La
spiaggia della Sterpaia
La
capanna, tronchi e rami
d’albero
portati dal mare
tegole,
embrici di un naufragio
sulla
spiaggia della Sterpaia,
bagno
del Nano Verde.
Il
falò di sterpi illumina
il
bambino la mamma, Maria
appena
giunti dalla Palestina
su
un barcone di migranti.
Intorno
il villaggio di sabbia
il
disegno di strade e capanne
di
animali in cammino
nel
profumo di alghe e conchiglie
di
pini e macchie sempre verdi.
Lontano
le luci affacciate
sul
golfo, stelle comete il volo
degli
aerei in arrivo da oriente.
Spente le fiamme dell’alto forno.
Davanti a noi un ammasso nero
scheletri e antenne rugginose.
Siamo il popolo del nonlavoro
portiamo in dono al bambino
la rabbia per le sconfitte
per la vita ai margini del villaggio.
Dal
largo del mare le orate
guardano
stranite, costrette
nelle
vasche d’allevamento
sospese
sul gelo delle acque.
Il
Nano Verde la giacca
sonante
di sonagli
sorride
dalla cima dei pini.
Roberto Mosi - Il Foglio Letterario, ott. 2017
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