Collegamento Literary
Un periodo difficile, costellato di paure per il coronavirus, quello che stiamo vivendo che vede la ripartenza di alcune manifestazioni culturali alle quali abbiamo preso parte, segnate da un senso diffuso di responsabilità per le regole da rispettare e, per altro verso, dall’affacciarsi di progetti, a volte, anche nuovi che presentano lo spirito dei tempi che stiamo attraversando ed hanno più che il respiro della realtà, quello dei sogni. Può essere interessante una piccola rassegna di queste esperienze.Appare
emblematico il racconto Una vacanza
sicura e divertente, che ho presentato il 28 agosto alla Rassegna 2020
“Campiglia Racconta”: una piccola famiglia fiorentina trova una soluzione
appropriata per passare vacanze felici e
sicure al mare, grazie alla sistemazione sugli alberi di un bosco presso il
borgo di Campiglia Marittima e affidandosi al volo in pallone per raggiungere
la spiaggia (si veda “Literary” del 3.9.2020, indirizzo: http://www.literary.it/occhio/dati/mosi_rob/2020/35-raccontare%20campiglia/la_manifestazione_raccontare.html
).
Nel quadro che stiamo presentando, ha segnato una decisa ripartenza – nella città di Firenze – il Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, fondato nel lontano 1843, oggi con una nutrita galleria di artisti (si veda: https://www.circoloartisticasadante.com/roberto-mosi/ ) che ha riaperto il 5 settembre la stagione degli eventi con la mostra “Opere grafiche di Soci Artisti del passato, dalla nostra collezione permanente”, fra i quali Primo Conti e Giovanni Fattori.
Il
Circolo è anche il luogo dove in maniera alacre, si sta lavorando alle prossime
manifestazioni. Fra i gruppi impegnati, quello dell’Officina del Mito che da
oltre cinque anni dedica periodicamente un evento ad un personaggio mitico, un
evento che racchiude pittura, scultura, musica, letteratura e poesia. L’ultima
iniziativa è stata la Mostra su Orfeo nel mese di marzo del 2019. Quest'anno è
la volta di Prometeo uomo e semidio che con coraggio e determinazione rubò a
Zeus il fuoco. È una delle figure più celebri della mitologia. Gli artisti
dell'Officina hanno lavorato sul tema e svelano, come in uno specchio, i loro
sguardi e le loro passioni (Mostra dedicata a Prometeo “Fuoco e Illuminazione”,
dal 3 al 16 ottobre).
È sembrata di rilievo la Festa organizzata l’11 settembre dalla Biblioteca Filippo Buonarroti per i quaranta anni della sua presenza attiva nel popolare quartiere di Novoli. Significativo il titolo dato alla Festa, dal pomeriggio alla sera, “Ritorniamo in biblioteca” con il proposito: “Celebriamo, accanto alla Sirena a due code, la rinascita della biblioteca, dal trasferimento a Villa Pozzolini nel 1980 alla riapertura dopo il lockdown”. La Villa Pozzolini - già esistente nel XIV secolo, era la casa dei Vernaccì, ricca famiglia fiorentina che la lasciò in eredità allo Spedale degli Innocenti nel 1528.Esempio dì architettura minore fu restaurata dal Buontalenti (Firenze, 1536 – 1608) per conto dello Spedale. Dell'antica istituzione possiamo ancora vedere l'emblema, il bambino in fasce sopra l'architrave del portone centrale e il foro rotondo che accedeva alla cosiddetta "ruota" dove venivano posti i bambini che si volevano abbandonare. Intorno alla Villa, un ampio giardino dove si è svolta la Festa ed è stata celebrata la statua, fortemente deteriorata, di una sirena a due code.
Un ricco programma di iniziative è stato annunciato dalla Biblioteca: in particolare, una settimana sarà dedicata al tema della salute mentale (10 ottobre, giornata internazionale) e in questa occasione saranno presentati: martedì 3 ottobre, il libro dedicato all’ex-manicomio di Firenze “Sinfonia per San Salvi”, ed. Il Foglio 2020, a cura di Roberto Mosi e Nicoletta Manetti; intervento di Gordiano Lupi (disegni all’impronta di Enrico Guerrini); venerdì 9 ottobre il video realizzato da Angiolo Pergolini per il libro su San Salvi (indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=GRnB9a3qF-k ) e il video realizzato da Virginia Bazzechi, dal romanzo “Esercizi di volo” (R. Mosi, Europa Edizioni 2017; indirizzo del video: https://www.youtube.com/watch?v=BSyTBlbCP2U ).
Un
secondo appuntamento per la presentazione del libro “Sinfonia per San Salvi”, è
previsto per martedì 13 ottobre al “Conventino”, via Giano della Bella, un
incontro che sarà dedicato – a differenza del primo, rivolto agli aspetti
visivi – a ricreare il profilo musicale del progetto della “Sinfonia”.
