ROBERTO MOSI, Promethéus. Il dono del fuoco, Giuliano Ladolfi Editore,
Borgomanero 2021, € 10
Librerie Salvemini, Alzaia di Firenze - Presente online
Appunti di Lettura di Mariagrazia Carraroli
Pubblicata sul Blog “poesia3002”, 25 giugno 2021
Mariagrazia Carraroli
Come rappresentazione teatrale
Promethéus- il dono del fuoco- è il titolo del dramma in due tempi alla cui rappresentazione scenica sono invitata da Roberto Mosi, il colto amico poeta, regista di quest’opera, dove la parola poetica dialoga con la musica, la pittura e l’arte tutta, affannosamente cercando luce e risposta alla fatica del vivere.
La prima parola che, appena alzato il sipario, si affaccia emblematica sul proscenio, è “Cerco,,”: parola-voce in costante movimento tra cartelli stradali, murales di periferia, muraglie lontane e tatuaggi, tutta arte povera, tribale o modaiola, espressione variegata dell’uomo d’oggi, erede del troglodita di Lascaux:
I quadri vivono dell’aria/delle strade, dei muri bagnati/ dalla pioggia, del lento disfarsi//Mostrano l’anima del quartiere/ di quelli che l’abitano, volano/ poi via come gli angeli custodi (p.37)
La parola della poesia, proseguendo nella sua ricerca, incontra e ci fa incontrare la nave dei folli e poi un’altra follia che arresta la sua ansia distruttiva e arretra di fronte alla bellezza:
Nel Cenacolo si ferma la furia/ davanti all’arte di Andrea del Sarto (p.44)
E ancora il N.O.F.4 Nannetti, graffittaro ante litteram che graffia sul muro del manicomio di Volterra le inascoltate parole di libertà e di volo della sua anima, e che immagina di salire su un’astronave per toccare le stelle, quelle stesse, forse, sognate e catturate ad Arcetri da Galileo. Sì, perché poesia e follia sono amiche e insieme concimano la terra della scienza, aprendo sotterranei sentieri alle sue più ardite scoperte.
Nel secondo tempo del dramma l’autore/ regista ci accompagna nei tempi e nei luoghi del mito, dove Prometeo campeggia con i suoi doni, mentre Beethoven suona: la poesia, infatti, può generare il miracolo quantico della soppressione dello spaziotempo, dando origine a un luogo dove possono convivere speranza e angoscia, salvezza e perdizione, Fibonaci e David Bowie, scienza e bellezza e dove un virus che ha falcidiato un’umanità sgomente e imbavagliata, entra in scena, per poi esserne scalzato dalla forza che fin dai primordi guida l’uomo e dona luce alla sua intelligenza:
Prometeo e Antigone illuminano/ la via all’uomo per riprendere a vivere/ per riconquistare l’amore
(p. 55)
Qui cala il sipario, e mentre lo spettatore/lettore resta sospeso, due parole seguitano a rimanere accese ai suoi occhi: la prima (Cerco) e l’ultima (amore) in scena, rivelando, dopo il tragitto tra città, dolori, conquiste, storie e storia dell’uomo, l’essenziale, ineludibile anelito di ciascun essere sulla terra, la cui anima grida con il poeta: Cerco amore! Un Amore che l’autore ha rappresentato con la sua bella foto di copertina, amore spesso messo in croce dall’uomo, ma che sempre risorge dopo ogni individuale o collettiva pandemia.
C.B. 22 giugno 2021
Mariagrazia Carraroli
****
MARIAGRAZIA CARRAROLI
Nata a Verona nel 1940, vive a Campi Bisenzio. Il suo incontro con la poesia risale agli anni
della maturità.
