domenica 27 dicembre 2020

"Aquiloni sull'Arno" - Ricordo dello spettacolo sul greto del fiume, musica e poesia


A Q U I L O N I  SULL’ A R N O

18 giugno 2010  –  Società “Canottieri Firenze”

POESIE E MUSICA

 L’iniziativa è promossa dalla Società “Canottieri di Firenze”.       Fondata nel 1886, la Società è parte integrante del patrimonio culturale e sportivo della città.

    POESIE

Le poesie sono tratte dal libro Aquiloni di Roberto Mosi (Ediz. Il Foglio, Piombino 2010; e-book: Ediz. www.larecherche.it, Libri Liberi). Si presenta una scelta di venti poesie raccolte intorno ai temi dell’“arrivo” della protagonista del libro, la piccola Marta, del gioco e del divertimento, della favola, il viaggio nella città con lo sguardo dei bambini.

Leggono i testi Giulia Capone Braga, Roberto Mosi e Renato Simoni.


    MUSICA

  ( a cura di Barbara Betti)

         RICERCARE

In Greco ETAZEIN (Ricercare, Esaminare) da ETYMOS-ETEOS che significa VERO, AUTENTICO.

 

Questo termine indica principalmente un tema, un’idea primigenia, dalla quale si sviluppano rami ed elaborazioni sempre più ampie e virtuosistiche della radice primaria.

Il Ricercare e le forme Cameristiche ad esso legate non sono molto noti al grande pubblico, ma senza il lavoro di preparazione e codificazione di queste forme di linguaggio, non sarebbe stato possibile il raggiungimento delle vette espressive di Mozart, Beethoven o Schubert.

Allo stesso modo, il concetto poetico ed emotivo, nasce e si sviluppa da un imput primario per evolversi attraverso un percorso di impatti e reazioni intime che si muovono attraverso percorsi indipendenti, ma sempre legati dalla prima emozione ispiratrice.

PAROLE E MUSICA

 

Quando ho letto Aquiloni la prima volta ho immediatamente avuto la sensazione di entrare in un diario.  Attraverso le pagine di Roberto Mosi ci ritroviamo a percorrere e guardare il cammino della sua vita, a percepire le sue emozioni ed entrare da ospiti nel suo privato.

 Marta sta per arrivare, ancora non c’è ma è già un tema esistente, un’idea primigenia che deve solo manifestarsi.

Ecco perché il tema musicale della serata è basato sul “Ricercare”: il Ricercare è un’idea, un fondamento, un tema interiore ancestrale che prende vita da una voce primaria, sola, unica, che poi si svilupperà in un percorso sempre più elaborato e virtuosistico, modificandosi attraverso altre voci, colori, possibilità.

Marta cresce e la vita si evolve in gioco, così come il Ricercare si amplierà prima con una, con due, poi a tre voci, passando dal tema del Ricercare per evolversi fino a diventare “Serenata” e “Divertimento.”

I “Divertimenti” sono composizioni cameristiche spesso composte per occasioni speciali nell’ambito della vita di corte. In particolare, il “Divertimento” di Anton Albrechtsberger, con dedica “Per il Giorno del Compleanno”, fu composto e donato dall’autore nel 1768 alla Corte Viennese.

In questa serata la musica non dovrà essere protagonista, sarà solamente la cornice del racconto e del viaggio nel quale Roberto Mosi ha voluto portarci.

Citando da una lettera di Henry Eccles …”vi lascio una cornice di suono, si che vogliendo recordare il momento possiate imaginarlo recolto intro uno spazio che sola voi possiate contemplare nel modo a voi gradito”…

 

Musicisti: Barbara Betti: contrabbasso

                  Giacomo De Simonis: fagotto

                  Diego Rodriguez: viola


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“Aquiloni sull’Arno”, davanti al Ponte Vecchio

POESIA E MUSICA

Recital dal libro “Aquiloni” di Roberto Mosi

 

    Il recital “Aquiloni sull’Arno” è stato promosso dalla Società “Canottieri di Firenze” che ha le proprie strutture sulle rive dell’Arno, nei pressi del Ponte Vecchio. Fondata nel 1886, la Società è parte integrante del patrimonio culturale e sportivo della città.

