, il Gioco della Battaglia, un divertente tiro al bersaglio, con batterie di lanciatori, munizioni particolari, sagome di guerrieri disposte su campo. 





  All’inizio della Festa, dopo i saluti del sindaco Anna Ravoni e l’illustrazione dello storico Marco De Marco, è intervenuto Roberto Mosi, autore del recente romanzo storico dedicato alla battaglia di Montereggi e all’assedio di Firenze: “BARBARI. Dalle Steppe a Florentia, alla Porta Contra Aquilonem”, 2022.

          Ecco l’intervento di Mosi su alcuni passaggi del romanzo:

“Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso! Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia. Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole. Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. È l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero! Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.”




















martedì 5 settembre 2023

The Battle of Montereggi is relived, Poggio Pratone, Fiesole: Radagaiso against Stilicho - The novel "Barbarians", Masso delle Fate Edizioni






Rivive la Battaglia di Montereggi, Poggio Pratone, Fiesole : Radagaiso contro Stilicone - 

Il romanzo "Barbari", R. Mosi,                   Masso delle Fate Edizioni

Domenica 10 settembre 2023 ore 10,30
Prima edizione della Festa Rievocazione della Battaglia di Montereggi tra Romani e
Ostrogoti, sulla vetta di Poggio Pratone, il “tetto di Fiesole” (702 m. slm.)
Evento proposto dal Comune di Fiesole e organizzato con il contributo di numerose Associazioni fiesolane.
A Poggio Pratone si può arrivare solo a piedi, attraverso facili sentieri, per questo sono stati previsti 3 punti di
partenza per le escursioni, tenendo conto della possibilità di parcheggiare le auto con facilità.
E' fondamentale vestirsi in modo adeguato, indossare scarpe da escursionismo o con buona scolpitura.
Il pranzo e le bevande saranno offerti ma è necessario portarsi una propria scorta d'acqua.
ESCURSIONI:
· 1 Rosa - Ore 8,00 Accompagnatori Gruppo Escursionistico "Il Crinale" - Partenza dal Prato del
Madonnino in via dell'Olmo (stradina dietro all'Hotel Dino all’Olmo) - Durata 1h,45'
· 2 Giallo - Ore 8,00 Accompagnatori ProLoco Valle dell'Arno - Partenza Circolo ARCI La Montanina a
Montebeni - Durata 2 h
· 3 Verde - Ore 9,15 Accompagnatori Gruppo escursionistico "Il Crinale" - Partenza a piedi dalla sbarra
Telecom del Monte Fanna - Durata 45'. (Data l'impossibilità di parcheggiare, le associazioni rendono
disponibile un servizio di navette dal Parcheggio di via degli Artigiani a Fiesole con partenze dalle ore
8,00 alle 8,40).
Dalle ore 11,00 Apertura degli stand:
· Artisti Fiesolani Esposizioni e performances
· GIROS Esposizione fotografica
· Arcieri del Rovo Dimostrazioni e piccoli corsi di insegnamento su un campo di tiro con
paglioni e archi regolamentari.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ore 10,00 - 10,20 Accoglienza dei partecipanti con le marce della Filarmonica di Fiesole.
Ore 10,30 - 11,00 Saluto del Sindaco Anna Ravoni e descrizione dei motivi della rievocazione, letture e
approfondimenti dello scenario e dei particolari storici a cura di Marco De Marco.
Ore 11,00 Inizio del GIOCO della BATTAGLIA. Un divertente tiro al bersaglio in batterie da 20 lanciatori (10
per l'esercito romano e 10 per quello ostrogoto) che lanceranno particolari munizioni ad
altrettante sagome disposte sul campo. Aperto a tutti i partecipanti, proseguirà nell'arco della
giornata e si concluderà con la premiazione dell’esercito vincitore, a cui andrà il trofeo che sarà
custodito nel Comune di Fiesole fino alla prossima edizione. Il gioco è realizzato e curato dal
Gruppo Il Crinale.
Ore 11,30 - 11,50 Filarmonica di Fiesole Marce
Ore 12,00 - 12,20 Coro Bella Ciao di Fiesole "Cinque canzoni per non dimenticare, rileggere la storia per
non ripeterne gli errori e lottare per un mondo più giusto e più umano"
Ore 12,30 - 12,45 Girasole Associazione Culturale "Suoni Vibrazioni Canto"
Ore 13,00 - 14,30 PRANZO offerto ai partecipanti
Ore 15,00 - 15,20 Coro Bella Ciao di Fiesole Prove aperte
Ore 15,30 - 15,45 Girasole Associazione Culturale "Intenzioni Gesto in Movimento"
Ore 16,30 – 17,00 Chiusura dei GIOCHI e degli stand, premiazione e saluti. Escursioni di ritorno ai luoghi di
partenza.
A partire dalle ore 17.30 navette disponibili alla Sbarra Telecom del Monte Fanna per rientrare al Parcheggio di
via degli Artigiani.
In caso di maltempo, l’evento sarà rimandato a data da definire, che sarà poi comunicata sui canali del Comune.


Scheda del libro

 

BARBARI

Dalle Steppe a Florentia alla porta Contra Aquilonem

Roberto Mosi - Masso delle Fate Edizioni, 2022, pagg.90, 12

info@massodellefate.it ; t. 055 8734952

 

Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso!

Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia.

Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole.

Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. E’ l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero!

Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.






 

 

 





 

sabato 2 settembre 2023

Luminaria per San Cerbone - Golfo di Baratti- - 2 settembre 2023

 









E-book MITO: comprende al Fonte di San Cerbone


La fonte di San Cerbone

Concerto per il golfo di Baratti

 

           Chi non beve alla fonte di  San Cerbone

             è un ladro o un birbone!

                     Detto popolare della Maremma 

                                      

La fonte fluisce perenne

l’onda del mare l’attende

moto sinuoso fluente

assorbe, la espelle

il parto di un nascituro.

 

Il rivolo invade

i forni fusori emersi

i ricordi della fusione

i fuochi sempre accesi

di un popolo nero di fumo.

 

Brillano d’argento

gli antichi cumuli

dense nubi di fumo

fino ai resti del porto

per le navi dall’Elba.

 

Rivoli di folla a frotte

giungono da Piombino

incoronata di fiamme

scendono sulla spiaggia

borse di frigo in spalla.

 

Un branco di cinghiali

scende dal bosco

le setole d’argento

grufola si crogiola

nell’acqua di fonte. 

 

 

            

Borbotta la fonte:

“Sgorga l’acqua

copre  Cerbonio

alla vista dei Barbari

dopo il trasporto dall’Elba.”

 

Barbari sulla spiaggia

biondi capelli sciolti

sulle groppe dei cavalli

la campana di Populonia ,

la furia degli invasori.

 

Belve nella fossa,

la condanna di Totila.

 “L’orso l’assale

si ferma cade ai piedi,

agnello mansueto.”

 

Bambini, castelli

di ciottoli neri

da abbattere uno a uno,

racconti dei padri

arrivati dal nord.

 

Barbari nel bunker

mani alla mitragliatrice,

s’illumina il mare

cantano cicale assetate

borbotta la fonte.

 

Roberto Mosi