Un
quadro dunque di progetti e di iniziative realizzate, o da realizzare, in un
momento difficile nel quale è ancora presente il rischio del contagio e si
richiede da parte di tutti, responsabilità per il rispetto delle regole. Per
concludere, vogliamo esprimere, nell’attuale momento di difficoltà, la nostra
piena adesione a progetti che vedano la “riconciliazione” dell’uomo con la
natura, per ritrovare ragioni di speranza per il futuro, come il percorso
lirico e di conoscenza che proponiamo con la raccolta “Orfeo in Fonte Santa”,
Ladolfi 2019, posto ben in risalto dal video di Virginia Bazzechi, che propone
come incipit l’avvicinarsi dei “Pastori Antellesi” alla Fonte Santa (detta
anche “Fonte dei Baci”), indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=vIr8cLJC-fk .
Il video animerà questa settimana l’incontro di presentazione del libro, programmato
dalla Camerata dei Poeti, nel suo 91° Anno Accademico, presso l’Accademia “La
Colombaria” di Firenze.
Nell’ambito dei progetti da svolgere sul versante dei temi dell’ambiente, appare significativa la proposta, in fase di approfondimento, di dedicare il prossimo corso di scrittura legato alla rivista fiorentina di poesia comparata “Semicerchio”, ai temi dell’ecologia, in particolare, a un percorso di conoscenza e di laboratorio che si muova nella direzione dalla poesia del degrado ambientale (Ecopoetry) alla costruzione di una visione poetica per la città “verde”, per un mondo sostenibile, “in sintonia” con la natura. Nel programma del corso saranno da prevedere lezioni di esperti e di autori che portino esperienze e conoscenze riguardo alle dimensioni centrali di questo impegno, ricerche di laboratorio su esperienze di “incontro” con la natura (nelle diverse forme, il camminare, la fotografia, impressioni poetiche, …), laboratori per comporre testi poetici.
Si
ipotizza che i componimenti prescelti, siano da recitare al centro di una delle
foreste più belle della Toscana, la foresta demaniale del Pian degli Ontani,
dove l’artista Leonardo Begliomini ha realizzato l’opera “Un teatro per
Beatrice”, con un semplice palcoscenico in mezzo ad altissimi faggi, circondato
da posti per il pubblico degli spettacoli, scolpiti su alcuni tronchi. L’opera
è dedicata alla poetessa Maria Beatrice Bugelli, vissuta al Pian degli Ontani,
non lontano dall’Abetone, nell’Ottocento. L’artista afferma che “si tratta di
un palcoscenico per chiunque voglia salire alla ribalta inscenando perfomances,
declamando poesie, inventare sketch oppure, semplicemente intrattenere amici e
familiari” (da Wikipedia).
Maria Beatrice Bugelli, più nota
come Beatrice di Pian degli Ontani,
e anche come Beatrice la poetessa-pastora,
nacque nel 1802 nel
comune di Cutigliano, sulla Montagna pistoiese. Rimasta orfana di madre
da piccola, seguì più volte il padre in Maremma per
aiutarlo nel suo lavoro. Non frequentò mai la scuola ed era di fatto
analfabeta.
“Se
volete sapere dov'era la mia scuola
su per i monti all'acqua e alla gragnola.
E questo è stato il mio imparare
vado per legna e torno a zappare”
Proprio
il giorno del matrimonio Beatrice si cimentò per la prima volta
nell'improvvisazione di alcuni versi fra l’ammirazione dei presenti. Venne
costantemente invitata ad esibirsi in feste in varie località della Montagna pistoiese e sempre riscuoteva
grande successo. Pur essendo analfabeta, grazie alla sua vena poetica creativa,
divenne celebre. Filologi, letterati iniziarono a recarsi a Pian degli Ontani
per conoscerla e per ascoltarla. Il primo a volerla conoscere fu Niccolò Tommaseo che la incontrò
nel 1832. Beatrice continuò a fare il suo mestiere
di pastora per tutta la vita. I versi di Beatrice sono intrisi delle sofferenze
provate, animati, tuttavia, da una forza interiore.
“Quanti
ce n’è che mi senton cantare
diran: Buon colei ch’ha il cor contento!
S’io canto, per non dir del male,
canto per iscialar quel ch’ho qua dentro
Canto per iscialar mi’ afflitta doglia
Sebben io canto, di piangere ho voglia:
canto per iscialar mi afflitta pena
sebben io canto di dolor son piena”
Perché,
dunque, non dedicare il prossimo corso di scrittura 2020-2021 alla pastora
Beatrice di Pian degli Ontani e non incontrarci, alla fine del corso, nella
foresta del Pian degli Ontani, dove sorge il “suo” teatro?
Un periodo difficile, costellato di paure per il coronavirus, quello che stiamo vivendo che vede la ripartenza di alcune manifestazioni culturali alle quali abbiamo preso parte, segnate da un senso diffuso di responsabilità per le regole da rispettare e, per altro verso, dall’affacciarsi di progetti, a volte, anche nuovi che presentano lo spirito dei tempi che stiamo attraversando ed hanno più che il respiro della realtà, quello dei sogni. Può essere interessante una piccola rassegna di queste esperienze.
RispondiEliminaGrazie Roberto per questo lavoro e lo sguardo attento a le tante angolazioni dell'animo umano e della natura che sai intrecciare sempre con leggerezza e profondita. Sono molto orgogliosa di collaborare con te. Ottima la tua idea finale, i versi tra gli abeti della poetessa pastora. Sono con te!
RispondiEliminaGrazie ... e io con te! Avanti , avanti
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