    Davanti ad un numeroso pubblico, dopo i saluti del presidente, nell’ora del tramonto, ha avuto inizio il recital di poesie dal libro Aquiloni (editore il Foglio, Piombino 2010; in forma di e-book, editore www.larecherche.it 2010), legate  ai temi dell’“arrivo” della protagonista del libro, la piccola Marta, del gioco e del divertimento, della favola, della scoperta della città con gli occhi dei bambini. I testi sono stati letti da Giulia Capone Braga, Roberto Mosi e Renato Simoni.  Un trio ha accompagnato la lettura: Barbara Betti: contrabbasso, Giacomo De Simonis: fagotto, Diego Rodriguez: viola.

    Un vero e proprio progetto, ideato da Barbara Betti, ha caratterizzato la parte musicale, fondato sul tema del ricercare (in Greco ETAZEIN (Ricercare, Esaminare) da ETYMOS-ETEOS che significa VERO, AUTENTICO). Agli spettatori è stato spiegato come il termine ricercare indica un tema, un’idea primigenia, dalla quale si sviluppano rami ed elaborazioni sempre più ampie e virtuosistiche della radice primaria. “Il Ricercare e le forme Cameristiche ad esso legate non sono molto noti al grande pubblico, ma senza il lavoro di preparazione e codificazione di queste forme di linguaggio, non sarebbe stato possibile il raggiungimento delle vette espressive di Mozart, Beethoven o Schubert. “

    Barbara Betti ha dettto che “quando ho letto “Aquiloni” la prima volta ho immediatamente avuto la sensazione di entrare in un diario.  Attraverso le pagine di Roberto Mosi ci ritroviamo a percorrere e guardare il cammino della sua vita, a percepire le sue emozioni ed entrare da ospiti nel suo privato. Marta sta per arrivare, ancora non c’è ma è già un tema esistente, un’idea primigenia che deve solo manifestarsi. Ecco perché il tema musicale della serata è basato sul “Ricercare”: il Ricercare è un’idea, un fondamento, un tema interiore ancestrale che prende vita da una voce primaria, sola, unica, che poi si svilupperà in un percorso sempre più elaborato e virtuosistico, modificandosi attraverso altre voci, colori, possibilità.

    Marta cresce e la vita si evolve in gioco, così come il Ricercare si amplierà prima con una, con due, poi a tre voci, passando dal tema del Ricercare per evolversi fino a diventare “Serenata” e “Divertimento.” I “Divertimenti” sono composizioni cameristiche spesso composte per occasioni speciali nell’ambito della vita di corte. In particolare, il “Divertimento” di Anton Albrechtsberger, con dedica “Per il Giorno del Compleanno”, fu composto e donato dall’autore nel 1768 alla Corte Viennese. In questa serata la musica non dovrà essere protagonista, sarà solamente la cornice del racconto e del viaggio nel quale Roberto Mosi ha voluto portarci.

Citando da una lettera di Henry Eccles …”vi lascio una cornice di suono, si che vogliendo recordare il momento possiate imaginarlo recolto intro uno spazio che solo voi possiate contemplare nel modo a voi gradito”…

    Alla fine del recital è rimasta viva negli spettatori questa cornice viva di suono, mentre gli ultimi raggi del sole si affacciavano sotto le arcate del Ponte Vecchio e, poco oltre, del Ponte a Santa Trinita.

 

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Recensione di Stefania Diamanti

Rivista “Poeti e poesie. Mappe e percorsi”, n. 20, agosto 2010.

Pagg. 118-119

 

Roberto Mosi, Aquiloni, Ed. Il Foglio, 2010-09-23

 


L’autore presenta le sue poesie dedicate a Marta ed Anna con Prefazione e Postfazione da lui stesso scritte.

