giovedì 19 dicembre 2024

AUGURI MARIELLA ! ... E GRAZIE!



RECENSIONE DEL VOLUME

“AMO LE PAROLE. POESIE 2017-2023” DI ROBERTO MOSI

(GIULIANO LADOLFI ED, BORGOMANERO (NO) – 2023)

 

Il libro di Roberto Mosi antologizza ben sette volumi e/o riviste usciti dal 2017 al 2023. Si tratta di una poesia sempre originale, assai personalizzata, vive di un pensiero originale ed onirico, oltre che decisamente “realistico”.

Vorrei poter citare moltissimi testi, che sono quasi sempre vividi dei molti luoghi visitati dall’autore: anzitutto le città di Firenze e i suoi dintorni collinari. Tra i luoghi (chiese, palazzi, monumenti, piazze e così via) citerò “Palazzo Vecchio”, “Piazzale degli Uffizi”, “Peretola”, “Il nonno poeta” le stupende colline “Ad infinitum”.

A questo punto ci aggiriamo insieme all’autore per tantissimi luoghi del mondo: da Nord a Sud, da Est a Ovest. Seguendo – infine – la preziosa post-fazione dello scrittore–editore Giuliano Ladolfi, mentre lo scrittore Carmelo Consoli elabora una magnifica prefazione a tutto il libro.

Come fare per dare voce (e voce d’amore) a quasi duecento poesie da Mosi stesso antologizzate senza trascurarne troppe, e di troppi luoghi naturali, storici, artistici?

Ma veniamo, intanto a qualche rapida ed essenziale nota autobiografica relativa a Roberto Mosi: nato a Firenze nel 1942, è stato dirigente per la cultura alla Regione Toscana. Si interessa di poesia, narrativa, saggi, fotografia, ricerche nel campo multimediale. Collabora a varie riviste e, in particolare, con “Testimonianze” (è presidente dell’associazione culturale) e con “L’area di Broca”.

A questo punto mi è doveroso (e insieme spontaneo) dare voce all’amore verso le parole; dimostrare il suo (dell’autore e pure mio) “AMORE PER LE PAROLE”. E di parole amabili, da amare, il presente volume che comprende vari testi di poesia, ce ne sono davvero moltissime, iniziando dal primo dei libri qui antologizzati, Il profumo dell’Iris (edito nel 2018) per passare a Navicello etrusco (edito nel 2018) e Orfeo in Fonte Santa (2019), fino a Sinfonia per San Salvi (2020), a Promethéus (2021) a Il nostro giardino globale (2023) e, infine I nostri giorni.

Da Il profumo dell’iris cito versi tratti dalla poesia “L’Annunziata”: “Sulle strade di casa attraverso / Piazza dell’Annunziata. / Novanta passi è lunga / trenta le colonne, otto i bambini / in fasce, tondi bianchi di smalto / sessanta le api per il Granduca”.

Da Navicello Etrusco, nel testo si legge: “La capanna, tronchi e rami / d’albero portati dal mare / tegole, embrici di un naufragio / sulla spiaggia della sterpaia / bagno del Nano Verde. / Il falò illumina il bambino / la mamma, Maria / giunti dalla Palestina / su un barcone di migranti. / Intorno il villaggio di sabbia / il disegno di strade e capanne / di animali in cammino / nel profumo di alghe e conchiglie / di pini e di macchie sempre verdi. / Intorno le luci affacciate / sul golfo, stelle comete, il volo / degli aerei in arrivo da oriente”. E ancora, ancora…

Dal volume Eratoterapia cito i versi del testo “Il nonno poeta”: “Il nonno lavora? / “Si”. “Che lavoro fa?” / “Fa il poeta”. // Non è colpa mia / se Anna crede questo / del nonno. // È nell’età / dell’innocenza, le si può / concedere tutto. // Avrà pazienza la poesia / se la credono presente / in un centro per anziani”.

Passiamo ora ad un testo tratto da Sinfonia per San Salvi (2020). Il testo è “Follia dell’arte”: “Poggio Gherardo sopra San Salvi / e cento braccia dal padiglione / delle agitate / abitato dalle novelle del Boccaccio / dei giovani in fuga dalla peste. // E la condanna di Dante per / Corso Donati, raggiunto alla porta / di San Salvi dal colpo di lancia / del mercenario catalano. // Follia dell’Arte / nel cenacolo di San Salvi / i soldati all’assedio di Firenze / fanno scempio delle sculture / di Andrea, salvano meravigliati / l’affresco dell’ultima Cena.”

