Concerto per Flora
I. “La Primavera”
Flora
… al regno ov’ogni Grazia si diletta
ove Biltà di fiori al crin fa biolo,
ove tutto lascivo, drieto a Flora,
Zefiro vola e la verde erba infiora. *
Flora esce con lieta
baldanza dal bosco,
sparge rose recise
raccolte nel grembo.
Nel volto il sorriso
della rinata Fiorenza.
Al suo fianco, strida
di donna, frasche
spezzate,
Zefiro, le gote gonfie
di vento, afferra Clori,
l’amata ninfa, zampilli
di fiori dalla bocca.
Il vento s’ingorga
nei pepli, li scuote,
li increspa a onde
in un turbinio
continuo di stoffe,
gremite di petali e fiori.
Al centro del prato
un tappeto di fiori,
Venere accenna
a un passo di danza,
saluta, un lieve gesto,
l’arrivo della primavera.
Riprende l’eterea
danza delle Grazie.
Cupido sta per scoccare
la freccia, bendato.
Un colpo e si accende
il fuoco dell’amore.
Mercurio nel bosco
profumato d’aranci,
in vesti da guerra,
alza in alto il caduceo
cinto da due feroci
serpenti avvinghiati.
Trafigge l’ultima nube
residuo della discordia,
mostra il tempo della
pace.
La tempesta vola via
dalla città di Fiorenza,
dalla terra dei Medici.
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Il libro "Concerto" è in vendita alla Libreria Salvemini, Piazza Salvemini 18 Firenze, tel. 0552466302, e online.
Flora
RispondiElimina… al regno ov’ogni Grazia si diletta
ove Biltà di fiori al crin fa biolo,
ove tutto lascivo, drieto a Flora,
Zefiro vola e la verde erba infiora. *
Flora esce con lieta
baldanza dal bosco,
sparge rose recise
raccolte nel grembo.
Nel volto il sorriso
della rinata Fiorenza.
Al suo fianco, strida
di donna, frasche spezzate,
Zefiro, le gote gonfie
di vento, afferra Clori,
l’amata ninfa, zampilli
di fiori dalla bocca.
Il vento s’ingorga
nei pepli, li scuote,
li increspa a onde
in un turbinio
continuo di stoffe,
gremite di petali e fiori.
Al centro del prato
un tappeto di fiori,
Venere accenna
a un passo di danza,
saluta, un lieve gesto,
l’arrivo della primavera.
Riprende l’eterea
danza delle Grazie.
Cupido sta per scoccare
la freccia, bendato.
Un colpo e si accende
il fuoco dell’amore.
Mercurio nel bosco
profumato d’aranci,
in vesti da guerra,
alza in alto il caduceo
cinto da due feroci
serpenti avvinghiati.
Trafigge l’ultima nube
residuo della discordia,
mostra il tempo della pace.
La tempesta vola via
dalla città di Fiorenza,
dalla terra dei Medici.