lunedì 30 giugno 2025

SORORITA’ FRA LE ARTI di SILVIA RANZI: Roberto Mosi, “IL DIARIO FIORENTINO DI RAINER M. RILKE per LOU SALOME’”, Pontecorboli - FOTOGRAFIA - CAMERATA DEI POETI 27 GIUGNO 2025 - Francesco Rainero, chitarra

 


                                           VIII TORNATA - 95° ANNO ACCADEMICO 2025       


    

LA CAMERATA DEI POETI - Firenze             www.lacameratadeipoeti.weebly.com


SALA della “RIVISTA TESTIMONIANZE” Via Ghibellina 2/6   COMPLESSO DELLE MURATE – FIRENZE

                                                               VENERDI’ 27 Giugno   ORE 17,00


CARMELO CONSOLI PRESENTA

ROBERTO MOSI: “IL DIARIO FIORENTINO DI RAINER M. RILKE per LOU SALOME’”

Il viaggio di un giovane poeta, Firenze e Viareggio. 

Angelo Pontecorboli Editore Firenze - Collana Studi e Ricerche - Stranieri e Firenze 2025



SORORITA’ FRA LE ARTI a cura di SILVIA RANZI

RECITATIVI a cura dell’AUTORE

MUSICISTA: FRANCESCO RAINERO - CHITARRA ACUSTICA

Brani musicali: Dorme Firenze (Beppe Dati); Firenze (Ivan Graziani);

Sempre e per sempre (Francesco De Gregori)



OPERE FOTOGRAFICHE di ROBERTO MOSI

1)        “Il barchetto detto dei renaioli”, 45x30   (Premio Ussi 2017, Circolo degli Artisti “Casa di Dante”)

2)         Il Ponte Vecchio e il Ponte S. Trinita, riflessi”, 35 x 27

3)         “L’estate sul Ponte S. Trinita, dalla barca”, 27 x 35

4)        “Uffizi e Palazzo Vecchio visti dal fiume”, 27 x35





ROBERTRO MOSI è un rinomato poeta del milieu fiorentino - www.robertomosi.it, www.poesia3002.blogspot - scrittore di narrativa e fotografo che ha all’attivo una vasta ed originale produzione letteraria, coronata da riconoscimenti della critica ed il conseguimento di Premi significativi, con innumerevoli pubblicazioni che attestano la versatilità  dei motivi ispirativi enucleati nella dialettica tra passato e presente, sublimando temi e personaggi rivisitati dal suo estro raffinato e riesumati da ricerche liriche ed iconografiche, studi puntuali legati alla cultura storica e mitica del territorio toscano.



Reduce dalla recente presentazione del romanzo storico “Tre Principesse francesi a Firenze – Silvia Boucot e le sorelle di Napoleone”, ci offre con Angelo Pontecorboli Editore un altro saggio documentaristico che raccoglie gli appunti di viaggio del giovane poeta, scrittore e drammaturgo austriaco di origine boema (Praga, 1875 - Montreux, Svizzera1926), scritti in forma diaristica per l’amata Lou Salomè, musa sostenitrice del suo talento. All’età di soli 22 anni soggiorna tra aprile e maggio del 1898 a Firenze e Viareggio, compiendo un viaggio di immersione culturale nelle bellezze monumentali della fiorentinità medievale e rinascimentale, con escursioni di respiro paesaggistico a Bellosguardo, Fiesole, Settignano, Certosa e sul litorale marino. Nel 1896 aveva conosciuto a monaco la “Florida biondina di 36 anni” dalla vita avventurosa che contribuisce alla sua formazione culturale ed esistenziale, avvicinandolo alla filosofia di Nietzsche e alla Psicanalisi di Freud.

Giunge nella città del Giglio e dimora al 3° piano della Pensione Benoit sul Lungarno Serristori al n.13 sulla riva sinistra dell’Arno e appena arrivato si inoltra ammaliato nel centro storico per apprezzare la panoramica che si offre al suo sguardo: “Esco più tardi dalla Cattedrale, / il crepuscolo è sceso sopra l’Arno/ mi sento lieve, a poco a poco stanco / e mi dipingo Dio sull’oro” (18 aprile 1898)

 

Nella veste di artista-fotografo R.Mosi ci propone immagini scattate, omaggiando il parallelismo dei nessi semantico-visivi con il saggio in presentazione: trasmette la sua predilezione per tale medium, dando prova negli anni di concentrarsi sulla realizzazione di diversi cicli tematici a corredo delle sue immersioni liriche come la significativa silloge sull’amata “FLORENTIA”, per approdare anche alla realizzazione di testi storico-narrativi di itinerari riscostruitivi dell’anima loci.