Da Prometheus - Il dono del fuoco (2021): traggo da questa magnifica, più che complessa raccolta, alcuni versi da un paio di testi: prima dall’intero testo “Angeli custodi”: “Liberate i quadri dai musei / dalle mostre ordinate / da eruditi senza fantasia // dai racconti cuciti intorno / all’ego di registi boriosi // I quadri vivono dell’aria / delle strade, dei muri bagnati / dalla pioggia, dal lento disfarsi // Mostrano l’anima del quartiere / di quelli che l’abitano, volano / poi via come gli angeli custodi”.

Poi dalla stessa raccolta un altro testo “Eschilo di Eleusi - Il mito della scienza”: “Incontro Prometeo / e il tempo del mito / nei versi scolpiti da Eschilo (…) / Eschilo canta la generosità / di Prometeo, fonte di tutte / le scienze per i viventi. Fu suo, / per il bene degli uomini, il dono / del calcolo, primizia d’ingegno, / e l’insieme dei segni tracciati // Avverto nell’aria l’eco della / musica di Beethoven”.

Da I nostri giorni, infine, “La vita” per concludere, senza, però, chiudere questa poesia: “Esplode la vita nel mio / giardino dopo i giorni / della pandemia, le strade / piene di folla effervescente / ogni angolo pieno di tavolini. // Passa l’onda piena della risacca / bicchieri ambrati di vino / frastuoni di risate aggressive / cancellano i segni della passata / stagione, seppelliscono il silenzio.”

La conclusione, come dicevo, è tutt’altro che chiusura. Al contrario è vita, è ultra-sensibilità, è amore per la poesia, di cui questo lavoro di Roberto Mosi è totalmente permeato.

All’autore i più sentiti complimenti e auguri dei nostri lettori e miei.

 

                                                                     Mariella Bettarini


(Recensione pubblicata da "la TOSCANA nuova", mese di novembre 2024)








 

giovedì 12 dicembre 2024

"Che famiglia questi Bonaparte": Caterina Perrone: commento magico per "Le tre sorelle francesi a Firenze", Roberto Mosi





 

Roberto Mosi, Tre principesse francesi a Firenze,

Pontecorboli Editore, Firenze 2024, p. 170

 

Sylvia Boucot e le sorelle di Napoleone,

Elisa Baciocchi, Paolina Borghese e Carolina Murat

 

Commento di Caterina Perrone

 

Che famiglia questi Bonaparte!

 

Occorre iniziare dalla madre Laetitia, determinata ad emergere con tutti i suoi figli e le sue figlie, per lasciare un segno nella storia.

Le donne scopriamo, per chi ancora non lo sapeva, sono state altrettanto intraprendenti anche se non altrettanto gloriose del fratello maggiore, lasciando segni tangibili sui loro cammini.

È su questi che ci accompagna Roberto Mosi con il suo libro “Tre principesse francesi a Firenze”, pubblicato dall’editore Pontecorboli nella collana Stranieri a Firenze, che narra delle tre sorelle Bonaparte, Elisa Baciocchi, Paolina Borghese, Carolina Murat.

Tanto simili nella volontà e capacità di emergere, tanto diverse nel carattere, negli obiettivi, nel modo di esprimersi.

Tutte e tre sono passate e a Firenze hanno vissuto, due di loro sono morte qui, una vi è sepolta.

L’autore ci accompagna dall’ingresso di Napoleone alla Porta San Frediano nel 1796 mentre, ancora luogotenente in lotta con gli inglesi, saluta il picchetto di guardia, accolto da una popolazione intimorita.

Elisa entrerà in città dopo più di dieci anni come granduchessa di Toscana, e il popolo fiorentino la sentirà come una straniera, non le riconoscerà le innovazioni e gli ammodernamenti apportati nell’assetto della città e del territorio.

Paolina, famosa per la sua bellezza, eleganza, stravaganza, per il suo carattere dolce e generoso, che viaggiava per le Cascine, in piedi sul calesse scoperto, scortata dal suo cocchiere dominicano, suscitava meraviglia e sussurri al suo passaggio.

Carolina che venne per trascorrere a Firenze i suoi ultimi anni nel palazzo di famiglia a piazza Ognissanti, e ancora riposa tra eterne contraddizioni nella Chiesa accanto.

Roberto riesce nella narrazione a coniugare i testi ufficiali e le complesse vicende delle donne, con l’immaginario verosimile delle loro vite personali, supportato da un documento d’eccezione, il diario di Madame Sylvia Boucot che, per trent’anni e in successione, fu al servizio come dama di compagnia, ma anche molto di più, delle tre sorelle, accompagnandole ciascuna alla sua fine.