Aquiloni è un testo di 43 poesie: piane, scorrevoli, di rapida comprensione perché il poeta fa bere il lettore nel suo calice contenente serenità, giovinezza ritrovate nel ruolo di nonno.

Quest’uomo ormai canuto ringiovanisce nell’accudire alla nipotina Marta, che, giorno dopo giorno, si trasforma sotto i suoi occhi, offrendogli immagini straordinarie di cui egli offre svariati flash: dai primi momenti di vita al balbettio, ai giochi della prima infanzia, alle passeggiate sulla bicicletta del nonno o quando dalla finestra lanciavano insieme aeroplani di carta ridendo. Tanta gioia, poeticità semplice sono espresse in modo soffice e lieve come una nube adombrata dalla luna su un poetico sfondo marino. Alla fine l’autore rivolge la sua attenzione alla sopraggiunta nipotina Anna sempre con lo stesso slancio affettivo che lo fa tornare emotivamente molto lontano nel tempo. Infatti, nella sua nuova “funzione” ritrova ancora il suo animo di fanciullo che gli fa godere la vita in senso pieno e nella maniera più sentita e autentica, evocando i suoi giorni più belli dell’età “favolosa”, quando culla le bimbe con le ninne nanne riafforate dai sogni infantili e dalle sue fiabe a suo tempo ascoltate. Due figure emergono dal contesto generale: quella della bimba e quella inalterabile, unica dell’uomo che, con la sua fantasia, trasportata dagli aquiloni, sale molto in alto in una simbiosi ben riuscita di fantasia e realtà.


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Gli aquiloni in volo nella Libreria Libri Liberi di Firenze.

La presentazione del libro “Aquiloni”di Roberto Mosi.

 

    La Libreria Libri Liberi, posta nel Centro di Firenze, presso  San Marco, è stata inondata di aquiloni in occasione della presentazione del libro di poesia di Roberto Mosi, edito da Il Foglio (2010) e già pubblicato come e-book da www.laRecherche.it (2009). Gli aquiloni disegnati dal pittore Enrico Guerrini volavano dal soffitto, dalle pareti, leggerissimi, creati con carta e fogli di plastica, inzuppati dei più diversi colori. Guerrini nel corso della perfomance, ha poi disegnato un quadro ispirato all’atmosfera del momento, dai suoni e dallo spirito della serata. La pittura si è come armonizzata con la poesia dell’autore, che presenta appunto – come è stato rilevato da alcuni critici – una gamma ampia di colori. Hanno dato forma a queste sensazioni, le voci di Giulia Capone Braga e di Renato Simoni, insieme a quella dello stesso autore.

    E’ stato poi l’autore ad illustrare il filo dei commenti e delle recensioni che si sono dipanate in questi mesi intorno al libro “Aquiloni”, interventi, fra gli altri, di Franca Alaimo e Fabio Simonelli, di Silvia Ranzi e Antonio Spagnuolo. Si è affermato che “il libro si presenta senza retorica e artifici. E’ un libro naturale come è naturale la vita nelle sue scansioni fondamentali: la nascita, la crescita, l’amore, la morte”. Il tema dominante è “il tempo, il suo trascorrere, la messe di ricordi che porta con sé.” La poetica di Mosi è assimilabile alla “poetica di J. M. Folon”, l’artista più amato dall’autore.

    Gli aquiloni disegnati da Enrico Guerrini prenderanno il volo nei prossimi giorni, oltre lo spazio della Libreria Libri Liberi, una libreria frequentata da ragazzi e dai loro genitori. Saranno presentati alla prossima festa regionale della creatività, porteranno in volo il senso della leggerezza, planando fra i versi della poesia e il gioco dei colori. 



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Rivista “Gradiva”

New York, U.S.A.

