LA CAMERATA DEI POETI - Firenze www.lacameratadeipoeti.weebly.com
VENERDI’ 27 Giugno ORE 17,00
CARMELO CONSOLI PRESENTA
ROBERTO MOSI: “IL DIARIO FIORENTINO DI RAINER M. RILKE per LOU SALOME’”
Il viaggio di un giovane poeta, Firenze e Viareggio.
Angelo Pontecorboli Editore Firenze - Collana Studi e Ricerche -
Stranieri e Firenze 2025
SORORITA’ FRA LE ARTI a cura di SILVIA RANZI
RECITATIVI a cura dell’AUTORE
MUSICISTA: FRANCESCO RAINERO - CHITARRA ACUSTICA
Brani musicali: Dorme Firenze (Beppe Dati); Firenze (Ivan Graziani);
Sempre e per sempre (Francesco De Gregori)
OPERE FOTOGRAFICHE di ROBERTO MOSI
1)
“Il
barchetto detto dei renaioli”, 45x30 (Premio
Ussi 2017, Circolo degli Artisti “Casa di Dante”)
2)
Il Ponte Vecchio e il Ponte S. Trinita, riflessi”,
35 x 27
3)
“L’estate sul Ponte S. Trinita, dalla barca”,
27 x 35
4)
“Uffizi
e Palazzo Vecchio visti dal fiume”, 27 x35
ROBERTRO MOSI è un rinomato poeta del milieu fiorentino - www.robertomosi.it, www.poesia3002.blogspot - scrittore di narrativa e fotografo che ha all’attivo una vasta ed originale produzione letteraria, coronata da riconoscimenti della critica ed il conseguimento di Premi significativi, con innumerevoli pubblicazioni che attestano la versatilità dei motivi ispirativi enucleati nella dialettica tra passato e presente, sublimando temi e personaggi rivisitati dal suo estro raffinato e riesumati da ricerche liriche ed iconografiche, studi puntuali legati alla cultura storica e mitica del territorio toscano.
Reduce dalla recente
presentazione del romanzo storico “Tre Principesse francesi a Firenze – Silvia
Boucot e le sorelle di Napoleone”, ci offre con Angelo Pontecorboli Editore un
altro saggio documentaristico che raccoglie gli appunti di viaggio del giovane
poeta, scrittore e drammaturgo austriaco di origine boema (Praga, 1875 -
Montreux, Svizzera1926), scritti in forma diaristica per l’amata Lou Salomè,
musa sostenitrice del suo talento. All’età di soli 22 anni soggiorna tra aprile
e maggio del 1898 a Firenze e Viareggio, compiendo un viaggio di immersione
culturale nelle bellezze monumentali della fiorentinità medievale e
rinascimentale, con escursioni di respiro paesaggistico a Bellosguardo, Fiesole,
Settignano, Certosa e sul litorale marino. Nel 1896 aveva conosciuto a monaco
la “Florida biondina di 36 anni” dalla vita avventurosa che contribuisce alla
sua formazione culturale ed esistenziale, avvicinandolo alla filosofia di
Nietzsche e alla Psicanalisi di Freud.
Giunge nella città del Giglio e dimora
al 3° piano della Pensione Benoit sul Lungarno Serristori al n.13 sulla riva
sinistra dell’Arno e appena arrivato si inoltra ammaliato nel centro storico
per apprezzare la panoramica che si offre al suo sguardo: “Esco più tardi
dalla Cattedrale, / il crepuscolo è sceso sopra l’Arno/ mi sento lieve, a poco
a poco stanco / e mi dipingo Dio sull’oro” (18 aprile 1898)
Nella veste di artista-fotografo R.Mosi
ci propone immagini scattate, omaggiando il parallelismo dei nessi
semantico-visivi con il saggio in presentazione: trasmette la sua predilezione
per tale medium, dando prova negli anni di concentrarsi sulla realizzazione di
diversi cicli tematici a corredo delle sue immersioni liriche come la
significativa silloge sull’amata “FLORENTIA”, per approdare anche alla
realizzazione di testi storico-narrativi di itinerari riscostruitivi dell’anima
loci.