Un’occasione straordinaria di conoscerle da vicino, nella loro dimensione umana, in quel dialogo tra immagine ufficiale e domestica che sempre affascina il lettore appassionato di narrazioni storiche.

Conosciamo così la irrequieta vita di Paolina sempre in viaggio, la intransigente etichetta di Elisa, l’ambizione di Carolina.

L’autore ci accompagna nel cammino per i luoghi frequentati dalle protagoniste, ci immerge nel loro immaginario, mentre osserva il panorama della città che sconfina con la piana, coinvolto dai colori del tramonto, dai sapori e profumi di un mondo francese, assaporati sulla terrazza dell’attuale Hotel Excelsior ,che fu nel primo ottocento una delle residenze dei Bonaparte a Firenze.

Il linguaggio fascinoso di Roberto Mosi ci fa sentire tutte le vibrazioni ancora presenti, a saperle ascoltare.

 

Caterina Perrone

 





 

venerdì 6 dicembre 2024

Martedì 17 dic.,ore 16, Biblioteca delle Oblate: "Tre principesse francesi a Firenze", Pontecorboli - Camerata dei Poeti - Michela Landi, Silvia Ranzi, Francesco Rainero, Andrea Simoncini

Tre principesse francesi a Firenze

Pontecorboli Editore

 

E’ affascinante seguire le storie delle tre principesse sorelle dell’imperatore Napoleone, Carolina, Paolina ed Elisa, a Firenze e in Toscana, con lo sguardo di Sylvia Boucot che per trent’anni, in tempi diversi, fu al loro servizio come dama di compagnia, nella buona e nella cattiva sorte, secondo le straordinarie vicende del generale corso. Sylvia nella sua esperienza, unica, ha modo di raccogliere le confidenze delle tre donne, i racconti dei loro amori, la loro determinazione e il loro coraggio, i momenti dell’orgoglio per la famiglia di cui fanno parte, il rapporto con il potere, le angosce degli anni dopo la sconfitta di Napoleone, quando la famiglia dell’imperatore è proscritta, perseguitata dalle nazioni vincitrici. Firenze, con la sua storia, lo spettacolo del suo patrimonio d’arte, le sue bellezze, l’effervescenza della società di quel periodo, è fra i protagonisti del romanzo storico.




 

Roma Palazzo Colonna 7 dicembre, 16.30 - Editore Giuliano Ladolfi - Poesia

Roma Palazzo Colonna
7 dicembre, 16.30 
Editore Giuliano Ladolfi - Poesia

L’evento prevede la presenza dell’attore Giulio Greco e della sua casa editrice Giuliano Ladolfi Editore, che nasce dalll’esperienza della rivista di poesia e critica letteraria Atelier. Un lavoro trentennale contraddistinto da una profonda dedizione del valore del testo unita all’impegno delle relazioni umane. Greco presenta dieci autori spaziando tra poesia, filosofia e narrativa.




















 

mercoledì 4 dicembre 2024

“BUON NATALE, VASCO PRATOLINI” - PROGRAMMA - Officina del Mito: Circolo Artisti Casa di Dante, 10-12 2024 - Ingresso libero


 

Circolo Artisti Casa di Dante – martedì 10 dicembre 2024

Officina del Mito presenta:

“BUON NATALE, VASCO PRATOLINI”





PROGRAMMA 

Interventi:

-        Saluto del Presidente

-        Roberto Mosi: introduce, parla delle origini dello scrittore nel Sestiere di Dante, coordina

-        Giuseppe Baldassarre: Vasco Pratolini fra i grandi della Letteratura?

-        Virginia Bazzecchi: Gli otto anni dell’Officina del Mito, dal Labirinto ad Atene. Suggestioni dalle opere di Vasco Pratolini?

-        Rosa Canciulli: presentazione di un dipinto ispirata a Vasco Pratolini

-        Guido del Fungo: memorie, ricordi da via dei Magazzini e dintorni

-        Enrico Guerrini: presentazione di un dipinto ispirato a Vasco Pratolini

-        Nicoletta Manetti: incontro con figure femminili “dipinte” da Vasco Pratolini

-        Franco Margari: la riscoperta di un progetto di Vasco Pratolini per un documentario su Firenze

-        Giovanni Mazzi: presentazione di un dipinto ispirato a Vasco Pratolini

-        Andrea Ortuño: presentazione del dipinto per la locandina dell’incontro

-        Silvia Ranzi: il Cinema incontra il mondo dei romanzi di Vasco Pratolini

-        Andrea Simoncini: Il romanzo “Le ragazze di San Frediano”: pensieri, riflessioni, ricordi; presentazione di un dipinto ispirato a Vasco Pratolini.