Numero 37/- 38, pag 252

Recensione di Luigi Fontanella

 

Roberto MosiAquiloni, Piombino, Edizioni IlFoglio, 2010, pp75, Euro 6

 

     Delizioso libricino di un poeta e saggista fiorentino che raccoglie un gruppo di poesie scritte per lo più per le sue nipotine. Atmosfera di magico incanto, tenerezza e gioco emergono da questi testi che posseggono la rara virtù della leggerezza e si pongono come dono inaspettato e gradito a chi sappia ancora oggi (soprattutto oggi) ridiventare bambino e guardare il mondo con la struggente innocenza che gli è propria. Cito fra le tante assai accattivanti la poesia eponima:

                      Aquiloni

Dodici bambini scendono a valle

seguendo il maestro,  le braccia

aperte nel vento, coperte da verdi

svolazzanti mantelle. Sulla neve

le spire di un lungo serpente.

 

Li seguo dai vetri del rifugio,

spariscono fra gli abeti del bosco.

Mi aspetto di rivederli in volo,

che si alzino come aquiloni

nella luce del sole al tramonto.

 

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Rivista “Gradiva”

New York, U.S.A.

Numero 37/- 38, pag 252

Recensione di Plinio Perilli

 

Roberto MosiNonluoghi, Biblioteca del Palagio di Parte Guelfa, Firenze 2009, pp.46, s.i.p.

 

    Poeta nonché fotografo, Roberto Mosi s’immerge e ci spalanca i nonluoghi privilegiati del mondo moderno, che ormai elegge aeroporti, stazioni, città, periferie, luoghi d’acqua e mercati, come luoghi arcani permanenti e insondabili del nostro stesso presente, presentito o presunto:

Bolle la pentola bolle

il sogno d’Europa il sogno

le fiamme ballano intorno

le streghe agitano il brodo.

 

Il dito del banchiere deluso

l’occhio aguzzo di un rom

il bianco sorriso di un nero

le vecchie gettano dentro.

 

Ronde occhiute in giro

zero tolleranza zero

idee solidali in fumo

lo scudo spaziale nel cielo.


 

1 commento:

  1. PAROLE E MUSICA



    Quando ho letto Aquiloni la prima volta ho immediatamente avuto la sensazione di entrare in un diario. Attraverso le pagine di Roberto Mosi ci ritroviamo a percorrere e guardare il cammino della sua vita, a percepire le sue emozioni ed entrare da ospiti nel suo privato.

    Marta sta per arrivare, ancora non c’è ma è già un tema esistente, un’idea primigenia che deve solo manifestarsi.

    Ecco perché il tema musicale della serata è basato sul “Ricercare”: il Ricercare è un’idea, un fondamento, un tema interiore ancestrale che prende vita da una voce primaria, sola, unica, che poi si svilupperà in un percorso sempre più elaborato e virtuosistico, modificandosi attraverso altre voci, colori, possibilità.

    Marta cresce e la vita si evolve in gioco, così come il Ricercare si amplierà prima con una, con due, poi a tre voci, passando dal tema del Ricercare per evolversi fino a diventare “Serenata” e “Divertimento.”

    I “Divertimenti” sono composizioni cameristiche spesso composte per occasioni speciali nell’ambito della vita di corte. In particolare, il “Divertimento” di Anton Albrechtsberger, con dedica “Per il Giorno del Compleanno”, fu composto e donato dall’autore nel 1768 alla Corte Viennese.

    In questa serata la musica non dovrà essere protagonista, sarà solamente la cornice del racconto e del viaggio nel quale Roberto Mosi ha voluto portarci.

    Citando da una lettera di Henry Eccles …”vi lascio una cornice di suono, si che vogliendo recordare il momento possiate imaginarlo recolto intro uno spazio che sola voi possiate contemplare nel modo a voi gradito”…



    Musicisti: Barbara Betti: contrabbasso

    Giacomo De Simonis: fagotto

    Diego Rodriguez: viola

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