Vivide e romantiche, nell’evocazione dei viaggi europei del grand Tour dell’Ottocento, si presentano le immagini fotografiche proposte, incisive nei bagliori della sera, preziose negli orditi dei riverberi delle rinomate architetture degli storici ponti e palazzi del prestigioso centro storico fiorentino attraversato dal fluire delle acque dell’Arno, nella piana coronata dai distensivi profili delle rinomate localita’ sulle colline.

Sono gli stessi tramonti osservati da Rilke dalla “terrazza delle meraviglie” attigua alla stanza della pensione dove alloggiava, per inebriarsi del profumo dei fiori, lo scorrere del fiume sotto il Ponte alle Grazie nel dialogo tra cielo e terra, nel respiro contemplativo, punteggiato dalle silhouettes dei passanti nello sfavillio delle luci vespertine che preannunciano la notte.  Nel libro l’autore racconta che più volte di sera è salito all’abbazia di San Miniato per catturare gli effetti della luce che invadono la valle dell’Arno, coinvolgendo il gruppo di lettura che fa capo alla Biblioteca del Palagio di parte Guelfa, di cui fa parte, nel progetto intitolato Sentiero Rilke in Toscana, Firenze e Viareggio.

Sinteticamente afferma: “IL DIARIO FIORENTINO non è dunque solo un documento che registra l’esperienza di Rilke a Firenze ma un vero e proprio laboratorio creativo che ha influenzato la sua visione poetica; Firenze, con la sua ricchezza artistica e culturale, non è solo una città visitata, ma una musa che continua a vivere nelle sue opere”.

Riconosce in Rilke la propensione e l’affezione che lui stesso da poeta e fotografo nutre per l’amata città del Giglio, onorando la sua personalità e produzione letteraria dominata dallo slancio tra l’effimero e l’eterno, mediante il verseggiare ideale e soterico dei contenuti lirici di un suo componimento presente nella silloge “Florentia”, 2008, Edizioni Gazebo:

L’ORO DELL’ARNO

Corro / sulla riva del fiume al tramonto / le spalle alla città, sulla collina / di fronte l’annuncio della luna. (… ) Corro / il respiro della storia: pietre di ponti / romani, antichi approdi, gualchiere / in disarmo, il labirinto dei mulini. (…) Corro sul sentiero percorso, lo sguardo / alla città, gli ultimi raggi del sole / orlano di rosso le nubi e la Cupola/. Corro nelle ombre della sera, il cielo accende/ le acque d’oro, di madreperla, mosse / da cerchi d’onde al centro del fiume/. Corro, in queste acque abitano forse le figlie / del fiume, custodi dei nostri tesori, / di quello che siamo, di quello che saremo.

Nella tradizione del Grand Tour nell’Ottocento, l’Italia diviene meta di ricercati viaggi accompagnati da resoconti, epistolari diaristici ed intellettuali. Nella sua vasta produzione lirica R.Mosi ha dedicato una poesia emblematica, quale viaggio immaginario a Firenze per onorare la personalità di Marcel Proust, dal titolo “Una notte magica” destinata alla Rivista letteraria online www.larecherche.it che ogni anno pubblica sul sito nella forma di e-book contributi letterari sul tema del viaggio interiore che si tramuta in esperienza letteraria nella triade tempo, memoria, scoperta sensoriale e visiva:

La barca scivola al centro / del fiume foderato di notte, / la pertica affonda nell’acqua/ spinta nel fondo del barcaiolo/…Si compie l’incontro sognato/ con la città di Giotto, per dono/ il viaggio nella notte con gli amici / che intendono il respiro dell’Arte…. (alcuni stralci del componimento)

                                                                                                                                                                                    SILVIA RANZI

 


1 commento:

  1. L’ORO DELL’ARNO

    Corro / sulla riva del fiume al tramonto / le spalle alla città, sulla collina / di fronte l’annuncio della luna. (… ) Corro / il respiro della storia: pietre di ponti / romani, antichi approdi, gualchiere / in disarmo, il labirinto dei mulini. (…) Corro sul sentiero percorso, lo sguardo / alla città, gli ultimi raggi del sole / orlano di rosso le nubi e la Cupola/. Corro nelle ombre della sera, il cielo accende/ le acque d’oro, di madreperla, mosse / da cerchi d’onde al centro del fiume/. Corro, in queste acque abitano forse le figlie / del fiume, custodi dei nostri tesori, / di quello che siamo, di quello che saremo.

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