Vivide e romantiche, nell’evocazione
dei viaggi europei del grand Tour dell’Ottocento, si presentano le immagini
fotografiche proposte, incisive nei bagliori della sera, preziose negli orditi
dei riverberi delle rinomate architetture degli storici ponti e palazzi del prestigioso
centro storico fiorentino attraversato dal fluire delle acque dell’Arno, nella piana
coronata dai distensivi profili delle rinomate localita’ sulle colline.
Sono gli stessi tramonti osservati
da Rilke dalla “terrazza delle meraviglie” attigua alla stanza della pensione
dove alloggiava, per inebriarsi del profumo dei fiori, lo scorrere del fiume
sotto il Ponte alle Grazie nel dialogo tra cielo e terra, nel respiro
contemplativo, punteggiato dalle silhouettes dei passanti nello sfavillio delle
luci vespertine che preannunciano la notte. Nel libro l’autore racconta che più volte di
sera è salito all’abbazia di San Miniato per catturare gli effetti della luce
che invadono la valle dell’Arno, coinvolgendo il gruppo di lettura che fa capo
alla Biblioteca del Palagio di parte Guelfa, di cui fa parte, nel progetto
intitolato Sentiero Rilke in Toscana, Firenze e Viareggio.
Sinteticamente afferma: “IL
DIARIO FIORENTINO non è dunque solo un documento che registra l’esperienza di
Rilke a Firenze ma un vero e proprio laboratorio creativo che ha influenzato la
sua visione poetica; Firenze, con la sua ricchezza artistica e culturale, non è
solo una città visitata, ma una musa che continua a vivere nelle sue opere”.
Riconosce in Rilke la propensione
e l’affezione che lui stesso da poeta e fotografo nutre per l’amata città del
Giglio, onorando la sua personalità e produzione letteraria dominata dallo
slancio tra l’effimero e l’eterno, mediante il verseggiare ideale e soterico
dei contenuti lirici di un suo componimento presente nella silloge “Florentia”,
2008, Edizioni Gazebo:
L’ORO DELL’ARNO
Corro / sulla
riva del fiume al tramonto / le spalle alla città, sulla collina / di fronte
l’annuncio della luna. (… ) Corro / il respiro della storia: pietre di ponti / romani,
antichi approdi, gualchiere / in disarmo, il labirinto dei mulini. (…) Corro
sul sentiero percorso, lo sguardo / alla città, gli ultimi raggi del sole / orlano
di rosso le nubi e la Cupola/. Corro nelle ombre della sera, il cielo accende/
le acque d’oro, di madreperla, mosse / da cerchi d’onde al centro del fiume/.
Corro, in queste acque abitano forse le figlie / del fiume, custodi dei nostri tesori,
/ di quello che siamo, di quello che saremo.
Nella tradizione del Grand
Tour nell’Ottocento, l’Italia diviene meta di ricercati viaggi accompagnati da
resoconti, epistolari diaristici ed intellettuali. Nella sua vasta produzione
lirica R.Mosi ha dedicato una poesia emblematica, quale viaggio immaginario a
Firenze per onorare la personalità di Marcel Proust, dal titolo “Una notte
magica” destinata alla Rivista letteraria online www.larecherche.it che ogni anno
pubblica sul sito nella forma di e-book contributi letterari sul tema del
viaggio interiore che si tramuta in esperienza letteraria nella triade tempo,
memoria, scoperta sensoriale e visiva:
La barca scivola al centro
/ del fiume foderato di notte, / la pertica affonda nell’acqua/ spinta nel
fondo del barcaiolo/…Si compie l’incontro sognato/ con la città di Giotto, per
dono/ il viaggio nella notte con gli amici / che intendono il respiro
dell’Arte…. (alcuni stralci del componimento)
SILVIA RANZI
L’ORO DELL’ARNO
RispondiEliminaCorro / sulla riva del fiume al tramonto / le spalle alla città, sulla collina / di fronte l’annuncio della luna. (… ) Corro / il respiro della storia: pietre di ponti / romani, antichi approdi, gualchiere / in disarmo, il labirinto dei mulini. (…) Corro sul sentiero percorso, lo sguardo / alla città, gli ultimi raggi del sole / orlano di rosso le nubi e la Cupola/. Corro nelle ombre della sera, il cielo accende/ le acque d’oro, di madreperla, mosse / da cerchi d’onde al centro del fiume/. Corro, in queste acque abitano forse le figlie / del fiume, custodi dei nostri tesori, / di quello che siamo, di quello che saremo.