Ha collaborato con la rivista pedagogica CEM‐Mondialità con “Note di vita vissuta” che
sono state poi pubblicate, assieme a sue liriche, in diverse raccolte e Antologie edite da La
Scuola, Le Stelle, S.E.I., De Agostini…Molti i riconoscimenti e i premi nazionali e
internazionali ricevuti, dei quali gli ultimi sono stati: nel dicembre 2006, il Fiorino
d’Argento del Premio Firenze‐Europa per l’opera edita “E nella sera un’ombra”, nel
maggio 2007, la medaglia d’oro del Premio Il Litorale all’opera edita “Coniugazioni”,
nell’aprile 2008, il Primo Premio all’Atto Unico “N.O.F.4 Nanetti Oreste Fernando”
, opera ancora inedita in poesia, del Concorso Nazionale Sarah Ferrati e il Primo Premio
per una silloge inedita al Premio Inedito Città di Chieri e colline di Torino, nel maggio
2009. È alla sua decima pubblicazione col libro di poesia “MAI PIU’ “con le immagini di
Luciano Ricci, libro dedicato ai martiri di Sant’Anna di Stazzema, FlorenceArtEdizioni.
L’inedito ha ricevuto il Premio Speciale L’erisipela “Poesia per la Pace”2008
Collabora con Franco Maniscalchi, presidente di Pianeta Poesia, curando la
presentazione di autori nelle Librerie e alla Biblioteca Marucelliana di Firenze.
Hanno scritto di lei giornali, riviste settimanali e mensili a larga diffusione e sue poesie
sono state lette in radio e tv private, Radio della Svizzera Italiana, Radio Montecarlo, RAI
Uno e RAI Tre.
Il suo lavoro creativo trova completamento e stimolo dalla feconda collaborazione con
Luciano Ricci, suo marito, pittore e fotografo.
MARIAGRAZIA CARRAROLI
Nata a Verona nel 1940, vive a Campi Bisenzio. Il suo incontro con la poesia risale agli anni della maturità. Ha collaborato con la rivista pedagogica CEM‐Mondialità con “Note di vita vissuta” che sono state poi pubblicate, assieme a sue liriche, in diverse raccolte e Antologie edite da La Scuola, Le Stelle, S.E.I. , De Agostini…Molti i riconoscimenti e i premi nazionali e internazionali ricevuti, dei quali gli ultimi sono stati: nel dicembre 2006, il Fiorino d’Argento del Premio Firenze‐Europa per l’opera edita “E nella sera un’ombra”, nel maggio 2007, la medaglia d’oro del Premio Il Litorale all’opera edita “Coniugazioni”, nell’aprile 2008, il Primo Premio all’Atto Unico “N.O.F.4 Nannetti Oreste Fernando” ,opera ancora inedita in poesia, del Concorso Nazionale Sarah Ferrati e il Primo Premio per una silloge inedita al Premio InediTO Città di Chieri e colline di Torino, nel maggio 2009 . E’ alla sua decima pubblicazione col libro di poesia “ MAI PIU’ “ con le immagini di Luciano Ricci, libro dedicato ai martiri di Sant’Anna di Stazzema , FlorenceArtEdizioni . L’inedito ha ricevuto il Premio Speciale LericiPea “Poesia per la Pace”2008 Collabora con Franco Manescalchi, presidente di Pianeta Poesia, curando la presentazione di autori nelle Librerie e alla Biblioteca Marucelliana di Firenze. Hanno scritto di lei giornali, riviste settimanali e mensili a larga diffusione e sue poesie sono state lette in radio e tv private, Radio della Svizzera Italiana, Radio Montecarlo , RAI Uno e RAI Tre. Il suo lavoro creativo trova completamento e stimolo dalla feconda collaborazione con Luciano Ricci, suo marito, pittore e fotografo.
Qui cala il sipario, e mentre lo spettatore/lettore resta sospeso, due parole seguitano a rimanere accese ai suoi occhi: la prima (Cerco) e l’ultima (amore) in scena, rivelando, dopo il tragitto tra città, dolori, conquiste, storie e storia dell’uomo, l’essenziale, ineludibile anelito di ciascun essere sulla terra, la cui anima grida con il poeta: Cerco amore! Un Amore che l’autore ha rappresentato con la sua bella foto di copertina, amore spesso messo in croce dall’uomo, ma che sempre risorge dopo ogni individuale o collettiva pandemia.
RispondiElimina