venerdì 26 ottobre 2018

Confidenze a un canarino


Da “Confidenze a un canarino” di Nicoletta Manetti, Prefazione di Caterina Bigazzi - Disegno dell'Autrice

STAMANI

Stamani mi ha svegliata
un ramo del giardino
ha bussato al mio vetro
col rigoglio della primavera in gola.

Mi ha cullata ieri sera
una pioggia cocciuta,
ho sentito il buio cadere
sul bianco del lenzuolo.

Ora cammina sul cuscino
inaspettato
un raggio.



PROGRAMMA

Ho molto da fare oggi.
Dopo anni di cielo elettrico e di tuoni
 è uscito il sole.
Posso stendere i panni ad asciugare
ho strofinato bene via le macchie.
.
Mettere in valigia le mie cose,
quello che è rotto lo potrò aggiustare.

Lasciare in vista la chiave là
sul tavolo di marmo di cucina.

Chiudermi il cancello alle spalle.

Ricordarmi come si fa    
a respirare.                     




PER ME

Questa poesia è per me.
Oggi è per me.
Voglio sorridermi.
E’ per me che canto.

La culla è  vuota ormai delle paure
nutrici maligne e supponenti.
Sciolgo la maschera
che mi imposi
per darmi un voto sufficiente
senza mai concedermelo
alla fine del giorno.



FLASH BACK 1- SIPARIO

Ero brava nella parte che sapevo.
A memoria la sapevo.
Ho interrotto la recita a metà.

Il pubblico bisbiglia, sciama fuori,
affida alla nebbia
pettegolezzi.

Mi strucco e a piedi scalzi
esco dalla porta secondaria.
Qui non c’è nebbia.
Mi prendo sottobraccio
e mi incammino.



FLASH BACK 2 - IL CALENDARIO

Non diceva niente il calendario
appeso al muro bianco di cucina
quando distrattamente ogni mattina
tiravo via il foglietto numerato.

Poi sei entrato tu senza annunciarti
come un raggio tra le imposte chiuse.
Macché raggio! Fosti un uragano.
E al calendario strappasti tutti i giorni.




TRA FILI D’ERBA

Tra fili d’erba
traspare il tuo volto
che brilla e mi abbaglia,
trafora l’ombra
tra sole e rugiada.
Si confonde
la risata del fiume
al tuo parlare.
Non distinguo
l’odore tuo dal timo.
Di niente ho bisogno.
Ora è felicità.



NOTTE DI BORGOGNA

Lunghi lamenti di gatti
abbracciano
l’ombra della vite
scivolano
sull’acciottolato del cortile,
mi chiamano all’abbaino
sul prato sospeso
della pergola d’uva.
Ecco la luna
in questa notte di Borgogna.




MARE DEL NORD

Il vento dell’Atlantico
strappa impietoso
stracci di nuvole
a un cielo di gesso,
e a me
svela l’azzurro.
Conosco ormai
il ritmo inesorabile
delle maree.











1 commento:

  1. FLASH BACK 2 - IL CALENDARIO

    Non diceva niente il calendario
    appeso al muro bianco di cucina
    quando distrattamente ogni mattina
    tiravo via il foglietto numerato.

    Poi sei entrato tu senza annunciarti
    come un raggio tra le imposte chiuse.
    Macché raggio! Fosti un uragano.
    E al calendario strappasti tutti i giorni.

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